In attesa di vedere il finale di stagione, parliamo degli ultimi due episodi del "Dottore Chi", occhio che del secondo 9x10, se ne parlerà a lungo. Se vi siete parsi qualcosa trovato tutto QUI. Buona lettura!
Doctor Who: Episodio 9x09 - Sleep No More
Ogni volta che Mark Gatiss scrive un episodio di “Doctor Who” smuove gli animi, pochi scrittori riescono a dividere i Whooviani come fa lui. Per quanto mi riguarda Gatiss è un adorabile minchione e lo dico con grande affetto, tra tutti gli sceneggiatori è quello che ha capito meglio la filosofia di Steve Moffat, infatti i due sono i burattinai della serie “Sherlock”, dove Gatiss interpreta anche la parte di Mycroft Holmes, il fratello più furbo di Sherlock Holmes, se mi permettete la citazione.
L’episodio in
questione, “9x09 - Sleep No More” è la classica entrata brutta sulla caviglia,
la gomitata a gioco fermo, ad una prima occhiata sembra il classico episodio
ambientato in una base spaziale, quelle belle atmosfere claustrofobiche tipiche
dell’era Russel T. Davies di questa serie. Ma per tutti i 45 minuti della
puntata, proprio come Twelve, non facciamo altro che ripetere a noi stessi che
qualcosa non quadra.
Il Dottore e
Clara atterrano con il TARDIS in una base del 38esimo secolo, attraverso
qualche critica frase di Twelve capiamo che è successo qualcosa di grosso sulla Terra, la geografia del pianeta è cambiata e il continente più grosso ora è il risultato dello scontro tra il Giappone e l’India, quindi deve
essere stato un terremoto bello incazzato!
Risultato: per
essere il Dottore che meno sopporta i soldati, Twelve è anche quello che li
frequenta più di tutti. La squadra di soldati dai buffi nomi indio-giapponesi
(ripetuti ossessivamente) deve salvare il Dr. Rassmussen, il creatore della
macchina “Morpheus”, una specie di cabina armadio che ha rivoluzionato la vita
(e la produttività) sulla Terra.
![]() |
Non è la vostra Tv che non funziona, questo episodio inizia davvero così... |
Gli umani
passano un terzo della vita a dormire, se i miei vicini me lo concedessero io
lo farei anche di più, ma nel 38esimo secolo vale il detto “Chi dorme non
piglia pesci”, la macchina Morpheus riassume in 5 minuti l’esperienza e il
riposo di un mese di sonno, risultato: tutti hanno molto più tempo per lavorare
ed essere produttivi. Sulla “bara” di Morpheus fa bella mostra di sè una grande
lettera “M” che sta appunto per… METAFORONE! E non credo sia nemmeno necessario
sottolineare la stoccata di Mark Gatiss ai nostri frenetici tempi moderni.
Ma come detto con
“Sleep no more” Gatiss rompe gli schemi, interrompe la
struttura ad episodi doppi che ha caratterizzato tutta la nona stagione fino a
questo momento (prossima puntata un altro episodio singolo e poi finale su due
puntate come da tradizione), ma anche molti dei classici topoi della serie
vengono demoliti dal caro vecchio Mark.
A cominciare
dall’esaltante sigla, che in questo episodio, per mia somma
tristezza… Non c’è!
Dopo una
decina di minuti mi sono chiesto “Ma niente sigla oggi?”, sì, perché al posto
dei soliti ingranaggi e del Tardis in volo, troviamo una schermata con un
messaggio cifrato (in cui è possibile leggere sia le parole “Doctor Who” che
“Clara Oswald” se premete pausa al momento giusto).
![]() |
Sei verticale, "Serie tv Britannica in onda dal 1963, due parole". |
Il Dr. Rassmussen
parla in camera, dicendo che NON dobbiamo guardare questo video (continua la
tradizione dei “Don’t” di questa serie) e tutta la puntata è incentrata sul
guardare, sul mostrare, tanto che quello che vediamo, è il risultato della
registrazione di Rassmussen, una specie di video-testamento che fa anche da
voce narrante agli eventi, mentre il resto è una soggettiva delle telecamere
montate nei caschi dei soldati e mentre realizzi che no, questa settimana
niente sigla, capisci anche che “Sleep no more” rappresenta l’episodio in cui
il Dottore si scontra con un mostro terribile… Il Found Footage!
