Italiani!
Popolo di santi, poeti… E lettori di fumetti!
Ed io da buon
Italiano, puntualmente in ritardo come un treno delle ferrovie dello stato,
sono riuscito a vedere finalmente il film trionfatore degli ultimi David di
Donatello (che mi dicono essere un premio importante…) “Lo chiamavano Jeeg
Robot”. E quindi? Quindi mi è piaciuto, ma quello un po’ già lo sapevo, era
troppo nelle mie corde per non piacermi, mi ha stupito scoprire che mi è
piaciuto, ma non per i motivi per cui mi sarei aspettato…
Essere
Italiani è una roba strana, succede che vivi nel Paese con la forma (di scarpa)
più buffa del pianeta, qui a Scarpalandia abbiamo una forma di patriottismo
tutta nostra, spesso legata all’impettimento e ai risultati della NAZIONALE, l’unica
considerata, quella dell’unico sport davvero importante, le altre sono
riconoscibili perché etichettate come “Gli azzurri de
[AGGIUNGERE-QUI-SPORT-MINORE-INUTILE]”.
Lo sapete come
funziona, no? Si sale sul carro del vincitore in un tripudio di plurale
maiestatico e di cori PO-Poroppo-Po-Po, eppure allo stesso tempo ci vergogniamo
dell’essere Italiani, guardate i nostri fumetti, ad esempio.
![]() |
"...E mo basta con 'sto poroppo-po!!". |
Dylan Dog vive
e indaga a Londra, Diabolik da qualche parte in Francia, persino il Ratto di Leo Ortolani, in una generica Città
senza nome, del tutto americana nella forma (e nei palazzi), persino il nostro
uomo di punta, Tex Willer, l’unico che da 70anni relega Batman al secondo posto
dei fumetti più venduti in Italia (storia vera), è un Ranger del Texas, i
personaggi di carta italiani anche nelle trame, sono davvero una manciata,
quasi tutti poco noti al grande pubblico…
Allo stesso
tempo, siamo anche stati uno dei primi Paesi ad assimilare nella propria
cultura popolare i personaggi che arrivano dal lontanissimo Giappone. La mia
generazione, la vostra e di sicuro quella di Gabriele Mainetti è cresciuta con
Lupin III, l’Uomo tigre, le opere di Go Nagai e naturalmente Jeeg Robot.
Per questo, un
super eroe italiano che parla con accento romano e porta il nome di un celebre
Anime, è qualcosa di incredibilmente nostro, un personaggio che sottolinea come
il cinema italiano stia iniziando a dare segni di vita.
![]() |
"Ho dato una spinta alla ruota, finché non compro una vocale non si ferma". |
Ora, prendo me
stesso come metro di paragone: negli ultimi anni due anni ho visto quattro o
cinque film italiani che in qualche caso mi sono piaciuti (Suburra e Il racconto dei racconti), in qualche caso piaciucchiati
(Non essere cattivo e un altro che arriverà appena smaltisco il mio ritardo da
treno FS). Che, bisogna dire, sono già quattro o cinque film italiani in più
di quelli che ho visto negli ultimi quattro o cinque anni, per una semplice
ragione: finalmente ci sono delle storie che ho voglia di vedere.
E’ chiaro che
in giro ci siano autori e registi più orientati forse al film di genere, con
la precisa volontà di portare le storie dei nostri film, lontano dai soliti
schemi commedia-con-comico-televisivo-di-turno, oppure drammone famigliare, con
madre/figlia/sorella/cugina/zia/nonna in crisi, di solito interpretata
(BENISSIMO Eh, non dico nulla…) da Margherita Buy, che va bene una volta, due
tre, alle centosettesima rompe un po’ anche i coglioni, la storia non la Buy,
ma anche la Buy via, tanto sto sbragando!
![]() |
Voglio un'alabarda giapponese, fatta di mercurio giapponese (Cit.) |
Gabriele
Mainetti, dopo il bellissimo corto “Basette” in omaggio a Lupin III e l’altro
corto “Tiger Boy” è uno che ha il suo Nord magnetico puntato verso il Paese del
sollevante, o forse ha semplicemente capito meglio di altri, che quei
personaggi degli anime, ormai fanno parte delle nostra cultura popolare, quindi
non c’è nulla di male a partire da quella base per raccontare storie ambientate
in questo strambo Paese a forma di Manga… Ehm, di scarpa, scusate!
