Lo sapete che
ho una totale venerazione per quell’icona che risponde al nome di John Landis,
i suoi film hanno la capacità di farmi fare sempre pace con il cinema
riallineandomi i Chakra, secondo voi potevo perdermi la festa di compleanno per
i primi 30 anni di “Spie come noi”? Non scherziamo dai, qui si parla di cose
serie… Più o meno.
“Spies like us”
è il secondo film di Landis uscito nel 1985, dopo il fantastico “Tutto in una
notte”, il 1985 in sè è stato un anno molto particolare, la canzone più in voga
era senza ombra di dubbio “We Are the World”, potreste averne sentito parlare.
A proposito di
cose di cui potreste aver sentito parlare, il saltatore (russo) Sergei Bubka
diventava il primo atleta al mondo a battere il record dei sei metri con salto
con l’asta, mentre in uno strambo Paese a forma di scarpa di mia e vostra
conoscenza, il governo Craxi approvava il decreto noto anche come “Berlusconi
bis” e, in tutto questo, il presidente degli Stati Uniti era un ex attore di nome
Ronald Reagan. Di tutte queste informazioni, l’unica rilevante ai fini di
questo film è l’ultima, ma tenete a mente che in Italia uno come John Landis
non lo abbiamo mai avuto, altrimenti avrebbe avuto un sacco di materiale su cui
lavorare…
Per festeggiare i 30 anni di questo film, ho fatto squadra con il mitico Lucius, autore del banner celebrativo!
Inoltre, Il Zinefilo celebra a suo modo il film, e su IPMP trovate la locandina italiana dell'epoca, schiacciate fortissimo questo link, voglio sentirli piangere!
Per festeggiare i 30 anni di questo film, ho fatto squadra con il mitico Lucius, autore del banner celebrativo!
Inoltre, Il Zinefilo celebra a suo modo il film, e su IPMP trovate la locandina italiana dell'epoca, schiacciate fortissimo questo link, voglio sentirli piangere!
Da un soggetto
e una sceneggiatura scritta da Dan Aykroyd (allargate il discorso su “Persone
di cui potreste aver sentito parlare”), insieme e Lowell Ganz e Babaloo Mandel,
il film riunisce John Landis e il grande Dan per la terza volta in carriera
dopo “The Blues Brohers” e Una poltrona per due. Nel cast compare la bionda Donna Dixon, allora (e ancora) moglie
di Dan Aykroyd e nelle intenzioni iniziali, avrebbe dovuto essere della
partita anche John Belushi… Purtroppo viviamo in una fottuta realtà parallela dove le cose sono andate diversamente.
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... Chiedetevi cosa possono fare questi due per il loro paese. |
Il ruolo di
Belushi è andato quindi al grande comico Chevy Chase e qui devo fare una
confessione: io con Chevy Chase ho sempre avuto qualche problema. Di tutta la
cricca di comici americani degli anni ’80, è sempre stato quello che sopportavo
meno, non so dirvi il perché, forse per via del fatto che ha sempre fatto lo
stesso personaggio di improbabile sciupafemmine con faccione da schiaffi, in
ogni caso, per questo film e soprattutto per la gloriosa serie dedicata alla
famiglia Griswold “National Lampoon's Vacation” (cinque film e un recente reboot/remake) Chevy Chase sta
nell’empireo della comicità, poi ha pure lavorato con John Carpenter (Storia
vera) ed ora… Parliamo della trama!
Austin
Millbarge (Dan Aykroyd) è un brillante
analista della CIA, capace di decrittare codici cinesi usando la sorpresa che
trovate nei cereali (storia vera) incastrato in un sottoscala per la ragione
più antica della storia: se sei bravo, il tuo capo non ti farà mai fare
carriera. Mentre Emmett Fitz-Hume (Chevy Chase) è un gran perditempo che cerca
di raggiungere la vetta usando scorciatoie, sono sicuro che avete dieci
colleghi di lavoro così anche voi.
Durante il
test di ammissione ai ranghi operativi dell’agenzia, Emmett manda in scena dei
grotteschi (e comicissimi) tentativi per trassare, tirando dentro alla sua
truffa anche Austin. I due vengono selezionati come candidati ideali (leggere
il dizionario alla voce: sacrificabili) per un missione oltre le linee nemiche.
