mercoledì 5 ottobre 2016

BraindDead - Stagione 1: “Siamo governati da teste di morto”


Avevo messo gli occhi su questa serie fin dal suo annuncio, un po’ per il titolo che ricorda un film di Peter Jackson, un po' per la trama che sembra la parodia di Essi Vivono. Giunto all’ultimo episodio non ho dubbi: per me “BrainDead” è la serie dell’estate, rischia di essere la rivelazione dell’anno, più della celebrata Strager Things.

Quando ho iniziato a seguirla mi sono detto che, se mai si fosse rivelata una porcheria, sarebbero stati comunque 45 minuti settimanali di Mary Elizabeth Winstead, quindi direi che avrebbe potuto andarci decisamente peggio!


Mi sa che vi ho appena convinti tutti a guardare questa serie tv.
La bravissima Maria Elisabetta (tra i pregi del recente 10 Cloverfield lane) interpreta la documentarista Laurel, il suo sogno è quello di dirigere un documentario sulle isole Salomone, dove il surriscaldamento globale sta mettendo a rischio la vita e le tradizioni locali. Su invito (fai pure imposizione) paterna, però, è costretta a passare due anni a Washington DC, come parte dello staff di suo fratello, il senatore democratico Luke (Danny Pino, molto azzeccato per la parte).

"Tu devi essere Pino" , "No, si pronuncia PAIno".
Controvoglia la ragazza accetta, qui dovrà scontrarsi con le manovre di palazzo della politica americana, ma soprattutto con una clamorosa svolta, un meteorite misterioso precipita nella capitale, dalla roccia spaziale ciccia fuori una colonia di formiche aliene, che intrufolandosi nell’orecchio dei politici, li fa diventare Repubblicani. Riuscite a penare ad una svolta più Horror di questa?

In realtà, la faccenda è un pelo più complicata, le formiche aliene divorano una parte del cervello umano, il risultato è che i corpi ospiti hanno grossi problemi di equilibro, il loro fanatismo (già presente) viene enfatizzato e diventano una coscienza comune, operando insieme e insieme ascoltano a ripetizione "You may think" il martellante pezzo dei The Cars, che diventerà un tormentone entro la fine dell’episodio. Se volete sapere perché ascoltano proprio quel pezzo, di certo non lo saprete da me, vi lascio la gioia di scoprire una delle cento trovate brillanti di questa serie.


Formiche marziane, dallo spazio profondo.
Creata da Robert e Michelle King (i creatori di “The good wife”) e prodotta da Ridley Scott, “BrainDead” è un riuscitissimo mix di commedia, satira politica, momenti splatter, sottotrame romantiche ben scritte e buona recitazione, un esercizio di equilibrismo invidiabile che tratta la politica in maniera realistica e i politici a pesci in faccia.

Sì, perché le svolte e gli ingorghi burocratici che il senatore (e di conseguenza Laurel) si ritrovano ad affrontare non sono panzane inventate per la serie, ma veri cavilli del sistema, in alcuni momenti sembra di guardare House of Cards, soltanto molto più satirico e intinto in una gustosa salsa da B Movie, una specie d'invasione degli ultracorpi che avrebbe fatto la gioia di Fox Mulder.

La serie ci ha messo relativamente pochi episodi a trovare il suo equilibrio, i personaggi sono tutti ben scritti e le gag non mancano, per farvi capire l’andazzo, leggetevi i chilometrici titoli dei singoli episodi (qualche esempio? " Goring Oxes: How You Can Survive the War on Government Through Five Easy Steps” oppure “The Power of Euphemism: How Torture Became a Matter of Debate in American Politics” in totale sono 13, tutti di questa lunghezza), oppure godetevi i riassunti delle puntate precedenti, i vari “Prevoiusly on BrainDead” qui diventano degli stornelletti voce e chitarra che cambiano ad ogni episodio, in trenta secondi riassumono la serie in rima e con un ritmo dannatamente orecchiabile. Già da soli, meritano la visione della serie, garantito al limone!


Volendo potete fare anche il Karaoke.
Tra i personaggi riusciti bisogna citare il capo gabinetto Gareth (Aaron Tveit) che intreccia un complicato tira e molla con Laurel, innamorati uno dell’altra, ma divisi dallo schieramento politico, che per loro resta ben distinto. Sì, ma forse solo per loro, perché in “BrainDead” i politici di entrambi le parti vengono caratterizzati sottolineando tick e manie.

Il democratico Luke, che in mezzo al circo dei politicanti, risulta il meno peggio di tutti, di certo non è uno stinco di santo (anzi!), ma quello che fa il vuoto assoluto è il senatore Red, passato improvvisamente ai Repubblicani, è il portatore sano della regina delle formiche aliene, Tony Shalhoub che lo interpreta (Red, non la sua formica) è magnifico, un adorabile bastardo capace di mosse a contromosse degne di Frank Underwood, un cattivo che amerete odiare, capace di ogni mossa pur di portare l’opinione pubblica dalla sua parte, persino il nome Red se ci pensate è un mezzo colpo di genio, in fondo gli stati rossi (Red state) sono quelli storicamente Repubblicani.


