Sono nato e
cresciuto nella provincia di uno strambo Paese a forma di scarpa, da ragazzetto
negli psichedelici anni ’90, ho visto tutti i miei amici appassionarsi
all’Hip-Hop, andare alla caccia dei dischi giusti, fondare delle crew con
acronimi al posto del nome tipo C.P.T. oppure T.B.D., ma anche F.Y.I. penso
mancasse solo N.B.A. ed F.B.I poi li ho sentiti tutti…
Eppure non ho
mai ascoltato Rap o Hip-Hop, almeno non di mia spontanea volontà, grazie agli
amici mi sono fatto una cultura generale di tutti gli artisti più
rappresentativi, ma non mi sono mai appassionato al genere per una semplice
ragione: sono sempre stato un ragazzo bianco incazzato che ascoltava musica per
ragazzi bianchi incazzati, i miei amici potevano ascoltare cosa volevano,
l’importante era che si presentassero sempre in numero pari al campetto per
giocare a Basket. Dove stavo io c’era tutta la nebbia che a Compton non hanno
mai visto, ma il sottofondo musicale portato dai miei amici era più o meno lo
stesso.
Da ignorante
del Rap ho deciso comunque di guardarmi “Straight Outta Compton”, quando ho
scoperto che era diretto da F. Gary Gray, ho dovuto ingoiare il rospo, il buon
F. Gary Gray Grey Gay Wey non è propriamente tra i miei preferiti, tre le
cinquanta sfumature di grigio della sua filmografia ci sono diverse macchine di
zozzo, tipo l’inguardabile remake di “The Italian Job”, il moscissimo e
patinato “Be Cool” e il criptofascista “Giustizia privata”… No sul serio, Mr.
Gray è un mestierante al limite del mercenariato e non ho mai ascoltato gli
N.W.A. in vita mia, perché dovrei vedere “Straight Outta Compton”? Non lo so,
ma dopo le 2 ore e 20 del film, posso dire che mi è abbastanza piaciuto. Strano,
ma vero.
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"Prova a dire che non ti è piaciuto? Provaci dai! Prova a dire che non ti è piaciuto il nostro film!". |
Di biopic
ispirate ai cantanti ne abbiamo viste molte in questi anni, l’unica differenza
di “Straight Outta Compton” a mio avviso sono i protagonisti, non la solita
leggenda delle musica passata a miglior vista, ma musicisti ancora (quasi)
tutti in vita, il resto lo fa la musica degli N.W.A. siamo decisamente lontani
dai vari “Walk the line” (sulla vita di Johnny Cash) o “Nowhere Boy” (gli
esordi di John Lennon).
Il film è
stato prodotto dalla vedova di Eazy-E, Tomica Woods-Wright (quando si tratta di
nomi di afroamericani, non cercateli sul calendario, potreste non trovare Sant.
Tomica…), dallo stesso Dr. Dee e da Ice Cube. Il primo anche un ignorante come
me lo conosce come lo storico DJ e produttore che ha lanciato praticamente
tutti, ultimi Eminem e 50 Cent, il secondo, per me è più famoso per i suoi
millecinquecento ruoli da attore, dal mitico “Boyz n the Hood” (filmone!),
passando per “xXx 2” fino alla parte di Desolazione Williams in “Fantasmi da
Marte” di John Carpenter (filmone! Secondo estratto!).
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"Vi presento mio figlio, Cubettino Jr.". |
John Singleton
sarebbe stata la scelta ideale alla regia, dal 2011 era in trattative con Dr.
Dre, ma alla fine è stato scalzato da (Mr.) F. Gary Gray, che aveva già diretto sia Dre che Ice Cube in due film e in svariati video musicali… Lasciatemi l’icona
aperta su Singleton che ripasso.
La prima cosa
che mi ha colpito è la straordinaria somiglianza tra gli attori selezionati e
le loro controparti (escluso Corey Hawkins che non somiglia per nulla a Dr.
