Arma letale 3 (1992): Fate posto, arriva un terzo sbirro
Quando una
saga cinematografica come quella di Arma Letale, comincia a mettere in fila uno vicino all’altro, come tanti
soldatini, due o più seguiti, è anche normale iniziale a confondersi, quindi si
cercano tratti distintivi o scene memorabili, per distinguere un capitolo
dall’altro.
Credo sia
capitato anche a voi finire in discussioni del tipo “Ma Terminator 3 è quello
con Chris Bale?” , “No quello è il quarto,
quello che fa schifo”, ecco roba così. Sarà anche che ho visto tutti i film un
numero davvero illegale di volte, ma la suddivisione in capitoli di questa saga
mi è molto chiara in testa e anche se Shane Black è andato via sbattendo la
porta dopo aver consegnato la “Shaneggiatura” (Cit.) di Arma Letale 2, questo terzo capitolo è talmente pieno di scene
memorabili da essere comunque molto valido, insomma, voglio bene anche a questo
terzo genito.
Si può andare
avanti senza Shane meraviglia? Certo! O almeno è quello che devono aver pensato
Richard Donner e Joel Silver, che hanno affidato la sceneggiatura del terzo
film allo stesso Jeffrey Boam (Indiana Jones e l’ultima crociata) che aveva già rimaneggiato il lavoro di Black
per il secondo film, tutto facile e pulito? Mah, insomma, visto che il lavoro di
Boam piace, ma non così tanto al regista Richard Donner, che vorrebbe molta più
commedia, motivo per cui torna in pista il personaggio di Joe Pesci, Leo Getz
che nello script di Boam era finito a truffare gente a New York (storia vera).
Non si trova un accordo nemmeno quando il buon Jeffrey viene affiancato dal
collega Robert Mark Kamen (papà di Karate Kid), tanto che per scrivere i
dialoghi del personaggio di Lorna Cole (Rene Russo), viene chiamato uno “Script
doctor” ovviamente non accreditato, Carrie Fisher, sì, QUELLA Carrie Fisher (storia vera), lo dico sempre che delle Fisher
si è parlato sempre troppo del suo bikini e troppo poco del suo notevole
cervellone.
Per carnevale avete deciso di vestirvi da Hightower e Mahoney?
Il risultato
finale è tutto sommato coerente con gli altri film della saga, la storia ci dà
dentro con la parte “Commedia”, ma Richard Donner vigila su tutto garantendo
delle scene d’azione davvero notevoli, a ben guardarlo, ci sono dei passaggi in
cui la storia scricchiola e un pelo di buonismo che inizia a trapelare, con il
senno di poi fa capire che Shane Black aveva ragione, quando diceva che lontano
dalle mani capaci del suo creatore, il personaggio di Martin Riggs avrebbe
perso qualcosa del dramma che lo ha sempre caratterizzato, non è certo un caso
se questo è l’unico film della saga, in cui la defunta moglie di Riggs non
viene mai citata.
L’inizio è
esplosivo, in tutti i sensi, si parte subito forte con una delle scene più
memorabili di tutta la saga, tanto memorabile che la frase “Agguanta il
gatto!!” è una di quelle che cito più spesso (volontariamente o meno) durante
la mia parlata quotidiana che poi è anche il mio metodo tutto personale di
valutare l’influenza di un film sul sottoscritto, per altro, la mia wing-woman
mi ha fatto notare che quando parlo al telefono con i miei, faccio come la
figlia di Murtaugh dicendo “Passami il genitore”, a proposito di citazioni
involontarie.
"Però ora il gatto lo tieni tu, io ho già tre figli da mantenere".
Riggs spinto
dalla solita (ma lo è davvero?) esuberanza, convince Murtaugh a non aspettare
gli artificieri e a cercare di evitare la “Gattastrofe” (cit.), tagliando lui
il filo rosso della bomba, no, quello blu, oh, insomma avete capito, finisce con
una grande esplosione e i due sergenti degradati a poliziotti della stradale,
anche se a Roger mancano soltanto otto giorni alla pensione, brutto colpo per
le tasche del futuro pensionato.
