venerdì 2 settembre 2016

Stranger Things - Stagione 1: Bentornati nel 1983


“Hai visto Stranger Things?”
“No non ancor…”
“Hai visto Stranger Things?”
“No ho avuto casini con Netfli…”
“Hai visto Stranger Things?”
“No!! No! Cacchio no!! Adesso me lo guardo!”

Capita anche a voi? Di solito guardo sempre film e serie tv, anzi a dirla tutta, avevo messo gli occhi su questo “Stranger Things” fin dalla prima immagine promozionale, quelle BMX gettate a terra facevano pizzicare il mio senso di Cassidy e poi? Poi succede che qualche volta mi distraggo ed arrivo tardi per vedermi un titolo che improvvisamente piace a tutti, mi è successo per il primo “Saw” ed ora di nuovo con “Stranger Things”... Ora posso dirlo: sì, l’ho visto, sì mi è piaciuto ed ora ve ne parlo… MA!

Ma per farmi perdonare l’attesa, ho pensato di farlo in modo un po’ differente dal solito, non ho intenzione di parlare delle citazioni (giusto quelle due o tre) di “Stranger Things” e di che parli se non parli delle citazioni di questa serie? Togli quelle resta bene poco! Uhm, più o meno, perché per fortuna “Stranger Things” sta in piedi sulla sue gambe ed ha tutto per piacere a chiunque, infatti ha fatto andare giù di testa praticamente tutti.


L'arma segreta per piacere a tutti: LUI!
 Serve che vi parli della trama visto che ormai hanno commentato anche sul “Manuale delle giovani marmotte” questa serie? Vabbè, stringatissimo (per quanto io possa esserlo):

Hawkins, Indiana. Anno 1983, Mike, Lucas, Will e Dustin sono impegnati in una partita di “Dungeons & Dragons” nel seminterrato di Mike, la partita, però viene interrotta a metà e resterà così per un po’, perché Will Byers tornano a casa (sulla sua BMX) scompare, senza lasciare nessuna traccia. La sparizione del ragazzino diventa il più grosso evento della storia nella noiosissima Hawkins, barbosissima cittadina in prossimità di una base militare (che torna buona per il resto della storia), gli amici di Will lo cercano, lo cerca sua madre Joyce (Winona Ryder, tornata in un ruolo di rilievo) mamma single fragile, ma risoluta, lo cerca sua fratello Jonathan (Charlie Heaton che sembra il figlio di Norman Reedus), ma soprattutto lo cerca lo sceriffo con il dopo sbronza Jim Hopper (David Harbour, lasciatemi l’icona aperta su di lui).


Gioie che solo i giocatori di D&D possono comprendere.
Nessuno riesce a trovarlo, ma le luci di casa Byers iniziano a fare cose strane e in città compare una ragazzina, senza nome, ma con un numero tatuato, 11 (Millie Bobby Brown bravissima!), Eleven, Ele per gli amici, ovvero Mike Lucas e Dustin che scoprono presto che la ragazzina sia legata in qualche modo alla scomparsa di Will, ma soprattutto, ha dai poteri mica da ridere. Seguono citazioni anni ’80 e otto episodi che si bevono alla velocità della luce, devo aver finito la serie in tipo, tre giorni, solo perché ho centellinato l’ultima puntata.

Prodotta a rilasciata da Netflix, la serie è scritta e diretta dai Duffer Brothers e prodotta da Shawn levy (che dirige anche due episodi 1x03 e 1x04)... Alt! Ferma tutto! Duffer Brothers? Perché questo nome che ricorda la birra preferita di Homer Simpson mi ricorda qualcosa?


Questi due cloni qui, ora non chiedetemi chi sia uno e chi l'altro però.
Duffer Brothers, nome d’arte di Matt e Ross Duffer, classe 1984, registi, sceneggiatori e produttori che avevo già diretto Hidden, loro, io invece, classe 1983 (Dicembre) quindi di fatto quasi loro coetaneo Hidden l’ho visto e commentato e mi era anche piaciucchiato, un film che inventava davvero poco (anzi proprio nulla), ma che gestiva al meglio personaggi e situazioni per raccontare una storia tutto sommato coerente, proprio come in “Stranger Things”, dove i personaggi sono il cuore della storia.

