venerdì 22 gennaio 2016

Heist (2016): Si stava meglio quando si stava in “B”


Non ci sono più le mezze stagioni. Si stava meglio quando si stava peggio, ma soprattutto: non ci sono più quei bei film di Serie B di una volta, adesso al massimo ci toccano porcheriole come questo “Heist”.
Lo so, è una carta che mi gioco spesso, però a costo di passare per pedante e ripetitivo (cosa che sono) torno su uno dei miei argomenti di punta: la quasi totale estinzione dei film di Serie B.

Ho sempre pensato che i “Figli di un Dio minore” cinematografici abbiano una loro dignità, ma anche un valore nell’economia dell’industria cinematografica, i film di Serie B sono sempre stata la palestra per la Serie A, un luogo dove testare tutte le idee un po’ matte, che non avrebbero mai trovato i finanziamenti e la fiducia dei produttori “importanti”. Il realtà, il discorso è molto più ampio e dettagliato, so di stare generalizzando, ma provate a seguirmi nella tana del Cass-Coniglio.
I film di serie B erano il ring su cui mettere alla prova tutti i soggetti (anche quelli scarsi, se non addirittura pessimi), per vedere quali di questi erano in grado di restare in piedi, per sperare di arrivare, riveduti, corretti e vitaminizzati da alti budget, a diventare soggetti per la serie A cinematografica.

Il problema è che il cinema costa e chi finanzia vuol rientrare (largamente) della spesa fatta, quindi i film di serie B sono sempre meno (ma tengono botta!), l’effetto collaterale è che tanti soggetti veramente pessimi diventano titoli di punta, oppure Blockbuster al centro di campagne di marketing milionarie. Sono sicuro che avete in testa almeno dieci film che rispondono a queste caratteristiche.

Cosa c’entra tutto questo con “Heist”? C’entra e basta guardare il cast per capirlo: cosa ci fa Robert De Niro insieme a Dave Bautista e Gina Carano? Sembra l’inizio di una barzelletta (Bob De Niro entra in un bar…) e forse sarebbe stato meglio se lo fosse stata.

"In ogni caso non mi ha fatto ridere".
Luke Vaughn (Jeffrey Dean Morgan… Lasciatemi l’icona aperta su di lui) è l’ex braccio destro del Boss e proprietario di Casinò Bob De Niro. Da quando è diventato padre ha cambiato vita iniziando a rigare dritto, ora fa il croupier (sempre nel sopra citato Casinò) e il babbo dal cuore d’oro a tempo pieno, fino al giorno in cui la sua bambina si ammala e i soldi per curarla in ospedale non bastano più. Lo contatta il buttafuori Dave Bautista con un piano: serve qualcuno che conosca la cassaforte, per ripulire il Casinò notte tempo… Voi direte: "Da qui in poi, segue un “Heist Movie” come suggerisce il titolo, no?" Sbagliato! Segue il remake brutto di “Speed”, quello con Keanu Reeves e Sandra Bullock (storia vera).

La parte “Heist” del film dura davvero poco, Jeffrey Dean Morgan, Dave Bautista e gli altri due compari, preparano il piano seduti in una tavola calda, utilizzando, piatti, posate e saliera (FACCIAPALMO, ma anche storia vera), dopodiché la rapina vera e propria dura pochi minuti, a tener banco è la fuga dopo la rapina. I nostri quattro rapinatori da strapazzo salgono su un bus notturno (clamorosamente pieno di persone, tra le quali un uomo con un costume da orso… Storia vera) e tentano la fuga, sulle loro piste interviene la poliziotta Gina Carano, che non si sa per quale ragione, non pattuglia in coppia con un altro poliziotto, no, lei gira di notte (con le anime perse) da sola. Beh, trattandosi della Carano non ha certo bisogno di una guardia del corpo, forse questa è la cazzata minore di un film strapieno di idiozie.

"Hai letto la sceneggiatura Jeffrey? Uno spasso, da spisciarsi dalle risate".
Fare un film di rapina, che per l’80% del tempo mostra solo la fuga dopo la rapina e intitolarlo “Heist”, sarebbe come fare un film Western su una carovana diretta ad EST e intitolarlo “Western”, perché il logo del titolo sula locandina poi, ricordi la “M” di Metallica, penso che vada da ricercare nei gusti musicali del tizio che ha curato la grafica, non ho altra spiegazione.

Voi direte: "Ok, non è un Heist movie, però è adrenalinico, scritto alla grande, pieno di personaggi sfaccettati e diretto bene". Ecco: no, proprio no, ma quando il destino vuole essere beffardo, sa esserlo davvero, infatti il regista si chiama Mann… Scott Mann. Nessuna parentela con quello bravo, che di solito da materiale come questo tira fuori dei capolavori.

Per quei due che avranno ancora voglia di vedere questo film (“Fuggite Sciocchi!”) non aggiungerò grossi dettagli sulla trama, vi dirò solo che l’immancabile colpo di scena finale, che non può mai mancare in un Heist movie (o presunto tale come questo) si basa su due svolte della trama che non hanno alcun senso.

