In un'unica soluzione,
gli ultimi quattro gustosi episodi che completano la prima stagione di “Preacher”,
la cosa incredibile è che questa serie, iniziata in salita, alla fine si lascia
anche guardare.
Di sicuro non
un episodio pieno di eventi questo, con un ritmo che inizia a somigliare
(troppo) a quello dell’altra celebre serie AMC tratta da un fumetto famoso, le
distanze con il fumetto aumentano e il cold open che mostra Jesse raccogliere
un foglio dal pavimento della sua chiesa con su scritto “With God all things
are possible” ci ricorda che proprio sotto quelle assi Eugene è sparito, spedito per direttissima all’inferno da Jesse, usando il diretto chiamato Genesis.
Il flashback
ci mostra un'altra grossa differenza: Jesse e Tulip si conoscevano fin da
bambini e per un po’ hanno vissuto sotto lo stesso tetto, quando Tulip s'infila in camera di Jesse per chiedergli conferma usando proprio quella frase
(“Fino alla fine del mondo”) lo spettatore occasionale magari non capirà, ma
chi conosce il fumetto sicuramente sì. Se il Jesse del presente dubita del suo
controllo su Genesis, il flashback conferma che un vero controllo non lo ha mai
avuto, Tulip portata via (perché “E’ una O’Hare”) e la celebre promessa di
Jesse al padre (che prende definitivamente le distanze dalla sua controparte
fumettistica), qui la sua morte sembra quasi un beffardo desiderio
esaudito da Dio. I semi del dissenso tra il predicatore e l’onnipotente inizio
ad intravedersi.
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Le differenze tra fumetto e serie tv riassunte in una sola immagine. |
Jesse non
riesce più a gestire la sua famiglia disfunzionale, tratta tutti malissimo, a
coprire il ruolo della sua coscienza è il più improbabile grillo parlante di
sempre: Cassidy!
Nel finale il
Predicatore inflessibile lascia bruciare l’amico sotto il sole, colpevole di
avergli rivelato la sua natura Vampiresca, chi ha chiesto un Irlandese Brulè?
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Roba che i fanatici della tintarella non possono capire. |
Concludo con
la parentesi, che mi sta sempre a cuore: anche sta volta Joe Gilgun si mangia la
scena, il suo monologo sulle trame dei film di Fratelli Coen, ci regala una
frase di culto (“La trama è importante!”).
Preacher - Episodio - 1x08 - El Valero
Sarebbe facile
bollare questo episodio di “Preacher” come l’ennesima puntata in cui “Non
succede nulla”, all’apparenza è tutto molto statico, come l’assedio di Odin
Quincannon alla chiesa di Jesse, “One man army” pronto a difendere l’edificio
anche da solo contro tutti gli operai (riciclati in soldati della domenica) del
pericoloso quattrocchi.
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"Un bravo direttore! Un grande direttore!" (Cit.) |
Certo, questa
serie tv non ha gli apici di genio del fumetto, ma si sta dimostrando
incredibilmente coraggiosa nel percorrere strade alternative, facendo modifiche
anche sostanziali ai personaggi, ma mantenendo intatto lo spirito del fumetto di Ennis e Dillon.
Nel cold open
finalmente capiamo cos'ha visto il giovane Jesse nell’ufficio di Quincannon e
capiamo anche perché Genesis non ha avuto effetto sull’uomo, o meglio, ha
funzionato in pieno, ma Odin serve il SUO Dio, una divinità molto più concreta,
tangibile, fatta di carne sangue e denaro. Nella scena in cui l’uomo si
riscopre incapace di distinguere le interiora della figlia da quelle di una
mucca, capiamo tutta la sua follia, ma anche le motivazioni della sua crociata
contro l’Onnipotente, Jackie Earle Haley enorme, quest’uomo recita davvero
troppo poco per il suo talento.
