C’è un momento
in questa serie in cui Sadie (Sarah Gadon) e Jake (James Franco) si conoscono
e iniziano a parlare di libri dicendo: “Il libro è sempre meglio del film”. Per
quanto riguarda “11.22.63” possiamo dire che si tratta di una trasposizione ben
fatta e aderente al romanzo originale di Stephen King e questo di suo è già
una notizia... In ogni caso leggete tranquilli, NO SPOILER!
A questo punto,
da “Fedele lettore” dello Zio Stevie dovrei unirmi al coro delle urla di gioia,
anche perché gli adattamenti ben fatti dei romanzi del Re sono roba rara, ecco,
siccome trovo sempre il modo di mettermi nei guai da solo, entrando nella
storia sempre dal lato sbagliato, devo confessare che a me “22/11/’63”, inteso
come libro, non è che mi abbia mai fatto impazzire… Vi lascio il tempo per
lanciarmi addosso insulti e oggetti, tanto ho le spalle larghe.
Il canale HULU
(rivale di Netflix) ha diffuso questa miniserie prodotta dalla Bad Robot di
J.J. Abrams (e già mi prudono le mani…) e dallo stesso James Franco, che
interpreta il protagonista Jake Epping, insegnante di letteratura divorziato
che scopre nel retro del ristorante del suo amico malato Al Templeton (uno Chris
Cooper più stropicciato del solito), quella che lui chiama la “Tana del
coniglio”: un passaggio che ti fa piombare di botto nel giorno 21 ottobre 1960
(nel romanzo era il 9 settembre 1958), un tempo più semplice dove le torte
erano più buone e la carne per gli hamburger costava una fesseria.
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"Non avrai intenzione di fare tutta la miniserie con quel pizzetto, vero Dartagnan?". |
Il piano di
Jake (anche se è più di Al bisogna dirlo) è quello di passare alcuni anni nel
passato, in attesa del fatidico 22 Novembre 1963, il giorno che tutti ricordano
per… La messa in onda del primo episodio della serie Doctor Who! Beh, sì, anche per quello, ma soprattutto per l’attentato
che costò la vita al Presidente John Fitzgerald Kennedy.
Metto subito
in chiaro le cose: “22/11/’63” non è affatto un brutto libro, malgrado il finale
melenso (ma anche tipico dello Zio Stevie), ha uno dei personaggi femminili più
riusciti di tutta la bibliografia di King, ma in generale è stata celebrato
quasi all’unanimità come un capolavoro dello scrittore del Maine. Forse perché è
arrivato dopo qualche titolo non proprio pesche e crema, tipo “Blaze” (e non
ditemi che è scritto da Richard Bachman quel libro dai!) o “Duma Key”, noi “Fedeli
lettori” siamo sempre pronti a celebrare il nuovo capolavoro dello scrittore
del Maine, perché dai cavolo, come si fa a non voler bene a quell’uomo?
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"Guarda che Christine era rossa" , "Tu nel dubbio scappa!". |
Lungi da me
trasformare il commento in una disamina sulle teoria intorno alla morte di JFK,
trovate un'infinità di materiale in merito, (anzi, se siete interessati fate un salto a trovare il buon Nick Parisi),
ma i motivi per cui non ho apprezzato “22/11/’63” sono quasi tutti legati alla
scelta di King di ignorare dettagli come il fatto che sia impossibile per un
uomo solo sparare tre colpi usando un fucile Carcano (e non vale citare “Full
Metal Jacket”), non mi metto nemmeno a discutere di traiettorie di pallottole o
altro, per non finire come uno di quelli che parlano di scie chimiche e
satelliti marziani spia.
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"Sei proprio tu Lee Harvey Oswald? e io chi sarei?". |
Nel romanzo è
lo stesso protagonista Jake a porsi il problema che magari poteva esserci un
secondo attentatore oltre a Lee Harvey Oswald (interpretato dal convincente Daniel
Webber), la risposta che si dà da solo? “Naaa deve essere stato Oswald per
forza”, è chiaro che stiamo parlando di una storia di fantasia, ma tutta questa
frettolosità mi ha tolto parte della poesia.
La serie tv,
come detto, è un ottimo adattamento della storia, non ci sono grossi
stravolgimenti da segnalare rispetto alla trama scritta da Zio Stevie, personalmente
ho trovato molto azzeccati gli attori del cast.