In una Roma
sotto costanti attacchi terroristici Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria) è un
ladruncolo di Tor Bella Monaca, che in fuga dalle guardie, cade nel Tevere e,
complici un paio di bidoni di scorie radioattive, diventa invulnerabile e super
forte… In pratica, possiamo dire che è stato morso da un Tevere Radioattivo.
![]() |
"Non poteva capitarmi il morso di ragno no? Proprio questo...". |
Cosa fa un
Italiano con i super poteri? Facile: sradica un bancomat e se lo porta a casa
(storia vera).
Non va meglio
quando Enzo cerca un po’ di soldi facili facendo un lavoro per il suo
amico Sergio alle prese con alcuni ovuli di droga, le cose finiscono male,
Sergio ci lascia le penne, lasciando sola al mondo Alessia (Ilenia Pastorelli),
una ragazza con qualche problema psichico e un'ossessione per l’anime “Jeeg
Robot”.
![]() |
"Dannazione! Ho dimenticato il PIN..." |
La ragazza,
che è parecchio oltre il giardino, battezza Enzo Hiroshi Shiba (il primo che
chiede chi è, verrà sputato!) e il nostro, a fatica, dovrà convincersi presto
di essere l’eroe, specialmente quando entrerà in scena il cattivo, Fabio
Cannizzaro, detto Zingaro (Luca Marinelli) seguono casini…
“Lo chiamavano
Jeeg Robot” funziona grazie a dei personaggi azzeccati, interpretati dagli
attori giusti e diretti bene da Gabriele Mainetti, il fatto che abbiano
ricevuto le indicazioni giuste, si vede dal personaggio di Alessia, mi
sono detto: “Ma che altri film ha fatto quest’attr…. Il grande Fratello!?!?”.
![]() |
"Embè? Non lo guardi il GF? Guardi solo cartoni animati giapponesi?". |
Ora, trovo
inquietante il fatto che “Il Grande Fratello” abbia sfornato più attori per il
nostro cinema che le scuole di recitazione, ma al netto del risultato, Ilenia
Pastorelli è molto giusta per il ruolo, così come Claudio Santamaria, trucido
candido vitaminizzato a budini, il fatto che sia anche lo stesso che abbia
recitato in “Romanzo criminale”, ma che abbia anche doppiato Batman (sia quello di Chris
Bale che il mio preferito, quello di “The Lego Movie”) fa di lui l’uomo giusto
per la parte.
Le dinamiche
tra i due restano un po’ legate al melodramma del nostro cinema, ma anche qui,
funzionano, perché tengono i personaggi ancorati alle loro origini, imparando
uno dall’altra e aiutandosi un po’ per esigenza un po’ perché in qualche strano
modo si sono trovati. Per descrivere il loro rapporto scomoderei le immortali
parole di un altro personaggio “de borgata”, ovvero Rocky: “Io ho i vuoti, lei
ha i vuoti... Insieme li riempiamo".
![]() |
Non mi sono giocato la citazione a "Rocky" invano... |
Ci sono molte
persone che hanno problemi con la Romanità e i suoi derivati, personalmente non
sono tra queste, un film in dialetto romanesco funziona perché molto adatto ai
personaggi e alla condizione di degrado in cui vivono e, poi, diciamocelo: dove
lo trovate un film dove il classico sfottò (“Chi è?” , “Sto cazzo!”) possa
funzionare diventando una delle punch-line più toste del cattivo… Ecco, il
cattivo, parliamone di ‘sto cattivone!
Lo Zingaro
sembra uscito da “Romanzo Criminale”, tutto quello che vuole è smetterla di
prendere calci sui denti da tutti, ho sentito per il personaggio paragoni con
il Joker, sono d’accordo, ma non quello anarchico per il gusto di esserlo di Heath
Ledger, con cui condivide giusto il capello unto, direi più lo Showman di Jack
Nicholson. Lo Zingaro è una Diva che fa il suo spettacolo cantando “Un'emozione
da poco” della Oxa, ha la cattiveria del peggior tipo, quella dei mediocri, è
pronto a fare una strage memore dei suoi 15 minuti di notorietà (una comparsata
in “Buona Domenica”… Storia vera).
![]() |
"Mi avrai visto in tv almeno una volta? Una dica, una!". |
L’Overacting
di Luca Marinelli è del tutto funzionale al personaggio, risultato è che lo
Zingaro si mangia tutte le scene di cui è protagonista e il suo piano di
scalata sociale e criminale, resta comunque più sensato di quello di molti
altri super cattivi visti negli ultimi Marvel Film, poi, diciamocelo:
Marinelli con questo tipo di personaggi sopra le righe dà il meglio, in “Non
essere cattivo” era molto bravo, così come nella parte del travestito de “L’ultimo
terreste”.
