sabato 30 aprile 2016

Dracula principe delle tenebre (1966): Lui è leggenda


Tempo di compleanni anche per il vampiro più famoso della storia del cinema, ma facciamo anche del vampiro più famoso e basta, altro giro, altro cinquantennale, altro regalo!

Quando il mitico Lucius mi ha proposto di celebrare “Dracula principe delle tenebre” non ci ho pensato due volte, non tanto per il valore di questo specifico film, quanto per la possibilità di omaggiare il grande Christopher Lee che l’anno scorso ci ha lasciati… O è tornato in Transilvania fate voi. Un altro dei santi protettori di questo Blog, messo a guardia della sezione Horror.

Qui trovate il bannerone festoso preparato da Lucius e la lista completa del blogtour tutto addobbato a festa con il mantello nero del Conte:



Il Zinefilo commenta alla sua maniera il film

Su IPMP trovate la locandina italiana dell'epoca

Per quanto mi riguarda, “Dracula il vampiro” (1958) il primo film della Hammer dedicato al Conte è un capolavoro senza sterzo, un pietrone miliare grosso così che ha definito per sempre la percezione e l’iconografia del personaggio di Dracula al cinema e presso il grande pubblico.

“Dracula principe delle tenebre” è l’inevitabile seguito che arriva dopo l’enorme successo del primo film, infatti ancora prima dei titoli di testa, assistiamo alla scena finale della pellicola precedente e nemmeno la terribile “cornice” con effetto bruciacchiato lisergico, riesce a scalfire il magnifico finale che vede due leggende contrapposte: Christopher Lee avvolto nel mantello del Conte Dracula e la leggenda Peter Cushing, nei panni del dottor Van Helsing. Se posso aggiungere una nota personale, quei due sono responsabili del mio amore per i film Horror della Hammer e del cinema gotico in generale, grazie Signori.


"Prego Cassidy, non c'è di che, per così poco".
Alla regia troviamo nuovamente Terence Fisher, un curriculum lungo come un braccio con un sacco di titoli di film Hammer al suo interno e se abbiamo confermato il regista, possiamo non confermare l’attore principale? Assolutamente no, infatti il film viene venduto negli Stati Uniti ancora prima di contattare Christopher Lee, tanto, vorrai mica che ci dica di no? Ecco, qui comincia la parte divertente…

Sì, perché Christopher Lee prima di essere un'icona cinematografica senza eguali, è stato uno dei bipedi più incredibili che abbia mai solcato questo gnocco minerale che ruota intorno al Sole, sono sicuro che tutti voi avete la vostra storia preferita sul grande Lee, ma lasciatemi elencarne qualcuna di quelle che preferisco.

Nato nel 1922, figlio del colonello Geoffrey Trollope Lee e della contessa Estelle Marie Carandini di Sarzano (… Vien dal mare) donna nota per la sua straordinaria bellezza, che evidentemente non ha passato al figliolo, un frugolo alto 1,96 con una di quelle facce che non si dimenticano e che dovrebbero appartenere al cinema di diritto.


"Vattene! Ho noleggiato la bara volante per un voletto in solitaria, non ti voglio a bordo!".
Ma prima del cinema Christopher Lee ne ha combinate di ogni... Tipo quella volta che si vide espellere dalla Svizzera, dove recitava il ruoto di Tremotino (Rumpelstiltskin in originale) a teatro, motivazione? Disturbo della quiete pubblica, pare che vagasse nella notte ripetendo: Rumpelstiltskin! Rumpelstiltskin! Rumpelstiltskin! (Storia vera).

Figlio di cotanto padre si arruolò non in uno, ma in DUE eserciti, prima quello della Finlandia e poi l’anno dopo tornato in Inghilterra, entrò a far parte della RAF, ma siccome fare il pilota prima e occuparsi di intelligence poi, non era sufficiente, si offrì volontario per far parte della SOE (Special Operations Executive). Non ho prove in merito e nelle mie ricerche non ho trovato niente, ma penso che sia stato lui a far scoppiare la seconda guerra mondiale solo perché si annoiava troppo a stare a casa.

La Hammer lo ha voluto per l’altezza, infatti nel suo primo film per la storica casa di produzione inglese, ha interpretato il mostro di Frankenstein, ma anche la Mummia e Rasputin, uno che malgrado la sua fama, se di notte si fosse trovato davanti Christopher Lee, probabilmente sarebbe scappato urlando come una ragazzina.

Quando Lucas gli ha chiesto di interpretare il Conte Dooku, ha modellato il suo stile di combattimento con la spada laser sui suoi anni da schermidore professionista, mentre sul set de “Il Signore degli anelli”, quando Peter Jackson gli ha descritto la scena della morte del suo personaggio, Lee gli ha risposto: “Tu sai che rumore fa un uomo quando viene accoltellato alle spalle? No? Io sì”. Da allora Peter Jackson va in giro con la scorta. Armata.


