giovedì 12 maggio 2016

X-Men - L'Inizio (2011): Non ci resta che prequel...


Di tutta questa X-Rubrica di ripasso in vista dell’uscita di “X-Men: Apocalisse”, questo film era quello su cui avevo più curiosità, lo ammetto, per una semplice ragione: l’ho visto solo quando uscì nel 2011, di quella prima ed unica (fino ad ora) visione, ricordo un Fassbender intenso, il finale con il sommergibile e poche altre cose, tra le quali la presenza di Gavino Pancetta, ricordo anche che ai tempi mi piacque abbastanza, eppure non conservo memoria del film, il che di solito non è proprio un buon segno…

Dopo il massacro totale, di personaggi e di qualità, fatto da Brett Ratner nel terzo film X-Men Conflitto finale, per rilanciare nuovamente gli uomini-pareggio al cinema, c’era un solo modo possibile: fare un prequel, con tutti i problemi e i limiti che questa tipologia di film si porta dietro… Un giorno capirò dove sta il fascino in una storia di cui conosci già il finale, bah!

Il soggetto del film è firmato ancora da Bryan Singer (detto cucitrice), ma è solo una bozza di idee da impaginare e gestire come si deve, ci vuole un regista per farlo, a questo punto Marvel e Fox mettono mano all’agenda e compongono nuovamente il numero di Matthew Vaughn.

Il buon Matteo aveva già spernacchiato la major quando gli proposero la regia di X-Men - Conflitto finale, motivazione? Quattordici mesi per dirigere e montare il film sono troppo pochi. Questa volta il tempo a disposizione per arrivare con il film ultimato nelle sale è ancora minore, si parla di undici o dodici mesi, ovviamente Matthew Vaughn (quello di Kingsman) che cosa fa? Accetta il lavoro… Umani, così illogici.


"Non puoi fare quella mossa Charles, controlla pure sul Citaschacchi".
Il fatto che “X-Men: First Class” sia un film fatto con poche idee di base confuse e parecchia fretta, purtroppo si nota, inoltre la struttura del prequel non aiuta, perché forte dei film precedenti, già sai, ad esempio, che Xavier e destinato a perdere l’uso della gambe. Quello che non ricordavo affatto, era che “X-Men: L’inizio” (uhm, che bel titolo accattivante, complimenti, l’inizio di che? Della fine?) è un film che maltratta la continuità della saga come fa il bullo con il secchione scolastico.

Sarà che sono un lettore di fumetti Marvel, quindi un po’ (troppo) fissato con la famigerata continuity, ma alcuni passaggi davvero non tornano, in questo film scopriamo che Raven (futura Mystica) e Charles Xavier erano amiconi dai tempi dell’infanzia, grazie ad una scena con loro due bambini pericolosamente in bilico sul limite del trash… Forse il Professor X mi ha tolto questa nozione dalla mente, perché nel primo film, e nel secondo, di questa cosa non si faceva affatto menzione, il terzo non lo cito nemmeno, quello è brutto e basta.

Si parlava, invece, del fatto che Magneto avesse contribuito a costruire Cerebro e il casco per annullarne i poteri, in questo film scopriamo che “il camerone rotondo” (cit.) per la localizzazione dei mutanti è stato creato da Hank (nella sua versione giovane è interpretato dal Nicholas Hoult di Mad Max Furiostrada, altro dettaglio che proprio non ricordavo) e dalla CIA, mentre l’elmetto di Sebastian Shaw prima e di Magneto poi, è stato costruito… Dai Russi! Insomma: una tragedia! Ma andiamo avanti.


Sono l'unico che sta pensando a "Twin Peaks"?
Forse non ricordavo bene questo film, ma ricordo alla perfezione le varie idee che giravano nell’aria negli anni successivi a Conflitto finale: si parlava di film sulle origini dei singoli Uomini-Pareggio, uno su Wolverine, che poi è stato girato (… Purtroppo!), ma anche uno sul giovane Magneto, riguardando “X-Men: L’inizio”, ho capito dove sono finite le idee per quel film mai realizzato.

Infatti, una delle poche cose interessanti è proprio assistere alle “Avventure del giovane Erik Lehnsherr”, mutante potente e arrabbiato alla caccia dei Nazisti che hanno sterminato la sua famiglia, per il ruolo viene scelto Michael Fassbender, che non somiglia molto a Sir Ian McKellen, però lo ricorda, se non altro nel carisma, infatti il buon Michele recita come uno che ci crede, ci crede tantissimo, il suo personaggio oscuro e travagliato riesce a… Calamitare (ah-ah) l’attenzione dello spettatore.


Erik smettila di usare quella Luger come uno yo-yo, dai su fai il mutante serio!
Una delle cose che avevo apprezzato di quella prima visione e che posso confermare anche dopo il secondo passaggio, è la scena della vendetta di Erik nel pub in Argentina, la punch-line di uscite è piuttosto cazzuta (“Diciamo che sono il mostro di Frankestein e sto cercando il mio creatore").

