sabato 5 marzo 2016

Una stagione selvaggia di Joe R. Lansdale: Hap e Leonard, i vostri prossimi personaggi preferiti.


Nicolò Ammaniti sostiene che le persone dovrebbero imparare a leggere solo per poter finalmente iniziare a leggere i romanzi di Lansdale e le storie di Hap e Leonard sono il meglio. Il meglio del meglio, del meglio… Ho reso l’idea?

Se non conoscete Hap e Leonard, mi spiace per voi, ma non disperatevi, a breve i due esordiranno nella loro serie tv, creata da Jim Mickle, già regista del ottimo Cold in July, tratto proprio da un romanzo di Big Joe R. Lansdale. In vista di questa serie che sto attendendo (giusto un filino…) ho deciso di ripercorrere tutti i romanzi di Hap e Leonard, due personaggi che hanno il potenziale per essere delle icone della cultura Pop, per una semplice ragione: sono la coppia da “Buddy comedy” definitiva, fanno ridere come Richard Pryor e Gene Wilder, ma picchiano più duro di Martin Riggs e Roger Murtaugh.

“Una stagione selvaggia” è la loro prima avventura, quindi il modo migliore per conoscere Hap, bianco, malinconico, appassionato di arti marziali, ex Hippy e democratico nell’approccio e Leonard, nero, repubblicano, ex militare in Vietnam (per due turni), appassionato anche lui di arti marziali ed omosessuale dichiarato (anche perché di stare zitto proprio non è capace). Se non volete sapere tutto di una coppia così, allora scusatemi, non vi conosco e non vi voglio conoscere!


No no, non ho una scimmia grossa come il Texas per la serie su Hap & Leonard, no no...
Sullo stile di Lansdale non ho più niente da dire, nella sua prosa lo scrittore texano mescola cultura alta e bassa, infatti nella sua vasta bibliografia, Big Joe passa senza distinzione dai romanzi ai fumetti, abbracciando i generi più disparati, grazie ad una tecnica di scrittura micidiale, un misto di racconto orale e prosa scritta, che si legge con irrisoria scioltezza. Leggere Lansdale è come stare ad ascoltare qualcuno capace di raccontarti un aneddoto avvincente mentre sta seduto al bancone del bar.

Big Joe non è solo un maestro nel descrivere le scene d’azione, tanto che ti pare quasi di poter assistere ai combattimenti, ma è dotato di un'ironia pungente, inutile girarci attorno: i dialoghi tra Hap e Leonard sono geniali. Rileggendo questo “Una stagione selvaggia” ne ho riscoperti alcuni favolosi, come quando un Hap particolarmente sarcastico si finge affascinato dalle buone idee di Leonard e l’amico baldanzoso gli risponde: “Stammi vicino, non si sa mai quando potrei dire qualcosa di saggio”.

La storia funziona alla grande, perché ripescando (parola adatta visto il “lavoretto” in cui i due si trovano invischiati) lo spirito degli anni ‘60, Lansdale ha modo di raccontarci come i due personaggi hanno vissuto quel folle decennio, delineando così le enormi differenze tra di loro. Proprio dal passato (di Hap per la precisione) arriva anche la femme fatale Trudy e la sua banda di hippy idealisti, che Lansdale riesce a dipingere con un talento che levati, ma levati proprio.

La copertina Americana, appena appena Pulp, giusto un filo...
Se proprio dovessi trovare un difetto, potrei puntare il dito sulla lunga spiegazione di Paco, personaggio che ci racconta il suo tormentato passato in un unico monologo, forse eccessivo per un personaggio comunque secondario, ma si tratta di un difetto da poco, quando in una storia compare un personaggio con mezza faccia ustionata, è normale che tutti vogliano sapere cosa gli sia successo, no?

Lansdale è il mago delle similitudini, nessuno al mondo è in grado di tenergli testa in questa specialità, ne spara alcune talmente pazzesche da lasciarti steso a terra, volete qualche esempio?
“Io cercavo di sembrare simpatico, ma un po’ ottuso, come un cane a una conferenza di fisica nucleare.” (p. 55)
“Ero annoiato abbastanza da farmi una sega col pugno avvolto nel filo spinato.” (p. 90)
Cosa volete dirgli, genio puro!

La storia scorre via benissimo e Big Joe usa alla grande tutti gli elementi, anche quelli minori, ad esempio a fine romanzo riporta in auge Switch, il cane di Leonard e “l’albero di Robin Hood”, entrambi elementi utilizzati alla grande nella storia, non come semplici Deus ex machina, ma soprattutto, dettagli perfetti per farci capire il livello di amicizia che c’è tra Hap e Leonard.

Il tutto senza mai rischiare di cadere nel tranello facile dell’omosessualità latente tipica di tutte le grandi coppie, tipico di tanti film Western per esempio.
Qui uno dei due personaggi è gay, ma il rapporto tra loro è chiaro: un'amicizia virile senza ombra di connotazione sessuale, i due si prendono in giro proprio come fanno gli amici, anche nei momenti peggiori, come verso la fine del romanzo, quando si trovano sotto l’albero di Robin Hood, la buttano sul ridere perché fondamentalmente sono due adorabili cazzoni ed è forse per questo che li trovo così riusciti, quando si parla di idioti, mi identifico sempre.