Il filo rosso ragazzi, nei film si taglia sempre il filo rosso!
Il modo in cui
Riggs affronta di petto l’ordigno mi è sempre sembrato un po’ poco in linea con
il personaggio, uno spericolato tutto matto che non teme la morte, ma non uno
sprovveduto che metterebbe a rischio l’amico, boh, insomma la scena funziona
talmente bene che posso soprassedere, ma, come detto, l’assenza di Shane Black
si nota in questi dettagli, o nel fatto che la rapina al camion porta valori
avvenga (ma tu guarda a volte il caso) proprio sotto gli occhi dei due neo
degradati agenti Riggs e Murtaugh, ma anche qui, dettaglio da poco, perché
Richard Donner ci regala il primo inseguimento al camion porta valori, dove fa
il suo esordio (l’odiosissima, per me) Dolores, la paffuta agente di colore che
ci prova in tutti i modi con Roger, compare due volte nel film, con il compito
sempre infame del “Facce ridè”, se c’è qualcosa di cui avrei
fatto volentieri a meno è la sua presenza, anche se in originale, Riggs per
commentare la sua guida le dà della “Road Warrior”, chissà a cosa si riferiva…
Il fiuto dei
nostri due protagonisti e la propensione e non star fermi un minuto, li mette
sulle piste di una banda di trafficanti di armi, il cui prodotto di punta sono
delle pallottole speciali tanto potenti da perforare anche i giubbotti
antiproiettile, amichevolmente ribattezzati proiettili “Ammazzasbirri”.
I migliori amici dei poliziotti prossimi alla pensione.
Anche qui
potrei dirvi che mi sembra poco logico che due poliziotti della stradale,
illustrino (come al solito al poligono) il funzionamento di questi letali
proiettili ai colleghi di grado superiore, ma sono dettagli perché tra le
battute sulla pancera di Roger (“E’ un busto mi serve per la schiena”, “Li
fanno anche da uomo?") e la sua successiva crisi di mezza (anche qualcosa
di più via…) età, alla fine mi faccio sempre tirare dentro dal film. Riggs e Murtaugh
sono due assoluti talmente azzeccati che bastano davvero solo loro, è la
chimica tra Mel Gibson e Danny Glover a tenere il film su livelli molto molto
alti.
Ad esempio, ho
sempre apprezzato la scena in cui Martin fa finta di dare di matto negli spogliatoi,
per nascondere il fatto che all’amico sia partito un involontario colpo di
pistola dal suo revolver, come passare dalle goliardiche battute sulla
vecchiaia, ad un'metafora semplice, ma efficace.
Come da tradizione, benvenuti alla consueta esplosione di metà post!
Bisogna dire
che anche la nuova arrivata s'incastra alla perfezione nei meccanismi già
rodati, Lorna Cole, agente della disciplinare che sospetta dell'ex sergente
Jack Travis (Stuart Wilson) per il traffico delle nuove letali pallottole,
funziona molto bene, di fatto, dovrebbe essere solo un personaggio clichè, una
Martin Riggs in gonnella che, non solo è spericolata ed esperta di arti
marziali come lui, ma ha anche una discreta collezione di cicatrici sul corpo
(il “duello di cicatrici” mettetelo pure tra le scene mitiche dl film) e la sua stessa passione per i “Three Stooges” che qui Richard Donner
riesce a piazzare sotto forma di video games di un Amiga 500… Qui rischio
davvero il tracollo malinconico, anche l’Amiga 500!
Richard Donner come l'impero, colpisce ancora.
Malgrado tutto,
Lorna funziona, anche se non soprattutto grazie ad un'azzeccatissima Rene Russo,
una che ha fatto un sacco di film, ma
che alla fine ricordo sempre con piacere proprio per questo ruolo, ci vuole un
certo vissuto per risultare credibile rispondendo “Dalle suore” alla domanda
“Dove hai imparato a picchiare così?”, o ci nasci o non ci nasci e la Russo,
per nostra fortuna, la nacque (quasi-cit.).
