lunedì 4 gennaio 2016

Buffy L’ammazzavampiri - Stagione 7: This is the end (Beautiful friend)


Una lunga cavalcata per recuperare tutti gli episodi della creazione più famosa di Joss Whedon, trovate i commenti alle stagioni precedenti QUI.

Raramente le stagioni che concludono una serie sono anche le migliori, anche se ci sono serie tv che sono immuni a questa regola, di solito le “Series Finale” sono memorabili proprio perché definitive, l’ultima di “Buffy” secondo me non è da meno, avevo sentito che il finale scelto per la serie aveva fatto parlare di sé, ma posso dire che a me è piaciuto, mi sembra quello giusto per questa serie… Anche se sono arrivato alla (semi) intolleranza più totale per la sua protagonista.

Nella prima parte vediamo gli effetti che il semi-apocalittico finale della stagione precedente ha avuto sui personaggi, specialmente Willow che torna a Sunnydale solo al terzo episodio (7x03 Same time, same place), ne troviamo uno che fa un po’ di luce sul passato di Anya (7x05 Selfless) e ci tocca sorbircene pure uno con il petulante Andrew che fa il narratore (7x16 Storyteller).


Buffy? Hanno chiamato i Power Ranger, rivogliono la loro ascia da guerra.
Il problema di questa stagione è che tutti i personaggi ormai storici della serie, vengono messi un po’ troppo in secondo piano e ripescati solo in caso di necessità, emblematico il caso di Willow, ridotta a coprire il ruolo che prima fu di Tara, ovvero: una riga di dialogo ed episodio e poi zitta. Ma forse il caso più doloroso riguarda Spike…

Ridotto ormai ad un servo della gleba, l’ossigenato è l’ombra di se stesso, penso sia il più clamoroso caso di personaggio cazzuto, ridotto a zerbino, la cosa davvero odiosa, è il modo in cui Buffy si comporta con lui per tutto il tempo, in un tedioso tira e molla, degno di “Cara Ti Amo” degli Elii.
Non entrerò nel dettaglio per non rovinare il finale a chi di voi ancora non ha visto la serie (anche se vederla più tardi di me sembra impossibile…), però basta una mezza ricomparsa di un certo Vampiro titolare di uno Spin-Off e Buffy ricomincia a perdere le bave andando in giro con gli occhi a forma di cuore e Spike? Spike ciccia biondino… Circolare.


"Ti prego, posso fare anche io qualcosa in questa stagione? Il tappeto laggiù ha più battute di me". 
Ad aggiungere altro guacamole ci pensa il giovane Preside Wood con il suo look alla Michael Jordan, diventa presto titolare di una sottotrama molto interessante, ma anche un po’ invadente, nell’economia di una stagione già abbastanza piena di temi, però il personaggio mi è sembrato quasi un omaggio a Blade, il cacciatore di Vampiri della Marvel, sono sicuro che Joss Whedon lo conosca bene.

Il cattivo di turno in questa stagione è il Primo, no non quello della prima stagione, il Primo… No, non il primo classificato, il Primo nel senso di male supremo, un cattivone mutaforma che prende le sembianze di tutti i personaggi morti. La nemesi suprema riesce a piazzare parecchi colpi decisivi, costringendo Buffy a radunare tutte le potenziali cacciatrici, nel tentativo di evitare che il Primo le uccida una dopo l’altra.

Il risultato è che casa Summers si trasforma nella succursale di “Otto sotto un tetto”, per aumentare a multipli di otto, in un mini esercito di ragazzine tutte da addestrare. Uno degli episodi più riusciti è Showtime (7x11) dove Buffy uccide il potente vampiro Turok-Han davanti alle ragazze, per motivarle in vista della battaglia che devono affrontare, classico momento di spavalderia Buffiana che di solito arriva dopo due episodi di auto-commiserazione, uno schema ormai collaudato di questa serie.