James Franco è
credibile nei panni dell’eroe un po’ per caso un po’ controvoglia e non pare
fuori luogo nemmeno negli abiti anni ’60, almeno dopo che si libera del suo
iTelefono, un po’ fuori luogo per il tempo, Franco è duttile come attore, qui
riesce ad essere travolto dagli eventi e risoluto come la trama richiede,
dimostra di potersi muovere agilmente tra commedie, film indipendenti,
blockbuster e perché no, anche una miniserie tv. A volte fa un po’ ridere
pensare che l’unica speranza di salvezza per il presidente Kennedy sia il
fattone di “Pineapple Express”, ma cosa volete che vi dica, io conosco uno che
si chiama James Franco e nella vita fa l’ingegnere (storia vera), quindi poteva
andare sicuramente peggio! (“Dio ci scampi, siamo nelle mani degli ingegneri!”
Cit.)
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"Chiamami anche 'figlio di Goblin', ma ingegnere a me non lo dici ok!". |
Sarah Gadon
sembra davvero una bellezza anni ’60, non somiglia per nulla alla Sadie che
avevo immaginato leggendo il romanzo, però è molto azzeccata, grazie alla sua
prova qui si guadagna ulteriori punti, da aggiungere a quelli già accumulati
recitando in un'infilata di film di David Cronenberg.
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Solo con questa foto l'affluenza nelle biblioteche di tutto il paese è aumentata. |
Sono proprio
le parti legate a Sadie quelle che funzionano meglio, senza ombra di dubbio l’episodio
che ho apprezzato di più è stato “The Truth” (1x05), senza rivelare nulla della
trama, è la puntata in cui il marito della bionda torna prepotentemente in
scena. Da lì in poi la serie ha un lieve calo e forse qualche lungaggine di
troppo, fino al finale che è una corsa contro il tempo… In tutti i sensi!
I “Fedeli
lettori” potranno divertirsi a notare gli omaggi a King sparsi lungo la serie,
per dirne un paio: nell’episodio finale fate occhio alle scritte sui muri, fanno
bella mostra di loro un “Redrum”, ma anche un “Captain Trips” un po’ scolorito, ma
visibile, quindi occhi aperti.
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Vediamo quanti decimi di vista avete... |
Insomma, “11.22.63”
(Ambo!) è un buon adattamento, come detto, roba rara parlando di Stephen King,
ecco se avessi amato di più il romanzo probabilmente ora sarei più esaltato, ma
se a differenza mia siete andati giù di testa per Jake “In viaggio nel tempo”,
allora buona visione!
Who's got the brain
of JFK?
What's it mean to
us now? Yeah!
Il libro è stracarico di saccarosio, ma a me è piaciuto molto.
RispondiEliminaRiguardo la serie, aspetto che esca tutta in italiano e poi la recupero, ma ammetto che ho paura.
Da quel che leggo in giro, sembra che divida parecchio il fandom, vediamo.
Di solito non storco il naso quando il plot differisce dal romanzo, ma in certi casi ( tipo The Dome ), mi porta all'eliminazione seduta stante.
Ho comunque una gran voglia di vederla.
“Under the dome” è una cosa inguardabile, eppure ho seguito tutti gli episodi fino alla fine, un apice di trash mai visto, ormai facevo solo il tifo per il cane, il migliore del cast, anche meglio dei suoi colleghi a due zampe ;-) Fammi sapere come ti sembra e buona visione… Cheers!
EliminaTi ho letto con un occhio solo perché proprio ieri ho iniziato la serie e non vorrei bruciarmi i colpi di scena: non avendo letto il romanzo per me è tutto nuovo ;-)
RispondiEliminaFranco è un mito, vedo la serie solo per lui, e sa fare davvero ogni tipo di ruolo, dall'assassino manipolatore al cazzone insieme a Seth Rogen. L'unico suo ruolo sbagliato per me rimane il cattivo di "Homefront" con Statham, ma in fondo è tutto sbagliato in quel film...
Non ci sono anticipazioni nel post ma hai fatto bene, meno sai meglio è ;-) Concordo in pieno con te, Franco è molto bravo e anche per me è uno dei motivi di interessi di questa miniserie. In “Homefront” era tutto sbagliato, un film fuori tempo massimo, doveva uscire negli anni ’80 ed essere interpretato da Stallone, non solo sceneggiato ;-) Cheers
EliminaVero, Chris Cooper sembra che proprio non abbia voglia. Ma anche nel romanzo il telefonino con la mela viene gettato nel fiume? Faccenda questa che mi ha fatto un po’ storcere il naso e le orecchie. Dico, al limite brucialo ma gettarlo in un fiume no. O magari poi l’ha recuperato Steve Jobs andando a pesca col nonno?