Tra difetti (parecchi) e cose buone (qualcuna) questo “X-Men: First class” funziona come parabola del personaggio di Michele Piegaveloce, prima cattivo, poi più o meno buono, per poi, infine, abbracciare il lato oscuro in maniera definitiva, magari non ricorda proprio L'impero colpisce ancora (anzi proprio no), ma almeno nella struttura è un po’ quella de La vendetta dei Sith con i buoni acciaccati e i cattivi in rampa di lancio e trionfanti.

Ma se nel futuro Magneto è il cattivo per cui fare il tifo, ci vuole un cattivo-cattivo vero, che qui è rappresentato da Sebastian Shaw (Kevin Bacon), prima aguzzino nazista, poi arrivista consumato dalla megalomania del potere e infine, capo dell'Hellfire Club, il club infernale arci nemico fumettistico degli uomini-X.


"Club Infernale? Sono un soprannome, in realtà siamo un circolo del bridge con molte ambizioni".
Gavino Pancetta è fantastico, mi sono già lanciato in odi sperticate su di lui in passato, uno che è capacissimo a coprire il ruolo del protagonista o del cattivo con la stessa scioltezza, quando entra in scena si mangia il film, ok, il suo personaggio ha un piano scemissimo, di fatto vuole nuclearizzare il mondo perché gli piace l’espressione “Figli dell’Atomo” (storia vera!), con grande stile ed enorme faccia da schiaffi Gavino porta avanti il suo piano di distruzione globale come se fosse uno dei migliori cattivi di James Bond... O di un fumetto della Marvel.


"Sai volare testa di casco?".
Le cose vanno un po’ meno bene con la caratterizzazione di Charles Xavier, James McAvoy non lo capisco, nei film medio piccoli o indipendenti è sempre intenso, ma appena recita in un blockbuster sembra uno uscito per far bordello la sera con gli amici bevendone numerose. Ok mostrare il futuro, carismatico e pacato leader degli X-Men come un giovane scapestrato, il problema è che in fase di scrittura qualcosa è scappato di mano.


"Indovino il numero a cui state pensando...".
Xavier snocciola le peggiori frasi da broccolamento mai sentite al cinema, gioca a fare lo sciupafemmine, ma sempre molto più interessato al suo amico Erick (uhm… I segreti di x-men mountain) e permettetemi di utilizzare un anglicismo giovanilista che mi si addice poco, viene anche “Friendzonato” da Raven, che preferisce ballare il mambo degli orsi con Magneto, ma il peggio non è ancora arrivato.

James McAvoy in questo film gesticola, per chiarire anche all’ultimo degli spettatori che Charles sta utilizzando i suoi poteri mentali, si porta le dita alle tempie, nemmeno avesse un pulsante per attivare la telepatia sul lato del cranio, in questo film lui e Fassbender gesticolano ed indicano più di Nicolas Cage!


"Dammi il cinque alto Nicolas!".
Da qui in poi la caratterizzazione degli altri personaggi inizia a scricchiolare, Jennifer Lawrence nel costume (adamitico) di Mystica è un bel vedere, ma rendere fondamentale (e parlante) un personaggio che nei primi tre film avrà sì e no dieci righe di dialogo è una scelta rischiosa, continuo a ribadire che preferivo Rebecca Romijn nei (pochi) panni della mutante blu, ma in compenso la mutaforma è uno dei pochi personaggi che garantisce la continuità tra tutti i film della X-Saga.

I giovani allievi di questo “Prima classe”, invece, sono stati pescati qua e là dai fumetti, scegliendo personaggi più recenti (come Angel e Darwin) e altri storici, come Havok e Banshee, solo che questa parte del film, probabilmente era quella che Bryan Singer nel suo soggetto a descritto come: bla bla bla giovani mutanti bla bla bla… Vado a dirigere Superman cia-ciao!

Infatti, Matthew Vaughn è lasciato completamente solo e lavora un po’ a tirar via, si fa prendere dall’ambientazione anni ’60 del film mandando a segno una serie di split screen per risparmiare sul tempo degli allenamenti dei giovani mutanti, allenamenti per altro uno più improbabile dell’altro, come impara a volare Banshee? Viene spinto giù dal tetto di un palazzo… Facciapalmo!

Tutta questa fretta è cattiva consigliera e azzoppa anche il ritmo del film, risultato: personaggi che ho imparato ad amare sulla carta come Banshee ed Emma Frost (sì, “Generation X” ancora oggi è una delle mie X-serie preferite e ne pago le conseguenze) nel film sono personaggi importanti ai fini della storia, ma abbozzati malamente e anche al limite del ridicolo, January Jones è sempre un bel vedere, ma qui conciata in quel modo sembra una delle mogli di Stepford del romanzo di Ira Levin!