A differenza
di Dolores, per qualche ragione nemmeno il ritorno di un platinatissimo Leo
Getz non mi ha mai urtato, anche se davvero, un ruolo da spalla comica,
inserito con il cronometro per stemperare la tensione, più di lui è difficile
da trovare.
Qui il biondo
è impegnato a cercare di vendere la casa dei Murtaugh e a beccarsi tutti i
maltrattamenti possibili immaginabili (ad uso come sempre: Ridere) dai due
sbirri, quindi si passa da colonscopie a tradimento (no, mi rifiuto di fare
battute tipo “Arma Rettale”) fino alle gomme dell’auto bucate a revolverate, ma
per qualche ragione i siparietti comici funzionano e non mi urtano, sarà che
per diverse ragioni sto frequentando troppi venditori di case, quindi vederne
maltrattato qualcuno nella finzione mi trova molto propenso, ci sta che
uno che nello scorso film faceva il
truffatore, qui venda case, tanto c’è poca differenza, un saluto a tutti i
venditori! Ciao amici!
"Hey Cass amico aspetta, si può sapere cosa ti ho fatto di male?".
Bisogna anche
dire che “Arma Letale 3” è il capitolo che risente di più delle piaga moderna
del politicamente corretto, qui sono stati bravi a trasformare in una gag
divertente il tentativo di Riggs di smettere di fumare, su cui aleggia la mano
moralizzatrice della censura, quindi le sigarette spariscono sostituite dai
biscotti per cani, logici in fondo, una volta Mad Mel si nutriva di cibo per cani in scatola!
Proprio la
trovata dei biscotti è un bell’assist alzato per una delle scene che preferisco
di questo film lo scontro tra Riggs e il Rottweiler, una specie di momento alla
Crocodile Dundee che da amante dei
cani mi scioglie sempre, infatti il concetto espresso dallo sbirro di “Ai
Cristiani sì, ma ai cani no” mi è davvero molto familiare e qui si vede lo
zampino (per restare in tema) di Richard Donner, storicamente sensibile alle
cause umanitarie e ai diritti degli animali, si è divertito a riempire il set
del film di adesivi a tema (storia vera), questo spiega la maglietta
“Pro-Choice” di una delle figlie di Murtaugh, o l’adesivo anti vivisezione
sull’armadietto del distretto di polizia.
"Quel gatto di prima che fine ha fatto? Gradirei conoscerlo...".
Ma l’essere
sensibili a temi importanti è una delle caratteristiche che questa saga ha
sempre sfoggiato, il risultato è che Riggs e Murtaugh prendono a parolacce e
revolverate dei cattivi che sembrano usciti dai telegiornali, dopo i trafficanti di droga e i razzisti Sudafricani, qui è la volta dei
bianchi che armano i neri, il tutto nella Los Angeles del 1992, dove le rivolte
dopo l’omicidio di Rodney King erano (e sono) un argomento molto caldo.
La parte emotiva di “Arma Letale 3” sta tutta nella scena in cui Murtaugh uccide un aggressore, salvo poi scoprire che si tratta di Daryll, un ragazzino amico di suo figlio e di emozione in emozione, perché si passa dalla pizza in faccia che il povero Roger si becca dalla madre del ragazzo al suo funerale (“Trovi l'uomo che ha armato la mano di mio figlio"), alla scena della barca di Roger quella in cui Gibson e Glover tirano fuori tutto il lato drammatico della loro recitazione, regalandoci uno di quei momenti Bromance (di quello fatto bene) che non fa altro che farti patteggiare ancora di più per i due protagonisti e le loro vicende.
Dramma, Bromance e temi sociali, non manca davvero niente.
