L’obbiettivo è
ambizioso, ma il film di oggi ispira ad alzare l’asticella e a mirare a
risultati altrimenti impossibili, se io dico Peter Weller voi cosa pensate?
Eccoli lì! Che pensano al robo-polizotto di Paul Verhoeven, avete ragione, ma
chi conosce il film sa che il grande Weller, prima di ripulire la criminalità
di Detroit ha impersonato un eroe ancora più globale: Buckaroo Banzai. E se con
questo post non riuscirò a farvi venire voglia di fare la sua conoscenza, giuro
che vado in giro una settimana conciato con il vestito di scena di Jeff
Goldblum.
 |
Il mio guardaroba per la prossima settimana... |
Nel 1984 lo
sceneggiatore W. D. Richter esordisce alla regia, il film ha un titolo che non
passa inosservato e che fa invidia anche a Lina Wertmuller “The Adventures of
Buckaroo Banzai Across the 8th Dimension”, da noi, in uno strambo Paese a forma
di scarpa, le dimensioni di dimezzano, dobbiamo sempre pensare in piccolo.
Richter non è
l’ultimo della pista, a quel punto della sua carriera aveva già scritto la
sceneggiatura per “Terrore dallo spazio profondo (1978) e il carcerario
“Brubaker” (1980) e due anni dopo avrebbe regalato al mondo quella bomba
assoluta che è Grosso guaio a Chinatown
di John Carpenter, ho la vostra attenzione adesso?
Il suo compare
si chiama Earl Mac Rauch, il principale artefice di “New York, New York” (1977)
il film di Zio Martin Scorsese di cui nessuno parla mai. Questi due insieme
hanno l’ironia, gli alieni, la capacità di tratteggiare personaggi iconici e
drammatici e sanno maneggiare la difficile arte del postmodernismo.
 |
La copertina del Blu Ray che riassume la figosità! |
Impavidi i due
compari tengono a mente il capolavoro di H. G. Wells “La guerra dei mondi”
(1897), ma soprattutto la guerra dei mondi di un altro Wells, Orson, potreste
averne sentito parlare come di uno dei più grandi registi della storia del
cinema, oppure per quella volta che nel 1938, leggendo bravi del romanzo del suo
omonimo alla radio, scatenò il panico, convincendo tutti gli ascoltatori che le
bellicose navi marziane fossero davvero atterrate sulla Terra.
Ok, Cassidy quando la smette di fare la parte di
Cassipedia, la conosciamo anche noi la storia.
Lo so che la
conoscete, ma tenetela a mente anche voi, che torna buona per quando vedrete il film di Buckaroo
Banzai.
Ma il nome più importante di tutti è quello di Doc Savage, l’eroe
pulp degli anni ’30 creato da Henry W. Ralston.
 |
Che dite, i titoli di testa sono abbastanza pulp? |
Un archetipo
letterario che ha saputo fare da ponte tra gli eroi delle riviste Pulp e i
super eroi che oggi sono tanto di moda, voi immaginate, i muscoli di Tarzan, il
cervello di Sherlock Holmes, i talenti di straccia mutande di James Bond.
Prendete tutta
questa roba, aggiungete i look folle degli anni ’80, un sacco di riferimenti ai
romanzi di Thomas Pynchon, un'anguria é il risultato è
proprio “The Adventures of Buckaroo Banzai Across the 8th Dimension”, un film
talmente avanti che se uscisse oggi, sarebbe ancora moderno e non è tanto per
dire. Tanto avanti che ai tempi fu un clamoroso flop, riscoperto poi grazie al
VHS, anni ’80.