RispondiEliminaAhh! "Guarda che Christine era rossa", "Tu nel dubbio scappa!".
Brain Of J. :)
EliminaMi è sembrato il classico cameo di lusso fatto da un attore che attendeva solo il giorno di paga, strano perché di solito Cooper ci mette sempre l’intensità giusta. Ho letto il romanzo parecchi anni fa, non vorrei dirti una caSSata, ma hai appena reso la trama più interessante, Jake che influenza Steve Jobs come Marty McFly con Chauck Berry ;-) Cheers!
EliminaAggiungo punti “Bravò!” al tuo personalissimo cartellino, e anche se tu (giustamente) mi ricordi di usare pochi anglicismi, se apprezzi il gruppo giusto, io non posso che risponderti: Bro-Fist ;-)
EliminaNon ho letto il libro perché dopo Doctor Sleep e Revival con il Re 2.0 ho fatto il pieno di atroci delusioni.
RispondiEliminaPrimo episodio non male, semmai un bel po' inverosimile :D
Devo constatare con dispiacere che non hai colto la figata atomica scritta sulla lavagna nella prima scena!
Si cita nientemeno che "The lurker at the threshold" di August Derleth ("Il guardiano della soglia", una delle collaborazioni "postume" di Derleth con Lovecraft) e campeggia trionfale anche il nome del mio personale Re dell'Orrore !
“Revival” devo ancora leggerlo, “Doctor Sleep” procede per alti e bassi, non mi è dispiaciuto, ma essendo il seguito di quello là, piuttosto riuscito, sono dolori.
EliminaCacchio! Me la sono persa quella! Vado a rivedermi la puntata per espirare le mie colpe, per fortuna ci sei tu con l’occhio HP-Allenato ;-) Cheers!
Non ho letto il libro, mi sono scaricato ieri la prima puntata e la guardo oggi, quindi non leggo tutto il post, non vorrei che mi svelassi qualcosa. Ho visto i primi 20 minuti e mi sembra ben fatta.
RispondiEliminaHai ragione, infatti ho aggiunto la scritta “NO SPOILER” ad inizio commento, puoi leggere tranquillo se vuoi, in ogni caso la serie è ben fatta nulla da dire, forse ho riassunto tutto nell’ultima frase del post… Cheers!
EliminaPremetto che uno dei miei film preferiti in assoluto è JFK di Oliver Stone. Ha una carica e una ricerca per la verità che pochi film hanno e la citazione finale "Dedicato ai giovani che vorranno incamminarsi nel sentiero della verità" è quanto di più kennediano e americano possa esserci (nel bene e nel male). Il film di Stone è terribilmente filo Kennedy. Non ci sono prove che JFK volesse effettivamente ritirarsi dal Vietnam nè che le relazioni Usa/Urss avrebbero subito cambiamenti radicali (tra l'altro l'anno dopo la controparte sovietica, Krusciov, fu defenestrato con una congiura di palazzo per cui Kennedy avrebbe anche perso il suo interlocutore).
RispondiEliminaDetto ciò quando ho letto della serie mi sono precipitato a vederla pur non avendo letto il romanzo. La serie è fatta bene, bravi gli attori (in particolare mi è piaciuto il preside che già avevo apprezzato in Justified altro gioiellino da vedere).
Quello che mi ha lasciato un po' sgomento è la teoria dietro l'assassinio. Ora se è vero che il proprietario della taverna aveva davvero studiato tonnellate di documenti e teorie sull'assassinio poteva davvero credere che l'unico eventuale contatto di Oswald era un russo emigrato negli Usa? E la Cia, Fbi, Servizi segreti? Poi Franco si mette a sorvegliare Oswald come un'esperta spia e non c'è un solo membro degli apparati di sicurezza che sorveglia Franco oppure Oswald? Onestamente lo trovo molto strano. Avevo avuto un attimo di speranza perchè nella puntata in cui Sadie scende le scale e sente una registrazione in russo tra Oswald e sua moglie poco prima si vede un uomo in impermeabile al buio che era entrato in casa prima di lei e non viene visto. Credevo che quello sarebbe stato il preludio a qualcosa e invece nulla (non ho capito se quello era il marito di Sadie o no).
