lunedì 16 gennaio 2017

Assassin's Creed (2016): Molto brutto, ma non mi aspettavo l’inquisizione spagnola!


Assassin's Creed, Assassin's Creed, quante ore della mia vita ho passato a giocare al celeberrimo videogioco Assassin's Creed? Zero! Nisba! Nada! Zip!

Cosa so io di questo gioco? So che c’è un ‘sassino che ammazza gente in varie epoche del tempo, saltando sui tetti, con addosso un cappuccio e un mantello bianco e al pari di Moon Knight mi chiedo: chissà quante lavatrici per mantenere bianco quel mantello, sui tetti poi, tegole, cagate di piccione, fuliggine, un casino!

Non ho visto il trailer, sapevo giusto che stavano girando un film tratto dal gioco e che Michael Fassbender avrebbe indossato il (lindo) cappuccio, già a quel punto avevo i miei dubbi. Quindi, riassumiamo: nessuna conoscenza della trama originale, nessun tipo di “Hype” come dite (voi) giovani, insomma questo fa di me il candidato ideale per godermi un film tratto da “Assassin's Creed”, no? Ecco, chiedetelo alle mie balle a fine visione, loro sì sono state assassinate da questa roba.


Ok che ha recitato in un brutto film, ma la pena di morte non vi pare eccessiva?
Il condannato a morte Callum Lynch (Michele Piegaveloce) muore per iniezione letale. Fine del film tutti a casa. Seee magari! In realtà, viene pescato da una mega multinazionale di sal cazzo come si chiama non ho capito e scelto come volontario (si fa per dire) per una sacra missione: rintracciare il misterioso manufatto noto come Mela dell'Eden, pomo della discordia millenario del conflitto tra i Templari e la società segreta degli assassini. Mi sembra strano che Giacobbo, non abbia mai dedicato venti puntate di “Voyager” a questa storia.

La dottoressa bona con l’accento francese seSSi, Sophia Rikkin (Marion Cotillard) lo ha scelto perché Callum è diretto discendente di Aguilar de Nerha, uno dei primissimi assassini della gilda. L’intenzione della dottoressa è quella di curare il male nel cuore degli uomini come se fosse il raffreddore recuperando la mela, a distanza di sicurezza, papà Rikkin (Jeremy Irons) li guarda male entrambi scuotendo la testa e mormorando “AsSSsasSSsino” come il siciliano di “Johnny Stecchino”.


"Ho fatto gran film prima di finire a recitare 'sta roba, tu che scusa hai Michael?".
Callum viene collegato all’Animus, una tecnologico arzigogolo che permette di rivivere la vita dei propri avi, si chiama così per una ragione molto semplice: il macchinario è un enorme braccione meccanico collegato al soffitto, che ti stritola le costole, t'infila uno spinotto nel collo (… e considerati fortunato), poi ti sbatacchia qua e là per la stanza come se fossi un pupazzo di pezza. Da qui il nome, perché chi è costretto ad utilizzarlo come minimo si mette a gridare: “L’Animus de li mortacci tuaaaaaaaaaaa”.

"Avevate detto nel collo bastardi!!".
Da quel poco che so del videogames e, come detto, ne so davvero pochissimo, il bello di giocare ad “Assassin’s Creed” è la possibilità di menare, scalciare e, più in generale, uccidere gente, all’interno di ambientazioni storiche ricostruite con enorme dovizia di dettaglio. Il problema del film è che le botte e le parti ambientate nella Spagna del 1400, sono in totale tre, tre di numero, tutte introdotte dalla macchina da presa a volo d’aquila (con tanto di falco del Fernet Branca posticcio in CGI), sono tutte girate malissimo, con un livello di coinvolgimento emotivo pari a quello di fissare il cestello della lavatrice durante la centrifuga. L’unica nota positiva è che ad un certo punto a sbuffo spunta l’inquisizione spagnola ed io che son venuto su a pane e Monty Python, scoppio a ridere perché si sa, “No one expects the spanish inquisition!”.