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A scuola ho conosciuto gente in grado di fare anche peggio. |
I due devono fare
da esca per il nemico, permettendo ai veri agenti di concludere la missione,
dopo un veloce corso di addestramento (sto giù ridendo…), i due vengono
paracadutati in Pakistan, raggiungono l’Afghanistan dove vengono scambiati per
medici (rido più forte…), raggiunto il Tagikistan si ricongiungono ai veri
agenti, nel tentativo di prendere il controllo di una base di lancio mobile e
del missile nucleare sovietico da disinnescare attraverso un fantascientifico
sistema laser, risultato… Robetta, Terza Guerra Mondiale, niente di che.
John Landis
dopo aver detto la sua su molti generi cinematografici come il College Movie
(Animal House), il musical (The Blues Brothers), l’horror (Un lupo mannaro
americano a Londra) e come farà successivamente sempre con Chevy Chase con il
western (I tre amigos), questa volta decide di sfruttare la spy story per fare
quello che gli viene meglio, commedie che prendono per i fondelli metà del
pubblico pagante che si reca al cinema per farsi due risate, per la
precisione, la parte repubblicana del pubblico.
Inutile
girarci attorno: anche se conditi da grandi momenti comici, i film di Landis
contengono una satira politica al vetriolo, oltre alla presenza di Dan Aykroyd,
“Spie come noi” ha parecchi punti di contatto con Una poltrona per due. In entrambi i film i due improbabili
protagonisti si ritrovano a collaborare malgrado le evidenti differenze, ma il
minimo comune denominatore è chiaramente lo sfottò politico, “Trading
Places” se la prende con i ricconi di Wall Street, mentre “Spies like us” con
le alte cariche militari.
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"Qui tu non riderai! Tu non piangerai! Qui si riga dritto e basta!" (Cit.) |
Non è un caso
se Emmett Fitz-Hume (Chevy Chase) in ufficio prima del test, perde tempo
guardando in tv il musical “Il collegio si diverte” (She's Working Her Way
Through College) con un canterino Ronald Reagan prima di mettere le mani sul
volante del mondo occidentale. Per altro nei primi minuti del film, la foto del
sorridente Ronaldo compare su tutte le scrivanie e in tutti gli uffici che
fanno da location al film, esattamente come faceva bella mostra di sè sulla
scrivania di Randolph e Mortimer Duke. Per altro, nei ringraziamenti del
regista nei titoli di coda del film, oltre a Rachel (moglie) e Max (figlio),
Landis cita anche “The President of the United States - Ronald Reagan” come fai
a non voler bene a questo geniale buffone!
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"Hey canta bene questo Ronald, è uno che farà strada!". |
Senza rivelare
niente della trama a quei (due) che ancora non avessero visto questo film, il
piano finale del generale Sline (il grande Steve Forrest), ricorda molto da
vicino lo stesso tipo di satira portata sullo schermo da Stanley Kubrick ne “Il
Dottor Stranamore”, infatti il finale originale del film era molto più simile a
quello del capolavoro di Kubrick, ma i primi test su un pubblico campione
registrarono la delusione più totale, quindi si optò per un finale più convenzionale,
considerando gli enormi incassi al botteghino forse è stato meglio così.
John Landis
non tira via la mano nemmeno quando è ora di sfottere i Sovietici, ad esempio
ho sempre considerato una trovata incredibilmente geniale (e cazzona, nel senso
migliore del termine) mettere il poster de “Il Dottor Zivago” nel capanno della
polizia di frontiera russa, la tipica scemenza che può sembrare un dettaglio da
nulla, ma se guardandola ti ritrovi a ridere, allora vuol dire che hai lo
stesso tipo di umorismo caustico di quello stregatto barbuto di Landis.
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E' per idiozie geniali come questa che voglio bene a John Landis. |
Se proprio
devo essere onesto, di tutti i film di John Landis, “Spie come noi” è quello
con il ritmo più ondivago, la sceneggiatura è ben scritta e per quanto il
piano sia (volutamente) al limite del farsesco, la pellicola sembra sempre un
po’ troppo spezzettata, di fatto a tener su la baracca sono la gag, si passa il
tempo ad aspettare sempre la prossima trovata comica dei due protagonisti.