Ma descritto
così “Arma Letale 3” rischia di sembrare una commedia con toni intimisti, per
fortuna Richard Donner dirige tanta bella azione fatta come gli Dei del Cinema
comandano, ad esempio non manca l’inseguimento, qui particolarmente intricato:
inizia in metropolitana, si sposta sui binari grazie ad un pick-up modificato
e termina con Riggs che esce tostissimo dal fumo in moto, per poi spararsi un
voletto dal cavalcavia, visto due o tre scene appena meno coinvolgenti in vita
mia!
"Credo sia ora di far controllare gli scarichi".
Ma dove Donner
davvero dà il meglio di se è il finale, l’ultima sparatoria con duello tra
Riggs e Travis avviene in un tripudio di case in costruzione in fiamme, un
secchio di benzina utilizzato per stendere uno sgherro con un mitra, in un
tripudio di proiettili e battutacce (“Coprimi? Sì, ma chi copre me?!”), l’apice è
sicuramente la scena della draga, che si conclude con un trionfo di “Frasi
maschie” come se piovesse (“Vai all'inferno Riggs", "Va avanti
tu").
Nel mucchio
metteteci anche tutte le gag caratteristiche della saga, dal bagno di Murtaugh
sempre occupato, alla spalla slogata di Riggs, insomma per essere il capitolo
con cui una storica saga action, apre alle (discutibili) mode politicamente
corrette del cinema moderno, non possiamo proprio lamentarci, forse questa saga
che ha pesantemente influito a cambiare la percezione dell’eroe action
americano degli anni ’80 presso il grande pubblico, è anche quella che ha
saputo adattarsi meglio di tutti, basta aggiungere un piccolo dettaglio a
supporto di questa tesi, “Arma Letale 3” è stato uno dei primi film che io
ricordi, ad avere una scena dopo i titoli di coda, nel 2017 è la normalità, nel
1995, vi assicuro lo era molto molto meno.
“Arma Letale 3”
con i suoi 145 milioni di ex presidenti stampati su carta verde portati a casa,
si è piazzato quarto tra i film più visti del 1992 e considerato che il primo
era un imprendibile film Disney (Aladin) è stata sicuramente una pellicola che
ha fatto contenti tutti, prossima settimana, ultimo capitolo della saga in
arrivo, ci vediamo tra sette giorni! O qualcuno meno, in ogni caso, si parte al tre!
Ho appena ordinato il cofanetto da Amazon ,mi e' salita' la fotta di rivedermeli tutti di fila ;-) Sono troppi anni che non rivedo la saga completa. Cmq ottima recensione come al solito
Hai fatto bene, non mi era mai capitato di vederli tutti a distanza ravvicinata, l’ho fatto per la prima volta per questa rubrica dedicata alla saga e ti assicuro che è molto divertente, si vede proprio l’andamento, e come in circa dieci anni il modo di fare l’action-comedy sia cambiato. Ti ringrazio moltissimo, fammi poi sapere come è andata la maratona ;-) Cheers
Mi e' arrivato il cofanettone questo Sabato. Adesso devo convincere la moglie a pupparselo assieme a me. La vedo dura perche' sebbene sia onnivora (cinematograficamente parlando) non digerisce particolarmente le sparatorie ed i polizieschi. Non tutti sono perfetti dopotutto ;-)
Ti capisco perfettamente, sono convinto che se è un film è bello, ma bello bello, arriva anche a chi non ama un determinato genere. Ad esempio la mia Wing-Woman sa che sono pazzo e mi asseconda (santa donna!), però si è guardata sia il primo “Arma Letale” che questo senza problemi, penso che l’elemento comico aiuti molto a rendere questa saga adatta a tutti. Fammi sapere poi com’è andata! ;-) Cheers
Stai facendo faville con questo ciclo! Ricordo che all'epoca impazzivo per il trailer, che toccava l'apice nel finale con Mel che cade all'indietro dalla strada, mostrandosi senza cavi né "computer grafica". Ancora non ho capito come hanno fatto a fare quella scena... a meno che Mel non si sia davvero buttato di schiena nel vuoto! Ora ti voglio con il quarto titolo... e il suo Dragone! :-P
Grazie mille! :-D Immagino abbiano usato il classico materassone, Richard Donner questo tipo di scene da davvero renderle adrenaliniche, tipo il volo di Amanda che apriva il primo film. Certo avere la follia di Mel aiuta, mi immagino “Mi devo buttare da qui Richard? Vado!” ;-)
Ho rivisto il quarto film pochi giorni fa, il Dragone cinese ha un altro passo, sappi che verrai citato a ripetizione, te lo dico fin da ora ;-) Cheers!