Buckaroo
Banzai è un neurochirurgo, esperto di fisica nucleare che nel tempo libero
miete successi con esperimenti scientifici, ma solo quando non è impegnato a
suonare con la sua band di amici, gli Hong Kong Cavaliers, di cui è cantante,
leader, chitarrista e quando vuole interrompe i concerti solo per consolare
infelici biondine (tipo Penny, la guardabile Ellen Barkin),
dedicando loro pezzi strappalacrime come “Since I Don't Have You”, ma nella
versione originale, sì perché la cover dei Guns N' Roses è arrivata solo nel
1993, iniziate a segnare uno, nella lista di cose che questo film ha
anticipato.
 |
"Vorrei dedicare questa canzone a tutti i lettori della Bara volante". |
Buckaroo
Banzai papà Giapponese a mamma Americana (la interpreta Jamie Lee Curtis, anche
se si vede di sfuggita nel filmino familiare iniziale e in una scena tagliata)
è l’uomo perfetto: scienziato di fama mondiale e attitudine da tamarro di
periferia, una fantasia adolescenziale dal guardaroba impeccabile, ma allo
stesso tempo estroso, quando il Presidente degli Stati Uniti ha un dubbio, è a Buckaroo
Banzai che chiede consiglio.
Il film inizia
con il nostro Super uomo (non chiamatelo super eroe, Peter Weller nei contenuti
speciali del DVD lo specifica caldamente) impegnato in un’impresa, quella di
attraversare la materia, nello specifico un'enorme montagna contro cui
lanciarsi a velocità cannone (mach 1.3 per la precisione), a bordo del suo
Pick-Up Ford F-350 modificato, un enorme razzo nucleare con post bruciatore nel
cassone, è un “oscillation overthruster” montato sul cofano, dove di solito
stanno le corna di mucca.
 |
"Aspetta di vedere cosa succede quando metto la seconda!". |
Invece di
schiantarsi, Banzai (mai nome fu più appropriato) fa un balzo nella materia,
nello spazio infinito tra protoni e neutroni, raggiungendo l’ottava dimensione
e venendo a contatto con gli abitanti che la popolano.
La notizia
dell’ennesimo successo nella vita di Buckaroo Banzai, raggiunge via radio anche
il reparto di malattie mentali dove è rinchiuso il professor Emilio Lizardo (un
magnifico John Lithgow), il primo che anni prima era riuscito ad infrangere la
barriera tra le dimensioni, rimettendoci la sanità mentale, ma facendo entrare
nella nostra realtà (e nel film) gli alieni.
 |
Incontri ravvicinati del Lithgow tipo. |
Da una parte i
Lectroidi buoni (pelle nera e capelli rasta), dall’altra i Lectroidi (pelle
rossa, se volete vederci una metafora fate voi), non vi voglio raccontare tutta
la trama o togliervi la sorpresa, diciamo solo che overthruster di Buckaroo
Banzai ha un ruolo fondamentale, ma anche l’armamento nucleare sovietico e la
minaccia di una Terza Guerra Mondiale trovano posto nella storia, sì, proprio
come l’anguria schiacciata esatto!
 |
Alieni nuove rivelazioni! (su Focus sono già pronti ad uno speciale). |
Sì, perché “The
Adventures of Buckaroo Banzai Across the 8th Dimension” è una mescolanza di
idee che ad una prima occhiata distratta potrebbe sembrare solo un gran casino
messo in scena e improvvisato sul set, a scopo risate, roba del tipo: facciamo
esplodere in mille pezzi un'anguria? Sì, certo, fa ridere facciamolo!
In realtà, il
film è micidiale nella sua capacità di far sospendere l’incredulità allo
spettatore, aggiungendo pennellate d'ironia e lasciando che il carisma del
protagonista faccia da collante, le maschere di gomma degli alieni, le trovate
folli, funzionano un po’ come gli effetti speciali dei fratelli Chiodo in Killer Klowns from outer space, ad un
certo punto la storia è talmente colorata e credibile (nel suo essere assurda)
da tirarti dentro al suo giochino, il risultato è postmoderno senza mai farlo
pesare allo spettatore.