Gabriele
Mainetti capisce che il romanesco e le canzoni italiane dello Zingaro, non solo
fanno parte della nostra cultura (anche popolare), ma sono fondamentali per
rendere credibili questi personaggi. Quello che mi sarebbe piaciuto di più
vedere in questo film sarebbe stata l’idea di un super eroe italiano, idea che
si perde pian piano (dal Bancomat in poi per capirci) in funzione di un arco
narrativo molto più convenzionale, diciamo pure quello del classico eroe americano, con tanto di bambina da salvare. Ecco, qui speravo che “Lo chiamavano
Jeeg Robot” rischiasse un po’ di più, ma allo stesso tempo ho capito che ho
apprezzato il film, non per i suoi contenuti fumettistici, ma perché mi ha ricordato moltissimo “Lèon” di Luc Besson e
questo è un complimento.
![]() |
"Non t'azzardare a darmi più del Francese!". |
Enzo
silenzioso e senza radici, Alessia sensuale e infantile, ricordano parecchio
Lèon e Matilda, mentre Luca Marinelli che ammazza gente mentre ascolta “Ti stringerò”
di Nada, ovviamente è Gary Oldman… Questo, invece, è un GRAN complimento!
![]() |
MVP! MVP! MVP! MVP! |
Tutto pesche e
crema? Purtroppo no. Nel finale Gabriele Mainetti si lascia tentare e anche se
il piano dello Zingaro è quanto di più nazional-popolare possibile, gli mancano l’esperienza,
ma soprattutto i soldi dei film americani: la sottotrama dinamitarda viene
conclusa nel giro di mezzo dialogo, mentre i soldi del budget bastano per una
scazzottata (breve) tra il buono e il cattivo, ma non per il finalone che Mainetti
avrebbe voluto. Risultato: il film arriva alla fine con il fiato un po’ corto,
il che è un peccato…
Sono sicuro
che Mainetti abbia visto “Unbreakable” (ancora oggi il mio M. Night Shyamalan
preferito), sarebbe stato meglio (anche per il budget) un finale di quel tipo,
piuttosto che quello scelto, per fortuna l’ultima scena prima dei titoli di
coda, funziona talmente bene che gli si perdonano subito capocce prostetiche e
esplosione che sembrano più petardi che finali alla Michael Bay.
![]() |
Ne voglio una uguale anche io (la maschera, non il piccione). |
Risultato: “Lo
chiamavano Jeeg Robot” mi è piaciuto, l’errore più grosso ora sarebbe adagiarsi
dandoci dentro con il plurale maiestatico e i cori PO-Poroppo-Po-Po, ma davanti
ad un film così, io non vedo più la realtà, nè quanta tenerezza vi dà, la mia
incoerenza (pensare che vivreste benissimo anche senza…), perché allo stesso tempo
questo film è la più decisa e concreta presa di posizione per riportare il
cinema italiano nella direzione giusta, magari orgogliosamente di genere e
senza paura di apparire troppo provinciali, se c’è uno che può farlo quello è Gabriele
Mainetti, la dedica musicale arriva in automatico…
Corri ragazzo laggiù
Vola tra lampi di blu
Corri in aiuto di tutta la gente
Dell’umanità!
Credo che in molto l'abbiano visto in ritardo. Nonostante il successo è stato distribuito davvero male.
RispondiEliminaComunque buon film, a me è piaciuto molto, anche se mi tocca tristemente annuire sul finale :( però gli si vuole molto bene anche per questo.
Vero, alla fine sono riuscito a ripescarlo in sala solo dopo la pioggia di premi ai David di Donatello. Giustissimo, un film a cui è giusto voler bene, per il contenuto e per quello che rappresenta, la volontà di portare le storie del cinema Italiano lontano dai soliti territori (fin troppo) esplorati :-) Cheers!
EliminaSono molto indeciso, qui a Roma la gente è impazzita ma la conoscenza di fumetti, manga e Jeeg è pari a zero. Il pubblico della Capitale è campione olimpionico del salto sul carro del vincitore, e se ne parlano tutti allora dev'essere bello. Anch'io sono vittima dello stesso modo di pensare, ma al contrario: se tutti ne parlano, non ho alcuna voglia di vederlo! :-D
RispondiEliminaVisto quanto hai scritto ci darò un'occhiata, ma più avanti...