"Hanno voluto candidare Trump, altrimenti sarei già il 45esimo presidente".
A questo aggiungete le ricerche scientifiche del Dottor Bob Bob (si, si chiama davvero così) e di Rochelle, che fanno da riuscite spalle ai protagonisti, e il mix di “BrainDead” è pronto, il risultato è una B Movie che piazza stoccate bipartisan a tutta la politica, dalla passione per la guerra Repubblicana, passando per un cameo di un certo documentarista famoso, impegnato a citare “Eyes wide shut” di Stanley Kubrick (storia vera!), insomma non manca davvero niente in questa serie.

"Non sarà mica il documentar... No eh? Non scherziamo".
Mary Elizabeth Winstead poi funziona alla grande, cambia più abiti lei in questa serie che Michelle Obama in un mese, è perfetta quando si tratta di fare la scema (non vi anticipo nulla, vedere per credere), sa gestire la parte romantica, ed è bravissima nei panni della professionista che deve districarsi nei corridoi della politica, un'altra ottima prova per una che ha sbagliato solo il remake de “La Cosa” in carriera, e nemmeno per colpa sua.


...Areare il locale prima di soggiornarvi.
Difetti? Forse il finale, non tanto per la risoluzione in se, quanto più che altro perché la serie sembra quasi auto conclusiva, il che non è un male, specialmente per quella porzione di pubblico che non ama seguire serie che proseguono per anni ed anni, il problema è che se non dovesse arrivare una conferma, questa stagione rischierebbe di restare figlia unica, il che sarebbe un gran peccato, visto che serie di minor valore, proseguono indomite da anni, giusto per dire qualcuno mi spiega perché [CENSURA] è arrivata a quattro stagioni come la pizza? Oppure quella porcheria di [CENSURA] che continuano a trasmettere sempre uguale a se stessa, ma lasciatemi citare anc… GNAM! GNAM! GNAM!

Lunga vita alle serie tv che polano i nostri palinsesti, che possano durare in eterno! Ed ora scusate vado a fare jogging ascoltando i Cars.

You might think I'm crazy
To hang around with you
Maybe you think I'm lucky
To have something to do…

16 commenti:

  1. È piaciuta anche a me, leggera ma non superficiale. E poi sì, il cantastorie è adorabile. Credo che ci voglia anche un po' di coraggio a raccontare una storia così in un periodo così, però la mia attuale concezione socio-politica degli States non va oltre i documentari di Netflix. Potrei sbagliarmi. :-)

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    1. Hai riassunto bene, leggera ma non superficiale, anche io penso che ci voglia del fegato per fare satira politica in pieno fermento elettorale, poi certo è già difficile seguire in maniera decente la politica di casa nostra, figuriamoci quella americana. Cheers!

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  2. Oh...interessante. La trovo su Netflix??

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    1. Consigliatissima, ma purtroppo no, dovrai ricorrere ai soliti metodi. In ogni caso, anche io voglio TUTTE le serie disponibili su Netflix, più lo utilizzo e meno ho voglia di andare a procacciarmi episodi in altro modo, lavorano ai fianchi della mia pigrizia ;-) Cheers

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  3. Meglio di Stranger Things anche no :) Però una serie ottima e parecchio sottovalutata, purtroppo. :(
    Mary Elizabeth Winstead strepitosa e geniali i riassunti musicali!

    C'è giusto stato qualche calo nell'intreccio nella parte centrale...
    Il finale comunque a me ha convinto. Se ci fosse un'altra stagione sarei contento, però sono soddisfatto anche così.

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    1. Non ne faccio una questione di qualità ma di sorpresa, "Stranger Things " era un successo annunciato ;-)

      Si nella parte centrale c’è parecchio carne al fuoco, il finale è frettoloso, ma comunque coerente con l’atmosfera della serie, una stagione autoconclusiva, ma ci spero in una stagione numero due ;-) Cheers

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  4. Mi aspettavo un piccolo guilty pleasure, invece pare sia anche meglio! Bene, la comincerò presto!

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    1. Pensavo che avrebbe potuto piacermi, ma non mi aspettavo una serie così arguta, aspetto il tuo parere ;-) Cheers

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    1. Adesso è un casino, stanno cominciano e ricominciando mille mila serie tutte insieme, escono dalle pareti! Escono dalle fottute pareti!! ;-) Cheers

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  6. Ammetto che la Maria elisabetta mi tenta, ma devo finire Narcos e vedere la nuova di Ash. Ah, e c'è anche Westworld che promette. Ma tu dove lo trovi il tempo?

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    1. Westworld voglio vederlo anche io, per ora dono alle prese con Luca Gabbia su Netflix. Me lo ritaglio, ma la lista delle cose da vedere é sempre troppo lunga ;-) Cheers!

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  7. Me la segno. Me la vedrò nel fine settimana e ti dirò la mia impressione. ;)

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    1. Bene ottimo non vedo l'ora, è uno strano miscuglio di generi ma ha tanto per piacere ;-) Cheers

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  8. Ah! Vero. Maria cambia un notevole numero di abiti e le stanno tutti alla grande. A me Stranger Things non ha fatto impazzire e quindi non fatico a veder in Braindead un qualcosa di ben più riuscito ed originale, il suo modo di parlar dell' oggi. Cavolo, già mi manca questa serie. In particolar modo quando mi imbatto in formiche a passeggio.

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    1. Concordo le statti tutti alla grande, hai ragione, insetti e formiche non sono più la stessa cosa dopo aver visto questa serie ;-) Cheers

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