Di tutta
questa X-Rubrica di ripasso in vista dell’uscita di “X-Men: Apocalisse”, questo
film era quello su cui avevo più curiosità, lo ammetto, per una semplice ragione:
l’ho visto solo quando uscì nel 2011, di quella prima ed unica (fino ad
ora) visione, ricordo un Fassbender intenso, il finale con il sommergibile e
poche altre cose, tra le quali la presenza di Gavino Pancetta, ricordo anche che ai
tempi mi piacque abbastanza, eppure non conservo memoria del film, il che di
solito non è proprio un buon segno…
Dopo il
massacro totale, di personaggi e di qualità, fatto da Brett Ratner nel terzo film X-Men Conflitto finale, per rilanciare nuovamente gli uomini-pareggio al
cinema, c’era un solo modo possibile: fare un prequel, con tutti i problemi e i
limiti che questa tipologia di film si porta dietro… Un giorno capirò dove sta
il fascino in una storia di cui conosci già il finale, bah!
Il soggetto
del film è firmato ancora da Bryan Singer (detto cucitrice), ma è solo una
bozza di idee da impaginare e gestire come si deve, ci vuole un regista per
farlo, a questo punto Marvel e Fox mettono mano all’agenda e compongono
nuovamente il numero di Matthew Vaughn.
Il buon Matteo
aveva già spernacchiato la major quando gli proposero la regia di X-Men - Conflitto finale, motivazione?
Quattordici mesi per dirigere e montare il film sono troppo pochi. Questa volta
il tempo a disposizione per arrivare con il film ultimato nelle sale è ancora
minore, si parla di undici o dodici mesi, ovviamente Matthew Vaughn (quello di Kingsman) che cosa fa? Accetta il
lavoro… Umani, così illogici.
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"Non puoi fare quella mossa Charles, controlla pure sul Citaschacchi". |
Il fatto che “X-Men:
First Class” sia un film fatto con poche idee di base confuse e parecchia
fretta, purtroppo si nota, inoltre la struttura del prequel non aiuta, perché forte dei film precedenti, già sai, ad
esempio, che Xavier e destinato a perdere l’uso della gambe. Quello che non
ricordavo affatto, era che “X-Men: L’inizio” (uhm, che bel titolo accattivante,
complimenti, l’inizio di che? Della fine?) è un film che maltratta la
continuità della saga come fa il bullo con il secchione scolastico.
Sarà che sono
un lettore di fumetti Marvel, quindi un po’ (troppo) fissato con la famigerata continuity,
ma alcuni passaggi davvero non tornano, in questo film scopriamo che Raven
(futura Mystica) e Charles Xavier erano amiconi dai tempi dell’infanzia, grazie
ad una scena con loro due bambini pericolosamente in bilico sul limite del
trash… Forse il Professor X mi ha tolto questa nozione dalla mente, perché nel primo film, e nel secondo, di questa cosa non si faceva affatto menzione, il terzo non lo cito nemmeno, quello è
brutto e basta.
Si parlava,
invece, del fatto che Magneto avesse contribuito a costruire Cerebro e il casco
per annullarne i poteri, in questo film scopriamo che “il camerone
rotondo” (cit.) per la localizzazione dei mutanti è stato creato da Hank (nella sua versione giovane è interpretato dal Nicholas Hoult di Mad Max Furiostrada, altro dettaglio che proprio non ricordavo) e
dalla CIA, mentre l’elmetto di Sebastian Shaw prima e di Magneto poi, è stato
costruito… Dai Russi! Insomma: una tragedia! Ma andiamo avanti.
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Sono l'unico che sta pensando a "Twin Peaks"? |
Forse non
ricordavo bene questo film, ma ricordo alla perfezione le varie idee che
giravano nell’aria negli anni successivi a Conflitto finale: si parlava di film
sulle origini dei singoli Uomini-Pareggio, uno su Wolverine, che poi è stato
girato (… Purtroppo!), ma anche uno sul giovane Magneto, riguardando “X-Men: L’inizio”,
ho capito dove sono finite le idee per quel film mai realizzato.
