domenica 1 novembre 2015

Show Me a Hero (2015): … a local hero he used to live here for a while


Mostratemi un eroe e vi scriverò una tragedia, diceva Francis Scott Fitzgerald e “Snow me a hero” proprio questo ci mostra: un eroe locale, uno che fa politica per le persone e che ascolta Bruce Springsteen.

Viviamo nell’Era dell’oro delle serie tv, date un calcio al muro ne cadranno a terra 10 meritevoli di essere viste, ma se oggi come oggi hanno quasi più qualità del Cinema lo dobbiamo anche ad uno come David Simon, l’autore della più bella serie tv di tutti i tempi: “The Wire” non accetto discussioni in merito.

Davide Simone torna alla tv con la HBO (come per The Wire) con questa miniserie basata sul saggio omonimo di Lisa Belkin, la regia di tutti gli episodi è affidata a Paul Haggis (premio Oscar per “Crash – Contatto fisico”) e il cast di contorno è di tutto rispetto: Wynona Ryder, Jim Belushi, Carla Quevedo, Jon Bernthal (di Fury) e un l’ottima Catherine Keener. Anche questa volta il risultato finale è magnifico: Davide Simone ha piazzato un altro colpo.


"Che piacere rivederti, 'la vita secondo Jim' era la mia serie preferita".
La storia è ambientata negli anni tra il 1987 e il 1994 e ci narra della disgraziata carriera politica del Democratico Nick Wasicsko (Oscar Isaac sugli scudi), incastrato dal problema scottante della realizzazione di alcune case popolari nella città di Yonkers, a Nord di New York.
Il giudice Sand impone che Yonkers costruisca i 200 appartamenti promessi, pena una multa salatissima che affosserebbe per sempre le casse già disgraziate della città. Wasicko si candida cavalcando il malcontento, a 28 anni è il più giovane sindaco d’America…. Solo che poi bisogna anche governare.


Per la serie, hai voluto la bicicletta? E adesso pedala...
David Simon porta grazie alla regia di Haggis, il suo tipico stile realistico, mutuato dal suo passato di giornalista, concedendo veramente poco alla fiction più pura, forse solo la caratterizzazione negativa del repubblicano Henry Spallone, ma è un difetto da poco, anche perché Alfred Molina giganteggia nel ruolo dandogli credibilità. Come già succedeva in “The Wire” non ci sono scappatoie facili, le svolte accadono nello stesso modo realistico con cui potrebbero accadere (e come di fatto sono avvenute) nella realtà, lo dico subito: se siete degli appassionati dell’ottimismo a tutti i costi, Davide Simone potrebbe non essere troppo nella vostre corde.


Roba da far sembrare pessimista pure Tonino Guerra.
Esattamente come in “The Wire”, i personaggi sono rappresentati con tutti i loro pro (nel caso di Wasicsko la volontà vera di fare politica per la gente) e i loro contro (il suo ego che troppo spesso sale in cattedra), diventando icone della categoria che rappresentano. “Show me a hero” è una realistica rappresentazione delle dinamiche della politica Americana (occidentale in senso più ampio) e, malgrado la storia sia ambientata nel passato recente, resta comunque attualissima.

Le difficoltà di integrazione tra i cittadini (bianchi) di Yonker e i nuovi arrivati (neri) delle case popolari sono il cuore della storia, non venite a dirmi che non è un tema caldo o facilmente comprensibile anche da uno spettatore di uno strambo Paese a forma di scarpa, anno di grazia (si fa per dire…) 2015.


I got a sixty-nine Chevy with a 396. Fuelie heads and a Hurst on the floor...
“Show me a hero” ci mostra la vicenda dal punto di vista di tutti i personaggi, dimostrando che come nella vita di tutti i giorni, ci sono brave persone e dei gran bastardi in tutti gli schieramenti, vi ritroverete a tifare per la mamma con i bambini (la scena della lotteria per l’assegnazione delle case vi farà masticare le unghie, garantito al limone) e schierarvi contro questa o quella mossa politica, quindi non aspettatevi di certo una fredda e poco coinvolgente rappresentazione dei fatti, anzi, tutt’altro.


"Si capisce che sono Repubblicano dallo stuzzicadenti...".
Simon ci costringe a confrontarci con le contraddizioni della politica e della nostra società, mostrando le dinamiche dall’interno, meglio di come potrebbe fare qualunque telegiornale… Anche perché tanto i TG non vi spiegano una mazza, quindi: ciccia.