Tranquilla January, al massimo sei già pronta per un remake di "Barbarella".
L’apice della svogliatezza viene raggiunta quando i giovani X-Pupilli, si presentano tra di loro (e al pubblico) facendo sfoggio dei loro poteri e inventandosi i loro nomi da mutanti dopo una serata alcolica (storia vera), mi viene da sospettare che sia una confessione da parte degli sceneggiatori, su come è nata la sceneggiatura del film…


"Voi sarete: Nerd, Roscio, Tappa, Bionda, Fonzie e... Vabbè tanto muori alla prima scena".
Preferirei sorvolare sul make-up di Bestia, lo ricordavo brutto, ma l’ho ritrovato osceno, mentre il cameo di Wolverine è simpatico, ma visto una seconda volta non fa più ridere.


We all live in a yellow submarine...
Il finale è un discreto pasticcio, una serie di sfortunati eventi che servono più che altro a sfoggiare un po’ di poteri dei questi allievi “Primi della classe”, come la trovata del sonar, che urla “gomitino gomitino”, ma usando la super voce di Banshee. 

In tutto questo pasticcione, alla fine i fili vengono (velocemente) tirati, e tra sottomarini volanti, un mezzo cameo di Michael Ironside il film trova il suo finale e, lasciatemi dire, probabilmente anche la saga degli X-Men, perché se non fosse stato per il ritorno del figlio prodigo Bryan Singer, la trasferta dei figli dell’atomo sul grande schermo si sarebbe spenta sulle note di “Love love” dei Take That, canzone dei titoli di coda di questo film… I Take That?!? Adesso ho capito perché non ricordavo niente di questo film, ho rimosso tutto!!

Ci vediamo qui, per l’ultima tappa della X-Rubrica, tra qualche giorno futuro, per parlare di giorni di un futuro passato… No, nel senso che ci vediamo nel futuro, per parlare di un film del passat… Oh, insomma! Ciao è stato bellissimo, buona notte e figli Mutanti!

10 commenti:

  1. Pessimo pessimo pessimo sotto tutti i punti di vista. La storia completamente diversa dal fumetto in troppi punti, Xavier che si tiene la tempia, Raven, ogni cosa è dannatamente stonata in questo film. E quella sarebbe Emma Frost? Una secca e racchia coi capelli cotonati?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fassbender va sopra le righe, ma McAvoy esagera anche più di lui, ogni volta che guardo Raven non vedo il personaggio, vedico Jenny Lawrence dipinta di blu, il che per la sospensione dell'incredulità non è il massimo. Emma Frost poi è un personaggio sfaccettato, qui sembra solo la classica bionda spalla del cattivo, il look anni '70 poi non aiuta... Se penso a che razza di gran personaggio è nei fumetti, mi viene voglia di morsicarmi i gomiti. Cheers!

      Elimina
  2. È scientificamente provato che i Take That nei titoli di coda cancellano tutta la visione precedente :-D
    Io l'ho visto proprio in questi giorni in vista del tuo pezzo, ma ovviamente non faccio testo, essendo un outsider della Marvel.
    Mi limito a segnalare lo sfondone paleoantropologico: gli Homo e i Neandertal hanno convissuto per diverse decine di migliaia di anni, molto più di quanto qualsiasi popolo umano sia convissuto con chiunque altro. So che piace pensare ai "mutanti" che hanno fatto guerra alla razza dominante, ma l'importante è ricordare che è fiction :-P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo penso anche io, infatti sto iniziano a dimenticare anche questa visione numero due ;-)
      Bravo, nei film sembra sempre che lo scontro tra Sapiens e Neandertal sia stato una specie di rissa tra gang, si sono incrociati per strada, si sono menati con le clave e i Sapiens hanno vinto. Questo scontro viene citato spesso in “X-Men”, è centrale anche nel prossimo film della X-Rubrica, lo scontro vende sempre più della convivenza pacifica. Cheers!

      Elimina
  3. Al volo non ricordo il titolo, ma un vecchio racconto di fantascienza raccontava di un giovane guerriero Sapiens chi si affezionava a un vecchietto Neandertal: ovviamente l'ultimo della sua specie! È un argomento che tira sempre ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esatto, infatti è un soggetto già pronto per un film ;-) Cheers

      Elimina
  4. Ho un buon ricordo di "First Class"... Meglio dire mi dissi: "Carina l'idea. Ma si poteva fa' meglio..."
    A qua ritorno ad esser monotono, con la mia solita filippica contro la Marvel FOX...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ne hai un buon ricordo solo perché i Take That sui titoli di coda ancora non hanno avuto effetto sui tuoi neuroni ;-) Scherzi a parte, si poteva fare meglio davvero… Per fortuna dopo questo è tornato Bryan Singer. Cheers!

      Elimina
  5. Ci credi che invece a me era piaciuto e pure parecchio?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci credo forte, perchè anche a me era piaciuto, nemmeno poco quando lo vidi in sala ai tempi, solo che poi me lo sono riguardato qalche giorno fa, e ho cambiato idea ;-) Cheers

      Elimina