Perché “Strane robe” funziona così bene e piace a così tante persone, praticamente il 100% di quelli che hanno iniziato a guardarlo? Perché è scritto, diretto e pensato per piacere a tutti, ufficialmente è una serie per ragazzi (con ragazzini come protagonisti) di fatto il target di riferimento sono quelli che erano ragazzini negli anni ’80, i Duffer, quasi miei coetanei, sono venuti su guardando e leggendo le stesse cose che abbiamo visto e letto voi ed io e in questa serie non solo le hanno omaggiate con il cuore in mano, ma hanno riprodotto alla perfezione un film (perché la qualità è cinematografica) che è in tutto e per tutto anni ’80, dal font utilizzato per i titoli di testa, alla colonna sonora (ammettiamolo, "Should I Stay or Should I Go" dei Clash usata in QUEL contesto, è una scelta geniale) o al massiccio utilizzo di synth nella sigla di apertura, bastano due note per pensare immediatamente alla tastiere del Maestro John Carpenter, più volte citato anche durante le puntate.


Il poster è così anni '80 che forse mi compro la VHS.
Poi, ovviamente, Stephen King, persino lui da twitter si è reso conto del palese omaggio, che inizia dal font (ITC Benguiat) dei titoli di testa e finisce in TUTTI i suoi romanzi e Spielberg, tra lo Squalo, “E.T.”, I Goonies, ho passato le otto ore che compongono la prima stagione di “Stranger Things”, con il mio ditino da Nerd che puntava lo schermo ad ogni omaggio tipo quan… Alt! Avevo detto non si parla delle citazioni, troppo facile! Per quello ci sarà tempo modo e maniera.

I Duffer Brothers omaggiano il decennio delle spalline larghe e dei jeans a vita alta ricreando alla perfezione le atmosfere dei film con cui siamo cresciuti, perché? Perché sono furbi e sanno che cavalcare l’onda lunga della malinconia funziona, basta guardare le polemiche (spesso inutili) all’annuncio di ogni remake dei film della nostra infanzia, poi sarebbe carino chiedersi come mai “Stranger Things” viene celebrato, mentre robe clamorose come Turbo Kid restano nell’ombra, ma questa… E’ un'altra storia.


"Mi stai facendo arrabbiare. Non ti piacerà vedermi arrabbiata" (Cit. anche questi anni '80).
Penso che questa cosa delle citazioni e delle strizzate d’occhio ai vecchi film che abbiamo amato stia scappando di mano, a volte penso che non è importante che un film o una serie tv sia buona davvero, l’importante è che abbia LE CITAZIONI, gli esempi recenti, purtroppo parlano chiaro su quali sono i gusti del pubblico del 2016.

I Duffer lo sanno e, come detto, sono fuuuuurbi, perché nel cast richiamano due vecchie glorie come Matthew Modine (il mio Joker preferito di sempre, che si sappia) e Winona Ryder fortemente voluta da Matt e Ross Duffer, perché? Perché se anche voi come i Duffer siete dell’84 o giù di lì avete visto “Schegge di follia”, il Dracula di Coppola, "Beetlejuice" ed "Edward mani di forbice", quindi Winona ve la ricordate ai tempi d’oro, cosa dicevo sui Duffer? Fuuuuuuuuurbi.


Tu-tum tum pam tum M-m-m-my Winona!
I pareri generali su My-Winona in questa serie sono tutti concordi, uno shock generale per quanto appare sfatta, personalmente, mi sembrava molto più sfatta nelle foto (segnaletiche) dopo i vari arresti per taccheggio, che hanno lievemente offuscato la sua stella, posso solo dire che sono felice di vederla in un ruolo da protagonista, in cui la Ryder è davvero perfetta, recita quel tanto che basta sopra le righe, da renderla la madre isterica a cui nessuno crede, una donnina che sembra poter volare via al primo soffio di vento, che pianta i piedi a terra e diventa inamovibile sulla sua convinzione che il figlio Will le stia parlando attraverso le lucette natalizie, in una scena che, ovviamente, è una citazione ad un certo film di Spielberg, ma questa ormai è la parte facile.


Se seguite il lampeggiare viene fuori S-P-I-E-L-B-E-R-G.
Basta farcire una storia di citazioni per guadagnarsi il favore popolare? Nel 2016 pare di sì, i Duffer (fuuuuurbi) lo sanno e lo fanno, ma per nostra fortuna non si limitano a questo, perché “Stranger Things” come Hidden inventa poco, ma cammina dritto sulle sue gambe, indipendente dagli omaggi che hanno stregato il 90% del pubblico, la citazione è una gioia extra che può esaltare chi la coglie, non serve coglierle tutte per amare questa storia, per fortuna “Stranger Things” è più della somma delle sue parti, ho promesso di non parlare delle citazioni, ma una concedetemela a titolo di esempio, dico SPOILER solo per correttezza, non è un dettaglio così fondamentale.

