domenica 3 aprile 2016

Bad Chili di Joe R. Lansdale: Grosso Guaio a LaBorde Park


Potremmo tranquillamente fare quelli che storcono il naso e si lamentano, perché “Bad Chili” potrebbe risultare un po’ meno riuscito rispetto ai precedenti romanzi di Hap e Leonard, ma la sensazione, secondo me, deriva soprattutto dal confronto diretto con il precedente Mucho Mojo. In ogni caso, è come lamentarsi se qualcosa è solo Iper-mega-super-fottutamente-bella e non Iper-mega-super-fottutamente-bella-da-sangue-da-naso-e-coro-da-stadio. Non so se ho reso l’idea.

“Bad Chili” ha un inizio micidiale: uno scoiattolo idrofobo aggredisce Hap e si tratta solo del primo capitolo del libro, solo per la battuta di Leonard, pronunciata dopo aver ucciso l’esagitato (e pericolosissimo animale), da sola vale la pena leggere il romanzo, ma anche tutta la bibliografia di Joe R. Lansdale

La degenza forzata di Hap in ospedale, dovuta alla sua pessima assicurazione medica, lo tiene lontano dall’amico Leonard, ma gli dà modo di fare conoscenza con la rossa Brett e non iniziamo a fare battute sull’infermiera sexy, ok? Un po’ di contegno, dai!

Nel giro di poco, i guai troveranno la nostra fantastica coppia di amici, perché i guai seguono Hap e Leonard come le paperelle seguono mamma papera per attraversare la strada. L’ex fidanzato di Leonard, Raul, scappa con Cazzo-di-cavallo McNee (è anche da cose come questa, che capisci di stare leggendo un romanzo di Lansdale), Leonard si mette sulle sue piste, prima ha un diverbio (chiamiamolo così) con la banda di motociclisti di McNee, in particolare con l’insegna del loro bar, e poi scompare senza lasciare traccia.


Mai l'espressione "Midnight cowboy" fù più adatta.
Quando Cazzo-di-cavallo e Raul vengono ritrovati morti, l’immagine pubblica di Leonard ne esce piuttosto inflazionata, come potete facilmente intuire, la degenza dell’amico Hap in ospedale non è destinata a durare molto.

Joe R. Lansdale tira su una storia che parte subito fortissimo, tra lo scoiattolo e la scomparsa di Raul e di Leonard, il ritmo è serrato, dopodiché la trama si complica ulteriormente, quando spuntano alcuni video snuff dal contenuto per stomaci molto forti. Big Joe si gioca alla grande le sue carte, introducendo un po’ alla volta i variopinti personaggio che popolano il racconto, come le enormi impronte da Bigfoot (come le definisce Hap) che servono a far capire che il cattivo questa volta è grande e grosso, l’ex wrestler Big Man Mountain, il tutto, mentre una vistosa Chevy gialla continua a pedinare la coppia di protagonisti.

L’apice emotivo del romanzo è sicuramente il rapimento di Hap e la sua terrificante tortura (Gulp!), anche alla terza lettura del romanzo, sono rimasto incollato alle pagine e, per inciso, questo “chili” me lo sono pappato nuovamente con gran gusto, se non ricordo male, alla prima lettura ho terminato il romanzo in un solo giorno, giusto per dirvi quanto la trama risulti appassionante e la prosa di Lansdale ipnotica.

Bisogna anche dire che Big Joe, risolve la situazione, salvando Hap grazie ad un Deus ex Machina grosso quanto un texano con uno Stetson in testa, che quando non fa il detective, alleva maiali nel suo ranch, sì, sto proprio parlando del mitico Jim Bob Luke!


Il copertinista deve aver esagerato con i peperoncini.
Jim Bob Luke meriterebbe un libro, o una serie di libri spin-off dedicati a lui, Lansdale continua ad usarlo, invece, come comprimario cinque stelle extra-lusso, comparirà ancora per aiutare Hap e Leonard negli altri romanzi della loro serie e aveva più o meno fatto lo stessa cosa con il protagonista di “Freddo a Luglio” (libro, ma anche nell’ottimo film omonimo. Il personaggio è fighissimo, per certi versi è come Hap e Leonard, solo che lui è un professionista, loro, invece... Beh ,diciamo che si arrangiano!

