mercoledì 11 gennaio 2017

SiREN (2016): Quando le donne avevano la coda


Quando un cortometraggio efficace, diventa un lungometraggio, il più delle volte il soggetto brillante alla base perde parecchia della sua forza, se ve lo state chiedendo: sì, sto proprio pensando a Lights Out.

Parlando di bei cortometraggi, V/H/S (2012) ne conteneva parecchi, sfruttavano tutti la tecnica del found footage, in maniera più o meno riuscita, quello più memorabile, probabilmente, era “Amateur Night" diretto da David Bruckner (quello di Southbound), non potete mancarlo, è quello dei tipi che conoscono una tipa caruccia, magari con gli occhi un pelo troppo distanti uno dall'altro (Hannah Fierman), specialmente quando la testa gli si apre in due, il sorriso (tutto denti) si fa diabolico e uno dei tizi viene portato via (volando) tutto ripreso in soggettiva dalla telecamera del malcapitato.

Dritto, con un ritmo più che decente, e un mostro disturbante in modo efficace, “Amateur Night" aveva tutto per colpire l’immaginario, tanto che hanno deciso, sai che c’è? Facciamolo diventare un film. A bordo rimane Hannah Fierman nei panni dell’orribile mostro ginoide dal nome altrettanto spaventoso: Lily.

Oh, non è un nome spaventoso, però magari nella vostra testa, riuscite a fare una voce sepolcrale mentre leggete? Ecco riproviamo, il suo nome è: Lily. Meglio? Dai aggiudicato!

"La vuoi vedere una cosa davvero terrificante?" (Cit.)
Alla regia, però, questa volta troviamo Gregg Bishop che nel 2008 esordì con il gustosamente cazzone “Dance of the dead” ("Zombie al ballo di fine anno") e che, a sua volta, è nella cricca dei compari di “V/H/S”, perché ha diretto il segmento dedicato al mago intitolato “Dante the Great” in “V/H/S Viral” (2014) terzo capitolo della saga più traballante dell’Horror.

Ho iniziato a guardare “SiREN” (scritto proprio così), convinto che mi sarei trovato la solita storia stiracchiata nel minutaggio, per arrivare ai canonici 80 minuti, ho trovato una conferma e una sorpresa: il film dura 82 minuti (benissimo!) solo che funziona e mi sono anche divertito a guardarlo.

Le premesse iniziali sono quelle di un sacco di film horror (ma anche di porno, a ben pensarci): il testimone del futuro sposo organizza l’addio al celibato al suo migliore amico, prossimo a convolare a giuste nozze. Quindi sappiatelo: c’è da mandare giù quattro minchioni che fanno gli scemi nei minuti iniziali del film. L’unica differenza è che prima dei titoli di testa, vediamo un eccentrico esperto di soprannaturale, noto come Mr. Nyx (Justin Welborn) evocare qualcosa in una vecchia chiesa.


Sembra il nazista di Raiders, ma con gli occhiali alla Elton John.
Queste due sottotrame si incontrano, nel momento in cui la promessa festaccia nera per l’amico tarda ad arrivare e i quattro sfigati scovano il più assurdo locale notturno della costa Est, un posto che ad una prima occhiata sembra una di quelle case vittoriane da Sud degli Stati Uniti, una di quelle dove viveva Forrest Gump, per capirci.

Ma dietro le porte c’è un locale tutto matto che sembra il Titty Twister di  “Dal tramonto all'alba”, con alcool, funghetti, esibizioni al limite del sadomaso, ma, soprattutto, signorine che non si trovano in nessun altro posto, come la nostra Lily, tenuta sottochiave da Mr. Nyx, ma capace con il suo canto, di provocare dipendenza e visioni paragonabili a mille mila orgasmi tutti insieme, potere che spiega anche il titolo del film.


"Sento il richiamo della sirena?" , "Ma chi sei Ulisse?!".
Gregg Bishop è bravo a mettere in scena un locale notturno popolato di personaggi assurdi, ma il vero spettacolo di “SiREN” è proprio Lily, con la sua geometria facciale, sbagliata quel tanto che basta da risultare fastidiosa da guardare, le alucce che spuntano a seconda della necessità e una coda glabra che la signorina utilizza come surrogato fallico, alla faccia dell’invidia del pene Freudiana!

Il protagonista prima fa di tutto per liberare Lily e poi tenta invano di sfuggire dalle sue attenzioni, ricoprendosi di fango come Dutch in Predator, riesce per un po’ a nascondere il suo odore, ma il trucchetto non dura e nulla può fermare Lily dal suo obbiettivo: quello di accoppiarsi con il povero malcapitato.

