domenica 15 maggio 2016

Devil Red di Joe R. Lansdale: Restare incollato alle pagine


Sono particolarmente legato all’ottavo capitolo della saga di Hap & Leonard, perché quando Joe R. Lansdale è stato ospite al Torino Film Festival, ho avuto l’onore di potergli dire di persona quanto questo libro sia stato in grado di incollarmi alle pagine, per altro Lansdale è stato gentilissimo, non mi ha nemmeno steso con un colpo di Hapkido.

In “Devil Red” i nostri due protagonisti, sono invecchiati, ma ancora decisamente non pronti a cedere ad una vita da pantofolai, o meglio, loro sarebbero anche pronti a cedere, ma attirano i guai come una merda attira le mosche… Ok, lo so, Big Joe avrebbe trovato una metafora molto migliore di questa!

Nel loro nuovo ruolo di “agenti sul campo” di Marvin (vedi anche: Spaccagambe), si ritrovano prima a rimettere al loro posto due balordi che hanno rapinato e rotto una mano ad una vecchia signora, poi ad indagare sul classico “Cold Case” tra omicidi mai risolti, vampiri (si, ho detto vampiri), una tizia di nome Godzilla e un assassino che firma il tutto lasciando teste di diavolo disegnate vicino ai corpi, da qui il soprannome e il titolo del romanzo: Devil Red.

L’intreccio iniziale è ben fatto e appassionante, piano piano la storia lascia sempre più spazio ad Hap e Leonard e sempre meno a tutto il resto: Brett entra ed esce dalla storia, anche se il suo contributo è fondamentale, Marvin si limita a fare il “Charlie” della situazione (di conseguenza Hap e Leonard sono una strambissima versione delle Charlie’s Angels), mentre le pagine scorrono, il bell’intreccio si risolve abbastanza presto, il mistero è svelato dai protagonisti quasi esclusivamente a parole, quando l’ipotesi di Brett si rivela azzeccata e abbiamo il tempo anche per il ritorno di una bionda conoscenza dal passato.

...previously on True Detective.
Idealmente “Devil Red” è diviso in due metà: nella prima parte abbiamo un caso da risolvere, con Hap e Leonard che sono sempre al centro dell’azione, si comportano come se il caso fosse già bello che archiviato, spendendo quasi tutto il tempo a discutere tra di loro, insultarsi amichevolmente (ma anche no) e mangiando biscotti alla vaniglia. La seconda metà del romanzo, invece, è un grosso colpo di scena, quello per cui mi sono complimentato con Big Joe, da questo punto in poi, staccarsi dalla pagine è praticamente impossibile ed ogni decisione (anche tragica) presa dai protagonisti diventa coinvolgente.

Una cosa così si ottiene solo quando hai dei personaggi scritti bene, ai quali il lettore ormai si è affezionato e quando si tratta di Hap e Leonard, è proprio uno di questi casi.

Se non fosse per i due protagonisti, “Devil Red” sarebbe la solita trama Lansdeliana, complessa all’inizio, caratterizzata da ottimi momenti e ottime intuizioni (le false piste, il colpo di genio dell’identità di Devil Red), che, però, si conclude prima del tempo. Big Joe lascia spazio ai suoi personaggi, battendo come mai prima d’ora sul concetto di fratellanza tra i due protagonisti, quindi Lansdale opta per il colpo di scena più sensato per sottolineare questo concetto.

Bella maglietta Joe, ottima scelta!
Da qui fino all’ultima pagina si va con il pilota automatico, facendo “All-in” sull’emotività e il coinvolgimento dei lettori per il destino dei protagonisti, l’intervento di Vanilla Ride sa un po’ di Deus ex machina, ma il personaggio è talmente figo che si legge sempre volentieri.

Tra la voce narrante di Hap che diventa sempre più malinconica e il mestiere di Joe R. Lansdale, “Devil Red” non è il capitolo più brillante di tutta la saga, ma resta comunque un gran bel leggere, i dialoghi sono come al solito micidiali, così come le similitudini, poi il tormentone sul “Deerstalker” di Leonard mi ha fatto spanciare dal ridere per tutto il tempo.
In soldoni: “Devil red” è un ottimo libro che, però, non raggiunge i livelli dei primi romanzi della saga come Mucho Mojo o il Mambo degli orsi… Ma ci credo quelli sono dei capolavori grossi così!

Quindi, anche questa volta Big Joe sforna un libro che è una gioia leggere e incontrare nuovamente Hap e Leondard è sempre un piacere, anche quando resti in pena per il loro destino.


Gli altri romanzi della serie "Hap & Leonard":
Una stagione selvaggia
Mucho Mojo
Il mambo degli orsi
Bad Chili
Rumble Tumble
Capitani oltraggiosi
Sotto un cielo cremisi
Devil Red

6 commenti:

  1. Il fatto che non ti abbia steso con un colpo di Hapkido significa davvero che ha apprezzato i tuoi pareri, altrimenti sarebbero stati dolori, eh! ;)

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    1. Eh ma sono andato tranquillo, Champion Joe non mi ha mai dato occasione di parlare male del suo lavoro, una passeggiata sul velluto ;-) Cheers!

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  2. Che culo che hai, aver incontrato Lansdale...
    Io invece in due Saloni del Libro di Torino chi mi è toccato? Alessandro D'Avenia e la Santanché...
    ma bafantuculu, va'...

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    1. I libri di D’Avenia e della Santanchè sono utilissimi, metti che sei sulla tazza e hai finito il rotolo ;-) Cheers!

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  3. Questo mi manca ancora... devo rimediare!

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    1. Non è tra i migliori della saga, ma è davvero divertente e appassionante, alla fine merita la lettura ;-) Cheers

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