La mia mente in fuga può sempre contare su Python (grazie ragazzi!).
Ora facciamo un attimo mente locale: Fassbender, Marion Cotillard, entrambi diretti da Justin Kurzel, perché ho un senso di dejà vù? Mi hanno messo dentro l’Animus e sto rivivendo la vita di uno dei miei avi? No, molto più semplicemente è lo stesso trio che aveva già prodotto un altro titolo, ovvero MacBeth. Ora capisco tutto, ve lo ricordate che mostruosa palla al cazzo era MacBeth? Io sì, tedioso, un film capace di aggiungere pretenziosità inutile ad un soggetto ultra noto, privandolo dell’epica e del dramma necessario per raccontarlo, sostituendo il tutto con dialoghi lunghi e pallosi.

"No basta parlare! Basta! Rivoglio la pena di morte!!".
Che poi, a ben pensarci, è proprio quello che succede qui, anche perché lo sceneggiatore di entrambi i film è lo stesso (Michael Lesslie), ma a ben guardare anche il direttore della fotografia (Adam Arkapaw) dai colori rugginosi o freddissimi per distinguere i due mondi in cui il film è ambientato, ma se per questo, anche nelle originali musiche di Jed Kurzel. In buona sostanza, il regista Justin Kurzel ha preso cast e tecnici di un film riuscito malissimo e ha pensato bene: "Abbiamo rovinato Shakespeare? Bene, ora roviniamo anche il mondo dei videogames!". Qualcuno potrebbe dire a Kurzel che il detto è “Squadra CHE VINCE non si cambia”?

Il buon Giustino non è assolutamente in grado di dirigere scene d’azione, non so nemmeno per quale ragione abbia deciso di accettare un film del genere, visto che i combattimenti sono inquadrati troppo da vicino e poi io dico: Giustino, benedetto figliolo, a cosa serve che tu faccia venire giù uno stuntman, a fare per davvero un pericolosissimo "salto della fede" da 38 metri di altezza, se poi nel montaggio finale quella stessa scena me la affoghi in un mare di CGI di sfondo che in automatico elimina ogni possibilità di percepire come reale un gesto atletico potenzialmente mortale realizzato sul serio? Se Jeremy Irons sul set ripete “AsSSsasSSsino”, a me viene voglia di fare come Benigni e dirti “Ma Vaffanculo!”.

"Lama retrattile? Io sono Magneto mica Wolverine!".
In buona sostanza, cos’è questo “Assassin's creed”? Facile: un film di spiegoni, s'inizia con un grosso spiegone sul passato di Callum, si continua con un altro spiegone sulla mela, i templari e gli assassini. Si fa una pausa giusto per introdurre una bella spiegazione su cos’è l’Animus e su come funziona e anche prima di vedere la macchina in azione, ci tocca sorbirci lo spiegone da parte di un altro prigioniero interpretato da Michael K. Williams (Ma perché!? Sei un attore pazzesco, perché perdi tempo a fare particine in film inutili come questo o il Ghostbusters sbagliato) e poi, non paghi, vogliamo metterci dentro anche un altro dialogo bello lungo tra Callum e suo padre, interpretato da Brendan Gleeson che non fai in tempo a pensare che sia l’ennesimo talento sprecato in un filmaccio che pure lui parte con uno spiegone.

Il pezzo che ho preferito è quando Fassbender ripete (e lo fa un paio di volte nel film) “Ho fame”, solo che invece di riuscire a mangiare, incontra qualcuno che gli spiega qualcosa di lungo e noiosissimo, forse era il modo di Justin Kurzel di farci provare empatia per il protagonista, anche perché io quando ho fame e non mi fanno mangiare posso diventare violento, altro che assassini!