Infatti, una
delle poche cose interessanti è proprio assistere alle “Avventure del
giovane Erik Lehnsherr”, mutante potente e arrabbiato alla caccia dei Nazisti
che hanno sterminato la sua famiglia, per il ruolo viene scelto Michael
Fassbender, che non somiglia molto a Sir Ian McKellen, però lo ricorda, se non
altro nel carisma, infatti il buon Michele recita come uno che ci crede, ci
crede tantissimo, il suo personaggio oscuro e travagliato riesce a… Calamitare (ah-ah)
l’attenzione dello spettatore.
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Erik smettila di usare quella Luger come uno yo-yo, dai su fai il mutante serio! |
Una delle cose
che avevo apprezzato di quella prima visione e che posso confermare anche dopo
il secondo passaggio, è la scena della vendetta di Erik nel pub in Argentina,
la punch-line di uscite è piuttosto cazzuta (“Diciamo che sono il mostro di
Frankestein e sto cercando il mio creatore").
Tra difetti
(parecchi) e cose buone (qualcuna) questo “X-Men: First class” funziona come
parabola del personaggio di Michele Piegaveloce, prima cattivo, poi più o meno
buono, per poi, infine, abbracciare il lato oscuro in maniera definitiva, magari
non ricorda proprio L'impero colpisce ancora (anzi proprio no), ma almeno nella struttura è un po’ quella de La vendetta dei Sith con i buoni
acciaccati e i cattivi in rampa di lancio e trionfanti.
Ma se nel
futuro Magneto è il cattivo per cui fare il tifo, ci vuole un cattivo-cattivo
vero, che qui è rappresentato da Sebastian Shaw (Kevin Bacon), prima aguzzino nazista, poi arrivista consumato dalla megalomania del potere e infine, capo dell'Hellfire
Club, il club infernale arci nemico fumettistico degli uomini-X.
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"Club Infernale? Sono un soprannome, in realtà siamo un circolo del bridge con molte ambizioni". |
Gavino
Pancetta è fantastico, mi sono già lanciato in odi sperticate su di lui in passato, uno che è capacissimo a coprire il ruolo del protagonista o del
cattivo con la stessa scioltezza, quando entra in scena si mangia il film, ok,
il suo personaggio ha un piano scemissimo, di fatto vuole nuclearizzare il
mondo perché gli piace l’espressione “Figli dell’Atomo” (storia vera!), con
grande stile ed enorme faccia da schiaffi Gavino porta avanti il suo piano di distruzione
globale come se fosse uno dei migliori cattivi di James Bond... O di un fumetto
della Marvel.
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"Sai volare testa di casco?". |
Le cose vanno
un po’ meno bene con la caratterizzazione di Charles Xavier, James McAvoy non
lo capisco, nei film medio piccoli o indipendenti è sempre intenso, ma appena
recita in un blockbuster sembra uno uscito per far bordello la sera con gli
amici bevendone numerose. Ok mostrare il futuro, carismatico e pacato leader
degli X-Men come un giovane scapestrato, il problema è che in fase di scrittura
qualcosa è scappato di mano.
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"Indovino il numero a cui state pensando...". |
Xavier
snocciola le peggiori frasi da broccolamento mai sentite al cinema, gioca a
fare lo sciupafemmine, ma sempre molto più interessato al suo amico Erick (uhm… I
segreti di x-men mountain) e permettetemi di utilizzare un anglicismo
giovanilista che mi si addice poco, viene anche “Friendzonato” da Raven, che
preferisce ballare il mambo degli orsi con Magneto, ma il peggio non è ancora
arrivato.