Il personaggio di Wasicsko è reso alla grande da Oscar Isaac, se pensavo che dopo l’ultimo film dei Coen (Inside Llewyn Davis) il ragazzo avesse dato tutto, mi sono ricreduto vedendolo inventarsi un mattissimo informatico in Ex machina, qui Isaac scompare dietro i baffi di Wasicsko, regalando un'altra prova maiuscola, che più di una volta mi ha fatto pensare al film politico degli anni ’70, continuavano a venirmi alla mente alcuni titoli di Al Pacino come “…E giustizia per tutti” o “Serpico”, quindi non propriamente robetta da poco.


"Da grande farò l'Al Pacino.... Se va male il De Niro".
Extra gustoso per il sottoscritto: la colonna sonora. Come mi ha fatto giustamente notare la mia ragazza, Wasicsko è musicalmente monotematico, passa il suo tempo ad ascoltare Bruce Springsteen (chiamalo scemo!), quindi questi sei episodi sono costellati da pezzi del Boss, si inizia con “Gave it a name”, per passare ad “Hungry Hearts” (pezzo ideale per quando le cose vanno bene) e una serie di altri pezzi che vi lascio il divertimento di indovinare, sappiate che David Simon è stato accurato anche da questo punto di vista, pesca a piene mani da “The River” e “Tunnel of Love” in modo da non risultare anacronistico con gli anni in cui la storia è ambientata.

Insomma, anche questa volta Davide Simon non delude, mandando a segno un altro clamoroso colpo, si spera di non dover aspettare di nuovo tutti questi anni per vedere un altro dei suoi lavori.

She said "Just a local hero"
"Local hero" she said with a smile
"Yeah a local hero he used to live here for a while"

12 commenti:

  1. mi hai fatto venire l'acquolina in bocca...

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    1. Una mini in sei parti avvero gustosa, fammi sapere come l'hai trovata, io me la sono divorata ;-) Cheers!

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  2. Molto, molto interessante...
    Oscar Isaac è davvero bravo, sono d'accordo con te: qualsiasi ruolo gli venga affidato, sembra sempre in grado di fare faville! Speriamo continui su questa strada! :)

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    1. Il buon Isacco é molto bravo rischia di diventare uni dei migliori attori "nuovi" e con il prossimo Star Wars fará il botto;-) Cheers!

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    1. Merita molto, fammi sapere come lo hai trovato ;-) Cheers!

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  4. Della HBO mi fido a occhi chiusi, e tra il bel cast e la tua rece... ormai sono catturato ^_^

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    1. In più sono solo sei episodi, David Simon fa il resto.... Un vero fenomeno ;-) Cheers!

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  5. Scoperto colpevolmente questo (bellissimo) sito solo ora. Letto 30 recensioni senza soluzione di continuità. Solo per aver ricordato a chiunque che "The Wire" è la miglior serie mai scritta ti abbraccerei (virilmente neh... tipo film di Peter Berg). SMTH è una meraviglia... il groppo in gola che mi ha lasciato al termine della visione ha avuto rari eguali nella mia esperienza di fruitore di serie TV. Consiglio a tutti anche Generation Kill

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    1. Mi fa piacere che tu mi abbia scoperto e benvenuto sulla Bara volante! ;-)
      Ho una lunga lista di titolo su cui scrivere, ma un giorno riuscirò a scrivere qui sopra anche di “The Wire” che rappresenta il meglio del meglio, quindi ti sei meritato il saluto ufficiale… Bro-Fist!

      Un peccato che sia passata così inosservata malgrado la presenza di Oscar Isaac che è in rampa di lancio, un po’ lo stesso destino dell’ottima “Generation Kill”. In compenso questo mese è iniziata “The Deuce” con James Franco creata dal solito enorme David Simon, ovviamente già nella mia lista di cose da vedere ;-) Grazie per il commento e torna pure quando vuoi. Cheers!

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    2. Diventerò senza dubbi un lettore quotidiano... riuscissi a capire come firmarmi inserendo semplicemente un nome eviterei di presentarmi come anonimo. A questo punto mi siglerei Jimmy McNulty

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    3. Grazie mille e ancora benvenuto! ;-) Penso serva un account google, oppure aggiungi solo la firma al fondo, il grande “Jimmy “Fuckin” McNulty è un ottima scelta ;-) Cheers!

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