Quando Elliot mette la parrucca bionda in testa ad E.T. è un momento comico, fa ridere vedere la creaturina disegnata da Carlo Rambaldi pettinato come Raffaella Carrà, quando in questa serie 11/Eleven indossa la stessa identica parrucca, è chiaro che i Duffer stiano omaggiando Spielberg, ma l’effetto finale è diverso, a quel punto Eleven è solo una (bella) bambina che può confondersi nella massa e Mike la vede (appunto bella) per la prima volta per quello che è. FINE SPOILER (era una roba da nulla, vero?)


"Io sarò sempre qui" (Eleven telefono casa).
Matt e Ross Duffer, come già dimostrato in Hidden, sono furbetti (fuuuuuuurbi), come quando alla faccia degli anni ’80, pescano a piene mani da “Under the Skin” (anno 2013, altro che anni ’80) per mostrare gli effetti della vasca di deprivazione sensoriale, perché costa poco ed oltre ad essere facile da mettere in scena, garantisce un effetto finale visivamente efficacissimo, ma per nostra fortuna, hanno davvero a cuore i personaggi e fanno un lavoro micidiale con gli attori.

Normalmente mal sopporto i bambini saccenti nei film, in “Stranger Things”, invece, ci si affeziona subito a tutti (Dustin è il mio preferito, però), provateci voi a far recitare in modo così naturale e convincente dei bambini, il risultato è che “Stranger Things” fa quello che GIEI GIEI Abrams ha fatto in “Super 8” solo molto, ma molto meglio (beccati questo Abrams! Un giorno passato a parlare male di J.J. un giorno ben speso!).


"Pronto casa Abrams? J.J. sei tu? Oh sai chi ti saluta un sacco?".
Nel cast sono tutti bravini, gli unici a spiccare davvero sono Millie Bobby Brown, che è davvero fenomenale nei panni di Eleven, ma quello che mi ha impressionato più di tutti è stato senza ombra di dubbio lo sceriffo Jim Hopper. David Harbour è un cristone vicino a My-Winona sembra ancora più grosso, ha la faccia di quel personaggio che di solito in un film o fa il cattivo, o quello che tradisce il protagonista, invece è il pigro (prima) e risoluto (poi) sceriffo di una cittadina, con l’aria e la panza da sceriffo di provincia, ai Duffer basta una telefonata alticcia all’ex moglie e un piccolo flashback sulla figlia, piazzati nei momenti giusti della serie, per creare il personaggio. Il resto lo fa David Harbour, che funziona quando deve fare l’incazzato, ma anche quando ascolta un gruppetto di ragazzini Nerd che gli spiegano strampalate teorie scientifiche usando un piatto di plastica e una matita.


"Ah quindi sarei un ciccione? Fornisca i documenti prego".
Perché “Stranger Things” riesce a parlare ad almeno due o tre generazioni, tutte rappresentate nella serie, ci sono i bambini, ma anche gli adolescenti, rappresentati da Nancy Wheeler (Natalia Dyer) e Jonathan Byers (Charlie Heaton), poi, ovviamente, ci sono gli adulti, per un motivo o per l’altro ci si identifica con tutti, con i piccoli che ci ricordano I Goonies, E.T. e i bei tempi andati, con i più grandicelli che si apprestano ad l’adolescenza che come cantavano i Tre allegri ragazzi morti convince con la guerra (auguri ragazzi!), ma anche con gli adulti e i loro problemi concreti e realissimi. Che bello poi vedere degli adulti così sfaccettati, che si siedono ad ascoltare le teorie dei bambini, invece di coprire il ruolo degli scettici assenti, come succede quasi sempre in questo tipo di storie.

“Strane robe” davvero non inventa nulla di nuovo, ma utilizza talmente bene tutte le sue parti e in un modo così onesto per cui è impossibile non farsi tirare dentro per il bavero. Amore, amicizia, lealtà, affrontare un mostrone armati solo di una fionda (ciao Zio Stephen King) tutte (strane) cose che funzionano indipendentemente dalla citazioni. 