Rivedendoli mi sono reso conto di apprezzare di più quelli scritti da Shane Black, ma ti capisco, come si fa a non voler bene a questo capitolo? E’ strapieno di momenti fighi, sul quarto film ci parliamo di là ;-) Cheers!
Divertente e più coeso del 2, anche se non lo ricordavo così sopra le righe a tratti come nell' inizio (superato da quello del 4 XD), con Dolores (pure io la trovo troppo invadente XD) e nella scena con il cane lol XD! Si ride, ma è bello vedere le difficoltà dei nostri sul lato umano. Il personaggio di RR è più caratterizzato e memorabile di quello di PK e bello come stavolta per Martin finisca in maniera diversa. Questo credo sia quello che ho visto meno. Nonostante ciò ricordo benissimo l' immagine sopra in moto di Martin che è diventato uno dei simboli della saga. I miei preferiti sono il primo ed il quarto. Curiosamente è il capitolo che ha avuto più successo da noi. Stessa sorte alla saga di "Die hard" con "duri a morire". Due parole su JP: attore proprio sottovalutato. Grande come caratterista, ma anche come protagonista. Ho visto qualche anno fa "Mio cugino Vincenzo", un gioiellino!
Si bisogna dire che il secondo ha subito delle riscritture, però secondo me è ancora una spanna sopra questo, a cui comunque voglio molto bene. Si vede che a questo punto la saga era così famosa che un terzo capitolo era un evento, l'umorismo è un po' sopra le righe, ma la scena del cane è una delle mie preferite di tutta la saga, così come il dialogo dei due protagonisti in barca, anzi in acqua ;-) Joe Pesci è un fenomeno, riesce ad essere comico e aggressivo a seconda del ruolo. Cheers!
Arma letale 3 si, ok fighissimo...ma...mi hai citato "Freejack" !! Ed ecco che improvvisamente *SLAM* si riapre il cassetto dei ricordi!!
E' stato un altro cultissimo mio che credevo non si fosse mai ca**to nessuno, come "Il giallo del bidone giallo"!! Ricordavo naturalmente Mick Jagger ma non che ci fosse anche Rene Russo!
Ma tra l'altro perché nei miei cultissimi a quanto pare c'è sempre Emilio Estevez?? 😂😂😂
P.S. A proposito di «Richard Donner, storicamente sensibile alle cause umanitarie e ai diritti degli animali» si può notare nella foto che hai inserito, accanto al monitor con i "Three stooges", una tazza della "PETA" 😊😊
Perché Emilio Estevez è uno giusto, io vado pazzo per “Repo Man”, ma “Breakfast Club”? “Brivido”? “Young Guns” (entrambi)? “Palle in canna”?... “Cuba libre - La notte del giudizio”? ;-) Cheers
Un film che inizia con Sting e finisce con Elton John direi che nel mezzo non può essere malaccio. Qui la saga prosegue coerente con i personaggi che evolvono e crescono, anche se la pellicola è un po' troppo permeata di commedia, che deborda ben oltre le scene d'azione, tanto che bisogna quasi ringraziare il bastardo di turno, il rinnegato Travis, che essendo causa diretta o meno della morte di due giovani (l'amico di Nick e l'agente al suo compleanno) offre drammaticità alla trama. In casa Murtaugh arriva un terrier che ben presto sparisce dalle scene come il gatto della "gattastrofe" (lo adotta qualcuno?), con la scena rubata da un rottweiler, ma non ci è detto nulla del precedente cane di Riggs. Scene importanti/significative: il duello delle cicatrici, che non sarà il duello dei cappelli tra Eastwood e Van Cleef ma è altrettanto bizzarro e originale, e la scena sulla barca ("Ciò che fai a te, lo fai anche a me."). A me Dolores è piaciuta, forse non l'avrei riutilizzata nella stazione di polizia, ma è meno forzata di Leo agente immobiliare; che poi non ho capito come si sviluppa la pista che lo porta trovare il cantiere dove si nasconde Travis. Il cattivone di turno, coi tipici capelli viscidi di quelli della sua risma, non regge con quelli dei film precedenti perché l'ho trovato eccessivamente fumettistico.