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"Ricordatevi di Alamo! La battaglia non il film con John Wayne". |
L’assedio alla
chiesa poi è fantastico, un Alamo in piccolo, con protagonisti gli stessi due
uomini che collaboravano per costruire il plastico del celebre fortino di San
Antonio e, anche se NESSUNO pareggerà mai le folli trovate grottesche di Garth
Ennis, la scena dell’eroico soldato di Quincannon che torna tra le fila dei
suoi (con tanto di musica eroica in sottofondo) mi ha fatto morire dal ridere,
un momento di umorismo nero davvero azzeccato.
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Il premio scena più divertente di tutta la stagione va a... |
Jesse, invece,
dentro la chiesa, dubita così tanto del suo nuovo potere da rinunciare
volontariamente a Genesis (è l’entità che non vuole rinunciare a lui, però!),
avendo la prova (definitiva?) che Fiore e Deblanc verranno pure dal Paradiso,
ma non sono certo così buoni, tanto che già parlano di riprendersi Genesis
utilizzando l’altro metodo, quello meno pacifico e qui un certo pistolero
tornerà utile.
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Prega Dio e passa le munizioni. |
Ma in un
episodio dove “Non succede nulla”, i dubbi sulla sanità di mente di Jesse e il
suo ultimo appello, un'ultima messa domenicale durante la quale promette di smuovere mari
e monti e portare l’Onnipotente in persone ad Anneville. Per il resto sono
tanti tocchi geniali: Eugene esiste o è ancora all’inferno? Il dolcissimo
cagnone di Tulip che fa la conoscenza di Cassidy (che non compare ma è ben
presente in almeno una scena di questo episodio). Forse per apprezzare questa
serie al meglio è necessario accumulare un po’ di episodi, per ora apprezzo il suo strambo percorso alternativo, ci va
anche un discreto fegato a discostarsi così tanto da un capolavoro sicuro e già
pronto come il fumetto originale.
Preacher -
Episodio - 1x09 - Finish the song
Un episodio
preparatorio in vista del finale di stagione, con qualche piccolo tocco molto
gustoso, come, ad esempio, Tulip che stanca di “badare al pupo” Cassidy, lo
smolla alla povera Emily, che si ritrova a dover nutrire il vampiro,
regalandoci almeno una scena (volutamente horror) che ricorda un po’ una celebre
vignetta del fumetto originale, i lettori sicuramente la ricorderanno.
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Se avete risposto Preacher #57 bravi, avete vinto un mappamondo! |
Può sembrare
strana la svolta di Emily, in realtà ho molto apprezzato il colpo di scena
legato alla ragazza, che realizza di vivere in una gabbia dalle parole di
Norman Bates, durante una replica di “Pyscho”, ah ma allora anche negli Stati
Uniti è un vizio trasmettere i film di Alfred Hitchcock durante il pomeriggio!
Fiore e
Deblanc si guadagnano un passaggio per l’inferno, seduti a bordo strada in
attesa del pulmino, mi ha ricordato molto una scena molto
simile di un'altra serie AMC, ovvero “Breaking Bad”, il baule pieno di fumetti
abbandonato a bordo strada, quello è un dramma vero che pochi possono capire
davvero!!
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"Regola principale: mettersi al sicuro" (Cit.) |
A proposito di
Inferno: i due angioletti con cappello da Cow Boy contattano il misterioso
pistolero dei Cold Open, posso già chiamarlo il Santo? Non lo so, nel dubbio
l’episodio ci riassume tutta la sua triste storia, ancora, ancora e ancora, per
ribadire il concetto Kinghiano che l’inferno è ripetizione. Certo ripeterlo
così tante volte è un po’ un inferno pure per noi spettatori, però!
Tutto è pronto
per il gran finale, Dio onnipotente è atteso domenica mattina nella chiesa di
Jesse Custer ed io che pensavo che l’unico Dio in Texas fosse Joe R. Lansdale!
