Sono
particolarmente legato all’ottavo capitolo della saga di Hap & Leonard, perché
quando Joe R. Lansdale è stato ospite al Torino Film Festival, ho avuto l’onore
di potergli dire di persona quanto questo libro sia stato in grado di
incollarmi alle pagine, per altro Lansdale è stato gentilissimo, non mi ha
nemmeno steso con un colpo di Hapkido.
In “Devil Red”
i nostri due protagonisti, sono invecchiati, ma ancora decisamente non pronti a
cedere ad una vita da pantofolai, o meglio, loro sarebbero anche pronti a
cedere, ma attirano i guai come una merda attira le mosche… Ok, lo so, Big Joe
avrebbe trovato una metafora molto migliore di questa!
Nel loro nuovo
ruolo di “agenti sul campo” di Marvin (vedi anche: Spaccagambe), si ritrovano
prima a rimettere al loro posto due balordi che hanno rapinato e rotto una mano
ad una vecchia signora, poi ad indagare sul classico “Cold Case” tra omicidi
mai risolti, vampiri (si, ho detto vampiri), una tizia di nome Godzilla e un
assassino che firma il tutto lasciando teste di diavolo disegnate vicino ai
corpi, da qui il soprannome e il titolo del romanzo: Devil Red.
L’intreccio
iniziale è ben fatto e appassionante, piano piano la storia lascia sempre più
spazio ad Hap e Leonard e sempre meno a tutto il resto: Brett entra ed esce
dalla storia, anche se il suo contributo è fondamentale, Marvin si limita a
fare il “Charlie” della situazione (di conseguenza Hap e Leonard sono una
strambissima versione delle Charlie’s Angels), mentre le pagine scorrono, il
bell’intreccio si risolve abbastanza presto, il mistero è svelato dai
protagonisti quasi esclusivamente a parole, quando l’ipotesi di Brett si rivela
azzeccata e abbiamo il tempo anche per il ritorno di una bionda conoscenza dal
passato.
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...previously on True Detective. |
Idealmente
“Devil Red” è diviso in due metà: nella prima parte abbiamo un caso da
risolvere, con Hap e Leonard che sono sempre al centro dell’azione, si
comportano come se il caso fosse già bello che archiviato, spendendo quasi
tutto il tempo a discutere tra di loro, insultarsi amichevolmente (ma anche no)
e mangiando biscotti alla vaniglia. La seconda metà del romanzo, invece, è un
grosso colpo di scena, quello per cui mi sono complimentato con Big Joe, da
questo punto in poi, staccarsi dalla pagine è praticamente impossibile ed ogni
decisione (anche tragica) presa dai protagonisti diventa coinvolgente.
Una cosa così
si ottiene solo quando hai dei personaggi scritti bene, ai quali il lettore ormai
si è affezionato e quando si tratta di Hap e Leonard, è proprio uno di questi
casi.
Se non fosse
per i due protagonisti, “Devil Red” sarebbe la solita trama Lansdeliana,
complessa all’inizio, caratterizzata da ottimi momenti e ottime intuizioni (le
false piste, il colpo di genio dell’identità di Devil Red), che, però, si
conclude prima del tempo. Big Joe lascia spazio ai suoi personaggi, battendo
come mai prima d’ora sul concetto di fratellanza tra i due protagonisti, quindi
Lansdale opta per il colpo di scena più sensato per sottolineare questo
concetto.
Da qui fino
all’ultima pagina si va con il pilota automatico, facendo “All-in” sull’emotività
e il coinvolgimento dei lettori per il destino dei protagonisti, l’intervento
di Vanilla Ride sa un po’ di Deus ex machina, ma il personaggio è talmente figo
che si legge sempre volentieri.
Tra la voce
narrante di Hap che diventa sempre più malinconica e il mestiere di Joe R. Lansdale,
“Devil Red” non è il capitolo più brillante di tutta la saga, ma resta comunque
un gran bel leggere, i dialoghi sono come al solito micidiali, così come le
similitudini, poi il tormentone sul “Deerstalker” di Leonard mi ha fatto
spanciare dal ridere per tutto il tempo.
In soldoni: “Devil
red” è un ottimo libro che, però, non raggiunge i livelli dei primi romanzi
della saga come Mucho Mojo o il Mambo degli orsi… Ma ci credo quelli
sono dei capolavori grossi così!
Quindi, anche
questa volta Big Joe sforna un libro che è una gioia leggere e incontrare
nuovamente Hap e Leondard è sempre un piacere, anche quando resti in pena per
il loro destino.
Gli altri romanzi della serie "Hap & Leonard":
Una stagione selvaggia
Mucho Mojo
Il mambo degli orsi
Bad Chili
Rumble Tumble
Capitani oltraggiosi
Sotto un cielo cremisi
Devil Red
Gli altri romanzi della serie "Hap & Leonard":
Una stagione selvaggia
Mucho Mojo
Il mambo degli orsi
Bad Chili
Rumble Tumble
Capitani oltraggiosi
Sotto un cielo cremisi
Devil Red
Il fatto che non ti abbia steso con un colpo di Hapkido significa davvero che ha apprezzato i tuoi pareri, altrimenti sarebbero stati dolori, eh! ;)
RispondiEliminaEh ma sono andato tranquillo, Champion Joe non mi ha mai dato occasione di parlare male del suo lavoro, una passeggiata sul velluto ;-) Cheers!
EliminaChe culo che hai, aver incontrato Lansdale...
RispondiEliminaIo invece in due Saloni del Libro di Torino chi mi è toccato? Alessandro D'Avenia e la Santanché...
ma bafantuculu, va'...
I libri di D’Avenia e della Santanchè sono utilissimi, metti che sei sulla tazza e hai finito il rotolo ;-) Cheers!
EliminaQuesto mi manca ancora... devo rimediare!
RispondiEliminaNon è tra i migliori della saga, ma è davvero divertente e appassionante, alla fine merita la lettura ;-) Cheers
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