Non è un caso
se nei dialoghi sono presenti numerosi citazioni e omaggi allo scrittore Thomas
Pynchon, uno che ha alzato l’asticella del postmodernismo in letteratura, ad
esempio, la “Yoyodyne Propulsion Systems”, società che fa da copertura agli
alieni, è un omaggio a “V” primo romanzo di Pynchon.
 |
Citazioni colte buttate non a caso nello mucchio |
Non me la
sento di dire che si tratta di una pellicola scientificamente accurata, no, però
è sicuramente futurista, grazie anche ad un umorismo da cartone animato, una
satira presente, ma affogata tra le trovate comiche, alcune gag potrebbe averle
scritte Matt Groening il papà dei Simpson (nati nel 1987, segnate nella lista),
trovate grottesche, ma simpatiche, tipo il fatto che gli alieni di nome fanno
tutti John, ma anche gag più
fisiche che davvero avvicinano il film al linguaggio dei cartoni animati.
 |
Mi stavo chiedendo la stessa cosa Jeff. |
Un tipo di
umorismo così orientato a guardare nel futuro che a fine pellicola, prima dei
titoli di coda, viene già annunciato il sequel del film, ovvero "Buckaroo
Banzai vs. The World Crime League", con buona pace di robert Rodriguez che
con il suo vocione annuncia i vari “Machete Kills” and “Machete Kills Again”,
tiè pigliati pure questo mondo del futuro!
 |
Se volete farlo davvero questo seguito, ne sarei ben felice! |
Per altro, l’idea
del seguito era chiara nella mente del regista W. D. Richter, infatti, in un paio di
dialoghi di questo film, Buckaroo Banzai fa riferimento al suo arci nemico capo
della World Crime League, purtroppo l’insuccesso al botteghino e il successivo
fallimento della casa di produzione ha fatto saltare il banco, ma al pari di
Doc Savage, l’universo espanso di Buckaroo Banzai ha spaziato in videogiochi e
fumetti e non parlo dei fumetti di Buckaroo Banzai che Buckaroo Banzai legge
nel film di Buckaroo Banzai, parlo di veri
fumetti su Buckaroo Banzai!
 |
L'Adattamento a fumetti del film, pubblicato dalla Marvel Comics. |
Il risultato è
una celebrazione dell’ingegno umano, non tanto un'esaltazione da macho, ma più
una fantasia adolescenziale portata ai massimi livelli e usata per riempire lo
schermo, muscoli e cervello, Rock ‘n Roll e scienza, un film che da solo ha
dato una silente spallata alla cultura pop, l’oscillation overthruster è
comparso in un episodio della serie tv “Star Trek: The Next generation” e
anche solo per l’idea della macchina che raggiungendo una determinata velocità
comincia il suo viaggio, un caposaldo come
Ritorno al futuro deve moltissimo a questo film. Robert Zemeckis è quello che ha
pescato più di tutti da qui, pensate che ha pescato pure il suo Doc Brown, Christopher
Lloyd è stato voluto per la parte che lo ha reso celebre, proprio dopo essere
stato notato nei panni dell’alieno John Bigboote, a cui tutti quanto sbagliano
la pronuncia “alla francese” del suo cognome, con risultati tragicomici come
John Bigbooty, Giovanni Culone.
 |
Facce note dallo spazio profondo. |
Perché l’ennesima
marcia in più del film, sono proprio le facce che lo popolano, per assurdo, rivedere
il film oggi ha un effetto ancora più dirompente, in quasi ogni ruolo troviamo
un attore famoso, tra le fila degli Hong Kong Cavaliers abbiamo Rawhide, grosso
e affidabile, tanto che ha il faccione di quel mito di Clancy Brown, il Kurgan di
Highlander.
 |
Da immortale avrà passato degli anni a fare il cow boy? |
La bella di
turno è Ellen “Nei panni di una bionda” Barkin, una che a sensualità non è mai
stata seconda a nessuna.
 |
Una diapositiva a testimonianza della mia tesi. |
Mentre lo scienziato (vestito da Cowboy, storia vera)
del gruppo di nome ehm, New Jersey è Jeff Goldblum che, prima de “La Mosca” e davvero
un sacco ancora prima di
Jurassic Park,
già snocciolava teorie scientifiche gesticolando a rallentatore come solo lui
sa fare e, per altro,
combatteva già gli alieni!
 |
Jeff Goldblum era già nerd prima che diventasse di moda! |
In una parte
piccina picciò compaio anche le occhiaie del mitico Vincent Schiavelli, nei panni di uno degli alieni di nome John.
