A differenza
della prima stagione del diavoletto
di Hell's Kitchen, in cui ho commentato i singoli episodi uno per uno, quest’anno l’effetto Netflix si è fatto
sentire, potersi sparare i 13 episodi della stagione in un colpo solo mi
lascia meno tempo per commentarli tutti, ma non rinuncio al tradizionale post
con le citazioni e, come promesso parlando della seconda stagione, se non avete ancora visto la serie, vi
avviso, SPOILER come se piovesse!
Se non ti piace il caldo esci fuori dalla cucina
(del diavolo):
Nei primi
episodi della seconda stagione, a tener banco oltre alla striscia di cadaveri
che il Punitore si lascia alle spalle è il caldo torrido di New York. Una
trovata che ci regala non una, ma ben due citazioni!
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Iniziate a segnare, questo è solo il primo dei fumetti consigliati. |
La prima è la
miniserie “Daredevil: Father” scritta e disegnata da Joe Quesada, in cui la
temperatura della città era bollente proprio come nei primi episodi della serie
tv. La seconda citazione è al (bellissimo) film di Spike Lee S.O.S. Summer of Sam del 1999, la storia vera del serial killer noto come “Il figlio di Sam”
che seminò il panico durante la torrida estate del 1977. Non penso che sia un
caso che Foggy paragoni il Punitore al figlio di Sam…
Episodio 3 - La vendetta del Punisher:
Come vi dicevo
parlando della seconda stagione di Daredevil, il Punitore spesso calamita
l’attenzione, anche grazie all’ottima prova di Jon Bernthal.
Il terzo
episodio della serie (2x03 “Il meglio di New York”) è uno dei più riusciti di
tutta la stagione, un po’ per il piano sequenza (di menare), ma soprattutto per
lo scontro verbale tra Frank e Matt sul tetto del palazzo.
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Questo riferimento era facile, andiamo con quelli difficili su! |
Daredevil
incatenato al comignolo, con una pistola in mano, mentre il Punitore lo invita
a sparargli per impedirgli di uccidere un criminale, è una dinamica molto nota
ai lettori del fumetto, perché arriva direttamente dalla pagine di “Bentornato
Frank” del 2001, il rilancio del Punitore scritto da Garth Ennis e disegnato da
Steve Dillon (si, gli stessi di Preacher),
anche se bisogna dire che nel fumetto, (Dare)Devil faceva una figura molto meno
eroica. Casualmente, o forse no, l’albo in questione era proprio il terzo,
numero fortunato.
Grotto:
Il criminale
noto come “Grotto” ha avuto anche lui la sua storia editoriale, è comparso la
prima volte nel 1981, sul numero 168 (serie originale) di Daredevil scritto da
Frank Miller (non proprio pizza e fichi), guarda caso il fumetto conteneva
anche la prima apparizione di Elektra.
Elektra (con la K come Jessika):
Beh, dai, un
po’ ormai dovreste conoscerla, comparsa nel primo (osceno) film di Daredevil
del 2003, e in un suo film solista, con la mascella di Jennifer Garner, Elektra
è stata protagonista di un sacco di fumetti, qualcuno riuscito come “Elektra:
Assassin” o “Elektra vive ancora”, altri decisamente meno interessanti…
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"Hai una copia di 'Elektra: Assassin' in tasca o sei solo contento di vedermi?". |
Creata da Frank Miller, è stata inserita nella continuity del cornetto, come una sua ex fidanzata (pazza) dei tempi del college, esattamente come succede nella seconda stagione della serie Tv. Miller, appena appena appassionato del lavoro di quel genio di Will Eisner (mito e icona!) ha creato il personaggio ispirandosi alla Sand Saref della storica serie “The Spirit”. Come dite? Un film su Spirit diretto da Frank Miller? No, mai sentito, mai sentito nominare… NON ESISTE VA BENE!! Non esisteeeeeeeeeeee!!!
(Cassidy si rotola 20 minuti sul pavimento in preda alla convulsioni).