"Qualcuno mi spiega perchè sono vestito da Robin Hood?".
Visto che ho aperto il vaso di Pandora (ma non era la mela?) di Fassbender, a parte i soldi, mi piacerebbe capire perché uno che potrebbe vincere l’Oscar domani, perda tempo con film come questo, per avere la scusa di fare un po’ di palestra per il ruolo e farsi pagare il personal trainer? Ha la faccia da bastardo giusta per il ruolo, peccato che il suo personaggio sia privo del lato oscuro che ti aspetteresti da un assassino (condannato a morte) discendente di una stirpe di ammazza Cristiani, basta dire che Callum è finito in galera perché ha ucciso un pappone, giusto per dimostrare che nei film moderni, nemmeno gli assassini possono essere cattivi davvero, altrimenti non passano il visto censura.

Insomma, prendi un gioco che vende perché consente ai giocatori di uccidere e picchiare in location storiche ben fatte e lo ambienti nel presente, sostituendo le chiacchiere alle botte, per altro risolvendo il (non) mistero legato al ritrovamento del manufatto in maniera sbrigativa e non impossibile da intuire, anche perché se ambienti nella Spagna dell’anno 1492, non è difficile intuire come andrà a finire la trama, alla faccia dell’ansia da Spoiler.

L'Assassino Fassbender con i suoi saltelli aggraziatissimi.
Mi rendo conto che ormai il cinema non smuove i soldi di un videogames di successo, resta il fatto che il fascino che ha la settima arte manca a qualunque altro media, il problema è che togliendo la componente interattiva, certe trame bisognerebbe saperle adattare, guardiamoci in faccia: quanti film tratti da fumetto funzionano davvero? Gli unici che hanno portato a casa qualcosa, sono stati i film che hanno preferito sbattersene dell’aderenza alla trama originale e hanno sfruttato il nome per fare altro, che è comunque meglio che fare come ha fatto Justin Kurzel, ovvero trasformare l’intrattenimento, in una rottura di palle.

Poi, comunque, dai, appassionati del videogioco originale, non buttatevi giù, il film è brutto, ma comunque non mi aspettavo certo tutta questa inquisizione spagnola!

26 commenti:

  1. Ti prego, dimmi che è stato uno scherzone, che è tutta una gag... ti prego, dimmi che non è QUELLA la trama di 'sto film...
    Ancora 'sti cacchio di Templari? Ma per sul serio? Credevo che ormai l'ultimo dei Templari, cioè Giacobbo, si fosse arreso a smettere di parlarne in attesa del prossimo Dan Brown, invece ancora escono fuori?
    Anch'io non ho mai giocato un solo secondo al videogioco, ma non ho mai giocato neanche a Mortal Kombat: eppure mi è lo stesso ben chiaro che il film che ne hanno tratto non è da consigliare (diciamo così). Perché prendono giochi dove si mena e si trasformano in storie dove si parla e si chiacchiera e si diventa sordi a forza di spiegoni? Chi ha detto Streetfighter?
    Comunque il cinema straccivendolo ormai le prova tutte per alzare un paio di dollari, e cerca disperatamente di attingere ai giochi più moneymaker in circolazione, ma ancora non ha capito che anche ai giochi hanno uno sceneggiatore bravo dietro, e che è anche per questo che fanno soldi. Prendere un titolo buono e farlo scrivere a un cane non funziona a priori, come invece prendere un titolo cane e farlo scrivere a uno bravo funziona eccome.
    Ora ho una grandissima voglia di stroncare 'sta roba, in attesa che (chi lo sa?) tirino fuori il film di GTA :-P

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    1. Anche io speravo che i Templari fossero spariti, invece temo che siano i nuovi alieni, hai bisogno di una setta segreta che manovra i fili del mondo? Prima erano i “grigi” ora i Templari ;-)

      Mamma mia “Street Fighter”, è da un po’ che volevo scriverne di quel film, un giorno devo proprio farlo, gran esempio di come NON dovrebbero essere i film ispirati ad un videogioco famoso. Ed in effetti hai ragione, strano che non abbiamo ancora cavalcato GTA! Cheers