Per fortuna
l’attesa è ben pagata, si inizia fortissimo con la scena del test, dove Chevy
Chase dà spettacolo sotto gli occhi dell’austero esaminatore Frank Oz, voce ufficiale del maestro Yoda e, cameo quasi automatico in molti film di Landis,
era l’ufficiale che faceva uscire di prigione Belushi in “The Blues Brothers” e
quello che sbatteva in cella Dan Aykroyd in Una poltrona per due.
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Il Professor Frank Oz, severo ma giusto. |
La scena
dell’addestramento militare è uno spasso, ovviamente il top è il test ad alta
velocità, ma nemmeno quello per le alte temperature scherza, anche se forse la
mia preferita è quella dell’attacco dei Ninja (uno spasso!). Ma il film è pieno
di momenti divertenti, la coppia Chevy Chase e Dan Aykroyd funziona, anche
perché il primo è un cazzone con la faccia di tolla, il secondo, invece, è quello
brillante, ma imbranato, che tutto sommato porta a casa il risultato. Lo ripeto
sempre, ma nessuno nella storia della commedia ha la capacità di fare da
secondo violino di Dan Aykroyd, mettendo sempre il proprio ego al secondo posto
dopo la riuscita finale del film.
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Sono passati trent'anni e ancora non si sono ripresi... |
Malgrado i 30
anni di età, e il clima datato da guerra fredda, “Spie come noi” funziona
ancora alla grande, battute come “They're Afghani freedom fighters! They're on
our side! WE'RE AMERICANS!” prima di finire appesi a testa in giù sono ancora
(tristemente?) attuali, ma in generale è proprio la porzione del film
ambientata in Afghanistan che regala i momenti migliori, la scena
dell’operazione all’appendicite (“Quest’uomo… E’ morto!”) o l’incontro tra
Dottori, con la parola “Dottore” pronunciata 17 volte (le ho contate!) ogni
volta mi fa ridere come lo scemo che sono.
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Diplomati astenersi... |
Il tocco di
John Landis si riconosce anche se la sceneggiatura non è stata scritta da lui
(motivo per cui in questo film, purtroppo, non ci sono né scimmie nè tette), come
suo solito Landis farcisce i suoi film di tanti cameo di registi famosi amici
suoi, “Spie come noi” da questo punto di vista è quasi da record mondiale.
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Beh un pò di tette ci sono, altrimenti non sarebbe un film di Landis! |
Tra i
“Dottori” (Dottore, dottore, dottore…) abbiamo sua Maestà e leggenda Ray
Harryhausen (sempre sia lodato!) e il mio Phyton preferito Terry Gilliam, che
di cameo semi muti è esperto fin dai tempi del Flying Circus, qui ha anche una
battuta, la già citata “Quest’uomo… E’ morto!”.
Il golfista
che fa irruzione nella tenda è il mitico Bob Hope, le sue commedie sono state
per ammissione di Dan Aykroyd un'ispirazione per la sceneggiatura di “Spie come
noi”.
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Terry nella sua migliore posa da attore drammatico. |
Tra i soldati
russi compare il regista Costa-Gavras, mentre nella base segreta americana Bob
Swaim e Michael Apted, vengono accolti da Larry Cohen e il legendario B.B.
King, una presenza quasi fissa nei film di John Landis. Le due guardie armate
all’ingresso della base, invece, sono Joel Coen e Sam Raimi, due che si conoscono bene, molto bene…
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Blacks Without Soul P.O. Box 1305A Atlanta, Georgia (Questa la capiranno in tre...). |
Per altro
tutto questo mi ricorda che un giorno voglio fare un post dedicato ai camei di
John Landis e Sam Raimi, nei propri film e in quelli degli altri, per cercare
di capire una volta e per sempre chi dei due è il maestro di questa specialità,
su due piedi non saprei proprio su chi puntare il mio dollaro!
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Fratelli separati alla nascita, uniti nel cameo. |
Tra gli altri
marchi distintivi di John Landis, abbiamo anche il classico sguardo in camera
dei protagonisti, qui John senza farsi mancare nulla, ne ha piazzati
addirittura due, uno è quello di Dan Aykroyd, quando capisce di poter fermare
il missile, l’altro quello di Chevy Chase quando la bionda Karen Boyer accetta
la sua proposta per ehm… Riempire gli ultimi 20 minuti prima dell’esplosione.