(Cassidy si rotola 20 minuti sul pavimento in preda alla convulsioni).
Zona di Guerra:
Parlando del
Punitore, ben due personaggi si giocano una battuta molto simile, Grotto
descrive il mucchio di criminali irlandesi morti ammazzati dicendo: “Like a
God-damn war zone”, mentre Foggy è ancora più esplicito quando dice: “This place
is about to become a war zone”.
Entrambi sono
riferimenti alla storica collana a fumetti “Punisher: War Zone” (1992-1995), ma
anche all’omonimo film, l’unico guardabile dedicato al personaggio del 2008, con protagonista Ray Stevenson.
Da non
confondere con quello con Tom Jane, o
ancora quello con il grande DolphLundgren.
Cani e padroni di cani (vorrei stringervi le
mani…):
Uno dei pochi
essere viventi per cui Frank Castle prova un minimo di empatia è il cagnone
salvato dai combattimenti, nella serie è un Pittbull, ma ricorda molto Max, il Rottweiler
con cui il Punitore faceva squadra nei suoi fumetti degli anni ’90.
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"Bravo cagnone, dopo ti do due tibie da sgranocchiare". |
Dog of Hell (now i
wanna, be your dog):
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Questi qui, non li porto a far pipì, ve lo potete scordare... |
Parlando di
cani, passiamo a quelli a due zampe, la gang di motociclisti che viene
macellata da Castle aveva già esordito nell’universo Marvel televisivo nella
serie tv “Agents of S.H.I.E.L.D.” (noto anche come Agents of P.I.R.L.A.)
nell’episodio “1x15 Yes Men”, l’agente Coulson (Clark Gregg) e l’Asgardiana
Lorelei (Elena Satine), si scontravano brevemente con la versione poveraccia
dei SAMCRO.
Drink like an Irishman:
L’attore scozzese Tony Curran, nella serie interpreta il gangster irlandese Finn, un
chiaro riferimento al personaggio quasi omonimo di Finn Cooley, lo sfigurato
(causa esplosione provocata dal Punitore) personaggio della serie Punisher MAX
“Massacro all’Irlandese”, in cui Frank Castle scambiava cortesie con dei
criminali ex IRA, ovviamente tutto scritto dal solito Garth Ennis e chi se non
lui?
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"Prendo una pinta di Guinness e un calibro 12, grazie". |
Tony Curran
oltre ad aver interpretato Vincent Van Gogh in uno degli episodi più belli di
sempre di Doctor Who, era anche Bor,
il padre di Odino (quindi nonno di Thor) nel film “Thor: The Dark world”, se
non vi siete addormentati durante la visione lo ricorderete, anche se era
difficile lo so…
Passato
militare:
Durante il
processo al Punitore, viene chiamato a deporre il Colonello Schoonover,
interpretato dal mitico Clancy Brown (il cattivo di Highlander, ma anche il
secondino gigante di “Le ali della libertà”), che racconta come Frank abbia
salvato i suoi compagni affrontando da solo un plotone di nemici in Afghanistan.
Il racconto
del Colonello, ricorda molto (ma davvero tanto) uno dei miei fumetti preferiti
del Punitore di sempre, ovvero “Punisher: Born” in cui il marine Frank Castle,
di stanza in Vietnam, resisteva da solo salvando la pelle al terzo plotone,
diventando una macchina da guerra con il cervello fottuto e completamente
dedicato alla morte. Un gioiellino di violenza scritto dal solito Garth Ennis,
uno che ha davvero dimostrato di aver capito Frank Castle fino in fondo.
Bullet to the head:
La radiografia
del cranio di Frank Castle, con un buco di proiettile, è un ovvio riferimento
al celebre teschio sul petto del Punitore, ma ricorda anche molto il film
“Bullet in the head” in cui il maestro John Woo ci regalava la sua versione de
“Il Cacciatore”, con (tra le altre cose) un reduce del Vietnam con una dolorosa
pallottola ancora nel cranio… Filmone!
