giovedì 29 ottobre 2015

Suburra (2015): Red rain is coming down...


Già sento la serie infinita di “Vaffanculo” che mi prenderò come risposta dalle persone, quando dirò “Ho visto un bel film… E’ Italiano”. La parola con la V mi sommergerà anche quando mi chiederanno “Com’è che si intitola?”.

Piccolo passo indietro, ve la ricordate quella porcheria di “World war Z”? Una schifezza inguardabile, l’unica cosa divertente era la scena in cui i protagonisti devono fare silenzio per non finire in pasto agli Zombi (che non erano Zombie). Bene in quella scena l’unico a fare bordello era come al solito l’Italiano, interpretato da Pierfrancesco Favino, che dopo quella scena ho ribattezzato “Pierfrancesco Casino”. Bene, qui il personaggio di Pierfrancesco fa casino un'altra volta, dando il via alla storia, unica differenza: “Suburra” è un gran bel film.

Certo la scena iniziale con il Senatore Pierfrancesco Trombino, che si dà da fare con due prostitute per poi trasformarsi nuovamente in Pierfrancesco Casino, spero non la veda mai il proprietario della Barilla che in tutta risposta penso direbbe qualcosa tipo: “Almeno non sono ricchioni!”. Dopo questa, se domani passando di qui troverete un sito per comprare online, spaghetti, bucatini e fusilli è stato un piacere conoscervi…


"Già me lo vedo, si chiamerà 'La Barilla Volante' avremo un boom nelle vendite online...".
Non mi considero una persona particolarmente patriottica, anzi proprio per nulla, ma una delle cose che ho sempre apprezzato di questo strambo Paese a forma di scarpa è (… la pasta Barilla!) il Cinema di genere, ora non voglio scadere nel solito discorso “Si stava meglio quando si stava peggio e qui Signora mia una volta era tutto Django”, però parlando di Stefano Sollima, regista di “Suburra” (… A me fa ancora ridere ‘sto titolo, lo so sono una brutta persona), non si può non pensare a papà Sergio, uno che ha sempre firmato film di genere senza tirare via la mano sul messaggio politico, tutta roba figa tipo “Corri uomo Corri”, “Revolver”, “Città violentà” e che in Tv è passato alla storia con lo sceneggiato (quando mi piace questa parola!) dedicato a Sandokan, quello con Kabir Bedi che ha incantato i nostri genitori.

Sergio Sollima è stato un rappresentante di tanto ottimo Cinema di intrattenimento (con un pizzico di politica), che è stato spazzato via dal tempo, dal cambio di gusti del pubblico, dai casini economici e produttivi dalla politica e da quella voglia di autorialità a tutti i costi del Cinema italiano che ha portato ad un tripudio di Margherite Buy disperate e piangenti e amici Gay con librerie piene di romanzi di autori Sud americani, un incubo Ozpetekiano di gente famosa presa dalla tv, riciclata come attori e tutti già a dire: “Che bello! Che Bravi”, che con tutto il rispetto per gli Ozpecosi e le Buy, io gli darei la caccia, “Ad uno ad uno... spietatamente” (Cit.).


Un incendio, qualche sgherro impegnato a pestare malamente qualcuno... Basta poco per farci felici.
Sollima Jr. è uno che ha visto “Romanzo Criminale” di Placido e lo ha capito, ha saputo portarlo in tv facendolo diventare ancora più figo, dopodiché ha fatto la stessa cosa con la serie tv di Gomorra, trasformando Genny e Don Pietro in personaggi citati da tutte le angolazioni di questo strambo Paese a forma di scarpa, nel mezzo A.C.A.B. una roba di celerini che è stato molto male accolto dal pubblico, ma che si rifaceva a tutti i film giusti. Stefano Sollima per i suoi lavori ha come riferimento “The Wire” e  gli assedi Carpenteriani, poi se siete tra quelli che aspettano il prossimo film con Ambra Angiolini, vi dico che se state per finire la scorta di pasta, da domani qui potete rifornirvi…

Guardando “Suburra” ti viene da pensare alle serie tv citate qui sopra, ma anche a cose che riflettono sulla storia contemporanea di questo Paese tipo 1992 che sarà anche nato da un'idea di quel pirla Stefano Accorsi, però senza il successo di Romanzo Criminale e Gomorra (le serie) non avrebbe mai prodotto nessuno. Il primo grande successo di Solima è stato quello di scuotere il pubblico dimostrando che si possono apprezzare anche film di genere con accenti, attori e location italiane e allo stesso tempo dimostrando ai produttori che è il caso di metterci dei soldi, perché il pubblico per questo tipo di materiale esiste… Si, può, fare! (Cit.). Infatti sono arrivati i tipi di Netflix, che per stessa ammissione di Sollima non hanno fatto un'infiochettatissima, però non si lasciano sfuggire una cosa a tema Gangster nemmeno per errore, quindi, ben vengano anche loro.