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  2. Il film non l'ho neanche cacato di striscio, il trailer mi era bastato... ma anche solo il titolo, si sa come vanno questi film, ma attendevo proprio la tua recensione! E le risate me le sono fatte, bravissimo. Quella sull'animus de li mortacci loro quasi mi ispira ad andarlo a vedere, ma solo quasi.
    Il problema di base, e lo dico anche senza averlo visto, è che l'argomento del film è fuori tempo massimo. Sicuramente l'idea di un film di A.C. è stata già concepita anni e anni fa, quando il gioco era all'apice del successo (pressappoco ai tempi del secondo capitolo, 2009-10) e in pieno post-brownismo dove i templari erano l'argomento numero uno a cui Giacobbo dedicava un gran numero di puntate.
    Immagino che abbiano trovato un accordo per produrre questo film solo adesso che il brand è in piena crisi (e quindi con diritti di sfruttamento più economici), difatti Assassin's Creed (il gioco) non se lo caga più nessuno, non è più un titolo che stimola la corsa alle vendite, i templari non se li fila più nessuno, adesso va più di moda il New World Order (mi dicono che c'è un film con Iacchetti in merito) i vaccini e le scie chimiche... di conseguenza è un film la cui audience è automaticamente ridotta rispetto a quello che poteva essere 5-6 anni fa, che se dicevi "templari" magari veniva a vederlo anche la mamma di mezza età che ha letto tutto Brown e Giacobbo gli avrebbe fatto anche una celata reclame sulla Rai. Oggi, nel 2017, se ne possono interessare solo i fan del brand e dei film sui videogiochi in generale, gli adolescenti (e bastano quelli a fare cassa), le fan di Fassbender e i blogger che devono intrattenere il proprio pubblico andando a vedere film dannati. Poveracci, loro si che mi fanno pena.

    ;P

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    1. Ti ringrazio, posso dirti senza fingere, che questo è il classico film che è più divertente da commentare che da vedere, sono contento di averti fatto ridere ;-)

      Il tuo discorso mi sembra molto sensato, mentre cercavo l’articolo sullo stunt del “salto della fede” (ho scoperto che si chiama così), mi sono imbattuto in un pezzo in cui i tipi della Ubisoft, dicevano che per loro il film era un modo per far girare il marchio, se queste sono le premesse, figuriamoci se può venir fuori un buon prodotto.

      Temo anche che risulti otico anche per le fan di Fassbender, i numeri li avranno fatti tutti con gli appassionati del videogames, e con i blogger ovvio ;-) Cheers!

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    2. "questo è il classico film che è più divertente da commentare che da vedere"

      magari me lo vedrò con il mio amico Petar per "i videocommentatori" quando uscirà in home video. Neanche il cinema a 2 euro mi ha convinto ad uscire di casa per andarlo a vedere

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    3. Ma va! 2 euro sono comunque sprecati per annoiarsi, se posso li investo per uno dei vostri video, che immagino sarebbe pieno di sbadigli di Petar ;-) Cheers

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  3. E' inutile, ormai leggendo di tutto e di più una cosa ho capito, che cinematograficamente parlando è stato fatto un grande sbaglio di sceneggiatura e di marketing perché chi non ha mai giocato non poteva capire, insomma farci un film anche se l'aspettavo con impazienza è stato uno sbaglio, però devo ancora vederlo per saperne di più ;)

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    1. Temo che il problema sia tutto lì, non so come sia possibile che il grosso del cast, il regista, e tutti i tecnici principali (fotografia, costumi etc) siano stati preso di peso da un (brutto) film di natura completamente differente, e messi al lavoro su un prodotto con un target praticamente opposto.

      Dopo aver visto il film, di sicuro non mi è venuta voglia di metterci a giocare al videogioco, quindi anche solo a livello di marketing, tutta l’operazione risulta sbagliata. Cheers!