Si sente la mancanza di Shane Black, ma ancora gli voglio bene per la scena del Rottweiller, nulla mi toglie dalla testa sia Donner che si prendeva in giro per "Il presagio". Cheers!
Ho appena ordinato il cofanetto da Amazon ,mi e' salita' la fotta di rivedermeli tutti di fila ;-)
RispondiEliminaSono troppi anni che non rivedo la saga completa.
Cmq ottima recensione come al solito
Hai fatto bene, non mi era mai capitato di vederli tutti a distanza ravvicinata, l’ho fatto per la prima volta per questa rubrica dedicata alla saga e ti assicuro che è molto divertente, si vede proprio l’andamento, e come in circa dieci anni il modo di fare l’action-comedy sia cambiato. Ti ringrazio moltissimo, fammi poi sapere come è andata la maratona ;-) Cheers
EliminaMi e' arrivato il cofanettone questo Sabato.
EliminaAdesso devo convincere la moglie a pupparselo assieme a me.
La vedo dura perche' sebbene sia onnivora (cinematograficamente parlando) non digerisce particolarmente le sparatorie ed i polizieschi.
Non tutti sono perfetti dopotutto ;-)
Ti capisco perfettamente, sono convinto che se è un film è bello, ma bello bello, arriva anche a chi non ama un determinato genere. Ad esempio la mia Wing-Woman sa che sono pazzo e mi asseconda (santa donna!), però si è guardata sia il primo “Arma Letale” che questo senza problemi, penso che l’elemento comico aiuti molto a rendere questa saga adatta a tutti. Fammi sapere poi com’è andata! ;-) Cheers
EliminaStai facendo faville con questo ciclo!
RispondiEliminaRicordo che all'epoca impazzivo per il trailer, che toccava l'apice nel finale con Mel che cade all'indietro dalla strada, mostrandosi senza cavi né "computer grafica". Ancora non ho capito come hanno fatto a fare quella scena... a meno che Mel non si sia davvero buttato di schiena nel vuoto!
Ora ti voglio con il quarto titolo... e il suo Dragone! :-P
Grazie mille! :-D
EliminaImmagino abbiano usato il classico materassone, Richard Donner questo tipo di scene da davvero renderle adrenaliniche, tipo il volo di Amanda che apriva il primo film. Certo avere la follia di Mel aiuta, mi immagino “Mi devo buttare da qui Richard? Vado!” ;-)
Ho rivisto il quarto film pochi giorni fa, il Dragone cinese ha un altro passo, sappi che verrai citato a ripetizione, te lo dico fin da ora ;-) Cheers!
Penso che sia quello che preferisco della saga. Che per me si conclude qui. Ahaha
RispondiEliminaRivedendoli mi sono reso conto di apprezzare di più quelli scritti da Shane Black, ma ti capisco, come si fa a non voler bene a questo capitolo? E’ strapieno di momenti fighi, sul quarto film ci parliamo di là ;-) Cheers!
EliminaDivertente e più coeso del 2, anche se non lo ricordavo così sopra le righe a tratti come nell' inizio (superato da quello del 4 XD), con Dolores (pure io la trovo troppo invadente XD) e nella scena con il cane lol XD! Si ride, ma è bello vedere le difficoltà dei nostri sul lato umano. Il personaggio di RR è più caratterizzato e memorabile di quello di PK e bello come stavolta per Martin finisca in maniera diversa. Questo credo sia quello che ho visto meno. Nonostante ciò ricordo benissimo l' immagine sopra in moto di Martin che è diventato uno dei simboli della saga.