"Sta bene, è solo svenuta quando gli abbiamo detto che siamo finanziati da Netflix".
Si inizia con una scena senza dialoghi che mostra il Papa di spalle, 5 Novembre 2011, 7 giorni all’apocalisse e sempre senza fare nomi e cognomi, se conoscete la storia recente di questo Paese, dovreste sapere cosa è successo il 5 + 7 Novembre 2011. All’ombra di questo Armageddon novembrino che inizia il 5 come la congiura delle polveri, l’effetto domino che inizia con il Casino di Pierfrancesco, la morte di una prostituta (minorenne) e continua con il coinvolgimento di tutta la nuova malavita romana, fatta di “Zingari” e teste calde di Ostia come “Numero 8” (Alessandro Borghi che credo non sbatta mai le ciglia per TUTTO il film). La sceneggiatura scritta ad otto, adatta per lo schermo il romanzo omonimo, smuovendo tutto il codazzo di servi del potere ed criminali vecchio stampo che ancora tirano le fila, i gradi di separazione tra tutti i personaggi sono sempre meno dei sei canonici e i legami sono sempre dettati da sesso e potere.


"Muoviamoci a girà sta scena, me se stanno a seccà le cornee".
Il piano di trasformare il litorale di Ostia in una nuova Las Vegas è la golosa torta in cui tutti vogliono infilare il dito, il lavoro di Stefano Sollima è micidiale, riesce ad essere politico, tanto da beccarsi le critiche negative della stampa schierata con una fazione piuttosto che l’altra, ma allo stesso tempo riesce ad essere puro intrattenimento.

“Suburra” è un gangster movie ben fatto, due ore che filano via lisce e senza momenti di stanza (beccati questo Black Mass!), un film figo popolato da personaggi ben fatti e caratterizzati bene con davvero pochissimo, recitati in maniera asciutta da tutti, sia dai volti nuovi (come Greta Scarano ad esempio) sia dai volti noti del nostro Cinema (Elio Germano e l’amico “Casino”), per arrivare fino ai “mostri sacri”, basta guardare il Samurai di Amendola, una personaggio che in mano meno sapienti sarebbe potuto sembrare il classico risolutore, mentre qui ha uno spessore fatto di non detti, si muove solo in motorino, con una cerata che sembra uno spolverino da cavallo, incontra le persone sempre nello stesso bar, dimostrazione che non si resta vivi così a lungo in questo giro senza un metodo, con un solo ruolo Amendola si fa perdonare qualcuna delle tante cose dimenticabili fatte recentemente.


Amendola mentre si fa personare per "I Cesaroni".
Stefano Sollima dirige tutto alla grande, in “Suburra” piove sempre, piove come in “Blade Runner” piove come in “Black Rain”, facevo prima a dire, piove come in un film di Ridley Scott e la fotografia è curatissima, non c’è uno stacco sbagliato, ma soprattutto c’è una grande padronanza tecnica, le sparatorie sono ben coreografate, ma comunque credibili e realistiche, c’è almeno un inseguimento in auto breve, ma ben fatto e il sangue non manca, tutto è nerissimo e l’ironia è bandita (ma sarebbe anche fuori luogo), i personaggi sono così ben scritti che ogni svolta risulta logica e non campata in aria.


"...La pioggia è servita a ripulire un po' le strade dalla immondizia che si era ammonticchiata" (Cit.)
Se proprio devo trovargli un difetto, è che la struttura ricorda molto quella di una serie televisiva, non che sia un male, visto il livello delle serie tv moderne, ma i continui stacchi da un personaggio all’altro sono più vicini al tipo di narrazione del piccolo, piuttosto che del grande schermo, al film forse manca una scena madre degna di questo nome, non c’è un apice, ma un livello generale più alto della media e onestamente per questo non posso affatto incolpare Sollima di nulla.

“Suburra” è un bel film, del fatto che sia anche italiano m'interessa relativamente, mi fa più piacere vedere che qualcuno abbia finalmente raccolto il testimone del Cinema di genere che un tempo questo Paese sapeva sfornare, spero sia un punto di inizio per altre produzioni di questo tipo, non me ne frega una mazza dell’esaltazione generale (e generalizzata) per un singolo film italiano azzeccato, la via è tracciata… Ora è il momento di farli i bei film.

16 commenti:

  1. MA che bella riflessione calzata a pennello su questo pilot di una serie che aspettiamo tutti! (*perDonare*) ;)

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    1. Ti ringrazio e in effetti hai ragione, a tratti la struttura sembra quella di un lungo pilot, ma penso sia davvero l'unico difetto del film, Sollima ultimamente ha fatto molta tv qualcosa gli é rimasto incollato ;-) Cheers!

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  2. Non vedrò mai questo film come non ho mai visto tutti i successi che hai citato, perché ho seri problemi con le storie di malavita, ma sono contento che la qualità media dei nostri prodotti si alzi, anche se lo fa solo quando c'è la criminalità di mezzo. Ti ho però letto con piacere ^_^

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    1. Ti ringrazio ;-) Sollevi un bel problema, capisco la tua posizione, ma sono giunto alla conclusione che preferisco vedere un bel film che parla del peggio di questo strambo Paese a forma di scarpa, piuttosto che una pellicola moscia su un italietta da cartolina fatta di drammetti straccia-maroni. Sono un po' estremista lo so ;-) Cheers!