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Ya gotta fuckin' bullet in ya head... |
First Blood:
Se nel finale
dell’episodio 2x04 (Un penny e un decino) il monologo di un appena appena
ispirato Jon Bernthal, non vi ha ricordato il finale di “Rambo” (1982), potete
abbandonare questa pagina…
Scuola di
polizia:
Mahoney, ormai
è una specie di costante nelle serie Marvel di Netflix, lo abbiamo visto nella prima stagione di Daredevil, ma anche in
Jessica Jones.
Qui il Sgt. Brett
Mahoney (Royce Johnson) fa un piccolo omaggio al suo collega Clemons (il grande
Clarke Peters) ucciso da Will Simpson proprio in Jessica Jones. La frase in cui lo cita è la seguente: "I ever
tell you what Clemons used to say? Gotta treat witnesses like mushrooms
- feed 'em shit and keep 'em in the dark."
Claire Temple -
Agent of H.O.S.P.I.T.A.L.:
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"Non mi sento molto bene" , "Basta Cassidy, è vecchia questa scusa...". |
Se i film
Marvel hanno come personaggio ricorrente Nick Fury (Samuel L. Jackson) nelle
serie Marvel/Netflix, il filo rosso che unisce tutti i personaggi è
l’infermiera Claire Temple (Rosario Dawson). Anche in questa seconda stagione
di “Daredevil”, Claire fa riferimento al suo incontro con Jessica Jones e Luke
Cage, questo fa di lei il Nick Fury di Netflix!
Melvin Potter
compare poco in questa seconda stagione, giusto il tempo di sfornare il nuovo
(bruttino) elmetto di Devil e di sfoggiare la sua casacca protettiva, una
specie di armatura nascosta sotto i vestiti che sfoggia gli stessi colori che
Potter (Melvin non Harry) indossa nel fumetto, quando fa roteare lame affilate
nei panni del gladiatore, ma di questo viavevo già parlato…
La celebre (e
loschissima) azienda petrolifera dell’universo Marvel fumettistico, ha già
fatto la sua comparsa sia nella serie tv Agent Carter, che nei tre film dedicati ad Iron Man, potevano non fare una
capatina anche qui?
Nella prima
stagione, la lotta (Old Boy style) nei corridoi era uno dei punti “di menare”
più alti della serie, qui ci viene concesso un gustoso bis con il piano
sequenza (finto ma ben fatto) dell’episodio 2x03 “il meglio di New York”. Ma
siccome la serie è la numero DUE, i combattimenti nel corridoio raddoppiano,
quello finale in prigione tra Frank Castle e tutto il blocco D? Mica male, no?
Punisher al gabbio:
A proposito di
prigione, il blocco D, ricorda molto la run di storie di Devil, in cui il
personaggio finiva in galera “The devil in cell-block D” (scritta da Ed Brubaker,
uno che i carceri li ha nel cognome…), ma soprattutto ricorda le svariate volte
in cui Frank Castle è finito in galera, restando sempre poco e facendo
risparmiare parecchi soldi ai contribuenti, bisogna dirlo.
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Colpevole fino a prova contraria? No finché non finisci nel mio mirino. |
Ultima delle quali,
dopo un processo, appunto “The Trial Of The Punisher” (2013) Marc Guggenheim
and Leinil Yu, da cui arriva anche il nome della causa “The People VS Frank
Castle”, la giuria si ritira per deliberare.
Civil War:
Il processo ai
vigilantes, e i vari riferimenti a “the Incident” (che fa pensare ai fatti di Avengers - Age of Ultron), sembra quasi
una preparazione alla guerra civile dei super eroi, che vedremo a breve al
cinema nel prossimo film dedicato a Capitan America.
Man in the Box:
I'm the man in the box
Buried in my shit
Won't you come and save me
Save me…
Cantavano gli Alice in Chains proprio in “Man in the
Box”, ma l’uomo nella cassa dell’episodio 2x10, oltre ad essere una citazione
musicale, è anche un omaggio al finale del bellissimo ciclo di “Daredevil”
scritto dal grande Mark Waid e disegnato da Chris Samnee, che riportava in scena
un celeberrimo avversario del cornetto. Non a caso l’enorme cassa in pietra che
Nobu trasporta, somiglia molto a quella disegnata da Samnee.