James McAvoy
in questo film gesticola, per chiarire anche all’ultimo degli spettatori che
Charles sta utilizzando i suoi poteri mentali, si porta le dita alle tempie,
nemmeno avesse un pulsante per attivare la telepatia sul lato del cranio, in
questo film lui e Fassbender gesticolano ed indicano più di Nicolas Cage!
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"Dammi il cinque alto Nicolas!". |
Da qui in poi
la caratterizzazione degli altri personaggi inizia a scricchiolare, Jennifer
Lawrence nel costume (adamitico) di Mystica è un bel vedere, ma rendere
fondamentale (e parlante) un personaggio che nei primi tre film avrà sì e no
dieci righe di dialogo è una scelta rischiosa, continuo a ribadire che
preferivo Rebecca Romijn nei (pochi) panni della mutante blu, ma in compenso la
mutaforma è uno dei pochi personaggi che garantisce la continuità tra tutti i
film della X-Saga.
I giovani
allievi di questo “Prima classe”, invece, sono stati pescati qua e là dai
fumetti, scegliendo personaggi più recenti (come Angel e Darwin) e altri
storici, come Havok e Banshee, solo che questa parte del film, probabilmente era
quella che Bryan Singer nel suo soggetto a descritto come: bla bla bla giovani
mutanti bla bla bla… Vado a dirigere Superman cia-ciao!
Infatti, Matthew
Vaughn è lasciato completamente solo e lavora un po’ a tirar via, si fa
prendere dall’ambientazione anni ’60 del film mandando a segno una serie di split screen per risparmiare sul tempo degli allenamenti dei giovani mutanti,
allenamenti per altro uno più improbabile dell’altro, come impara a volare
Banshee? Viene spinto giù dal tetto di un palazzo… Facciapalmo!
Tutta questa
fretta è cattiva consigliera e azzoppa anche il ritmo del film, risultato:
personaggi che ho imparato ad amare sulla carta come Banshee ed Emma Frost (sì,
“Generation X” ancora oggi è una delle mie X-serie preferite e ne pago le
conseguenze) nel film sono personaggi importanti ai fini della storia, ma
abbozzati malamente e anche al limite del ridicolo, January Jones è sempre un
bel vedere, ma qui conciata in quel modo sembra una delle mogli di Stepford del
romanzo di Ira Levin!
L’apice della
svogliatezza viene raggiunta quando i giovani X-Pupilli, si presentano tra di
loro (e al pubblico) facendo sfoggio dei loro poteri e inventandosi i loro
nomi da mutanti dopo una serata alcolica (storia vera), mi viene da sospettare
che sia una confessione da parte degli sceneggiatori, su come è nata la
sceneggiatura del film…
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Tranquilla January, al massimo sei già pronta per un remake di "Barbarella". |
Preferirei
sorvolare sul make-up di Bestia, lo ricordavo brutto, ma l’ho ritrovato
osceno, mentre il cameo di Wolverine è simpatico, ma visto una seconda volta
non fa più ridere.
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We all live in a yellow submarine... |
Il finale è un
discreto pasticcio, una serie di sfortunati eventi che servono più che altro a
sfoggiare un po’ di poteri dei questi allievi “Primi della classe”, come la
trovata del sonar, che urla “gomitino gomitino”, ma usando la super voce di
Banshee.
In tutto questo pasticcione, alla fine i fili vengono (velocemente) tirati, e tra sottomarini volanti, un mezzo cameo di Michael Ironside il film trova il suo finale e, lasciatemi dire, probabilmente anche la saga degli X-Men, perché se non fosse stato per il ritorno del figlio prodigo Bryan Singer, la trasferta dei figli dell’atomo sul grande schermo si sarebbe spenta sulle note di “Love love” dei Take That, canzone dei titoli di coda di questo film… I Take That?!? Adesso ho capito perché non ricordavo niente di questo film, ho rimosso tutto!!