Joe R. Lansdale: Scrittore, marzialista, modello di vita.
Ma come se non bastasse, Lansdale è un mito perché è riuscito a creare un personaggio gay al 100% che non rientra in NESSUNO stereotipo sull’omosessualità: Leonard è duro come un chiodo da bara, è letteralmente quello che vorresti con te in trincea, solo che è anche gay. Ora, non vorrei fare inutili predicozzi del tipo che tutti gli omofobici dovrebbero leggere le storie di Hap e Leonard… Se uno è talmente idiota da essere omofobico, che si fotta! Non se lo merita di leggere romanzi cosi fighi come quelli che scrive Lansdale! E che cacchio!

Per quanto riguarda l’edizione nulla da dire, Einaudi fa un ottimo lavoro, unica eccezione la seguente frase:
“Forse quando vedrò i soldi non farò quello che loro si aspettano. Non voglio dire gatto prima di averlo nel sacco.” (p. 69)

Il popolo di uno strambo Paese a forma di scarpa ha molta dimestichezza con la celebre frase di Trapattoni, tanto famosa che persino uno come me che non capisce una fava di calcio conosce, però sul serio, in fase di traduzione non si poteva trovare nulla di meno “Italiota”?

In ogni caso, i romanzi di Hap e Leonard possono essere letti anche da soli in maniera non consecutiva, però questo è perfetto per iniziare (ci credo è il primo della serie…), ma soprattutto per cominciare a fare la conoscenza di Joe R. Lansdale e dei suoi fantastici personaggi. Se vi capiterà di leggerlo non potrete non amare questo grande scrittore e, allo stesso modo, non potrete non andare giù di testa per Hap e Leonard, garantito al limone!

12 commenti:

  1. Devo ancora leggere la loro ultima avventura, ma è una coppia che adoro.
    A dirla tutta Una Stagione Selvaggia è tra le loro avventure che mi è piaciuta meno, però è il miglior modo per iniziarne a seguire le gesta.
    Il serial aspetto ci sia qualche episodio in più per farmene un'idea.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io non so se iniziarlo subito o aspettare qualche puntata, per altro avevo già programmato questo post per oggi, quando ho scoperto che la serie inizia proprio questa settimana ;-) Per il resto siamo allineati, ho già comprato "Honky tonk Samurai" ma devo ancora iniziarlo, cosa che farò a breve. "Una stagione selvaggia" non è il loro libro migliore, ma quello migliore per fare la loro conoscenza, i due/tre libri successivi salgono tantissimo di livello ;-) Cheers!

      Elimina
  2. Oooooh questa è una di quelle notizie che ti illuminano il weekend piovoso: la serie TV me la gusterò volentieri ^_^
    Pensa che "Stagione selvaggia" è l'avventura di Hap e Leonard che mi è piaciuta meno! Forse perché arrivò in Italia con forte ritardo e ormai i personaggi erano così evoluti che leggere le origini non mi prese molto. Su consiglio di un amico cominciai per caso "Mucho Mojo" e dopo poche pagine ero totalmente schiavo dei personaggi...
    Spero che la Bara Volante si occuperà di tutta la saga ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti è andata bene, qui da me nevica ;-) Si "Una stagione selvaggia" è un buon inizio, ho avuto la fortuna di leggere i libri in ordine, ma è dai prossimi che la saga crea dipendenza vera ;-) La risposta è si, piano piano arriveranno tutti i romanzi, e nel frattempo mi leggo anche "Honky tonk Samurai" ;-) Cheers!

      Elimina
  3. Beh, aspetto il momento in cui leggerai e recensirai "Mucho Mojo", che per me rappresenta il grande capolavoro di tutto il ciclo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Letto almeno tre volte, il commento è pronto, arriverà a breve, forse già la prossima settimana ;-) Anche secondo me è uno dei più belli, ne parleremo ;-) Cheers!

      Elimina
  4. "Se uno è talmente idiota da essere omofobico, che si fotta! Non se lo merita di leggere romanzi cosi fighi come quelli che scrive Lansdale! E che cacchio!"
    Con questa affermazione hai vinto tutto XD

    Io avevo acquistato l'edizione che conteneva i primi tre volumi della serie ed è stato amore puro. Lansdale è un autore molto vicino alle mie corde e lo sto lentamente amando *.*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eheh ti ringrazio ;-) Visti gli argomenti che tratta, razzisti e omofobici dovrebbero proprio evitarlo Big Joe ;-) L'ho scoperto tardi, ma ho recuperato in fretta tutti i suoi romanzi, e molti dei suoi fumetti, scrittore geniale, personaggio unico e per altro persona squisita, avercene di persone come Big Joe ;-) Cheers!

      Elimina
  5. Ho letto tutti i romanzi saltando a piè pari le serie. Non saprei cosa dire. Però credo che la serie me la vedrò. Poi con calma, mi metterò a leggere anche di Hap & Leonard. Come al solito gran bel post. Il Cassidy...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vai vai, inizia pure i romanzi di Hap & Leonard che valgono davvero la pena, la serie a loro dedicata ora vedo, se riesco accumulerò qualche puntata per vederla tutta insieme... Se resisto ;-) Grazie moltissimo!! Cheers ;-)

      Elimina
  6. Io non ho mai letto NIENTE di Lansdale, credo sia ora di cominciare :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Adesso sai da dove cominciare ;-) Se invece non vuoi iniziare dalla serie di Hap e Leonard, cerca “In fondo alla palude” così dopo non vorrai leggere altro che Lansdale ;-) Cheers!

      Elimina