lunedì 1 giugno 2015

Daredevil - Episodi 1x01 / 1x07: Super Recap (Parte 1)


Ieri ho parlato della prima stagione della serie Netflix dedicata al Diavolo Rosso (trovate tutto QUI, SENZA SPOILER). Ma questa serie è talmente bella che mi sono sentito in dovere di fare di più, oggi troverete tutti i recap degli episodi fino al numero 7, e domani, la seconda metà con gli episodio conclusivi. Trattandosi di un analisi puntata per puntata trovate qualche Spoiler, ma per farmi perdonare ho aggiunto anche Occhio di Cassidy, ovvero tutti le citazioni fumettistiche e Easter Eggs vari che ho notato, un modo per darvi un punto di vista aggiuntivo (e molto nerd!) su questa serie... Buona lettura!


Daredevil - 1x01 - Into the Ring

Il fatto che Netflix abbia applicato la sua esperienza e la sua qualità alla classica struttura della serie tratta da fumetto, è una cosa chiara fin dal primo minuto di “Into the Ring”.

Con l’inquadratura che io chiamo NUCam, seguiamo Jack 'Battling' Murdock (John Patrick Hayden) che corre in soccorso del figlio. Per la prima volta lontano dai fumetti, assistiamo all’incidente che ha tolto la vista a Matt, dal punto di vista di suo padre (Vedi: Occhio di Cassidy 1 - Barili di robaccia tossica). In un attimo capiamo che Matt ha salvato un anziano dal camion fuori controllo, ma ha pagato caro questo atto di coraggio, siamo al primo minuto, abbiamo il primo dramma della vita di Matt e l’imprinting alla serie è già stato dato: niente spiegoni, monologhi, una serie cruda e diretta che ti butta in mezzo all’azione, mai come questa volta, less is more.


Siamo al primo minuto e già cominciamo con i drammi...
Cambio scena, una piccola ellissi sugli occhiali da non vedente di Matt, che è ormai un adulto, lo troviamo nel confessionale di Padre Lantom (Vedi: Occhio di Cassidy 2 - Padre Lantom), confessandosi scopriamo altre cose del personaggio: il passato di pugile di suo padre, il “Devil” che scorre nel sangue delle famiglia Murdock e poi una cosa che può sembrare ovvia, il nostro Matt… E' cattolico. Non male per uno che va in giro vestito da Diavolo.

Non sono passati nemmeno cinque minuti e abbiamo un quadro generale di tutto il personaggio, o almeno, molte delle sue caratteristiche principali, sono già sul tavolo. Cosa manca? La sua altra vita, quella notturna.

Un vigilante vestito di nero, attacca un gruppo di schiavisti Russi al porto (Vedi: Occhio di Cassidy 3 - Costume nero ne vado fiero!), per mia somma gioia… Volano già le mazzate! Per fortuna siamo lontani anni luce dai balletti all’acqua di rose di in Agents of S.H.I.E.L.D. (detto Agents of P.I.R.L.A.) che ci spacciano per combattimenti. Charlie Cox risulta convincente, quando ho letto la notizia che ci sarebbe stato lui dentro il costume di Devil (scusate, ogni tanto mi leggerete chiamarlo così, anni da lettore non si cancellano facilmente) mi sono esaltato, sì, perché solo sulla base del suo ruolo in “Boardwalk Empire” ho capito che era l’uomo giusto. In quella serie interpretava Owen Slater, Irlandese, picchiatore, con un bel faccino e la propensione naturale a orizontalizzarsi le protagoniste femminili della serie. Se non fosse per la differenza di cognome, Slater avrebbe potuto essere un antenato di Matt Murdock. Di suo Charlie Cox ci mette un'interpretazione misurata e credibile nei panni del non vedente e ha anche il “Fisico di ruolo” giusto per la parte del Ninja metropolitano, compatto e agile: un pugile.

Due parole sulla (bella) sigla: con tutto quel sangue grondante, mi ha ricordato un po’ quella di “Hannibal” devo dire che non è affatto male, anche se speravo in un tema musicale un po’ più incisivo. Drew Goddard è accreditato come “Creator” accanto ai creatori veri del personaggio, ovvero: Stan “The Man” Lee e Bill Everett (sempre sia lodato).

Ma non si può fare una serie su Daredevil senza il suo storico socio: Foggy Nelson. Elden Henson che lo interpreta è paffutello, biondiccio, bruttarello e perfetto per fare da spalla a Matt, un caratterista che in questo primo episodio si aggira pericolosamente in zona “Macchietta”, ma che funziona molto bene. Ma se Foggy è fondamentale, ancora di più lo è Karen Page.