Dre), il più clamoroso di tutti è l’attore scelto per interpretare Ice Cube, ma
la spiegazione è arrivata quasi subito: si tratta di O'Shea Jackson Jr., ovvero
il figlio di Ice Cube. Direi che non c’è bisogno di un test del DNA, i due sono
davvero identici.
Ne parlavo
scrivendo di Black Mass: non credo che la somiglianza con i personaggi reali
sia una condizione non negoziabile per un film ispirato a persone e fatti
reali. Posso utilizzare questo trampolino di lancio per riassumere quello che
secondo è IL problema di “Straight Outta Compton”, ovvero: esclusa la cazzina
dei suoi protagonisti, alla fine è un film che porta in scena tutte le cose che
NON si dovrebbero mai fare in una biopic.
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Colleziona le figurine Panini degli NWA! |
Per prima cosa
idealizza i protagonisti, Dr. Dre ha sempre in mano una bottiglia, ma non si
parla del fatto che avesse serissimi problemi di alcolismo, in molti passaggi
il personaggio sembra un santo, la moglie lo cazzia perché non passa tempo in
famiglia, mentre lui si sta facendo in quattro per produrre il disco di lancio
degli N.W.A. e lo vediamo anche riportare all’ordine i “colleghi” della Death
Row Records, colpevoli di stare facendo troppo casini. Ci manca solo la scena
in cui aiuta le vecchiette ad attraversare la strada e un dialogo in cui
spiega che l’aureola sta per arrivargli per posta, poi il santino è completo.
Stessa cosa
per Eazy-E, non vi rivelerò nulla sulla trama, per chi come me fosse a secco
della storia degli N.W.A., però la parola “Santino” tornerà utile parlando di
alcuni passaggi della (smarmellata) regia di F. Gary Gray utilizzata per
tratteggiare il personaggio.
Il film
riesce, a mio avviso bene, a riassumere quasi vent’anni di storia del gruppo in
due ore e qualcosa, il problema è che spesso apre delle sottotrame, tutte
rigorosamente tratte da eventi realmente accaduti (il manager del gruppo Jerry,
che convince Eazy-E a non ammazzare Suge Knight ad esempio) che, però, non si
concludono mai davvero, si capisce come si sono svolti gli eventi, ma il film
sembra procedere più che altro per accumulazione.
Tutta la
faccenda delle rivolte raziali di Los Angeles, dopo l’omicidio di Rodney King
resta sulla sfondo, anche se F. (G.H.I.L.M.N.O.) Gary Gray ci regala una
patinatissima inquadratura sui fazzoletti, uno rosso e uno blu legati insieme
sbandierati in faccia alla violenta polizia di LA. Un METAFORONE che per il
pubblico americano è facile da comprendere, ma qui da noi in uno strambo Paese
a forma di scarpa, non so quanta parte di pubblico possa cogliere il
riferimento ai Crips e ai Bloods.
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A questo punto di solito parte la sigla di "Bad Boys" e qualcuno finisce in manette... Quando va bene. |
“Straight
Outta Compton” è stato presentato al Comi-Con di San Diego e a tratti sembra
davvero un film solo per appassionati, ci sono anche un paio di comparsate
(davvero gratuite) che sono puro fan service, è impossibile per gli
appassionati di Hip-Hop in sala non esaltarsi all’entrata in scena dei sosia di
Snoop Dogg e Tupac, ma di fatto la loro presenza non è tanto differente dalla
scena post-credit di qualunque film Marvel o alle mille mila strizzate d’occhio
di Jurassic World.
Allora come
mai il film si lascia guardare? Perché tutto sommato piazza alcune scene che
rendono onore all’acronimo del gruppo (per raggirare la traduzione della pessima parola
con la N che fa arrabbiare Spike Lee, diciamo “Uomini di colore con la
cazzima”). La scena di apertura è notevole, così come il concerto di Detroit,
in cui il pezzo “Fuck the police” lascia davvero il segno.
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Questo è il momento in cui chi conosce i pezzi originali va fuori di melone... |
Il cast fa un
ottimo lavoro, da segnalare il solito Paul Giamatti, nella parte di Jerry,
Giamatti è un talento micidiale, ha fatto il caratterista per anni e
ultimamente sembra ritornato alle sue origini, considerando che ormai laggiù
nel Bosco di Holly i caratteristi non si utilizzano quasi più (meglio piazzare
mille nomi di Divi in locandina), Paul è roba davvero rara.