"Forse preferivo affrontare di nuovo i Dalek che ritrovarmi protagonista di un Found Footage". |
La famigerata
tecnica tanto sfruttata in molti film horror fa il suo esordio nella storica
serie targata BBC, ma appena pensi che sia una svolta modaiola, o un esercizio
di stile, Mark Gatiss ti sorprende ancora, rendendo questa tecnica registica
parte integrante della narrazione.
Ora, se non
avete visto l’episodio, sappiate che da qui in poi seguono SPOILER (come
direbbe River Song), consideratevi avvisati.
Mark Gatiss
riesce grazie ad una tecnica narrativa molto in voga oggi, a raccontare una
legenda antica con un nuovo punto di vista, pescando a piene mani dal folklore
anglosassone, Gatiss porta in scena la sua versione dell’uomo dei sogni,
Morfeo, Sandman (nel senso Neil Gaimaniano del termine, per citare un altro che
spesso scrive episodi per questa serie), l’omino che balza sui tetti e con la
sua polverina porta il sonno a tutti quanti (tranne ai miei vicini!).
Il colpo di
genio di Gatiss sta nell’associare l’antica leggenda sull’uomo dei sogni, ad
una storia in cui l’umanità rinuncia alle ore di sonno. La base viene assediata
da creature (fatte di sabbia) che aggrediscono i nostri protagonisti. Bisogna
dire che l’idea di Gatiss è tanto geniale quando… Bleah! Schifosa!
Mr. Sandman, bring me a dream, make him the cutest that I've ever seen... |
Avete presente
quella porcheria che vi ritrovate ai lati degli occhi la mattina? Ecco, quello
è ciò che resta della polvere dell’omino dei sogni e se la macchina Morpheus
condensa l’esperienza del sonno in 5 minuti netti, il sottoprodotto non
calcolato sono appunto i “Sandmen” ovvero creature di polvere, che come ci
ricorda il Dottore è composta dal 90% di resi di pelle umana… Ma che schifo!
Questa idea è
tanto schifosa quanto brillante e secondo me solo il compagno di bevute di
Steve Moffat poteva sottoporla all’amico (e showrunner della serie) senza
farsela bocciare in tronco. Per altro, la scena in cui il Dottore e Clara
battibeccano sul fatto che sia stata la ragazza a battezzare le creature, è
veramente uno spasso! Il Dottore è risentito, perché di solito è lui che
etichetta tutti con un nomignolo, ma questa volta deve ammettere che il
“Sandmen” di Clara è migliore del suo “Dustmen”. La facciatte imbrocciata di
Capaldi vale da sola la visione della puntata.
![]() |
Gli manca solo il labbro imbronciato... |
Dopo che hai
imbastito questo casino, farcire il tutto con la classica canzoncina “Mr.
Sandman” è il passo successivo, dopo aver visto “Sleep no more” state sicuri
che continuerete a canticchiare bom, bom, bom, bom, bom, bom, bom, bom, bom,
bom, bom… Mr. Sandman, give me a dream…
Ma la tecnica
del found Footage, come detto, è parte della storia, persino il Dottore non si
capacita, c’è qualcosa che non torna, infatti la rivelazione
finale trasforma questo episodio in qualcosa di meta-televisivo, il messaggio
iniziare di Rassmussen non è un video-testamento, ma una confessione, il modo
per rendere virale il messaggio e far sì che tutti lo vedano (anche noi
spettatori) propagando così l’infezione e l’invasione dei Sandmen nella
galassia, motivo per cui ho ribattezzato la puntata “Il Sandman della follia”.
Mark Gatiss
non si limita a modificare il formato della serie e a nascondere la sigla, apporta
una modifica sostanziale anche all’unica vera costante di tutti gli episodi, in questo caso il Dottore NON risolve il mistero, porta in salvo
tutti sul Tardis e le immagini terminano proprio perché una volta lasciata la
base, non ce ne sono più da trasmettere, questo spiega anche tutti gli
sguardi in camera del Dottore, mentre elabora le sue teorie sui Sandmen.