Deborah Ann Woll è una bella ragazza senza essere la classica bellona da cinecomics, quando la incontriamo è praticamente sfatta, il lacrime e sporca di sangue, viene arrestata per un omicidio che lei non ricorda di aver commesso e sarà anche il primo caso dello studio legale Nelson & Murdock. Debora Anna Muro riesce a rendere bene la fragilità del personaggio, senza scadere dell’over acting da Soap Opera… Siamo a tre su tre con le buone scelte di casting per questa serie.


"Vi rendete conto? Mi hanno dato la parte della protagonista in una serie Netflix!".
Proprio con il caso di Karen Page, iniziamo ad introdurre la trama orizzontale, ovvero: una speculazione edilizia su larga scala, che vede il quartiere di Hell’s Kitchen come la vacca da mungere per tutte le gang criminali della città.

Tra i cattivoni abbiamo Toby Leonard Moore, nella parte del braccio destro di un misterioso Boss criminale, ok è il segreto di Pulcinella, visto che si tratta dell’arci nemico di Daredevil, ma ne parleremo a tempo debito (Restate Tonnati!). Tra i ragazzacci che vediamo in questo episodio, assistiamo ad una riunione tra i Russi, Madame Gao a capo della triade Cinese e un tale Leland, nome che accende più di una lampadina della testa dei lettori del fumetto (Vedi: Occhio di Cassidy 4 - I Cattivoni)

Dove l’episodio trova il suo apice è nello scontro finale con il killer inviato per far fuori Karen Page.
Matt, per ora solo un vigilante nero vestito, si scontra con l’uomo in strada, sotto la pioggia, usando tutto quello che ha per batterlo, mani pugni, calci, torna buona anche una catena appesa trovata per caso. Questo è esemplificativo di cosa dobbiamo attenderci dalla serie: Daredevil è un eroe urbano, violento, anche uno “Scavezzacollo” che le dà e spesso le prende, ma ogni volta si rialza, perché sono le motivazioni a tenerlo in piedi e a continuare a farlo combattere. Non è un caso se questo combattimento, sia inframezzato da scene flashback con il giovane Matt e suo padre. In una serie di minor valore risulterebbero un momento strappalacrime un po’ ruffiano, qui servono a sottolineare le motivazioni che spingono Matt, la sua forza interiore. Il focus è sul personaggio, non sui suoi poteri, infatti il suo famoso “Senso Radar” non ci viene mai mostrato, il messaggio è chiaro: Matt è un eroe anche senza dover contare sui suoi super poteri (se così possiamo chiamarli), non importa quante legnate gli darà la vita, lui sarà sempre pronto a rialzarsi. La voce di suo padre gli dice “Wake up Matty, you have a work to do”, il suo sangue si mescola alla pioggia battente, mentre si alza di nuovo in piedi pronto a combattere… Se non avete voglia di fare il tifo per uno così, non so chi potreste tifare.


Uno per cui vale la pena fare il tifo.
Karen decide di ripagare la sua parcella lavorando per la Nelson & Murdock, in un attimo abbiamo ricreato la condizione che caratterizzava le primissime storie di Devil, quelle disegnate da Bill Everett, ovvero una specie di triangolo pseudo-amoroso tra i tre, che allo stesso tempo sono amici e colleghi di lavoro (Vedi: Occhio di Cassidy 5 - Ma che je fai tu alle donne)

Ultimi minuti dedicati ad un montage finale, Matt entra nella palestra del padre (Vedi: Occhio di Cassidy 6 - Let’s get Physical) chiede di tenere le luci spente, a lui non servono e il proprietario è solo contento, almeno risparmia sulla bolletta.
Mentre Matt tira pugni al sacco, vediamo le gang di Hell’s Kitchen impegnate nelle loro attività, i russi rapiscono un bambino… Matt, altro lavoro per te.

Occhio di Cassidy
Ovvero: un Nerd miope vi parla di una serie su un super eroe cieco…. Se avete a portata di mano un cane guida tornerebbe molto utile.

1.Barili di robaccia tossica
I barili ripieni di porcherie radioattive degne di Gomorra, che sono l’origine dei poteri e della cecità di Matt Murdock, riportano stampata sopra un numero di serie: 0464XXXX.
Potrebbe essere un riferimento alle origini del personaggio, perché il primo numero di Daredevil, uscì negli Stati Uniti nell’Aprile del 1964.