Può mancare il mitico “SYNW” (see you next Wednesday)? Frase che compare in tutti i film del
regista? Assolutamente no! Qui fa bella mostra di sè sotto forma di poster di
reclutamento, nella base del comandante del campo di allenamento.
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Non quello che viene, il prossimo Mercoledì, chiaro no? |
Anche le
musiche fanno il loro dovere, il pezzo principale della colonna sonora,
intitolato “Spies like us” è stata scritta ed eseguita da Paul McCartney e,
come dice Douglas Adams, ogni ritornello di McCartney è capace di prendere
domicilio sul fondo del cervello di chiunque. Per non farsi mancare nulla, la
regia del videoclip fu affidata proprio a John Landis, diciamo che, però, si
sforzò un pochino meno di quella volta che diresse quel via là, quello per
Michael Jackson, mi sfugge il titolo, eh pensare che era un pezzo famoso, eh!
In ogni caso,
penso che la scelta di Paul McCartney sia un altro modo per parodiare il genere
spionistico, perché il Beatles aveva comporto anche il pezzo “Live and Let Die”
per il film omonimo di James Bond.
“Spie come noi”
di certo non ha il peso specifico di altri film di John Landis, ma ogni volta
che mi capita di rivederlo mi fa ancora morire dal ridere, per due ragioni: la
prima è che fa davvero ridere un sacco, il che per una commedia non è una cosa
da poco. La seconda è che un film (e un filmaker) con una faccia da
culo tale, da prendere per i fondelli i potenti del mondo. Penso che sia
qualcosa di necessario: una bella anarchica risata tante volte è la cosa
migliore, peccato che ad ovest di Chicago, non abbiamo ancora trovato un altro
regista con lo stesso piglio adorabilmente cazzone di John Landis.
Quindi, auguri
di buon compleanno “Spie come noi”, auguri Dottore, Dottore, Dottore, Dottore…
Dottore. Ok, dai basta!
Onesto: è l'unico dei Landismovie che non ho mai apprezzato per l'unico motivo che ho un problema come il tuo con ChevyChase ma elevato alla n.
RispondiEliminaCacchio però la quantità di bellagggente che c'ha fatto capolino è impressionevole :O
Al netto della sua filmografia è un gigante, ma niente, a pelle proprio non mi piace, ti dico che la sua versione 2.0 (in tono minore) Will Ferrell mi fa lo stesso identico effetto repulsivo.
EliminaSi molto impressionante, un giorno capirò come fa Landis a convincere tutti a partecipare, secondo me lì porta a bere la sera prima ;-) Cheers!
Will Fferrel però ha anche avuto una carriera musicale che Chase se la sogna! Vogliamo parlare di cosa sarebbero le hit dei RHCP senza la sua base ritmica?
EliminaAhaha in effetti sono identici! Senza bisogno di trucco è anche più simile lui a al vecchio Chad Smith che Jimmy Fallon quando fa Bruce Springsteen ;-) Cheers!
EliminaMitico pezzo, e ne approfitto per fare outing: all'epoca non sopportavo neanch'io Chevy come attore, ma mi piacevano i suoi film (a parte i due Fletcher, storie serie trattate da commedia). Poi dopo il connubio con Carpenter ho smesso di apprezzare anche j suoi film :-P
RispondiEliminaPerò qui mi sembra l'attore perfetto, onestamente non ce l'avrei visto Belushi...
Ti ringrazio ;-) Guarda titoli alla mani ha fatto dei filmoni, e dei filmini che mi piacciono anche, solo che ogni volta che lo vedo dico “Ah, Chevy Chase… Ok”, anche se poi magari il film mi diverte, questione di pelle non so.
EliminaSul suo film con Carpenter, ho un intera rubrica del Venerdì per parlarne, quindi Cassidy vs Chase secondo match arriverà su questi binari a breve ;-)
Concordo, ci voleva il mollicone Chevy Chase, Belushi era più esplosivo (in tutti i sensi) ma nemmeno io resto a pensare a questo film con nessun altro che non sia Chase, vedi? Alla fine la scampa sempre ;-) Cheers!
Grande film e grande coppia comica!
RispondiEliminaEsatto, ogni volta rido come lo scemo che sono, pochi film hanno questa freschezza anche dopo 30 anni ;-) Cheers
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