Il risultato
può sembrare un finale un po’ sbrigativo, ma a mio avviso risulta ancora più
efficace, questo episodio con un finale aperto (quasi da film Horror) ti fa sperare
di poter vedere la seconda parte la prossima settimana, come la nona stagione
ci ha abituati fino ad ora, invece… Nisba!
"Cosa vuol dire che non hai risolto il mistero?" , "Cosa ti devo dire? Con questi occhiali non vedo una mazza!". |
Ho apprezzato
la puntata anche per il rapporto tra Clara e il Dottore, fantastico che la Companion
cerchi la mano di Twelve da stringere nel momento di massimo panico, l’unica
cosa su cui Gatiss è stato allineato a questa nona stagione è continuare a
sottolineare l’aurea intorno a Clara, più gli episodi vanno avanti, più sembra
sempre più chiaro il suo destino… Ci penserà il Moffa a fregarci tutti come fa
di solito.
Prossima settimana,
altro episodio singolo, se sono tutti angoscianti come questo viene quasi da
rimpiangere le puntate doppie!
Doctor Who:
Episodio 9x10 - Face the Raven
“And my soul from out that shadow that lies floating on
the floor
Shall be lifted - nevermore!"
La parole del
poema “Il Corvo” di Edgar Allan Poe, non vengono mai citate in questo episodio,
eppure sono le prime che vengono in mente, dopo aver corso così tanto, Clara
Oswald è stata raggiunta dal suo destino, a questo punto non può che scattare…
Il trenino! A-E-I-O-U-IPSILON! A-E-I-O-U-IPSILON!!
Era un'intera
stagione che questa serie ci mandava segnali, ogni volta sempre più chiari,
inoltre la BBC ha pensato bene di annunciare che l’attrice Jenna Coleman,
avrebbe recitato in questa stagione, ma non nello speciale di Natale del Dottore…
Bravi! Pochi giorni prima della messa in onda del primo episodio della nona
stagione, fate pure questi annunci, tanto non ci sono i Whooviani di tutto il
mondo che aspettano il ritorno del Dottore da mesi, no no, tranquilli!
Detto questo,
raramente l'episodio in cui una Companion del Dottore passa la mano è anche bello, sto pensando ad “The angels take Manhattan”, ad esempio, in
cui a lasciare libero il ruolo erano due personaggi a cui tenevo ben più che a
Clara Oswald.
Rigsy chiede
aiuto al Dottore, dopo essersi svegliato con uno strambo tatuaggio cangiante
sulla nuca, un tatuaggio che sembra tanto un conto alla rovescia. Per cercare
di aiutare il neo papà il Dottore e Clara scoprono una strada segreta di
Londra, nascosta agli occhi dei Londinesi, in cui si nascondono rifugiati
spaziali, tutti sotto il comando del Sindaco Me, una vecchia conoscenza del
Dottore, sì, perché di fatto si tratta di Ashildr (Maisie “Arya Stark” Williams).
Il tatuaggio è una sentenza di morte, per un omicidio che Rigsy non ricorda di
aver commesso… Insomma, roba da Dottore.
"Se continuate a pettinarmi con 'sta banana sulla testa continuo a fare 'Giocotrono' però...". |
Ho trovato la
parte iniziale della puntata molto bella e molto “Moffattiana” anche se l’episodio
in questione è stato scritto da Sarah Dollard, se non erro al suo esordio come
sceneggiatrice di questa serie. L’idea di una strada nascosta alla vista
ricorda molto Nessundove di Neil Gaiman, guarda caso, un amico di Steve Moffat.
"Ve lo giuro! Qui fino a ieri c'era uno Starbucks!". |
Bisogna fare i
complimenti a chi ha curato le scenografie dell’episodio, davvero ben fatte, ma
anche il make-up delle varie creature è molto accurato, il problemi della
puntata, però, sono molteplici.
Si tratta
chiaramente di un episodio strutturato per mettere i personaggi in una
condizione estrema e sfruttare il dramma creato da questo ultimatum, il
problema è che il passaggio del “tatuaggio maledetto” da Rigsy a
Clara ha due effetti negativi: il primo è che risulta anti-climatico, noi
spettatori sappiamo già che Clara rischia la vita, mentre il Dottore è all’oscuro
di tutto. Il secondo è che Clara fa la sua solita figura da “Maestrina perfettina”
che ormai ha incollata addosso dalla scorsa stagione, più o meno da quando ho
smesso di sopportarla.