Dopo aver sfornato la perfetta Brett, donna dei sogni di… Qualunque uomo diciamocelo, Lansdale popola il libro di assurdi personaggi, basta pensare al barbiere dall’accento da cartone animato, Pierre, o King Arthur, l’arrivo del re del Chili porta con sè un minimo di rallentamento della trama, soprattutto nella parte centrale del libro, per dare il tempo ai protagonisti, di capire in che razza di casino si sono infilati, ma inevitabilmente il libro stagna un po’.
Il motivo per cui “Bad Chili” viene considerato meno riuscito dei suoi predecessori, secondo me, è riassunto tutto qui: Hap, Leonard e Brett si mettono sulla difensiva, con l’aiuto anche di Leon e Clinton e fanno un po’ di melina a centro campo, ma per quanto mi riguarda le critiche al romanzo terminano qui. In “Bad Chili” come in Mucho Mojo, tutti gli elementi funzionano alla grande, anche personaggi secondari come Ella e suo marito Kevin, hanno modo di influenzare pesantemente l’andamento della storia, questa, secondo me, è la forza di questo romanzo. Lansdale riesce a descrivere eventi che semplicemente, beh accadono. Come spesso succede nella vita reale, gli Americani direbbero “Shit Happens” e tante volte non si può fare molto per raddrizzare le cose.

"...Poi mettete un pizzico di cannella e tanto peperoncino, e continuate a girare".
Il finale va in crescendo e di tutti i romanzi di Lansdale, questo è quello che più mi ha ricordato (anche per via dei grotteschi personaggi che lo popolano) “Preacher” di Garth Ennis e non credo che sia un caso se proprio Lansdale ha curato la prefazione del primo volume di ristampe del fumetto.

Quando la faccenda si risolve, Lansdale pare parlare per bocca di uno dei suoi personaggi, Big Man Mountain ricompare blaterando di “completezza” in effetti “Bad Chili” potrebbe terminare un capitolo prima senza nessun problema, ma bisogna dire che molte delle cose migliori del romanzo accadono proprio in queste ultime pagine.

Big Joe ci fornisce la “completezza” di cui sopra utilizzando un altro Deus ex machina, introdotto alcuni capitoli prima (non dirò nulla, ma si tratta di un topoi classico e ricorrente nella letteratura dello scrittore Texano), per certi versi Lansdale riesce anche a rendere “Bad Chili” un romanzo circolare, che inizia con Hap aggredito da un animale idrofobo e si conclude con Hap aggredito da un altro animale idrofobo… Solo molto più grosso!

Questo piattone di “Chili cattivo” mi piace da morire, perché riesce ad essere un'indagine capace di fare immergere il lettore nel sordito mondo degli Snuff movies e, ancora di più, nelle sordidezze dell’animo umano, il tutto condito con il peperoncino piccante dei soliti dialoghi sboccati e scritti come si fa in paradiso. C’è poco da fare, tutti i romanzi di Joe R. Lansdale vanno a tavoletta, ma quando i protagonisti sono Hap e Leonard, vanno a tavoletta, senza cinture, con il parabrezza sfondato, mentre gli inseguitori ti sparano addosso da un Chevy e uno scoiattolo idrofobo cerca di morderti, se non volete fare un giro su folle giostra come questa, posso capirvi, però non sapete cosa vi perdete.

4 commenti:

  1. Ricordo anche all'epoca, quando avevo amici digitali con cui parlare di Lansdale, dopo il Mambo dei due orsi si tendeva a dire che le storie di Hap e Leonard fossero stiracchiate, come se l'autore avesse detto tutto e stesse temporeggiando: io non sono mai stato d'accordo. Quando Champion Joe temporeggia te ne accorgi (tipo Echi perduti) e anche quando si autoricicla (per me "la sottile linea scura" è il remake di "in fondo alla palude" ma meno bello)
    All'epoca ho letto di filata tutti gli Hap e Leonard fino a Capitani oltraggiosi, senza mai fermarmi, e mi è sembrata un'unica grande avventura che ricordo con estremo piacere e di cui sarò sempre grato a Champion Joe ;-)

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    1. Sono dello stesso identico avviso, anche io mi sono divorato tutti i libri, uno via l'altra, fino a "Capitano oltraggiosi" e il livello resta sempre alto, anche secondo me "La sottile linea scura" sa di già visto, ed è un pò sopravalutato, così come "Echi perduti" simpatico ma poca cosa, Champion Joe è un gran soprannome ;-) Cheers

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  2. Io adoro Joe, anche per storie come questa. Grazie per le recensioni, finirai per spingermi a riprendere in mano qualche libro :)

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    1. Grazie a te per la pazienza di leggerle ;-) Anche io vado matto per quel Texano, è un grande! Cheers

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