mercoledì 27 gennaio 2016

Broadchurch - Stagione 1 & 2: Chi ha ucciso Danny Latimer?


Parlando di serie tv con un mio collega di lavoro, ho espresso il mio entusiasmo per la serie inglese “Broadchurch”. A quel punto è partita inevitabile la domanda: “Di cosa parla?”. Ah dimenticavo! Non ci sono SPOILER, andate tranquilli...

Broadchurch è un piccolo paesello marittimo inglese che campa di turismo estivo, Alec Hardy un poliziotto di città, arriva proprio quando viene ritrovato il cadavere del piccolo Danny Latimer. L’indagine porterà alla luce il fatto che a Broadchurch hanno tutti qualcosa da nascondere.

Come dite? Vi ricorda qualcosa? Aspettate proviamo così:

Broadchurch Twin Peaks è un piccolo paesello marittimo Inglese che campa di turismo estivo montano americano che campa di legname, Alec Hardy Dale Cooper un poliziotto di città, arriva proprio quando viene ritrovato il cadavere del piccolo Danny Latimer della giovane Laura Palmer. L’indagine porterà alla luce il fatto che a Broadchurch Twin Peaks hanno tutti qualcosa da nascondere.

Ecco, diciamo che l’originalità del soggetto non è proprio la forza di “Broadchurch”, ma posso assicurarvi che i primi 8 episodi che compongono la prima stagione volano via tenendovi incollati allo schermo e, per assurdo, la seconda stagione è anche migliore per certi versi.


"Ok, mettiamoci al lavoro su questo caso... Allons-y!".
Parliamo dei giocatori in campo, “Broadchurch” (serie e paesino) è popolato da volti noti presi tra cinema e serie tv inglesi, tenetevi forte che vi snocciolo un po’ di nomi!

Il Detective dal passato tormentato Alec Hardy, ha il volto e il ciuffo di David “Più grande attore del mondo” Tennant (Doctor Who, ma anche il cattivissimo uomo porpora di Jessica Jones).
La Detective Ellie Miller è interpretata da Olivia Colman (vista in Hot Fuzz), la mamma del piccolo Danny, Beth Latimer ha il volto di Jodie Whittaker (Attack the block). A dare un po’ di colore troviamo anche il vicario del paese (Arthur Darvill… Il Rory Ponds di “Doctor Who”) e l’inquietante giornalaio locale Jack Marshall (David Bradley, il Setrakian di The Strain). Ditemi cosa volete, gli inglesi avranno anche pochi attori, ma sono tutti di alto livello, tanto che (aiutati dalla lingua) possono lavorare anche nelle grandi produzioni americane… Cosa che in uno strambo Paese a forma di scarpa non possiamo permetterci, anche se pure noi non abbiamo chissà quanti attori.


David Tennant ed Olivia Colman commentando il costo del noleggio sdraio in spiaggia.
La serie creata da Chris Chibnall (autore di vari episodi di “Life on Mars” e “Torchwood”), anche se non ha un soggetto molto originale e non si addentra in territori psichedelici/paranormali come la celebre serie creata da David Lynch, resta comunque una storia molto appassionante.

La prima stagione, ovviamente, ruota tutta intorno all’indagine sulla morte di Danny Latimer, o forse dovrei dire “Il piccolo Danny” come direbbero i telegiornali di uno strambo Paese a forma di scarpa. Ogni episodio scava nel passato dei personaggi, tutti hanno qualcosa da nascondere e ogni segreto che viene a galla intreccia i destini dei personaggi in maniera sempre più fitta. Verso metà stagione si sospetta praticamente di tutti, sul serio, inizierete a fare teorie su ogni personaggio della serie.

Personalmente, ho capito l’identità dell’assassino solo pochi minuti prima della rivelazione, quindi posso dire che la soluzione del giallo, non è affatto banale e malgrado la valanga di sospettati, alla fine l’identità del colpevole (uomo o donna che sia) resta una sorpresa.

Nella prima stagione devo rompere una lancia a favore delle prove attoriali di David Bradley, che in un episodio in particolare, si mangia la scena, grazie ad un'ottima prova, con un personaggio più sfaccettato di quello che potrebbe sembrare.
Ma ovviamente a tenere su la baracca sono i due protagonisti: David “Più grande attore del mondo” Tennant e Olivia Colman. Il primo conferma ancora una volta l’affermazione virgolettata, ma la seconda è addirittura sorprendente, pensavo che fosse una semplice caratterista, magari adatta a ruoli comici, ma qui tira fuori un registro drammatico notevole e un grande realismo, il suo personaggio un po’ candido e un po’ imbranato, è interpretato con grande naturalezza dalla Colman, che non scade mai nel macchiettistico, veramente bravissima.


Non hanno le musiche di Angelo Badalamenti, ma sono tosti lo stesso.
Voi direte: "Ma se acciuffano il/la colpevole nel finale della prima stagione, la seconda di che cacchio parla?". Domanda lecita ed è qui che “Broadchurch” mette la quinta e parte sgommando, facendo mangiare la polvere a tutti.

