mercoledì 1 luglio 2015

The Human Centipede 2 (Full Sequence) (2011): 100% Metaforone accurate


Guardando questo film per tutto il tempo ho pensato a due cose. La prima, “Cinico Tv”. La seconda, Tom Six è fuori di melone e ride di noi…

Del primo capitolo della saga ne ho già parlato, Tom Six ha sempre dichiarato di aver pensato “The Human Centipede” come una trilogia, ma a mio avviso è nel secondo capitolo dove il regista Belga ha buttato via ogni inibizione. Come detto, il primo capitolo non aveva certo la padronanza e la sicurezza registica di un Takashi Miike, ma è curioso che un film che mostri così poco, abbia scaldato così tanti animi.

Bastano i primi minuti di “The Human Centipede 2 (Full Sequence)” (titolo completo) per capire l’andazzo. In un rigoroso e funebre bianco e nero, incontriamo Martin (Laurence H. Harvey esordiente pescato da Six non so proprio dove…) che lavora come guardiano notturno di un parcheggio sotterraneo, riempiendo la sua lunga e noiosa routine, guardando a ripetizione sul suo portatile il DVD del film The Human Centipede (First Sequence)… La parola che state cercando è METAFORONE.

Senza girarci attorno: Martin è brutto, grasso, sudaticcio, alto un metro e tanta voglia di crescere e con gli occhi fuori dalle orbite (letteralmente). Per essere proprio sicuro di farcelo percepire come un omuncolo orribile, Tommaso Sei lo inquadra per quanto più tempo possibile seminudo, con la sua panza in bella mostra. Proprio il dettaglio dello sproporzionato ventre, della decadenza generale delle immagini e del bianco e nero inglorioso mi ha fatto tornare alla mente il programma di Ciprì e Maresco, l’apice del grottesco viene raggiunto quando (NO SPOILER) Martin fa delle pernacchione con la bocca…


Ecco cosa pensa Tom Six di tutti i fan morbosi dei film Horror...
Martin è ossessionato dal film The Human Centipede e, malgrado non abbia la minima preparazione medica, sogna di superare le gesta del Dr. Heiter e, come direbbe la madre: “Va in giro blaterando di un millepiedi di dodici persone”. Sempre cavalcando il Metaforone, Martin vuole fare più del cattivo del primo film, mostrandoci tutto quello che nella prima parte della trilogia non abbiamo visto.

Armato di attrezzi altamente chirurgici come una spranga, una sparapunti, un martello, del nastro isolante, ma soprattutto di tanto entusiasmo, il nostro Martin si procaccia le vittime (quasi tutti odiosi bastardi, ma anche qualche povero cristo) per portare a termine il suo sogno.

Tom Six, poi, ci dà dentro con il cinismo, Martin è una calamita per l’odio di tutti, dalla madre ai vicini di casa, passando per il barbuto psicologo, il suo ritratto è implacabile, ogni volta che rischiamo di provare un minimo (poca eh!) di empatia per questa versione British e sciroccata di Paviglianiti, Tommaso Sei ci ricorda che è un pazzo bastardo.


Venite a dirmi che Tommaso Sei non voleva omaggiare a suo modo Ciprì e Maresco.
Un film che urla “Meta-cinematografico!” fortissimo fin dalla prima inquadratura ed è chiaramente una provocazione. Il primo capitolo era tutto giocato sulle suggestioni, questo, invece, è esplicito da morire, ogni dettaglio macabro mai davvero mostrato nella prima pellicola, viene qui sbattuto in faccia allo spettatore. Senza entrare in dettagli per stomaci forti, quando Martin ha finalmente il suo Centipede umano, inizia a “giocarci” come farebbe un bambino sadico, uno di quelli che brucia gli insetti con la lente di ingrandimento, per capirci, uno di quelli da prendere a calci in culo fino alla maggiore età.

Tom Six ha occhio per le facce strane e non fa altro che mostrare Martin mentre saltella intorno al suo giocattolo nuovo, nel suo modo grottesco e perverso, sembra proprio una persona ansiosa di utilizzare tutte le funzioni disponibili del suo nuovo passatempo. Ed è proprio qui che “The Human Centipede 2 (Full Sequence)” diventa un film che ti prende beffardamente a calci in faccia (dopo essersi messo gli anfibi).


"Mi stai portando a fare il provino per il nuovo film di Quentin Tarantino vero?" , "Eh, Eh, Seee seee credici..."
Sì, perché il film è assolutamente gratuito nella sua violenza, nel gore e nello “Schifo” che mette in scena. C’è più di una scena messa apposta solo per risultare sgradevole e almeno una talmente violenta e gratuita da avermi davvero fatto rigirare sulla sedia.

Tutto questo film sembra un enorme dito medio alzato in faccia allo spettatore e a tutti quelli che sostenevano che il primo film fosse “il più schifoso Horror del mondo”. Martin che guarda ossessivamente il film, non è altro che il fan medio dei film Horror che vuole solo la violenza e il sangue e cosa c’è di più beffardo che scegliere un orrido nano panzuto con gli occhi a palla per impersonare lo spettatore? Tom Six ci guarda, ride e idealmente piazza un enorme specchio davanti alla faccia del spettatore, se quello che ci vedete dentro è Martin, beh è un problema vostro…


100% Bell'omino...
Anche se in questo secondo capitolo, il suo stile è un po’ migliorato (ma la fotografia in bianco e nero aiuta a correggere qualche difetto), Tom Six resta abbastanza elementare e grezzo, ma riesce a portare in scena violenza gratuita e trovate meta cinematografiche, senza alcuna supponenza, lo fa in maniera goliardica e del tutto anarchica, se riuscite a stare al gioco e a capire il metaforone che sta dietro, “The Human Centipede 2” è un bel metro di paragone per notare che tipo di fan dell’Horror siete, ma siccome non voglio nessuno sulla coscienza, sappiate che è un test per stomaci forti, molto forti, poi non ditemi che non vi avevo avvisato…

6 commenti:

  1. Az', qua mi devo sbrigare a vedermi la trilogia: il livello di schifume metaforico ha raggiunto livelli astronomici e mi intriga sempre di più ^_^

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    1. Ah si si qui siamo proprio al metaforone, e questo sequel tira calcioni sui denti agli spettatori, almeno lo sai e parti preparato ;-) Cheers!

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  2. Meglio la tua scanzonatissima rece del film...Notevole il fregnone in effige...Chi è?

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    1. Muchas Gracias! ;-) Le cose sono due, o prendi questo film come una grande provocazione/sfottò ai fan dell’Horror e lo accetti come tale, oppure rischia di essere percepito come la sacra del malsano. Anche perché Tommaso Sei ogni volta che ha l’occasione esagera inserendo scene di violenza gratuita (il bambino ad esempio). La signorina è la guardabile Ashlynn Yennie, protagonista già nel primo film, e qui chiamata ad interpretare la parte di…. Ashlynn Yennie ;-) Il METAFORONE scorre potente, Cheers!

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    2. L'Autoreferenzialità cinematografica è il cenotafio della creatività.Ogni volta che ne noto un accenno in una pellicola mi giro dall'altra parte.


      P.S. Sono completamente avulso dall'Horror...

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    3. Concordo un po' ci può stare (poca) ma va utilizzata con sapienza. Avevo intuito che non fosse proprio il tuo genere, cheers! ;-)

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