Preacher -
Episodio - 1x10 - Call and Response
Le ultime 17
ore che separano Anneville dall’incontro con l’Onnipotente vedono il predicatore
locale Jesse Custer ancora in fuga, Tulip tornata in città, dopo la telefonata di
Jesse trova il suo ragazzo ospite del più improbabile dei posti: l'appartamento
di Donnie.
A proposito di
ospitalità, Cassidy, invece, fa i conti con quella delle locali galere (di
nuovo!), mentre lo sceriffo Root cerca di interrogarlo per scoprire che fine ha
fatto suo figlio Eugene, interrogatorio condotto in puro stile Texano: a
revolverate!
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"Tu come sei messo amico?" , "Mah non tanto bene". |
La scena è debitrice
della tortura di Cassidy, che si svolge (quasi) identica nel ciclo di storia L’Orgoglio d’America (almeno stando alla
pubblicazione Magic Press), ma lo scontro finale si volge tutto domenica
mattina in chiesa ed è qui che parecchie sottotrame, anche quella misteriosa
sui condotti del gas, si concludono.
La
videochiamata con Dio è assolutamente uno spasso, esagerata e sopra le righe,
riesce a risultare volutamente grottesca, rispettando lo spirito del fumetto
originale, ma anche a cambiare direzione un attimo prima di diventare
eccessivamente pacchiana.
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Risultato: le scene finali dell’episodio replicano quasi esattamente la
conclusione del numero uno della serie a fumetti, con il nostro trio di
protagonisti pronti a mettersi sulla piste dell’Onnipotente e con il Santo
degli assassini alle calcagna, facendo un giro lungo durato dieci
episodi, “Preacher” si trova al punto di partenza del fumetto, ma anche di una
seconda stagione che si prospetta gustosa.
Ero molto
preoccupato di questo adattamento televisivo, come ho già sottolineato, le
differenze ci sono tutte e alcune anche molto grosse, ma devo dire che mi sono
divertito a seguire questi dieci episodi.
Il fumetto di Garth Ennis e Steve
Dillon è un capolavoro, non accetto discussioni in merito, ma questa serie per
ora è buona, si lascia guardare, non pareggia il genio, la cattiveria e la
follia del fumetto, ma lo spirito resta intatto e le storie differiscono quel
tanto che bastano da farmi avere voglia di seguire queste versioni alternative
di Jesse, Tulip e Cassidy nel loro folle viaggio, viste le premesse iniziali è
già quasi un successo.
Se vi siete persi qualcosa, trovate tutti gli episodi della prima stagione qui sotto:
Preacher - Episodio - 1x01
Preacher - Episodi - 1x02/03
Preacher - Episodi - 1x04/06
Sono l'unico che sta pensando ad una scena dei Blues Brothers? |
Se vi siete persi qualcosa, trovate tutti gli episodi della prima stagione qui sotto:
Preacher - Episodio - 1x01
Preacher - Episodi - 1x02/03
Preacher - Episodi - 1x04/06
La cosa che ho apprezzato di più è stato il coraggio di tornarci a quel punto d'inizio. Hanno passato una stagione a raccontarci la storia di questi tizi e poi... puf... il 75% del cast ci saluta. Sicuro che un paio trovano un modo di ributtarli dentro (anche perché Odin se lo merita), ma ormai ero convinto che non l'avrebbero fatto. Ci sono tante piccole cose che mi hanno fatto piacere questa serie più di tante altre.
RispondiEliminaSono arrivati alla fine del primo arco narrativo di "Preacher" ma in dieci episodi, scelta coraggiosa ma azzeccata. Anche secondo me qualcuno tornerà, Odin o lo sceriffo Root hanno ancora delle cose da dire. Ho apprezzato moltissimo come è stato utilizzato Eugene nella serie, un personaggio difficile da rendere credibile, hanno fatto davvero un gran lavoro, non vedo l'ora di vedere la seconda stagione ;-) Cheers
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