Per prima cosa, il vasto background dell’ispettore Alec Hardy accennato, ma già sostanziale nella prima stagione, tiene prepotentemente banco, ma soprattutto ci viene raccontato quello che di solito, i gialli omettono, ovvero il processo e i suoi effetti, con un realismo incredibile. Almeno nella parte iniziale della seconda stagione, la serie diventa quasi un “Legal drama”, ma senza inutili spettacolarizzazioni, perché in un tribunale, vale solo quello che puoi dimostrare. Se tanti film e serie tv (e la finzione in generale) danno per scontato che i cattivi paghino per le loro colpe, la realtà (purtroppo) spesso ci insegna che le cose non vanno sempre così, quindi in tal senso “Broadchurch” ha un passo differente rispetto a tutti gli altri prodotti analoghi.


Sarà una tradizione, ma quando vedo gli avvocati inglesi con quel gatto morto in testa penso sempre allo sketch dei Monty Python...
Al momento è prevista anche una stagione numero tre che non vedo l’ora di vedere, ho scoperto che questa serie è stata rifatta anche dagli americani, con il titolo di “Gracepoint”, anche in questa versione compare David Tennant (si deve essere appassionato al personaggio), mentre al posto di Olivia Colman troviamo Anna Gunn (la moglie di Walter White in “Breaking Bad”) e invece di David Bradley… Nick Nolte. Forse inizio a guardarla solo per il cast!

Purtroppo “Gracepoint”, che da quanto ho letto è molto diversa dalla sua cugina inglese (nel senso peggiore del termine), si è schiantata dopo la fine della prima stagione. In ogni caso non capisco davvero perché gli Americani abbiano voluto rifarla a tutti i costi, ambientandola su suolo Yankee, non hanno nemmeno la scusa della lingua questa volta. Sforzandomi posso ancora capire le varie versioni americane di film europei o orientali, ma questa trovata davvero non l’ho capita… Ci vorrebbe Alec Hardy per indagare.

10 commenti:

  1. La prima serie è piaciuto anche a me, con l'unico difetto che il grande tennant più di una volta fa la parte del fagianotto

    [PICCOLI SPOILER]:

    Sviene ad ogni inseguimento, si becca il 2 di picche dalla proprietaria dell'albergo (best scene ever: oh GOD no! :-D)

    [FINE SPOILER]

    In compenso la Colman è bella tosta: incredibile sia come madre, moglie e poliziotto. Con lei consiglio umilmente l'interessante (anche se non tutto a fuoco) Tyrannosaur e ...Locke (dove si sente solo la voce!).
    E via con la seconda stagione, allora!

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    1. La scena del due di picche è veramente fantastica, sia per dinamica che per interpretazioni, Tennant sugli scudi! ;-) La Colman è molto brava, vero era anche nel cast di “Tyrannosaur”, ma non sapevo che la voce al telefono in “Locke” fosse la sua, anche perché (purtroppo) ho visto quel film doppiato. La serie è già stata confermata per la terza (e dovrebbe anche essere ultima) stagione ;-) Cheers!

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  2. La seconda ancora non l'ho vista, ma la prima stagione è bellerrima.
    gli americani ce l'hanno questo vizio di rifare le serie altrui. Di solito peggiorandole alla grande. La mia idea è che siano talmente razzisti che non sopportano di vedere in video altro che facce americane, ma forse sono io che penso male! XD
    Il Moro

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    1. Vai con la seconda perchè merita ;-)
      Davvero una cosa che non sono riuscito a spiegarmi, in questo caso non esiste nemmeno il problema della differenza linguistica, la tua teoria al momento è la migliore che ho sentito ;-) Cheers!

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  3. Ti svelo un piccolo aneddoto, quasi nessuno tra gli attori coinvolti nella prima stagione conosceva l'identità dell'assassino. Anzi al "colpevole" è stato comunicato solo poche ore prima della messa in onda della scena con la soluzione dell'enigma.

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    1. Grazie per l'aneddoto, non ne ero a conoscenza, è un trucco antico, ma anche questa volta ha pagato i suoi dividendi ;-) Cheers!

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  4. La prima stagione l'ho vista all'epoca della sua andata in onda quasi per caso, e me ne sono innamorato follemente. La seconda è bella, ma onestamente se finiva con la prima era meglio: a me sembra un prodotto girato solo per sfruttare il successo della prima serie.

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    1. Della seconda ho apprezzato il realismo del processo, però bisogna dire che verso metà ha un calo, per poi riprendersi nel finale, invece la prima è tiratissima per tutti gli otto episodi. Non ho idea di cosa ci racconteranno nella terza (ed ultima) Cheers! ;-)

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  5. Ho adorato la prima serie di Broadchurch, mentre la seconda, pur non dispiacendomi, non mi ha dato lo stesso feeling. Come te, ho apprezzato la decisione di mostrarci il "dopo", ossia il processo, e come tutto possa essere messo in discussione, incluse le certezze del pubblico. Forse sono state le altre sottotrame a non convincermi troppo, sebbene sia stato interessante approfondire il passato di Hardy.
    Vedremo cosa avranno in serbo per la terza stagione...

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    1. Si vero, la seconda non resta per tutte le otto puntate ai livelli della prima stagione, ho apprezzato il modo in cui hanno messo in discussione tutta l'indagine, in maniera molto realistica per un aula di tribunale. Non so proprio cosa vedremo nella terza, spero che Chris Chibnall non sia distratto dal suo nuovo lavoro come Showrunner di "Doctor Who". Grazie per il commento e benvenuta sulla Bara Volante! ;-) Cheers!

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