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"Signora ho affettato un etto e mezzo di Diavolo rosso, che faccio? Lascio?". |
Se vogliamo proprio dirla tutta, tra le armi conservate
da Stick per i componenti della sua “squadra” oltre ai Sai di Elektra, nella
teca alle spalle del maestro, è visibile anche una copia di letali Kama, la
tipica arma di Ikari, un altro mortale avversario del diavolo rosso creato
proprio da Waid e Samnee, che ci sia speranza di vederlo in azione nella
stagione numero tre? Magari!
Jacques Duquesne:
A proposito di
killer, il francesino che aggredisce Elektra si presenta come Jacques Duquesne,
una vecchia conoscenza dell’universo Marvel, potrebbe essere, infatti, il
circense assassino noto come “Lo Spadaccino” (the swordman), celebre per essere
stato il primo maestro di Occhio di Falco.
Considerato
che Jeremy Renner, l’attore che interpreta l’arciere nei film della Marvel, ha dichiarato che gli piacerebbe che ci
fosse una serie Netflix dedicata al suo personaggio… Possiamo già iniziare a
sperare?
Micro (Microsoft? Micronde?):
Il cd nella mani del Punitore, con su scritto Micro, è un indizio chiaro come il sole, si tratta appunto di Micro, il socio (nerd) di Frank Castle, che lo aiuta nella sua crociata contro il crimine, fornendogli armi e gingilli tecnologici, lo abbiamo visto anche nel film Punisher: War Zone.
Micro (Microsoft? Micronde?):
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Sarà il CD di Windows 95? |
Spettacolare vademecum: ammazza che mare di citazioni! Gli sceneggiatori ne saranno usciti pazzi! :-D
RispondiEliminaHo passato l'adolescenza a leggere il Punitore ma un cane al suo fianco non lo ricordo proprio: devo andare a controllare!
Ma Elektra non girava in mutande? Ora vedo che indossa il burka :-D
Elektra girava in mutande quando era vestita di tutto punto, però hai ragione, qui hanno optato per la versione burka ;-) Max il cagnone arrivava dai fumetti degli anni ’90, però è durato poco povero. In ogni caso, so che non sei tanto da serie tv, ma questa potrebbe piacerti, il Punitore è finalmente azzeccato, si menano come si deve e soprattutto è pieno di ninja, ninja da quintali! Cheers
EliminaMi associo, hai sempre buon occhio per le citazioni cara Bara
EliminaGrazie capo! Ho l'occhio Nerd allenato ;-) Cheers
EliminaGuarda..a parte che sai in diretta quanto sia stato meravigliosamente soddisfatto da tutto questo popò di roba onesta, intelligente, umile e ben ponderata messo in opera...pensare di riuscire a dire qualcosa di sensato in apprezzamento ora che esco dalla "visione" di Batman Vs Superman..... E' come se stessi tentando di commentare la prima stesura della Divina Commedia in diretta col popolo dei Vogon di "Guida Galattica per autostoppisti" http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/NonLibri:Antologia_Poetica_Vogon
RispondiEliminaPenso di aver letto tutto il possibile su Douglas Adams, e tu mi ricordi che mancava la cosa più facile, Nonciclopedia! ;-) Non dirmi nulla, ho appena terminato il commento di “Batfleck vs Toncolo” e ho già voglia di ricominciare a guardarmi Daredevil su Netflix, anche con i sottotitoli in Vogon risulterebbe comunque meglio. Cheers!
EliminaNon leggo perché me la sto appunto guardando... sono appena alla 4 :)
RispondiEliminaTranquillo tanto il post non scappa, anzi, buona visione, ti aspettano un pò di episodi davvero fighi ;-) Cheers!
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