"Www mi piaci tu tututu tututu" (Ed ora Motörhead per togliermela dalla testa).
La cosa davvero riuscita di “SiREN”, oltre alla messa in scena di Lily, è proprio il rapporto che si crea tra i due, lei sembra il gorilla di Una poltrona per due, che prima violenta Clarence Beeks e poi s'innamora, il poveretto? Il rovesciamento di fronte, il rappresentate del “Sesso forte” è quello che fa la parte della fidanzata maltrattata.


"Scusa cara, stasera ho mal di testa".
Il risultato è che “SiREN” è un riuscitissimo Monster Movie, con una creatura davvero originale, che riesce anche a risultare animalesca, con comportamenti spesso incomprensibili agli umani e, soprattutto, disturbante.

Ve lo ricordate quel disastro di “Splice” di Vincenzo Natali? Lo avremmo visto in sette probabilmente, prima di scadere nel ridicolo e nello scontato, Natali era riuscito a mescolare i generi sessuali più delle carte a poker, “SiREN” fa l’ultimo passo, quello che “Splice” non era riuscito a fare in pieno, ovvero, farci in qualche modo affezionare e patteggiare per un mostro che è pucciosissimo, ma anche incredibilmente disturbante e considerando che Lily è nuda per tutti gli 80 minuti del film, per rendere davvero minacciosa una donna nuda, bisogna essere anche bravi, avercene di cortometraggi adattati in questo modo!

Hear the sirens
I hear the sirens
More and more in this here town...

16 commenti:

  1. ciao e buon anno.

    mi sono spremuto a lungo le meningi ( pure!!) e per quest'anno ti suggerisco di fare una retrospettiva su un regista che è un onesto mestierante ma a parere mio è molto sottovalutato.




    A lui si devono diversi film importanti e ha il merito di aver fatto iniziare due franchise molto amate.

    Il suo nome è Rob Cohen e io il 19 gennaio sarò al multisala per godermi il ritorno di xander cage!!

    Grazie RDM

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    1. Ciao e buon anno anche a te!
      Sono alle strette finali su due nomi, ma di fatto si tratta solo di vedere con quali dei due iniziare ;-) Rob Cohen è dietro ad un sacco di roba, anche io non vedo l’ora di vedermi la nuova avventura di Xander Cage ;-) Cheers!

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  2. L'obbbrobbbrio del ricordo di Splice mi ha devastato, però mi fido del tuo giudizio e do una possibilità alla sirenetta :-P

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    1. “Splice” era una tragedia, riusciva a portare in scena ermafroditi e zoofilia nello stesso film, a volte nella stessa scena! Vincenzo Natali si è vergognato così tanto che ora rimedia facendo il regista di serie tv ;-) Questo non è male, ha un mostro femminile ben fatto, tipo quello di “Splice” ma solo per via della coda. Cheers!

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  3. sono curiosissimo.

    un nome è walter hill e l'altro??

    grazie RDM

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    1. Allora sono tre contando Walter Hill ;-) Per il 2017 Hill non credo, Non so se iniziare prima Cronenberg o Romero. Cheers!

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  4. Grazie.
    Leggerò con sommo interesse la recensione di ZOMBIE(1978).

    voto tutta la vita per Romero.

    credo di essere uno dei pochi ad aver visto Bruiser. e mi è anche piaciuto.
    e anche due occhi diabolici merita la sufficenza.

    il pasto nudo è un film che va visto possibilmente dopo avere bevuto 8 litri di calimocho!!!! solo così lo puoi capire!!!!


    rdm

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    1. Anche a me "Bruiser" non dispiace, per il resto sono entrambi due che mi piacciono, devo solo decidere con chi iniziare ;-) Grazie per il voto!

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  5. Oddio..a vederlo così mi fa un po' schifino...

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    1. In effetti a vederla così Lily non è tanto caruccia, però il film si lascia guardare.
      Non è nemmeno esageratamente splatter, sembra più un "Monster movie" molto anomalo. Cheers!

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  6. L'avevo già "adocchiato". Dopo questa rece lo si può definire "aggiudicato" :-))

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    1. Ti ringrazio e fammi sapere se ti ho consigliato bene ;-) Se non hai visto il corto originale, mi viene da dire meglio, così ti godi anche di più il film. Cheers!

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  7. Il film è nel complesso decente ma si sarebbe potuto spingere di piu sull accelleratore. Il demone è perfetto, attraente e disturbante allo stesso tempo ma come dicevo: le morti non sconvolgono piu di tanto, ricordano piu un vampiro che altro mentre personalmente avre fatto cadere la bilancia verso un genere piu vicino a hostel o saw. Il villan di turno è anche esso ben caratterizzato, ma anche qui il lato oscuro non è valorizzato, avrei preferito una mente criminale un po piu disturbata. Finale banalotto...chiamato dall inizio della conoscenza di lily. Insomma peccato un occasione mancata.

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    1. I difetti del film sono proprio questi, si poteva certamente fare di più, ma in generale molto corto trasformato in lungometraggi risultano ben peggiori di così, la sufficienza la porta a casa ;-) Cheers

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