Come tutte le
biopic “Straight Outta Compton” risulta uno di quei film in grado di compensare
le lacune del grande pubblico, se prima di guardare la pellicola non sapevi
nulla della N.W.A. a fine visione saprai tutto quello che c’è da sapere. Malgrado le due ore di durata il film non annoia, soffermandosi a guardarlo nel
dettaglio è pieno di difetti, ma ad un'occhiata generale meno attenta, ha tutto
per piacere al grande pubblico, o almeno, a quello degli appassionati, infatti
negli Stati Uniti di Yankeelandia questo film è stato visto da TUTTI (due
volte!) qui da noi… Diciamo “For fans only”.
Capisco che
sia stato un film fatto da (e tra) amici, forse come autocelebrazione
(togliete pure il forse), quello che trovo incredibile è che Ice Cube e Dr.Dre
(i produttori non i personaggi) abbiano alzato così tanto il piede
dall’acceleratore della cazzima: per un Rapper la fama di cattivo è (quasi)
tutto, forse sarebbe stato meglio mostrarsi come erano davvero, per questo, però, avrebbero avuto bisogno di John Singleton (così chiudo l’icona lasciata aperta
lassù) uno che queste cose le sa dirigere e mi viene anche da dire che
Singleton avrebbe avuto bisogno degli N.W.A. per far alzare nuovamente la
pressione sanguigna della sua filmografia…
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To live and die in LA, it's the place to be... |
Malgrado gli
evidenti difetti il film si lascia tutto sommato guardare, continuo a
considerarmi troppo bianco per il Gangsta Rap, se proprio volete cercare di
comprarmi, sarebbe ora di inizia a sfornare un po’ di Biopic sui giocatori di
Basket, visti i trascorsi di certe leggende ci sarebbe da divertirsi, oh! Prima
o poi i cantanti su cui fare biografie finiranno, no?
Mi incuriosisce.
RispondiEliminaMa quindi hanno deciso di fare un film visto che la colonna sonora ce l'avevano pronta da quasi 30 anni?
Eh eh in pratica è così, anzi potremmo arrivare a pensare che Ice Cube abbia messo al mondo un figlio identico a lui, solo per affidargli il ruolo di se stesso nel film che parla della sua vita ;-) Anche se non capisco una ceppa di Gangsta Rap, ma ho voluto vederlo proprio perché mi incuriosiva. Cheers!
EliminaIgnoravo l'esistenza del gruppo ma conosco i nomi.
RispondiEliminaDi solito i rapper integrano gli stipenri discografici con qualche film: credo che Ice Cube usi i soldi dei dieci milioni di film interpretati per autoprodursi i suoi dischi! :-D Scherzi s parte, ultimamente l'ho adorato nel film "21 Jump Street" e relativo seguito: più esagera più è convincente!
Sulle apologie dei cantanti americani c'è da tapparsi il naso. Anni fa arrivò in Italia il film televisivo su Jimi Hendrix dove si diceva che era pulito come un bambino (mai prese droghe in vita mia!) e a un certo punto non c'è più. Ma è morto? Il film non lo dice...
21 e 22 Jump Street erano bellissimi, Ice Cube mi ha fatto spanciare in quei due film ;-) Me lo ricordo quell film, che poi dico, la famiglia di Hendrix ha lucrato su di lui per decenni, hanno fatto spostare il suo corpo solo per vendersi i pezzi della tomba originale (Storia vera), poi esce il film, e lo dipingono come un santo, assurdo. Per il resto hai ragione, le carriere da attori sono un entrata extra ;-) Cheers!
EliminaMi aspettavo qualcosa di autoreferenziale. Invece ne è valsa la pena vederlo!
RispondiEliminaAlla fine mi sono tolto la curiosità di vederlo, con un filo di buonismo in meno avrei gradito di più però almeno ora so qualcosa sugli NWA ;-) Cheers!
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