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  4. Uscito dal cinema ho detto al mio amico "le scene d'azione fanno schifo, sono girate male, inquadrature troppo strette, niente profondità di campo, montaggio troppo frenetico, lo spettatore ne risulta disorientato .... per non parlare della fotografia"
    lui "non capisco"
    il giorno dopo lo porto a casa mia e gli faccio vedere in sequenza le scene migliori di "Matrix 2" - "Jason Bourne" - "John Wick" - "Kingsman" - "The raid"

    Mi ha dato ragione ....

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    1. Mi gioco la citazione al mio adorato Ed Bunker: Educazione di una canaglia :-D

      Quando ho scoperto che il gesto atletico di un povero stuntmen, è stato annullato da tutta quella CGI posticcia, ho avuto voglia di tornare a vedermi “Mad Max Fury Road” o un film di Gareth Evans a caso. Cheers!

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    2. È un'annosa questione: per un ruolo d'azione è meglio un attore che non sa lottare o un lottatore che non sa recitare? Le grandi produzioni scelgono la prima opzione e così poi sono costretti a fare sequenze d'azione ravvicinate e con montaggio serrato perché non si capisca che il protagonista non sa combattere. Fassbinder è un attore, non un lottatore, quindi è la persona meno indicata per un ruolo d'azione, ma attira donne adoranti e quindi è meglio deludere gli appassionati di action...
      Keanu Reeves e Matt Damon non è che sappiano combattere molto più di Fassbinder, ma sono intelligenti da sapersi circondare da ottimi professionisti che sanno tirar fuori scene ottime anche se interpretate da attori con una semplice infarinata marziale. Invece The Raid è un mondo a parte: è Dio e basta :-D
      E' come fare un film su Bruce Lee e chiamare un attore che non sa muovere un dito... ah, aspetta: è stato fatto :-P

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    3. “Dragon - La leggenda di Bruce Lee” :-D
      Questione di freddi numeri, i fan (e le fan) del divo di turno, sono più di quelli in grado di capire se il divo di turno sa tirare un pugno o no.

      Personalmente preferisco un atleta che prova a recitare che viceversa, ma so di essere parte della minoranza. Hai fatto due ottimi esempi, Damon è sveglio e Reeves appassionato di film di combattimento (il suo esordio da regista “Man of Tai Chi” lo dimostra).

      “The Raid” vabbè veramente l’apice assoluto, la trama costruita intorno all’azione, anzi, la trama è portata avanti a colpi di scene d’azione, occhi a forma di cuore!

      Questo film avrebbe dovuto essere così, dieci minuti introduttivi, e poi una o due lunghe seguente di botte girate come si deve, che poi da quello che ho capito, è anche la trama del videogioco ;-) Cheers

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    4. Lucius, da appassionato e profondo conoscitore del cinema marziale, è lo spettatore che sarà deluso SEMPRE dai film di azione. Poraccio ;)

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    5. E' una tristissima verità...
      Per questo uno poi si butta sul cinema asiatico o da qualsiasi altra parte del mondo TRANNE quello americano, perché riescono sempre a trovare il modo di affossare tutto.
      L'esempio perfetto è proprio il citato "The Raid", la cui trama è copiata di peso dal secondo film di "Dredd": non è simile, è uguale al fotogramma. Però il film americano è una buffonata tale che fa rimpiangere il Dredd con Stallone, mentre quello indonesiano è il più grande film di arti marziali mai apparso sulla Terra. Così subito dopo l'America (invidiosa) chiama i due artefici principali del film indonesiano, diventati idoli internazionali, e li manda a fare una particina in "Star Wars VII"... cioè, chiama i più famosi artisti marziali del momento, due atleti fenomenali diventati famosi per menare come fabbri in video... e NON li fa combattere!
      Questo è l'action all'americana, un impegno costante e appassionato a NON fare action...