STORIA VERA!
Se il curriculum di Terence Fisher è chilometrico, trovatemi voi un aggettivo per quello di Sir Christopher Lee, 250 film, tra cui cosine come “Agente 007 - L’uomo con la pistola d’oro”, che per quei due che non lo sapessero era lo stesso Lee, ma il ruolo per cui tutto il mondo lo ricorda e lo ricorderà per sempre è proprio Dracula, interpretato la prima volta proprio in “Dracula il vampiro” e altre otto volte dopo, tutte controvoglia, tra quelle otto, anche “Dracula principe delle tenebre”.

Perché il Dracula di Lee è speciale? Perché quando dici a qualcuno “Dracula” quello pensa ad uno spilungone dai modi eleganti e nobili, ma anche ad un amante sensuale capace di convincere tutte le pulzelle e porgergli la giugulare, prima di azzannarle animalescamente. Insomma, se chiedi ad un bambino di disegnare Dracula, quello ti disegnerà Christopher Lee, tutte le altre versioni del Conte viste al cinema e nei fumetti, provano a distinguersi da quella fornita da Lee, che comunque resta il Dracula definitivo.


Conte dite "Cheese"... Bravissimo, e complimenti al dentista.
Ora, voi pensate che un tipo del genere, se vi risponde risoluto “NO” poi cambia idea? Ecco, la Hammer lo sapeva bene, quindi per convincerlo a tornare a vestire il mantello di Dracula cosa fece? Iniziò a ricattarlo.

La strategia della Hammer era semplice: “Pensa a tutte le famiglie delle persone che lavoreranno al film che non potranno mettere insieme il pranzo con la cena, se tu non accetti di fare questo film”, non so come lo chiamate voi, ma per me questo si chiama ricatto, tanto efficace che ha funzionato per otto volte di fila.


Non so voi, ma le locandine d'epoca mi mandano giù di testa.
Ma Christopher Lee non sarebbe la leggenda che è, se non avesse interpretato il ricatto alla sua maniera, risultato: Lee si rifiuta di pronunciare le battute assegnate al suo personaggio presenti nel copione, quindi in “Dracula principe delle tenebre” il conte Dracula, ovvero il motivo per cui la gente (allora e oggi) guarda il film, non pronuncia una singola parola.

Qui il mito e la leggenda si mescolano, la Hammer cercò di salvare la faccia dicendo: “No no, abbiamo proprio scritto il copione così” pur di non darla vinta a Christopher Lee, ma è una cazzata che non sta in piedi e diciamolo chiaramente: se non fosse per la presenza di Lee, questo film non avrebbe ragione d’esistere.


"Al cuore Ramone, se vuoi uccidere un vampiro devi colpirlo al cuore".
Alan e Charles Kent (Charles Tingwell e Francis Matthews) sono due fratelli in viaggio nei Carpazi con le rispettive mogli Helen e Diana Kent (Barbara Shelley e Suzan Farmer) e per motivi abbastanza improbabili, vengono ospitati in un antico maniero appartenuto ad un Conte passato a miglior vita, ma tenuto perfettamente in ordine e pronto ad accettare ospiti, nemmeno fosse un Bed & Breakfast, dal maggiordomo Klove.


Klove è uno spilungone che quando entra in scena, in ombra, serve a far pensare al pubblico, eccolo eccolo! Dracula! Invece… Ciccia, perché per vedere Christopher Lee bisogna aspettare 45 minuti, si tratta della scena della sua resurrezione, il sangue di una vittima sacrificale farà risorgere Dracula dalle ceneri nella sua bara, grazie ad un uso vecchia scuola del montaggio sovrapposto.


Il film procede tra inseguimenti e vampirizzazioni varie, ma anche il monaco più risoluto mai visto sulla schermo, Padre Sandor (Andrew Keir) per essere una specie di carmelitano scalzo è piuttosto cazzuto e comanda tutti i personaggi a bacchetta dal primo all’ultimo minuto del film, non si fa nemmeno grossi problemi ad imbracciare il fucile per sparare al ghiaccio gelato del lago, dove avviene lo scontro finale tra Dracula e Alan.

"Non sono un monaco trappista, al massimo sono un monaco trapper".
Scena che per altro, è quasi costata la vita della controfigura di Christopher Lee, uno che finchè il corpo lo ha sostenuto, ha sempre girato le sue scene d’azione in prima persona, ma evidentemente era in sciopero completo con la Hammer, me lo immagino sul set, mentre la controfigura rischia la vita, guardandola con mal celato sdegno e immensa classe, tutto per mantenere il voto del silenzio fatto per protesta.


Non aiutarlo, altrimenti è squalificato.
Eppure, anche un film con una trama così risicata, dei personaggi spesso al limite (come Padre Sandor), interpretato da un attore in rottura prolungata con la produzione, ha comunque un valore, quel valore è proprio Christopher Lee.