Ma il meglio per
quanto riguarda la recitazione, questo film lo riserva nei ruoli principali, il
Dr. Emilio Lizardo di John Lithgow è meraviglioso, ok io sono schifosamente
schierato perché sono il vicepresidente del “John Lithgow Fans Club” che per
ora conta due membri attivi (ciao Valerio!). Oh, ma accettiamo sempre nuove
adesioni, eh?
 |
"Esiste un mio fans club? Perchè non sono stato informato!". |
Per calarsi
nella parte del mattissimo dottore Lithgow ha lavorato con un, ehm, “Dialect
Coach” (perché gli Americani hanno un nome per tutto) un sarto dal pesantissimo
accento italiano di nome Roberto Terminelli, il risultato è magnifico, a mia
memoria, John Lithgow ancora oggi detiene il primato dell’unico al mondo ad
aver esclamato “Porco Giuda!” in un film americano, anzi la frase esatta è "Porco
giuda devo lavorare con persone idiota", la “A” finale possiamo
perdonarla.
Ovviamente, quello
che porta avanti la baracca, mena le danze (e pure qualche alieno) è il grande
Peter Weller, stiamo sempre a parlare di quanto sia carismatico e bi-espressivo
Clint Eastwood (con cappello e senza), ma pure Weller non scherza, qui senza
nemmeno la scusa dell’elmetto di Robocop a coprirgli la faccia, non cambia mai
espressione, ma beccami gallina se non calamita l’attenzione di tutti. Sembra
facile recitare un personaggio a cui riesce tutti semplice, in realtà, è davvero
complesso rendere credibile uno che può sciogliere i cuori come Elvis, oppure
eseguire un'operazione al cervello, Peter Weller non perde un colpo e manda in
scena un one-man-show che andrebbe ricordato, la prossima volta che lo
incontrare al bar, non gridategli “Vivo o morto tu verrai come me” come fate
sempre, alzategli un cinque alto dicendo “I've been ionized, but I'm okay now”.
 |
"Vivo o morto tu verrai con me" (Cit. dai questa era irresistibile!) |
L’ultimo
primato di “Le avventure di Buckaroo Banzai nella quarta dimensione”? Quello di
poter anche ambire a film con i più bei titoli di coda del mondo, girati in
quei canali per l’acqua nei pressi di Los Angleses (quelli di “Vivere e morire
ad LA” per capirci), utilizzando "Uptown Girl" by Billy Joel sparata
a palla da una cassa montata su un camion, scelta perché identica nel ritmo al
pezzo finale che si sente nel film, composto da Michael Boddicker.
 |
Come direbbe Bart Simpson: Questo è il momento di pavoneggiarsi! |
Buckaroo
Banzai scavalca il muro divisorio, inizia a camminare, ovviamente stilosissimo,
a tempo con la musica, uno dopo l’altro tutti i suoi Hong Kong Cavaliers e i
personaggi del film si uniscono a lui, in una maranzissima camminata in parata,
ciliegina su questa torta postmoderna con cui i personaggi escono dalla storia,
un finale giocoso che ci ricorda la natura del cinema: nessuno muore davvero,
alla fine è una grossa partita a guardie e ladri in cui tutti ricoprono un
ruolo.
E ora, sistematevi il papillon e camminate a ritmo di musica verso l’orizzonte,
se non sono riuscito a convincervi di vedere il film, io vengo con voi vestito
da Jeff Goldblum.
Segnato pure questo...il personaggio sembra molto ispirato a Jerry Cornelius di Micheal Moorcock.