Orgogliosamente contro corrente ;-) Il film una visione la merita, ha tanti pregi ed alcuni difetti, finalmente ci sono storie italiane che viene voglia di vedere, aspetto il tuo parere, tanto pure io ci ho messo una vita prima di riuscire a vederlo… Cheers!
EliminaVisto, goduto, piaciuto. Bellissimo film. Una bella botta di vita nel panorama tristissimo del cinema Italiano attuale. Resta il fatto che i limiti che hai evidenziato sono veri, ma pur sempre una botta di vita. Bravo Cassidy.
RispondiEliminaGracias! Come dicevamo qui sopra, è un film che si guadagna giustamente l’affetto del pubblico, mi sembrava giusto sottolineare anche i limiti (a breve da queste parti un alto titolo Italiano…), altrimenti non è più un parere, è tifo calcistico, a me manco piace il calcio ;-) Cheers!
EliminaHai ragione e hai fatto bene, è così che si analizzano gli eventi. Grande Cassidy. Per quel che vale, per tutta la settimana sei nella bacheca del mio blog.
EliminaPer me vale molto, la prima volta che ci incrociamo ti offrirò una birra, inizia a segnare... Bro-fist ;-) Cheers
EliminaHo letto dei "ma" nella tua recensione... Ma come, non lo sai? Di questo film si può solo parlare bene, altrimenti sei anti-italiano! Ti linciano!
RispondiElimina(Adesso corri a recuperare il mio video su questo film ;P )
No ma figurati, siamo così lucidi e lungimiranti nel parlare delle nostre cose… Disse Cassidy inseguito dalla folla armata di fiaccole e torce ;-)
EliminaAzz esiste il video anche di questo?!? Porca miseria me lo sono perso! Vado a vedermelo il prima possibile! Cheers ;-)
Non posso che concordare con quanto da te scritto.
RispondiEliminaInfinite grazie ;-) Cheers!
Eliminabello, ma bello proprio...nonostante i difetti una gran sorpresa, con un Marinelli tarantiniano (é un complimento ovviamente...)
RispondiEliminaMarinelli era uno che questo colpo lo aveva in faretra, e spero che abbia altre carte così nel suo mazzo, con qualche soldo in più, ci divertiamo un sacco ;-) Cheers
EliminaSai, ancora mi manca.
RispondiEliminaCol nuovo impiego devo trovare ancora lo spazio giusto al 100% per me.
Comunque me ne hanno parlato tutti bene, e terrò presente la tua recenza.
Vero che non facciamo storie fumettistiche ambientate in Italia, forse a noi sembra poco figo, poco fumettoso, molto provinciale.
E penso sia vero, serve un gusto esotico che comunque deriva da una qualche tradizione (Usa, Giap).
Prima di questo Jeeg lo ha fatto però Salvatores, eh^^
Moz-
Figurati, anche io ho visto il film in super ritardo, quindi prenditi il tempo che ti serve, aspetto il tuo parere.
EliminaBravissimo, lo ha fatto anche Salvatores, che però a mio avviso peccava ancora di più di quella (strana) voglia di fare l’americano a tutti i costi, il suo ragazzo invisibile era più interessante (secondo me) come operazione cross-mediale (cinema e fumetti) che come film in se, aveva una trama piena di buchi e momenti “Maccosa”.
Jeeg Robot sporca meno il foglio, dimostrando di non essere solo un film che parla di super eroi e di fumetti, ma per questo aspetto il tuo parere ;-) Cheers!
Diciamo che Salvatores ha cercato, secondo me, di sprovincializzare l'Italia.
EliminaScegliendo la meno italiana tra le città italiane (Trieste, e non perché non è in Italia, ma perché sembra quasi a sé, una città perfetta), e provando a fare una storia semplice come quella dei fumetti anni '60.
Mi hai ispirato un post che ora scrivo, babe! :)
Moz-
Sulla scelta della città hai perfettamente ragione, quello che manca è proprio l'origine dei poteri, se fosse stato il primo capitolo di una saga, sarebbe stato meglio, in ogni caso ora attendo il tuo commento sul film ;-) Cheers!
EliminaBeh, dovrebbero fare almeno il secondo episodio^^
EliminaMoz-
Esatto, almeno a fumetti ;-) Cheers!