I due sceneggiatori Stephen Cyrus Sepher e Max Adams (si vede che sono nomi finti che hanno dato per non farsi riconoscere, dai uno si chiama come Max Power!) mettono su prima una scena in cui il personaggio di Jeffrey Dean Morgan, dovrebbe perdere la sua purezza d’animo, falciando un ostaggio in diretta Tv, ma già nella scena successiva, quando l’inseguimento tra polizia e autobus ricomincia, è chiaro che le due cose non possano funzionare.

"Voglio una sceneggiatura decente o giuro che lo ammazzo!".
Ma il massimo del non-sense sta nel fatto che ad un certo punto viene automatico chiedersi: “Ma dove è finita la Carano? E come ha fatto a trovare l’ospedale dove sta la figlia di Jeffrey Dean Morgan senza sapere nulla?” basta non posso dirvi altro.

 Ma se riuscissimo ad andare oltre tutto questo (no, non si può!), il problema principale dove “Heist” si schianta di faccia è sull’utilizzo degli attori, la famosa icona lasciata aperta lassù.

Jeffrey Dean Morgan (William, Frank, Michael, Robert…) per anni è stato ricordato come “Quell’attore che somiglia un pò a Javier Bardem senza il talento e a Robert Downey Jr. senza il carisma”, ora che il nostro Jeffrey Dean Morgan (Paul, John, George, Ringo…) inizia ad ingrigire, somiglia sempre meno agli altri due, ma purtroppo non ha imparato a spiccare sul grande schermo, quindi affidargli tutto il dramma, non è stata una grande idea. Se penso che a breve lo vedremo nei panni di Negan nella serie de I Camminamorti già inizio a spiaccicarmi il palmo aperto sulla faccia da ora.

"Pronto? No, Javier non è in casa. No anche Robert è uscito, ci sono solo io... Pronto? Pronto?".
Robert De Niro aggiunge al curriculum l’ennesimo ruolo alimentare, in cui nei primi cinque minuti iniziali di film, gli viene chiesto di gigioneggiare andando TANTISSIMO sopra le righe, con l’unico scopo di poter regalare a Scott Mann la possibilità di raccontare ai suoi nipoti di quella volta che ha diretto De Niro mentre faceva il Gangster. Per dirvi della caratterizzazione dei personaggi: De Niro proprietario di un Casinò. Bravo Scott, la prossima volta cosa farai? De Niro che guida un Taxi? De Niro pugile? Bah…

Dave Bautista è credibile come buttafuori (e ci credo!) solo che gli tocca il ruolo del compare pazzo, che in un film di rapina non manca mai, quello che nel momento di crisi, vorrebbe risolvere tutto sparando. Ammiro Bautista perché anche se ormai lavora stabilmente in film di Seria A e incarna un personaggio della Marvel Comics al cinema, non ha l’arroganza di dimenticarsi le sue origini e non disdegna mai nemmeno i film più scarsi, certo, se questo “Heist” se lo fosse fumato, non si sarebbe certo dispiaciuto nessuno.

Per il reparto polizia dico solo che il Detective al lavoro sulla crisi ostaggi sul bus, è Mark-Paul Gosselaar (più serie B di così si muore!) talmente sornione da nascondere ovviamente qualcosa e no, non il fatto di essere quello che interpretava Zack in “Bayside school” (Storia vera).

"Ragà, ma perchè siamo tutti al telefono? E' un film d'azione o la pubblicità della Vodafone?".
Il disastro finale Scott Mann lo manda a segno con la Carano, ma porco mondo! (cit.) hai Gina Carano in un film e le fai fare mezza scena di combattimento frettolosa? No, dai, ma basta! Io rivoglio i bei film di Serie B di una volta! Si stava meglio quando si stava in B!

"Si inizia facendo film con Scott Mann e guardate come si finisce!".

4 commenti:

  1. Cioè... è uscito un film con la Carano e io non sono stato avvertito? Neanche una telefonata, Gina? Non si fa così...
    Cioè... fai un film con Gina e non le fai fare niente? Palma sulla faccia... ma la sua!
    Dopo averti etto, ho rapito Mann e ce l'ho legato alla sedia: tu porta Michael Madsen che rifacciamo una scena di Pulp Fiction :-D
    Comunque da Zinefilo sottoscrivo cento volte il tuo discorso introduttivo, e ora mi toccherà vedermi 'sta roba...

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    1. Non ti ha avvisato Gina? Non si fanno queste cose, non è corretto ;-) Mi pare che Gina faccia una mezza mossa, ma è davvero una roba così da poco che passa inosservata… Guarda ho già pronto il rasoio e “Little green bag”, se Madsen ha da fare ci arrangiamo ;-)

      Il modo in cui la sceneggiatura risolve l’assedio tra polizia e rapitori nel Bus lo rende puro materiale da Zinefilo, mi spiace per te, ma temo che dovrai vederlo. Cheers ;-)

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