RispondiEliminaI miei preferiti sono il primo ed il quarto.
Curiosamente è il capitolo che ha avuto più successo da noi. Stessa sorte alla saga di "Die hard" con "duri a morire".
Due parole su JP: attore proprio sottovalutato. Grande come caratterista, ma anche come protagonista. Ho visto qualche anno fa "Mio cugino Vincenzo", un gioiellino!
Si bisogna dire che il secondo ha subito delle riscritture, però secondo me è ancora una spanna sopra questo, a cui comunque voglio molto bene. Si vede che a questo punto la saga era così famosa che un terzo capitolo era un evento, l'umorismo è un po' sopra le righe, ma la scena del cane è una delle mie preferite di tutta la saga, così come il dialogo dei due protagonisti in barca, anzi in acqua ;-) Joe Pesci è un fenomeno, riesce ad essere comico e aggressivo a seconda del ruolo. Cheers!
EliminaArma letale 3 si, ok fighissimo...ma...mi hai citato "Freejack" !! Ed ecco che improvvisamente *SLAM* si riapre il cassetto dei ricordi!!
RispondiEliminaE' stato un altro cultissimo mio che credevo non si fosse mai ca**to nessuno, come "Il giallo del bidone giallo"!! Ricordavo naturalmente Mick Jagger ma non che ci fosse anche Rene Russo!
Ma tra l'altro perché nei miei cultissimi a quanto pare c'è sempre Emilio Estevez?? 😂😂😂
P.S. A proposito di «Richard Donner, storicamente sensibile alle cause umanitarie e ai diritti degli animali» si può notare nella foto che hai inserito, accanto al monitor con i "Three stooges", una tazza della "PETA" 😊😊
EliminaPerché Emilio Estevez è uno giusto, io vado pazzo per “Repo Man”, ma “Breakfast Club”? “Brivido”? “Young Guns” (entrambi)? “Palle in canna”?... “Cuba libre - La notte del giudizio”? ;-) Cheers
EliminaTutte ottime ragioni per voler bene a Riccardino Donner ;-) Cheers
EliminaUn film che inizia con Sting e finisce con Elton John direi che nel mezzo non può essere malaccio.
RispondiEliminaQui la saga prosegue coerente con i personaggi che evolvono e crescono, anche se la pellicola è un po' troppo permeata di commedia, che deborda ben oltre le scene d'azione, tanto che bisogna quasi ringraziare il bastardo di turno, il rinnegato Travis, che essendo causa diretta o meno della morte di due giovani (l'amico di Nick e l'agente al suo compleanno) offre drammaticità alla trama.
In casa Murtaugh arriva un terrier che ben presto sparisce dalle scene come il gatto della "gattastrofe" (lo adotta qualcuno?), con la scena rubata da un rottweiler, ma non ci è detto nulla del precedente cane di Riggs.
Scene importanti/significative: il duello delle cicatrici, che non sarà il duello dei cappelli tra Eastwood e Van Cleef ma è altrettanto bizzarro e originale, e la scena sulla barca ("Ciò che fai a te, lo fai anche a me.").
A me Dolores è piaciuta, forse non l'avrei riutilizzata nella stazione di polizia, ma è meno forzata di Leo agente immobiliare; che poi non ho capito come si sviluppa la pista che lo porta trovare il cantiere dove si nasconde Travis.
Il cattivone di turno, coi tipici capelli viscidi di quelli della sua risma, non regge con quelli dei film precedenti perché l'ho trovato eccessivamente fumettistico.
Si sente la mancanza di Shane Black, ma ancora gli voglio bene per la scena del Rottweiller, nulla mi toglie dalla testa sia Donner che si prendeva in giro per "Il presagio". Cheers!
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