Conosco il
lavoro di Lorenzo Ceccotti, più celebre con il nome d’arte di LRNZ solo di
fama, per compensare a questa mia lacuna ho deciso di leggermi “Golem”, fumetto
di cui ho sentito parlare molto bene. Giunto all’ultima pagina ho anche capito il
perché.
Uscita come
serie nel 2010, autoprodotta per la rivista PicNic dal collettivo dei
Superamici, di cui LRNZ faceva parte, ma visti i tempi di gestazione di Lorenzo
Ceccotti, il progetto si è arenato, almeno fino all’arrivo dei tipi della Bao
Publishing, disposti a distribuire il lavoro terminato in volume, dopo sei mesi
fatti della tipica reclusione che i fumettisti conoscono bene, il risultato
finale è un volume di 270 pagine, una graphic novel che si legge davvero
velocemente, ma per contenuti, tematiche e riferimenti ha un peso specifico non
indifferente e, soprattutto, una vera novità nel panorama del fumetto italiano.
La trama è
assolutamente minimale: in uno strambo Paese a forma di scarpa di un futuro
prossimo non ben precisato, la vita prosegue tra multinazionali che controllano
ogni aspetto della vita quotidiana, talmente radicate, che persino il nostro Paese, storicamente retrogrado e periferia del mondo sembra il Giappone
futuristico. In questo scenario Steno incontra Rosabella: un ragazzo incontra
una ragazza, no dai ditemi se esiste una trama più essenziale di questa.
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Un ragazzo e una ragazza, non iniziano così quasi tutte le storie migliori? |
Rosabella è
figlia del presidente del consiglio Oudeis, mentre Steno che vive con la
mamma, da anni non vede più suo padre, scomparso misteriosamente. I nostri due
protagonisti si ritrovano incastrati nella classica situazione più grande di
loro, farcita di personaggi coloriti come il Generale X, uno che sembra l’incrocio
tra Mick Jagger nel film “Freejack - Fuga dal futuro” e lo storpio di “Pulp
Fiction”, ma anche gli Shorai, in parti uguali terroristi o ribelli, a seconda
da quale dei due fronti opposti li guardate. Ah beh, come il titolo lascia
intuire, c’è anche un Golem.
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Ho sempre pensato che fare i palloni con il Big Babol può essere molto pericoloso. |
Inutile
parlare ulteriormente della trama, sarebbe quasi un peccato, non è certo
difficile intuire le svolte principali e il tempo di lettura è pari a quello
dei manga ai quali LRNZ (in parte) si ispira per i disegni, la forza di “Golem”
non sta certo nella complessità o nell’originalità della sua trama, ma nell’incredibile
livello di dettaglio utilizzato per mettere in scena questa società futura e
nell'enorme quantitativo di argomenti e letture di secondo livello che
farciscono la storia.
Nel futuro di “Golem”
la società è dominata dalla tecnologia, o forse sarebbe meglio dire: è ancora
più dominata dalla tecnologia. Il risultato è un credibile futuro colorato,
ricco di dettagli e quasi al limite del Cyberpunk, una realtà fittizia e
dispotica, inquietante per quanto potrebbe essere plausibile solo tra pochi
anni.
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Il frenetico futuro della società, sinistramente simile al nostro presente. |
LRNZ fa valere
la sua seconda professione di designer inventandosi un numero esagerato di
marchi da applicare ai vari oggetti di uso comune, ma anche alle grandi
multinazionali che dettano le regole della vita di tutti. In davvero poche
pagine iniziali, Ceccotti tratteggia un mondo complesso in cui il lettore deve
immergersi per capirne le regole.
“Golem” da
questo punto di vista riesce a far valere lo spessore del mondo
immaginario in cui è ambientata la storia, la miriade di simboli (e simbolismi)
sparsi, la complessità di tematiche e dettagli potrebbe fornire materiale per
una serie regolare a fumetti, ma, perché no, anche d’animazione.
L’influenza
per le tavole di LNRZ arriva chiaramente dai Manga, i giovani protagonisti e il
messaggio ecologista potrebbero essere stati mutuati dai film di Hayao Miyazaki, io ci ho visto moltissimo della tavole di Katsuhiro Otomo, sia
per l’ossessione per i dettagli, che per il tipo di storia, che parte piano e
leggera, per diventare, stratificata in un crescendo che porta ad un finale drammatico
ed epico, proprio come succedeva in “Akira”.
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Una (doppia) tavola pittorica di LNRZ. |
Sarebbe
limitativo ridurre il lavoro di LNRZ ad uno “Spaghetti Manga”, perché l’influenza europea è chiara, anche solo per la scelta di utilizzare determinate
inquadrature o vignette, è chiaro che Lorenzo Ceccotti si sia tritato svariati
fumetti di Moebius in vita sua.
La trama
contiene riflessioni sul Capitalismo, sul rapporto tra l’uomo e la natura, sui
rapporti famigliari, un quantitativo impressionante informazioni che per essere
sviscerate tutte, richiederanno sicuramente più di una lettura del volume,
queste possibili chiavi di lettura passano anche attraverso i nomi dei vari
personaggi.
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Steno alle prese con la sua coscienza. |
Già il nome
del protagonista, Steno, da solo si richiama svariate possibili
interpretazioni, così come Rosabella che potrebbe farvi pensare a “Quarto potere”
di Orson Welles, ma anche il padre della ragazza, Oudeis, che in greco antico
significa “Nessuno” ed era il nome con cui Ulisse riuscì a sfuggire a
Polifemo, proprio perché il personaggio è ridotto ad un nessuno nelle mani
delle multinazionali. Il capo degli Shorai si chiama Lamaco, come il generale
Ateniese del V secolo (A.C.), senza contare l’altro migliore e mezzo di
riferimenti che sicuramente mi sono perso e
potrò cogliere nelle prossime letture, solo dopo aver studiato e fatto i compiti a casa.
Insomma, “Golem”
si legge velocemente, ma resta una lettura di gran spessore, un'opera
in cui il suo autore ha saputo infondere tanto di se stesso, della sua cultura e
del suo lavoro, il risultato è qualcosa di nuovo e decisamente autoriale nel
panorama del fumetto italiano, ci ho messo un po’ a decidermi a leggerlo, ma l’attesa
è stata ripagata.
M'hai fatto venire una voglia matta di leggerlo, l'ho cercato su amazon e vedo che è distribuito anche in inglese e spagnolo.. gran bel risultato no?
RispondiEliminaSi, un risultato non da poco, non avevo mai letto nulla di LRNZ ne sono contento di aver recuperato la lacuna, aspetto poi un tuo parere su questo fumetto ;-) Cheers!
RispondiEliminaMa cavolo, non lo conoscevo... I disegni spaccano davvero tanto, perché finalmente non scimmiottano lo stile manga anche se si ispirano a quello (come "dinamicità").
RispondiEliminaProvo a cercarlo, potrebbe interessarmi^^
Moz-
Esatto l'ispirazione é chiara ma non siamo davanti al solito disegnatore che fa occhi grandi e linee cinetiche per darsi un tono. Buona lettura fammi sapere come lo hai trovato ;-)Cheers
EliminaKatsuhiro Otomo e "Akira".
RispondiEliminaHai detot tutto quello che mi serve.
Bene, ne ordino tre!
Bravo è questo lo spirito, poi mi dirai se Otomo c’è in “Golem”, in tutte e tre le edizioni ;-) Cheers
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