Sto immancabilmente perdendo l’eterna lotta
contro padre Tempo? Mi sto rassegnando ad un'anzianità in cui mi ritrovo ad
ammirare le istituzioni anche quelle un po’ vetuste come la corona britannica?
Bah, non credo, diciamo che mi piacciono le serie tv belle, via.
“The Crown” è un colpo di genio, uno di quelli
talmente semplici del loro risultare brillanti che dopo pensi: cacchio che grande
idea! Dopo, però, dopo sono tutti bravi. Alle persone piace “Downton abbey”,
almeno così mi dicono, io crollo in piena fase REM a metà della sigla. Alle
persone piacciono anche gli intrighi di palazzo di Giocotrono e di sicuro una gran parte di popolazione mondiale si
scioglie per le teste coronate, in particolare quelle della monarchia britannica,
se volete siete liberi di scegliere in rete la vostro foto di ”Baby George”
preferita. Una serie sulla storia recente della regina Elisabetta II è un
successo pronto ad avvenire, ci voleva Peter Morgan a renderlo realtà.
 |
Noi poracci questa seria la vediamo su Netflix. Lui la VIVE! |
Pietro Morgano, sceneggiatore di fiducia di
Ron Howard (suo “Frost/Nixon” ma anche “Rush”), ma anche di tanti film basati
su personaggi realmente esistiti, “L'ultimo re di Scozia”, “The Queen”, “Il
maledetto United”, “I due presidenti”, insomma, uno specialista, che con i
soldini della sempre più scatenata Netflix, ha come unico limite il cielo, o la
vastità dell’impero di sua Maestà, fate voi.
“The Crown” racconta la storia della regina
Elisabetta II, dal suo matrimonio nel 1947, fino ai giorni nostri e con questa
prima stagione composta da dieci episodi, copre più o meno fino allo scoppio
della crisi di Suez nel 1955, sfiga, che “Il discorso del Re” di Tom Hooper,
sia stato visto da così tante persone, altrimenti Morgan avrebbe potuto
iniziare a raccontare la storia anche da prima partendo da re Giorgio VI, qui molto
ben interpretato dall’attivissimo Jared Harris (che ultimamente si vede spesso).
Quindi, mi sono messo a riflettere: come mai mi
è piaciuta così tanto questa prima stagione? Di fatto dovrebbe essere solo una
lunga telenovelas, in pratica, invece, è basata su fatti storici, romanzati quel
tanto (o quel poco) che basta da non tradire la realtà com'è davvero accaduta,
ma allo stesso tempo da risultare avvincente come solo la fiction scritta bene
può essere. Per quanto io sia uno che apprezza moltissimo le storia condite da
elementi fantastici, mi rendo conto di avere un debole per le serie tv che
risultano credibili perché basate su fatti reali, motivo per cui recentemente
mi sono appassionato ad American Crime Story e perché “The Wire” è la più grande serie tv di tutti i tempi.
 |
Così sembra la locandina di "Fast & furious". |
Il bello di “The Crown” è anche la
gioia di potersene allegramente fregare dei famigerati “Spoiler”, anzi,
contribuendo ad alimentare la curiosità dello spettatore, sulle sue conoscenze
della storia mondiale recente, sì, perché a scuola si passa un tempo
infinitamente lungo a studiare nozioni sacrosante sulle antiche civiltà, tanto
che dopo sai tutto sul lime del Nilo, o sui Boscimani come nel mio caso (storia
vera, non fate domande, credetemi e basta, storia vera).
Quindi, questa serie ha solleticato molto l’appassionato
di storia che c’è in me, il bello è proprio assistere a fatti noti, dimenticandosi
allegramente di sapere già come sono andati a finire, come le ribellioni
personali di Margaret, oppure la complicata collaborazione tra la giovane
regina e il vecchio politico eroe di guerra, dal carattere appena appena
brusco di nome Winston Churchill.
Proprio perché i personaggi in ballo sono così
noti, il direttore del casting deve aver sudato le proverbiali sette camicie
per trovare tutti gli attori, sapete che vi dico: si è meritato fino all’ultimo
centesimo del suo stipendio perché ha fatto davvero un gran lavoro. Il cast non
è soltanto composto da bravissimi attori, che regalano tante ottime
prestazioni personali, ma sono anche fisicamente molto somiglianti ai loro
corrispettivi. A questo proposito, via con la sfilza di nomi!
 |
Cassidy fa l'appello, alzatevi in piedi quando vi chiama... |
Jared Harris esce a testa altissima, non va
sotto nel confronto diretto con Colin Firth del già citato “Il discorso del re”,
dimostrandosi bravissimo, nei pochi secondi che si prende, prima d'iniziare
ogni frase, sembra di vedere tutte le ore di lezioni con il logopedista del
personaggio.