EliminaSai che hai proprio ragione? L'accostamento con Leon è davvero azzeccato, non ci avevo pensato ma questo supereroe per caso, silenzioso e un po' disadattato me lo ricorda molto. Tra gli italiani ti consiglio anche Veloce come il Vento, che per me è persino migliore di questo e ci mostra un'altra prova di attore sopra le righe ma a mio parere straordinaria :)
RispondiEliminaGracias, io sono fissato con Gary Oldman, quindi temo sempre di passare per un fanboy, ma la scena in cui Marinelli canta e massacra è stata rivelatrice ;-) "Veloce di mestiere"? In rampa di lancio, prossimamente qui in cartellone... Cheers!
EliminaCome ho scritto nella scorsa recensione: lo considero il "film che non ho mai girato".
RispondiEliminaC'era un periodo che ho provato a fare cortometraggi. Robetta fatta con gli amici, ma uno l'ho anche mandato ad un concorso cittadino che è stato apprezzato. In ogni caso: mi sarebbe piaciuto fare qualcosa dedicato al mondo dei supereroi, ma non ci sono mai riuscito.
Poi ho visto "Lo Chiamavano Jeeg Robot" e quasi mi commuovo. C'è tutto quello che ho sempre desiderato, ma che non sono riuscito a fare.
Per me è un gioiellino solo per questo!
Ti capisco bene, mi è capitato qualche volta qualcosa di analogo, però trovo sia una bella sensazione, In fondo è la conferma che l'idea era buona ;-) Cheers!
EliminaIo la scena dello zingaro che canta Un'emozione Da Poco la rivedevo in loop continuamente su youtube.
RispondiEliminaPersonalmente la ritengo la scena più potente del film. :-)
Allora siamo in due ad aumentare le visualizzazioni di quel video ;-) Le canzoni dicono più dello Zingaro di mille parole, una Diva a cui manca il suo palcoscenico, scena grandiosa ;-) Cheers
EliminaDifficile da recuperare,come molti film italiani,ma prima o poi ci riuscirò ;)
RispondiEliminaPer fortuna è uscito in DVD, però hai ragione, in sala è stato un casino beccarlo. Cheers!
EliminaMah visto oggi. A me non è piaciuto : a più riprese mi è sembrata una parodia.
RispondiEliminaCome mai? Cos'è che non ti è piaciuto, il dialetto dello Zingaro? Dimmi dimmi ;-) Cheers
EliminaMi aspettavo una cosa più seria, non dico Nolan ma un pò più di aderenza al genere supereroi. Da qui la grande delusione. Marinelli delude, in Non essere cattivo mi ha convinto di più.
RispondiEliminaCapisco il tuo punto di vista, secondo me il bello è che a suo modo il genere un minimo cerca di smontarlo, Marinelli in "Non essere cattivo" era davvero molto bravo, qui è più sopra le righe, visto anche il ruolo è comprensibile questa scelta. Cheers!
EliminaAncora mi sto chiedendo cos' abbia visto! °_O La cosa più azzeccata è effettivamente Marinelli che quando canta sembra il Corvo! XD Solo la scena con i cani stile "Moonraker"... XD
RispondiEliminami aspettavo di vedere Santamaria che vestito con il suo costume menava XD ed invece...
mi sà che questo è uno di quei film che o li si ama o li si "odia".
In effetti é stato gonfiato di parecchie aspettative. Non é la risposta romana alla Marvel quello no, ma non vuole nemmeno esserlo ;-) Cheers!
Elimina"Ora, trovo inquietante il fatto che “Il Grande Fratello” abbia sfornato più attori per il nostro cinema che le scuole di recitazione"
RispondiEliminaGià! Incredibile! °_O
Poi giù ad esultare se un film italiano vince un premio. Ma se manca un sistema di cinema solido un premio serve a poco. Cheers!
Eliminavisto ieri sera mezzoretta in televisione e con sto film ho avuto gli stessi problemi che avevo con buon anima di troisi: non capivo praticamente nulla.
RispondiEliminapiù o meno capivo il romanseco di santamaria ma ilenia pastorelli ( si mangia pure le parole) prprio non la capivo.
perciò o vi sottotitolate o mi perdete come spettatore.
grazie
rdm
Potrebbe essere un problema, anche se mi sembra strano vedere un film italiano sottotitolato, tipo gli episodi di “Gomorra” per capirci. Personalmente sono riuscito a capirlo, ma quando si tratta di film acuisco i sensi e sviluppo i super poteri come Hiroshi Shiba ;-) Cheers
Elimina