Ragazzi fate un saluto allo Zio Stephen King che ci segue da casa nel Maine.
Concludo con un piccolissima provocazione: pensate che la storia raccontata dai Duffer Brothers in “Stranger Things”, non avrebbe potuto funziona identica a se stessa ambientata nel 2016, invece che nel 1983? Sostituisci i telefoni cellulari ai Walkie talkie (del film “Explorer”) ed è fatta, i bambini vanno in bici anche nel 2016, no? Ok, magari non le Saltafoss, però le usano, no?

Le citazioni sono divertenti, le buone storie sono meglio, per nostra fortuna “Stranger Things” è una buona storia, bravi Duffercosi, fuuuuuuurbi, ma soprattutto bravi, ora vedete di non dare un calcio al secchio del latte con la stagione numero due, però.

28 commenti:

  1. Ti leggo con piacere e ti posto, ma quando tutti adorano un prodotto il mio senso etrusco si blocca, e più mi lodano qualcosa più non la vedo per ripicca! :-P
    Un giorno vedrò la serie, e magari tornerò a commentare ;-)

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    1. Ti ringrazio e apprezzo molto ;-) Non è davvero una serie criticabile, ben fatta, appassiona e si segue che è una meraviglia, ma il tuo senso di etrusco non ti consiglia male, infatti ho chiuso con un provocazione (da poco), senza le citazioni ai film e ai libri delle nostre infanzia, il mondo avrebbe amato “Strane Cose” allo stesso modo? Temo che ormai le citazioni siano più importanti delle storie, una tendenza abbastanza inesorabile. Cheers!

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    2. Ah, ah! Funziona in maniera similare per me in più di un caso. XD Ma io le vedo (a parte "Lost" XD) ed in diversi casi ne rimango più o meno deluso. Sarà una coincidenza e magari anche se non venisse lodata non mi piacerebbe, però... boh!

      "gli amici di Will lo cercano, lo cerca sua madre Joyce (Winona Ryder, tornata in un ruolo di rilievo) mamma single fragile, ma risoluta, lo cerca sua fratello Jonathan (Charlie Heaton che sembra il figlio di Norman Reedus), ma soprattutto lo cerca lo sceriffo con il dopo sbronza Jim Hopper (David Harbour, lasciatemi l’icona aperta su di lui)."

      Messa così sembra quasi il remake de "L' avventura" di Antognoni! XD

      " senza le citazioni ai film e ai libri delle nostre infanzia, il mondo avrebbe amato “Strane Cose” allo stesso modo? Temo che ormai le citazioni siano più importanti delle storie, una tendenza abbastanza inesorabile"

      Quoto! Sic! Almeno Lucas faceva o citazioni discrete (3bo simile al robot di Metropolis) o occulte (scena del massacro degli zii stile "Sentieri selvaggi" XD).

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    3. Una volte gli omaggio erano un modo per creare, delle rielaborazioni, oggi sono sempre più fini a loro stessi, delle strizzate l'occhio, tipo "Episodio VII" per capirci. Cheers!

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  2. Vista la prima puntata, niente male. Bisogna solo stare attenti a schivare le citazioni quando schizzano fuori dallo schermo. ;-)

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    1. Inizia bene e mantiene il livello, le citazioni sono così grosse e palesi (ne parlerò domani qui) che quando fanno capolino viene da fare un'altra citazione “vengono fuori dalle pareti, vengono fuori dalla fottute pareti!” ;-) Ed è già iniziato il toto-citazione per indovinare chi verrà omaggiato nella stagione numero due. Cheers!

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  3. Io non guardo telefilm, ma per Stranger Things ho fatto un'eccezione!

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    1. Direi che vale fare l’eccezione, per quello dico che ha tutto per piacere a chiunque questa serie ;-) Cheers

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  4. Non avevi ancora visto Stranger Things?

    Clamoroso! :)

    Se la vicenda fosse stata ambientata nel presente anziché negli 80s il suo fascino sarebbe stato molto più ridotto, e poi tu non avresti potuto scrivere un secondo post con tutte le citazioni presenti. ;)

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    1. Ho dato la precedenza alla terza stagione di "BoJack Horsemen" poi con le vacanze ci ho messo un sacco a scriverne ;-) Esatto avrei fatto un post in meno, ma gli anni '80 fanno ancora presa sul pubblico, su di me sicuramente, i Duffer lo sanno (fuuuuurbi), ora spero che la seconda stagione mantenga alto il livello. Cheers!