In tutto questo pasticcione, alla fine i fili vengono (velocemente) tirati, e tra sottomarini volanti, un mezzo cameo di Michael Ironside il film trova il suo finale e, lasciatemi dire, probabilmente anche la saga degli X-Men, perché se non fosse stato per il ritorno del figlio prodigo Bryan Singer, la trasferta dei figli dell’atomo sul grande schermo si sarebbe spenta sulle note di “Love love” dei Take That, canzone dei titoli di coda di questo film… I Take That?!? Adesso ho capito perché non ricordavo niente di questo film, ho rimosso tutto!!
Ci vediamo
qui, per l’ultima tappa della X-Rubrica, tra qualche giorno futuro, per parlare
di giorni di un futuro passato… No, nel senso che ci vediamo nel futuro, per
parlare di un film del passat… Oh, insomma! Ciao è stato bellissimo, buona notte
e figli Mutanti!
Pessimo pessimo pessimo sotto tutti i punti di vista. La storia completamente diversa dal fumetto in troppi punti, Xavier che si tiene la tempia, Raven, ogni cosa è dannatamente stonata in questo film. E quella sarebbe Emma Frost? Una secca e racchia coi capelli cotonati?
RispondiEliminaFassbender va sopra le righe, ma McAvoy esagera anche più di lui, ogni volta che guardo Raven non vedo il personaggio, vedico Jenny Lawrence dipinta di blu, il che per la sospensione dell'incredulità non è il massimo. Emma Frost poi è un personaggio sfaccettato, qui sembra solo la classica bionda spalla del cattivo, il look anni '70 poi non aiuta... Se penso a che razza di gran personaggio è nei fumetti, mi viene voglia di morsicarmi i gomiti. Cheers!
EliminaÈ scientificamente provato che i Take That nei titoli di coda cancellano tutta la visione precedente :-D
RispondiEliminaIo l'ho visto proprio in questi giorni in vista del tuo pezzo, ma ovviamente non faccio testo, essendo un outsider della Marvel.
Mi limito a segnalare lo sfondone paleoantropologico: gli Homo e i Neandertal hanno convissuto per diverse decine di migliaia di anni, molto più di quanto qualsiasi popolo umano sia convissuto con chiunque altro. So che piace pensare ai "mutanti" che hanno fatto guerra alla razza dominante, ma l'importante è ricordare che è fiction :-P
Lo penso anche io, infatti sto iniziano a dimenticare anche questa visione numero due ;-)
EliminaBravo, nei film sembra sempre che lo scontro tra Sapiens e Neandertal sia stato una specie di rissa tra gang, si sono incrociati per strada, si sono menati con le clave e i Sapiens hanno vinto. Questo scontro viene citato spesso in “X-Men”, è centrale anche nel prossimo film della X-Rubrica, lo scontro vende sempre più della convivenza pacifica. Cheers!
Al volo non ricordo il titolo, ma un vecchio racconto di fantascienza raccontava di un giovane guerriero Sapiens chi si affezionava a un vecchietto Neandertal: ovviamente l'ultimo della sua specie! È un argomento che tira sempre ;-)
RispondiEliminaEsatto, infatti è un soggetto già pronto per un film ;-) Cheers
EliminaHo un buon ricordo di "First Class"... Meglio dire mi dissi: "Carina l'idea. Ma si poteva fa' meglio..."
RispondiEliminaA qua ritorno ad esser monotono, con la mia solita filippica contro la Marvel FOX...
Ne hai un buon ricordo solo perché i Take That sui titoli di coda ancora non hanno avuto effetto sui tuoi neuroni ;-) Scherzi a parte, si poteva fare meglio davvero… Per fortuna dopo questo è tornato Bryan Singer. Cheers!
EliminaCi credi che invece a me era piaciuto e pure parecchio?
RispondiEliminaCi credo forte, perchè anche a me era piaciuto, nemmeno poco quando lo vidi in sala ai tempi, solo che poi me lo sono riguardato qalche giorno fa, e ho cambiato idea ;-) Cheers
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