Più in generale anche a non voler essere complottisti c'è proprio un punto di tutta la vicenda che io trovo davvero assurdo: è acclarato che Oswald fosse andato in Urss e avesse disertato. Su questo nessuno ha dubbi e ci sono i documenti. Ora io vorrei capire come è possibile in piena guerra fredda che questo disertore riesca a partire in aereo insieme alla moglie (sovietica e imparentata con un colonello del Kgb) dall'Urss senza problemi e atterri felice come una pasqua in Usa senza nessun problema. E' impensabile. Mio zio andò in Urss negli anni '70 insieme a sua moglie per vacanza e per ottenere il visto sovietico dovette mettere in mezzo un dirigente locale del Pci che si mise in contatto con l'associazione Italia-Urss. E mio zio lavorava in banca.
“JFK” è uno dei miei film di Oliviero Pietra preferiti, mentre “Justified” ho visto solo il primo episodio, gasandomi tantissimo, un giorno riuscirò a vederla ;-)
EliminaUn problema del libro e della serie è che Jake si lancia nella missione senza un vero perché, Al è quello davvero motivato, nel romanzo più che nella serie tv, questa cosa nel mono-attentatore è ancora più marcata, ed è quello che mi ha un po’ smontato il libro di King. Diciamo che le “Licenze poetiche” sono parecchie… Anche troppe per i miei gusti ;-) Cheers
Onestamente non so ancora se recuperarlo o meno, la trama mi intriga ma le recensioni sono piuttosto contrastanti. Mi sa che prima mi leggo il libro.
RispondiEliminaUna buona idea, la Sadie del libro é un gran personaggio, così puoi farti un idea per capire se la storia é Bell tue corde. Cheers!
EliminaOvviamente è una delle serie in programma... ma prima voglio leggere il libro, che sono anni che mi riprometto di farlo.
RispondiEliminaMi sa che fai bene, anche solo per capire se è un tipo di storia che fa per te, e poi Sadie è un gran personaggio ;-) Cheers
EliminaMuoio dalla voglia di vederlo,adesso che abbiamo finito Daredevil e Walking bleah,magari....
RispondiEliminaSiamo tutti in cerca di una serie da vedere dopo il finale di Daredevil ;-) Questo si lascia guardare, non è affatto brutta, bisogna vedere quanto ti prende, in ogni caso un occhiata la merita ;-) Cheers!
EliminaMi ricordo che dopo aver letto il libro ho pensato che king fosse tornato un po' al suo vecchio stile nonostante la storia non proprio kingiana e quando ho visto che usciva la serie tv e ho letto un jj abrams ho preso paura ma devo dire che mi devo ricredere. Non ho ancora finito la serie ma sono sorpreso di come siano rimasti abbastanza fedeli al libro. Serie non male. Comunque per i fan del re del brivido il prossimo anno dovrebbe uscire il film della torre nera. Speriamo bene anche se io ho molta paura devo ammetterlo.
RispondiEliminaLa serie è ben fatta e fedele al romanzo, hai ragione è roba rara per gli adattamenti Kinghiani, con tutto che stimo Idris Elba, vederlo nel ruolo di Roland di Gilead per me è un grosso "MAH" un pò come tutto il progetto "La torre nera", saga che amo visceralmente ;-) Cheers!
EliminaVolevo iniziare questa miniserie, ma prima volevo assolutamente leggere qualche parere in giro e sapevo che venendo qui avrei trovato pane per i miei denti. Tralasciando il fatto che hai la capacità di rendere interessante qualsiasi cosa con i tuoi commenti ironici e brillanti, devo dire che mi hai invogliata ancora di più a volerlo vedere. Anche a me il libro non ha fatto impazzire di gioia però sentendo della traspoisizione la curiosità si è accesa. Lo recupererò al più presto, grazie mille! :)
RispondiEliminaDovere figurati, anzi se hai letto il libro sei in vantaggio, grazie mille e buona visione, mi leggeró il tuo parere volto volentieri ;-) Cheers!
EliminaHo dovuto stoppare perché ho l'allergia agli amori tormentati e ai mariti fuori di testa. Mi rincresce ma alcune realtà non mi va molto di leggerle o vederle anche nella fiction. Già ce ne sono.
RispondiEliminaE poi c'è il cliché della donna in pericolo. ..che ormai è superato. Io sono più per i personaggi di donne alla I Spit on Your Grave! :D
Vero, e pensare che quell'episodio li è uno dei più appassionanti, in una serie che parla di uno che cerca di impedire l'omicidio di Kennedy, è un pò grave ;-) Cheers!
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