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    2. Su questo sono d'accordissimo, e infatti mi spaventa l'abisso delle grandi produzioni, fatte bene ma sempre e solo "criminali", e il qualunquismo mediocre e cialtronesco che invece rappresenta tutto il resto del cinema. Possibile non si possa alzare la media anche dei film di altri generi?

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    3. Penso sia un problema di pubblico, Suburra arriva dopo che é stato chiarito il fatto che un film del genere possa incassare, se il pubblico vuole i drammini con le madri single, quello viene prodotto... Devo vedere l'ultimo di Garrone, fuori dagli schemi e infatti poco apprezzato, a livello di botteghino. Cheers!

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  3. Stupefacente.
    Amendola immenso.
    Atmosfera sempre dark, sembrava di vedere un horror.
    Stefano Sollima è un grande!
    Ogni volta si conferma.

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    1. Concordo, me lo aspettavo questo boom da Sollima, ha sempre lavorato molto bene. Il Samurai sembra un personaggio da Western, sarà per il cappotto anti-pioggia non so, fighissimo comunque ;-) Cheers!

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  4. Ho trovato il film magnifico, un amaro visione della realtà.
    Ma hai ragione: film del genere dovrebbero essere la normalità cinematografica. Di questo 2015 non mi lamento... Ma si deve fare ancora tanto per tornare ad essere una grande scuola cinematografica.

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    1. In effetti questo 2015 ci sta viziando, per il resto lo penso come te, ne dobbiamo mangiare ancora di Spaghetti, per fortuna abbiamo Favino testimonial Barilla ;-) Cheers!

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  5. Grande, Suburra è un gran bel film che come tutto quello che tocca Sollima ha la caratteristica di sembrar prodotto fuori dal nostro paese. Cioè, per capirci, a me gli esterofili stanno terribilmente sulle palle, però c'è poco da girarci intorno, il cinema di genere nel nostro paese è fallito da decenni (se si escludono le produzioni pezzenti e ignobili alla Manetti bros).
    Purtroppo ho la terribile sensazione che lo stesso pubblico colto, hipster e radical chic che guarda Romanzo Criminale e Gomorra su sky non sia molto ben disposto ad acclamare produzioni di questo tipo sul grande schermo, perché per quei dementi il cinema italiano dev'essere autoriale, introspettivo, incomprensibile, inzomma, pieno di margherite buy piangenti come dici te.
    E' un peccato perché è davvero ben confezionato. E' vero, è montato un po' da telefilm, ma quella stessa scelta di montaggio permette di farci stare l'inverosimile, voglio dire, solo nella prima ora di film succedono veramente un macello di cose, ricordo che a un certo punto ho guardato l'orologio e mi son detto "ma come farà a chiudere tutto in quindici minuti"? E invece ce la fa, ce la fa... Da qualche parte -credo in un saggio americano- avevo letto che il successo o l'insuccesso di un film si fa nell'ultimo quarto d'ora, e l'ultimo quarto d'ora di Suburra è ottimo.
    Su Amendola: ero piuttosto scettico sulla sua presenza nel cast perché avevo paura che quel suo pacioccone famoso rubasse la scena al personaggio e al contesto, invece è stato talmente bravo da far dimenticare che fosse proprio lui, Amendola. Il samurai...

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  6. Amendola e Sollima con il Samurai lavorano per sottrazione, il risultato è impeccabile ;-) Concordo su tutto il tuo discorso, quelli che guardano Romanzo Criminale e Gomorra non so quanti veri film di genere abbiano visto della loro vista, sorvolo sulle polemiche su Gomorra libro/film/serie tv perchè non hanno senso. Tra i Manetti Bros e Sollima non c'è di mezzo il mare, ma un paio di oceani ;-) Cheers!

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  7. Apprezzo poco il genere, ma concordo con te in pieno.
    Davvero potentissimo: grande cast, grandi gli M83. Più grande ancora un Sollima strepitoso, oh. ;)

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    1. Vero la colonna sonora fa il suo dovere, me lo aspettavo questo Boom di Sollima, spero sia il primo di una lunga serie ;-) Cheers!

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  8. "quella voglia di autorialità a tutti i costi del Cinema italiano che ha portato ad un tripudio di Margherite Buy disperate e piangenti e amici Gay con librerie piene di romanzi di autori Sud americani". Ha il mio voto, Onorevole.
    Film da non perdere, anche se comprendo e condivido le preoccupazioni di Lucius qui sopra, che infatti hanno cercato di farmi desistere dalla visione. Però alla fine ha vinto Sollima e vabbé.

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    1. Ti ringrazio e vi rappresenterà tutti in parlamento ;-) Ho letto il tuo commento e come sai siamo d'accordo, Sollima ha vinto tutto questa volta ;-) Cheers!

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