RispondiEliminaDi weller vale la pena menzionare anche la grande performance nel 'pasto nudo'.
Che il papillon abbia ispirato un certo dottore?
Qui sono io che prendo appunti, non ho mai letto nulla di Michael Moorcock, ma già il fatto che il personaggio abbia le iniziali “JC” mi fa capire delle cose ;-) “Il pasto nudo” è fighissimo, ma non faccio testo sono Cronenberghiano ;-) Considerando che Steve Moffat ha sempre guardato dall’altra parte dell’Atlantico, non mi stupirei che il “Bowtie” di Eleven arrivi proprio da Buckaroo Banzai ;-) Cheers!
EliminaCavolo NON lo conoscevo affatto.
RispondiEliminaInteressante l'aver anticipato di 30 anni i finti strilli-slogan sequelistici machetiani da grindhouses...
Sembra anni '80 allo stato puro.
Moz-
Rivedendo questo film ho pensato immediatamente a “Machete” ;-) Non è molto famoso qui da noi, ma è un titolo degli anni ’80 che torna spesso, nei vari contenuti speciali di film come “Ritorno al Futuro” viene citato alla grande ;-) Cheers
EliminaMamma mia che roba hai tirato fuori...
RispondiEliminaEra una vita che volevo rivedermelo, per assurdo l’ho trovato migliorato se uscisse oggi farebbe il botto ;-) Cheers
EliminaMa sai che non ho mai visto questo film? Il titolo lo conosco da sempre, ma non mi è mai capitato sotto mano: vista la splendida rece, devo provvedere quanto prima ^_^
RispondiEliminaNon è tanto famoso, non vorrei dire una cavolata ma non so se esiste un DVD, in ogni caso è si trova insieme ad un sacco di materiale, tipo interviste e roba così, consigliato, merita la visione ;-) Cheers
EliminaAh
RispondiEliminaE' la prima volta che ne sento parlare...
Ma dove vivo? Corro a recuperarlo!
Ti assicuro che non è molto famoso, però è davvero divertente, anche solo per le facce che popolano il film ;-) Cheers
EliminaChe mi sei andato a recuperare! Un vero e proprio cult, grande Cassidy :)
RispondiEliminaTi ringrazio, ho scoperto il film tardi, continuava a venire fuori questo strambo titolo nelle filmografia di tanti attori che apprezzo. Erano parecchi anni che non lo rivedevo, è invecchiato bene, tanto gli effetti speciali sono sempre stati "plasticosi" ;-) Cheers
EliminaMai sentito nominare, purtroppo. Non so però quanto possa fare per me.
RispondiEliminaSe sei in vena di una "pastichè" tutto matto può venir fuori una serata divertente ;-) Cheers
EliminaL'ho visto oggi ed è bellissimo, grazie del consiglio.
RispondiEliminaOra PRETENDO il seguito!
Sono molto felice che ti sia piaciuto, è un film di culto ma non così famoso, meriterebbe di più. Un seguito, anche girato oggi, io me lo guarderei molto ma molto volentieri ;-) Cheers!
EliminaOltre ad avere la tessera del fan club di John Lithgow, detengo anche quella del club dedicato a Peter Weller. Non era particolarmente bello, nemmeno un attore eccezionale ma aveva carisma da vendere e quindi, dopo averlo scoperto in Robocop, avevo cominciato a cercare suoi film in videoteca, scoprendo delle piccole perle come Oltre ogni rischio di Abel Ferrara o il qui citato Buckaroo Banzai...
RispondiEliminaChe poi, a proposito di John e Smith (o John Smith di Ateamiana memoria), tra i protagonisti c'è proprio Lewis Smith che ha recitato in Passaggio per il Paradiso che è un film che per me ha un valore speciale e che spero prima o poi di ritrovare su questa Bara. Ciao
Prima o poi riuscirò a rivederlo anche io quel film, intanto ci tenevo ad avere sia Weller che Lithgow insieme in questa bombetta ;-) Cheers
Elimina