domenica 10 luglio 2016

Moon Knight Vol. 3 - Nella notte: I see a bad moon rising


Il terzo volume dedicato al vigilante lunare conclude il rilancio dell’era Marvel NOW! di Marc Spector, o forse è giusto chiamarlo Mr. Knight visto che la personalità dissociata del protagonista ha prodotto un'identità segreta per ogni giorno della settimana.

Moon Knight è stato rilanciato nel primo fantastico volume “Dalla Morte” del grande Warren Ellis con i disegni di Declan Shalvey, cinque storie che hanno ridefinito per sempre non solo il personaggio, ma anche la sua percezione presso il grande pubblico, dimostrando che alcuni talenti, applicati ai personaggi giusti, possono rendere d’autore anche il fumetto super eroistico.

Il secondo ciclo di storie, contenute nel volume Blackout di Brian Wood e Greg Smallwood, non aveva lo stesso livello di genialità, ma rifletteva sul rapporto tra Marc Spector e la divinità egiziana Khonshu, guardiana della notte e protettrice dei viaggiatori delle tenebre, che ha riportato in vita (più e più volte) Spector, ma che potrebbe anche non esistere, visto che il buon Marc è un tantinello schizzofrenico.

Moon Knight, un tipo gentile, dai modi garbati.
Dopo essere uscito dalla grazie della divinità, aver riconquistato poteri e mantello con gran fatica, questo terzo volume riparte proprio da qui, a raccogliere il testimone è uno dei talenti più caldi della Marvel, Cullen Bunn, giù autore di tante storie di Deadpool, tra cui la celebre "Trilogia dell’omicidio".

Mr. Knight e Khonshu vivono come due separati in casa, certo il nostro vigilante dall’impeccabile candeggio non ha smesso di pattugliare le strade di New York, armato di tecnologia avveniristica che grida fortissimo “Batman? Suuuuuuca!” (come vediamo nella storia “Angeli”) e a volte solo di dei suoi pugni e di un grande randello, molto meno tecnologico, ma spesso molto efficace.

Questa si che è un entrata in scena!
L’idea di base è interessante: e se lo stizzito Khonshu avesse rivolto il suo sguardo altrove in cerca di altri servitori? O più semplicemente, essendo una divinità non è detto che solo una persona debba venerarla ed è proprio quello che vediamo nelle storia raccolte in questo albo: Mr. Knight alle prese con altri adoratori e servitori di Khonshu, alcuni buoni e altri decisamente cattivi.

L'ultima tentazione di Moon Knight.
S'inizia con il primo racconto “Impronte”, in cui Mr. Knight realizza che tra i viaggiatori notturni sotto la sua ala protettiva ci sono tutti e quando dico tutti intendo dire anche i dipartiti, infatti il cavaliere lunare dovrà fronteggiare un'organizzazione criminale impegnata a sequestrare i fantasmi, per sfruttarli a scopo di lucro… In pratica, quello che stanno facendo con il nuovo film sui Ghostbusters!

Who you gonna call?
Siccome Khonshu è una divinità egizia, Marc Spector deve vedersela con un branco di presunti licantropi, i più adatti ad omaggiare Anubi grazie alle loro sembianze canine, ma c’è tempo per sfruttare un po’ di tecnologia per un bel combattimento aereo con un altro pericoloso culto della divinità, nella già citata storia “Angeli”, dove Cullen Bunn dimostra di saper scrivere frasi da cazzuto eroe dell’azione anche per Moon Knight.

La storia più stramba è di sicuro “L’uomo nero” in cui il nemico è... Beh… L’uomo nero!
Avete presente il mostro che terrorizza i bambini? Proprio lui, in questo racconto che vede Khonshu e Mr. Knight più divisi che mai, ho temuto che Cullen Bunn avesse messo il piede sulla classica buccia di banana.

Vedere Mr. Knight armato di mitra e revolver vari, mi ha fatto pensare che Bunn avesse confuso il vigilante lunare con Deadpool, per fortuna l’ultima frase che conclude la storia, mi ha smentito e forse di tutto il blocco, è anche la mia storia preferita.

Con le buone si ottiene tutto...
Nell’ultima storia, forse la più macabra di tutti, Cullen Bunn espande l’universo di Moon Knight inserendo una nuova nemesi e conclude il difficile rapporto tra Mr. Knight e la sua divinità preferita, il tutto condito dai disegno di Ron Ackins e German Peralta, due disegnatori dallo stile molto simile, che malgrado il tratto maggiormente super eroistico in senso classico, fanno un buonissimo lavoro sia con le ambientazioni che con una storia che spazia dall’horror all’hard-boiled.

Giunti alla fine di questi tre volumi, Moon Knight è un personaggio rigenerato, passato dal sottobosco della Marvel, alla serie A della casa delle idee, un personaggio che spero di incontrare presto, ho sempre avuto un debole per i vigilanti urbani della Marvel, anzi, diciamo proprio che sono i miei preferiti.

Moon Knight è uno che le prende, ma più spesso le da (a coppie di due!), che malgrado il candore del suo mantello, spesso lo imbratta di sangue, suo e dei suoi avversari, da un po’ si rumoreggia di una sua possibile serie Netflix come già annunciato per il Punitore, onestamente ne sarei entusiasta! Il materiale da cui partite è già pronto, contenuto in questi tre volumi legati uno all’altro, aspettando di leggere qualche nuova storia del cavaliere lunare, teniamo le dita incrociate, chissà che non faccia capolino anche sul paginone dei programmi Netflix.

4 commenti:

  1. I tuoi post mi stanno sempre più convincendo a dare un'altra possibilità ad un personaggio che mi ha spesso costretto ad allontanarmi da lui. Se di nuovo mi avvicinerò, ti userò come guida di lettura ;-)

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    1. Figurati se hai bisogno sai dove trovarmi ;-) Bisogna dire che ultimamente la Marvel sta sfornando fumetti di qualità non solo per fanatici di tutine, ma proprio belle storie. Cheers!

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  2. Mi accorgo di sapere ben poco dei Moon Knight, dovrei iniziare a seguirlo

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    1. Il personaggio è figo, i tre volumi si trovano facilmente, il primo in particolare è un capolavoro, caldamente consigliato ;-) Cheers

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