Vanessa Kirby è una delle migliori prese di
questa serie, era anonima in Jupiter - Il destino dell'universo ed Everest,
mentre qui si mangia tutte le scene come la principessa preferita dai paparazzi
dovrebbe sempre fare e fisicamente è molto convincente nei panni della giovane
Margaret.
 |
Niente male per essere un aliena con il sangue blu. |
Più su in ordine di bravura, il motivo numero
due per cui questa serie è entrata nel mio mirino: Matt “Più grande attore del
mondo” Smith, che si è guadagnato il titolo dietro al papillon dell’undicesimo
Doctor Who e che da allora al cinema ha
avuto
ben poche fortune. Qui è
davvero ottimo nei panni del principe consorte Filippo, il fatto che, in quanto
marito della regina, debba imparare a ingoiare l’orgoglio non è certo un
processo semplice, Matt Smith è diventato famoso nei panni del bonario
mattatore con TARDIS, ma i ruoli un po’ da bastardo secondo me gli vengono pure
meglio (a teatro è stato Patrick Bateman di “American Psycho”), sembra
incredibile, poi, che con quelle orecchie e quella mascella, possa davvero
assomigliare a qualcuno di diverso da se stesso, forse l’unico era proprio il
principe Filippo, per questo il direttore del casting merita un aumento.
 |
In un attimo è passato da "Geronimo" ad Elisabetta II, senza nemmeno usare il TARDIS. |
Motivo del mio interesse personale per questa
serie numero uno, John Lithgow, che con la sua prova qui, mi ricorda perché sono
vice presidente del “John Lithgow fans club” (ultimamente
le iscrizioni hanno avuto un Boom!), unico attore americano in un cast tutto inglese, perché? Perché
Lithgow è bravissimo e si cimenta con un personaggio che tanti attori hanno interpretato
al cinema, ma riuscendo, comunque, a dare tutta una nuova dimensione al primo
ministro Winston Churchill, premio nobel, l’uomo che ha guidato l’Inghilterra
alla vittoria resistendo sotto i bombardamenti nazisti, ma anche anziano, forse
troppo anziano per i tempi moderni, incarnati da una nuova regina.
John Lithgow qui è magnifico, mette su voce e
facce da bulldog (inglese ovviamente) perfetti per il ruolo e fa una gara
solitaria, facendo il vuoto in tutto gli episodi con Churchill, come l’episodio
1x04 (act of God) in cui è alle prese con il nebbione che ha avvolto Londra per
giorni, ma soprattutto nell’episodio 1x09 (Assassins), in cui al centro della
puntata c’è il famigerato ritratto del primo ministro, a mani basse il mio
episodio preferito della stagione. Accettiamo sempre iscrizioni, ve lo ricordo.
 |
"Così pochi iscritti? Ci vuole una campagna pubblicitaria più aggressiva!". |
Claire Foy si è già portata a casa un Golden
Globe per la sua prova nei panni di Elisabetta, quindi con i miei “Bravò” ci si
fa l’insalata, ma, in ogni caso, la sua prova è impeccabile, considerando che
è anche il suo primo ruolo da protagonista, deve aver sentito una pressione
simile a quella del suo personaggio, ma allo stesso modo non lo ha dato a
vedere, rispondendo con una prova magnifica.
 |
"Ho tanto di quella roba luccicante addosso da fare invidia a Mr. T". |
Risultato finale: non vedo l’ora di veder
comparire sul tabellone di Netflix anche la seconda stagione, potenzialmente
questa serie potrebbe arrivare a raccontarci davvero la nascita dell’odioso
Baby George, ma se la qualità generale resta questa, potrebbero rendermi appassionante
anche l’arrivo del pargolo!
Ohhh che primizia! Mi piace, mi piace: Netflix si dimostra sempre eccellente!
RispondiEliminaE Lithgow regna ovunque ^_^
Ci ho messo un po' per decidermi ad iniziarla, ma pochissimo a vedere tutti gli episodi ;-)
EliminaE' difficile risultare efficaci, Churchill è stato interpretato da tantissimi bravi attori, ma Lithgow anche questa volta ha fatto il vuoto! Cheers
Contro ogni pronostico questa serie é piaciuta moltissimo pure a me, mettendomi anche una curiositá assurda su ció che succederá dopo, che ho prontamente letto su wikipedia
RispondiEliminaHai ragione, anche io temevo una soap, ma mi sono fatto convincere dal cast e la serie è davvero appassionante. Dici bene anche sul “Fattore Wikipedia”, pur conoscendo storia e personaggi, questa serie fa venir voglia di approfondire, anche solo per capire quando c’è di vero, e quanto di romanzato nella trama ;-) Cheers
EliminaSono contentissimo di non aver seguito il tuo consiglio e di non aver visto questa serie all'epoca, perché ora -che ne sono drogato perso - la sto mandando giù senza riuscire a smettere!
RispondiEliminaIgnorando tutto della famiglia reale inglese e della storia di quel Paese nel dopo guerra, vivo la serie come un thriller, e sicuramente non ti dirò niente di nuovo affermando che la prima stagione è dominata dal più grande John Lithgow di sempre: bravino Gary Oldman a fare il Churchill con la cicca finta, ma a John non servono trucchi, è titanico con la semplice mimica facciale. Se già non avessi saputo che Lithgow è uno dei più grandi attori del Novecento (e oltre), l'avrei scoperto con questa serie :-P
Mentre ti scrivo sono già a metà seconda stagione e sono drogato perso: c'è il serio rischio che passi l'intero weekend in overdose da Corona!!!
Ieri sera ho finito la quarta (bellissima) stagione, ma penso che già lunedì potremmo scambiarci i pareri visto che vai a velocità luce ;-) Cheers!
Elimina