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    6. Di sicuro da quelli PG-13 che producono gli americani, bisogna cercare altrove, ultimamente l’Indonesia va forte ;-) Cheers

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    7. Ecco, ho risposto in contemporanea a Lucius ma il senso è lo stesso ;-)
      L’Esempio di Dredd è lampante, è davvero lo stesso identico film, ma senza le botte girate alla grande. Da un pezzo mi scappa uno speciale sul giudice Dredd… “One of these days” ;-)

      Un altro esempio è la presenza di Scot Adkins in “Doctor Strange”, in cui picchia sì, ma di fatto è un puntolino in una scena piena di computer grafica, dove lo si vede poco. Sono giunto alla conclusione che chiamino i miglior artisti marziali in circolazione, solo perché hanno i soldi, e possono permettersi il meglio.

      Non è importante usarli per il loro vero talento, è averli perché possiamo permettercelo, come un laureato 110 e lode che al massimo può ambire ad un lavoro in un call center.

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    8. Eh sì, è come chiamare Stephen Hawking per aiutarmi a fare il sudoku :-D
      Adkins, va be', è una ferita aperta. Continuano a posticipare l'uscita del suo Undisputed IV perché temo che non sarà all'altezza della sua fama...
      Almeno ai tempi d'oro Joel Silver chiamava Jet Li a fare un piccolo ruolo in Arma letale 4, e ci stava: una serie di successo chiama i divi dell'estero a fare comparsate. Esattamente come gli asiatici chiamano gli attori occidentali a fare ruoli (spesso da cattivi). Ma quando "Ip Man 3" chiama Mike Tyson... non è che gli fa fare l'avvocato o il giornalaio! Lo chiamano per menare! Quando l'Italia dei tempi d'oro chiama Lo Lieh dalla Cina, non era per le sue doti attoriali: era famoso per le sue cinque dita di violenza e gli italiani volevano che le rifacesse ancora in altri film.
      L'America del Duemila invece chiama professionisti di un settore per farli lavorare in altri settori: davvero un'idea illuminata :-D

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    9. Il nuovo capitolo di Boyka lo stanno tenendo così sotto traccia che il rischio é concreto. Più che una disponibilità economica illimitata non riesco a pensare ad altre spiegazioni, non voglio davvero pensare che siano così scemi, ma la soluzione più facile é spesso anche quella giusta ;-) Cheers

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    10. http://www.reactiongifs.us/wp-content/uploads/2013/04/ignorance_is_bliss_matrix.gif

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    11. Il disincantato Cypher, ancora oggi, una delle mie "citazioni involontarie" nella parlata quotidiana, che mi scappa più spesso ;-)

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  5. Neanche io ci ho giocato, perché soffro di vertigini (true story), però so che il cappuccio cambia colore nei vari capitoli. :-)
    Scherzi a parte sì, c'è ben poco da salvare... Io adoravo il concetto della mela e il parallelismo tra pace e assenza di libero arbitrio. A rifletterci bene è "roba forte, fratello", ma nel film se la giocano in trenta secondi trenta, come se non fosse questo dualismo il motore principale della storia.
    La Cotillard la prossima volta la doppio io con l'accento da terrona, tanto non può venire peggio di così.

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    1. Colpa dello sporco zompettando sui tetti, per quello cambia colore ;-) Scherzi a parte, questo ti dice di quanto io non conosca il videogioco originale.

      Roba forte sul serio, sullo stesso tema esistono tre o quattro dei miei film preferiti, peccato che sia poco più di un pretesto utilizzato molto male. L’accento della Cotillard ormai sta scappando di mano, comunque se ci fosse una petizione per nominarti sui doppiatrice ufficiale io firmerei ;-) Cheers

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  6. Io mi sono rifiutato di vederlo... Aspetto di vederlo quando Italia 1 lo passerà in tv (perchè questo è un tipico film che trasmette Italia 1).

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    1. Hai fatto la scelta migliore, perchè si, questo film sembra fatto dal sarto per il palinsesto di italia 1 ;-) Cheers!

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    2. Marco, la tua dovrebbe essere la citazione stampa riportata sul DVD e Blu-Ray: "un tipico film che trasmette Italia 1"

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    3. «Un tipico film che trasmette Italia 1»
      Marco Grande Arbitro

      Raddoppierebbe la mia voglia di acquistare il DVD ;-)

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