"Bacia la mano".
Anche autoimponendosi un totale mutismo, riesce ad avere una presenza scenica totale, ogni volta che compare è magnetico, ogni suo gesto, che sia sfoderare i canini, o sollevare un lembo del mantello, è recitato con un'impetuosità e una teatralità assoluta, ma naturale, un divo del muto, in un film con il sonoro, dove la parola chiave della frase è “Divo”.

Perché questo film compie i suoi primi 50 anni, mentre noi, dovremmo cambiare il calendario, non siamo più nel 2016, siamo nell’anno 1 DL (Dopo Lee), perché Christopher Lee era già leggenda prima di diventarlo davvero grazie al cinema, eterno e immortale come il conte Dracula e proprio come il conte e tutte le leggende, dotato di vita eterna.

16 commenti:

  1. Non male vedere un film dove l'unico attore di peso non dice una parola...:)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esatto, il bello é che per tutto il tempo pensi, beh dai ora parlerà invece, ciccia, eppure Lee poteva permetterselo ;-) Cheers!

      Elimina
  2. Devo dire che i Dracula di quegli anni fanno un po' tenerezza, sicuramente hanno fatto scuola nei termini della sperimentazione cinematografica, comunque sia Christopher Lee è davvero leggenda.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il primo Dracula della Hammer é una pietra miliare. Gli altri si, sono molto naif, Lee era un gigante e non solo per la statura ;-) Cheers

      Elimina
    2. Infatti questo film è poca cosa, ma era un ottima occasione per celebrare Lee. Cheers

      Elimina
    3. Hanno il loro fascino e comunque Dracula con quella carnagione e gli occhi iniettati di sangue ancora oggi è davvero inquietante! Questo a differenza del primo non mi incuriosiva, ma ora quasi quasi lo recupero, soprattutto per il frate traporti lol ! XD In compenso ho visto le due avventure di Van Helsing, quella con il barone spacciato nel titolo per Dracula e quella contro i vampiri cinesi XD.

      Elimina
    4. Trapper! Malefico correttore automatico! XD

      Elimina
  3. Un solo nome Christopher Lee... Quanto cazzo ho amato quell'uomo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mito e icona, indiscusso e indimenticabile ;-) Cheers!

      Elimina
  4. tra parentesi, alcuni anni dopo Lee che ricordiamolo, almeno nei suoi primi decenni di carriera, non solo era in guerra con la Hammer ma desiderava essere ricordato non solo come icona horror ma bensì come attore a tutto tondo, accettò di tornare a vestire i panni di Dracula in un film del regista spagnolo Jess Franco. Franco era noto per i suoi film a bassissimo budget, girati con mezzi quasi ridicoli e per il suo spirito anarchico e naif, desiderava girare una versione abbastanza fedele del romanzo di Bram Stoker, Christopher Lee, come detto, desiderava distruggere il ricordo dei film Hammer quindi si misero d'accordo.
    E il film che ne venne fuori non è nemmeno troppo male!
    In quella pellicola compare anche un altro nome del cinema bis, cioè Klaus Kinsky, un altro che era in guerra con il mondo e con il tipo di film che all'epoca gli facevano fare. Kinsky interpretò un ruolo a lui congeniale: quello del folle Renfield e...sopresa: per tutta la durata della pellicola non dice nemmeno una parola!
    Ricorda niente?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il film di Jess Franco dovrei proprio rivederlo, visto una sola volta un era geologica fa, Kinsky nei panni di Renfield me lo ricordo molto bene, il film no invece... Ora di rimediare dopo questo tuo puntualissimo (come sempre) intervento, gracias! ;-) Cheers

      Elimina
    2. Per la rubrica WIP (Women In Prison) sono al terzo filmaccio di Franco che mi tocca recensire (domani sul Zinefilo) e la cosa mi sta seriamente provocando dei danni interni! Ricordo vagamente di aver visto quel film con Lee e Kinski, ma non so se avrei il coraggio di rivederlo: Franco nuoce gravemente alla salute! :-D

      Elimina
    3. Bene non vedo l’ora di leggerti, esperienza psichedelica in arrivavo sul binario numero uno ;-)

      Elimina
  5. Arrivo solo ora ma ti ringrazio di aver aderito ai festeggiamenti: ad averci pensato nel 2008 avremmo festeggiato i 60 anni del "vero" Dracula, ma ci facciamo bastare questo "Dracula muto" :-P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dobbiamo fare una telefonata ai noi stessi di otto anni fa, per ora ci distinguiamo parlando del Dracula con le corde vocali scioperanti ;-) Grazie a te per l’assist, mi trovi sempre i titoli giusti che normalmente non saprei come incastrare… Muchas Gracias! Cheers

      Elimina