Buffy alle prese con il classico momento del "Discorso alle truppe".
La leadership di Buffy viene presto messa in discussione, anche perché la biondina (come già detto nei commenti delle stagioni precedenti) ha la capacità naturale di attirarsi l’odio, ci sono dei momenti in cui l’ho trovata davvero insopportabile, l’apice della sua acidità, coincide con il ritorno di Faith. Ora, forse sono io che sono mal pensante, ma perché Joss Whedon ha fatto solo una serie tv con Sarah Michelle Gellar, mentre con Eliza Dushku ne ha fatte due (questa e Dollhouse)? Ok, sono io che sono cattivo, va bene….

A proposito di gente che arriva dal Whedonverse, il personaggio che ha portato lo scompiglio e il brio in questa stagione è stato sicuramente il Predicatore Caleb, interpretato da quella faccia da schiaffi di Nathan Fillion, il Mal Reynolds di “Firefly”, che anche dopo sette stagioni di “Buffy” resta la mia serie di Joss Whedon preferita.


Dopo "Firefly" è difficile non fare il tifo per questa faccia da schiaffi, anche quando fa il cattivone...
Fillion vestito come il Jesse Custer di Preacher è difficile da prendere sul serio come cattivo, specialmente dopo aver fatto il tifo per lui in “Firefly”, eppure riesce ad essere convincente, perché fisicamente è il più grosso del cast (il paragone con Sarah Michelle Gellar è impietoso… Persino Dawn è più alta di lei) e con i dialoghi da Vecchio Testamento che Whedon scrive per lui, Caleb è una vera minaccia. Pensateci: in una serie piena di giovani ragazze e con un target di pubblico di altrettante giovani ragazze, metterci un cattivo misogino è un'idea brillante, infatti quando arriva Caleb (7x18 Dirty girls) fa il vuoto, non scendo nei dettagli, ma sappiate che qualcuno ne pagherà dolorosamente le spese…

Siccome questa serie l’ho seguita “in diretta dal futuro” ho il vantaggio di poter valutare il finale con il senno di poi, quello che non hanno avuto coloro che hanno criticato Whedon di presunto maschilismo dopo Avengers - Age of Ultron, evidentemente nessuno (come me) aveva visto “Buffy”, o nessuno degli altri lavori di Whedon… Oppure sono solo un branco di social-scemi, ecco forse è questa la risposta.

Pur non essendo la stagione migliore della serie, concordo con chi dice che sia stata conclusa dal suo autore nel modo giusto, quindi alla fine va bene così. In generale, dopo queste sette stagioni, posso dire che capisco perché “Buffy” sia considerata una serie di culto, ha avuto la fortuna di avere successo nel momento in cui andava in onda (e non anni dopo come capita a tante serie). Pur essendo tante volte abbastanza standard (il combattimento del minuto 35) e con un target molto preciso, resta una serie da vedere per alcuni incredibili acuti, nell’eterno braccio di ferro con il network, Joss Whedon ha saputo piazzare alcuni episodi davvero geniali ed adulti, se ne dovessi scegliere due direi (3x13 The Zeppo e 5x11 The Body), dimostrando di essere un talento come pochi.


Ciao Buffy, è stata una bella corsa...
Adesso dovrei guardarmi lo Spin-Off… Ma fatemi disintossicare prima, ora come ora, ho bisogno di time out.

4 commenti:

  1. "Firefly" la adoravo anch'io... ma mai quanto "Buffy", nulla è come Buffy! ;D
    Anche "Doll House" era uno spettacolo, però: un'altra interruzione imprevista che mi fa ancora sospirare di tristezza a tanti anni dalla cancellazione ufficiale...

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    1. "Buffy" almeno ha avuto la possibilità di raccontare tutta la storia, "Firefly" ancora scotta perchè avrebbe potuto volare alto per molti anni..."Dollhouse" mi incuriosiva molto, pensa che volevo vederlo, ma mi sono detto che prima avrei dovuto recuperare "Buffy", direi che ora ci sono ;-) Cheers!

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  2. Nonostante tutto scese una lacrimuccia anche a me...
    Buffy l'ammazzavampiri - ottava stagione lo hai letto?

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    1. Un buon finale, giusto per questo tipo di storia ;-) No ma ho letto spezzoni della trama è sembra davvero interessante ;-) Cheers!

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