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  5. Serie adorata dal primo all'ultimo episodio, una delle poche volte in cui mi sono trovato davvero senza parole!

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    1. Si, infatti si lascia guardare tutta d'un fiato, otto ore che volano via ;-) Cheers

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  6. Serie che ha tutti gli elementi che adoro, compresa Wynona per cui avevo una cotta clamorosa ai tempi di film come Edward, Ragazze Interrotte e La Casa Degli Spiriti.

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    1. Non sei il solo, e nel club dei cotti a puntino metti anche i Duffer, che l’hanno voluta a tutti i costi, furbacchoni ;-) Cheers

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    2. Una di quelle attrici che non mi spiego perché sia mezzo sparita! Vedi anche Mary Elisabeth Mastrantonio! Anche Michelle Pfeiffer ultimamente mi pare abbia diradato le apparizioni. Quando le attrici non avevano gli zigomi piuttosto pronunciati comunque. XD
      La storia del taccheggio mi stupì molto! Certo, c' è di peggio come droga, alcool e violenza, ma perché ridurti così? Boh!

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    3. Non lo so, ma anche le ultime apparizioni, non mi sembrava tanto in se ecco :-/ Mary Elisabeth Mastrantonio! Protagonista di almeno due miei film del cuore ;-) Cheers

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  7. Io credo di essere uno dell'1% ai quali (o al quale) questa serie non ha lasciato moltissimo. Ben fatta, ben diretta ma non mi ha sconvolto. L’ho apprezzata ma dopo un paio di giorni me l’ero già dimenticata. Ad ogni modo neanche a me in effetti Winona appare sfatta. Mi sembra normalissima, sia per l’età che per il suo personaggio (le è scomparso il figlio, non è quindi necessario che appaia in gran forma). Huah! Io invece ho trovato pessimo l’attore che interpreta lo sceriffo. Ad ogni modo complimenti per la disamina. Yep!

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    1. Penso che l’entusiasmo vada di pari passo con l’esaltazione da citazione, “Strane cose” è ben fatta, la marcia in più è l’omaggio malinconia, per altro, devo passare dalle tue parti a leggere il tuo pezzo, che ho saltato visto il ritardo con cui ho visto questa serie.

      Forse il pubblico non vedeva Winona da un po’, dello sceriffo ho apprezzato la panza, che fa uomo di sostanza ;-) Ti ringrazio e ci leggiamo dalle tue parti. Cheers!

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    2. Io a quasi 50 anni l 'ho trovata in forma! Boh! E se non erro ha sempre il suo adorabile viso (nel senso che non credo se lo sia taroccato XD).

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    3. No è rimasta con le sue parti originali, o almeno così sembra per fortuna ;-) Cheers

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  8. spero non ti dispiaccia se link il tuo post nella mia rece di ST

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    1. Vai pure tranquillo, così mi leggo anche io il tuo pezzo ;-) Cheers

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  9. Serie che leggendone mi fa venire in mente di rivedere "Scuola di mostri"! XD

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    1. Allora ho ottenuto un buon risultato, per altro, trovi il commento anche di "Scuola di mostri" ;-) Cheers!

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  10. Sono appena appena reduce dalla visione dell'ultimo episodio e ne sono entusiasta! Ho aspettato di finirla per leggere questa tua ottima recensione e per tutto il tempo della visione ho pensato la stessa cosa da te scritta: non inventa nulla di nuovo ma lo propone nel migliore dei modi!
    Non ho ancora letto il capitolo citazioni e temo di scoprire vergognosamente di non averne colte alcune! Vedremo! Intanto la scena in cui lo sceriffo inizia la sua proposta mi ha ricordato Schwarzenegger in... "Atto di forza"? Ricordo male?

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    1. Sono felice che ti sia piaciuta ;-) Ora come ora, così su due piedi, non ricordo la scena in questione dello sceriffo, adesso sono io che ho bisogno di ripassare! ;-) Cheers

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    2. Scusami, sono stato vago: mi riferivo all'ultimo episodio quando, al laboratorio, si rivolge ai cattivi dicendo loro: "adesso vi dirò cosa faremo..." e mi ha fatto pensare a Scharzy quando, legato ad una sedia dice ai suoi aguzzini ciò che di lì a poco farà esattamente, punto per punto! ricordo vagamente che fosse in "Atto di forza"!

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    3. Penso che fosse "True Lies", una scena cosi la ricordo in quel film, in "Atto di forza" Arnold era solo legato alla sedia ;-) Cheers!

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