Sì, perché il
personaggio di Clara Oswald, fin dalla minigonna sembra quasi il primo caso di
rigenerazione della Companion, invece che del Dottore, la ragazza aveva assunto
una sua dimensione diventando la “Impossible Girl”, ovvero colei che compare
varie volte nella vita dei Dottori, contribuendo ad aiutarli. Questa sua
peculiarità è andata perduta nella stagione precedente, con tutta la faccenda
del fidanzatino Danny Pink, se possibile più odioso di Clara (incredibile ma
vero!).
Rock Rock Rock Rockefeller... |
So di andare
un po’ fuori dal coro, ai Whooviani questi episodi di solito piacciono un po’ di
più degli altri, capisco anche perché “Face the Raven” sarà per sempre
ricordato come la puntata in cui il Dottore dice addio a Clara, ma resta il
fatto che l’utilizzo del personaggio di Ashildr, Me, Sindato Me, Arya Stark,
come la volete chiamare, l’ho trovato poco in linea con la direzione data al
personaggio nell’ultimo episodio in cui l’abbiamo vista, hai la possibilità di
avere di nuovo Maisie Williams nel cast e la sprechi per la parte di una generica
cattiva che serve solo a mettere in moto la storia? A mio avviso, sarebbe stato
più sensato usare un personaggio del tutto nuovo.
Detto questo, hanno dedicato fin troppi minuti all’addio di Clara, mi sono
ritrovato a pensare guardando “Face the Raven” che nessuna delle companion
precedenti ha mai avuti così tanti minuti per dire addio a tutti, chiudere le
scatole e traslocare, di sicuro non i Ponds, né tantomeno Donna Noble, inoltre,
la scena in sè non mi è sembrata mai davvero epica, considerando che Clara è
andata a cacciarsi nei guai di sua spontanea volontà (cercando di imitare la
spavalderia del Dottore, senza riuscirci), mi è sembrata una morte… Da fessa.
![]() |
Cara Clara, a volte è meglio essere furbi che coraggiosi (a volte). |
Quello che ha
funzionato è stata la recitazione di Jenna Coleman, anche se il suo
personaggio mi è diventato odioso, devo dire che trovo l’attrice molto brava,
meglio di lei ha fatto solo Peter “Fuorioso” Capaldi, che in questo episodio ha
saputo far valere la sua faccia da cattivo. La sua promessa di scatenare l’inferno
sul dominio del Sindaco Me era davvero credibile.
![]() |
Twelve tira fuori tutta la cazzima di cui è capace... |
Quello che ho apprezzato
è il contenuto dell’addio di Clara, che tra tutte le companion del Dottore,
forse è quella che sa meglio di tutti, quanto Twelve (e Eleven prima di lui)
possa diventare oscuro e negativo quando non ha un umano a ricordargli i valori
importanti. Penso proprio che Steve Moffat sfrutterà la condizione emotiva del
Dottore, per il doppio episodio che ci aspetta, che per altro, è anche quello
che concluderà (purtroppo) la nona stagione.
Stagione a mio
avviso valida, ma non per via dell’obbligatorio cambio di companion che seguirà
questa puntata. Le morti dei personaggi in “Doctor Who” non sono mai tentativi
di fare clamore o di mescolare le acque come accade in Game of Thrones o in
House of Cards. Sono sempre più sentite dai fans per via dell’affezione verso i
personaggi… Ma a volte bisogna ricordarsi che comunque Jenna Coleman sta
benissimo, non facciamone un dramma su! A costo di passare per cinico aggiungo…
A-E-I-O-U-IPSILON! A-E-I-O-U-IPSILON!!
Nessuno si è unito al tuo trenino per la dipartita di Clara? Mi unisco io! xD
RispondiEliminaÈ passato del tempo, ma se ci penso mi riparte il trenino quindi benvenuta a bordo... A-E-I-O-U-IPSILON! ;-) Cheers
Elimina