2.Padre Lantom
Il clerico è una vecchia conoscenza dell’universo Marvel, è comparso nella serie a fumetti “Runaways” e viene spesso citato nelle storie di altri due eroi urbani della Casa delle Idee, ovvero: Cloack (Tyrone "Ty" Johnson) e Dagger (Tandy Bowen). Netflix ha in programma dopo Daredevil delle serie su Pugno D’acciaio, Luke Cage e Jessica Jones, ma non mi stupirei un giorno di vedere anche i cari Cloack & Dagger.

3. Costume nero (ne vado fiero!)
Una delle mie storie preferite di Devil si chiama “L’uomo senza paura” / “The man without fear” che poi è anche il soprannome del personaggio. La amo molto per un paio di ragioni, non è sicuramente una delle storie migliori del personaggio (da quel punto di vista per fortuna siamo ben messi), ma è stata sfornata da due autori allora in stato di grazia: Frank Miller ai testi e John Romita Jr. alle matite. Il motivo per cui credo sia una storia fondamentale, è perché penso lo consiglierei a chi non ha mai letto un fumetto di Devil o della Marvel, ma anche a chi non ha mai letto un fumetto e basta.

Racconta le origini del personaggio, da un punto di vista molto realistico, tanto che il celebre costume Rosso di Devil, in quella storia si vede solo nell’ultima (bellissima) splash-page finale. Per tutto il tempo Matt indossa un costume nero del tutto simile a quello sfoggiato in questa serie, prova che i ragazzi di Netflix, hanno eletto “The man without fear” come IL fumetto di riferimento per la genesi di questa serie tv. La cosa curiosa è che anche nella sua precedente apparizione televisiva, Devil indossava un costume nero, sì, perché il celebre avvocato della Marvel, ha difeso l’incredibile Hulk in tribunale, nel film “processo all'incredibile Hulk”, film del 1989 con Bill Bixby e Lou Ferrigno, nato sulla scia della celebre serie tv del Golia Verde.


Quando la Marvel non era propriamente quella milionaria di adesso...
La prima scena di lotta al porto, invece, pesca a piene mani da “Daredevil no. 159” in cui il personaggio di Turk Barrett, viene steso dal Diavolo Rosso, esattamente come abbiamo visto nella serie tv.

4. I Cattivoni
L’attore Bob Gutton interpreta il villain Leland Owlsley, nel corso della stagione probabilmente non indosserà i famosi (e improbabili) panni del suo equivalente fumettistico, però è chiaro che si tratta dello stesso personaggio, il Boss del crimine noto come Il Gufo, uno dei primissimi avversari di Daredevil, apparso per la prima volta nel 1964.

Nel laboratorio di Madame Gao, alcuni operai ciechi (i sindacati avranno qualcosa da ridire…) impacchettano l’eroina, stampando su ogni confezione, un simbolo del tutto simile al Serpente, di Iron Fist / Pugno d’acciaio, uno dei prossimi personaggi Marvel protagonista di una serie Netflix. La continuity scorre potente in questa serie…


La riunione di condominio dei cattivi.
5. Ma che je fai tu alle donne
Foggy afferma: "Se c'è una donna splendida, con carattere discutibile, Matt Murdock finirà attratto da lei". Sì, perchè il nostro Matt è un discreto stracciamutande, ma è anche attratto da donne con qualche rotella fuori posto (Sigmun Freud, analize this…). Tra la lista delle sue Ex troviamo: Elektra (Killer Ninja), la Vedova Nera (quella degli Avengers spia e killer), Typhoid Mary (Sicaria con sdoppiamento delle personalità), Karen Page (non dico nulla per non rovinare la visione delle prossime stagioni della serie tv) e volendo potremmo anche aggiungere Milla Donovan (rinchiusa in manicomio). Insomma, anche il Diavolo ha il suo bel punto debole…

6. Let’s get Physical
Non vorrei entrare troppo nel dettaglio per evitare di rovinarvi gli sviluppi futuri della serie tv, però la palesta Fogwell è uno dei luoghi più importanti della vita di Matt Murdock, oltre ad essere la palestra dove si allenava suo padre, è il luogo dove il nostro eroe si tiene in forma, o si riallinea il Karma a colpi di cazzotti sul sacco. Inoltre, è stato teatro di alcuni dei momenti più importanti della sua vita. Quindi, se pensate di essere dei fissati della palestra, ne dovete ancora mangiare di gallette…

7. Questo consideratelo un piccolo extra
Negli special Thanks finali, compaiono i seguenti nomi:
Brian Michael Bendis, Gene Colan, Klaus Janson, Alex Maleev, David Mazzucchelli, Roger McKenzie, Frank Miller, Joe Orlando, John Romita Jr. e Johnny Romita Sr.


Dovessi raccontarvi qualcosa di ognuno di loro finirei tra 8 anni, vi dico solo che voglio bene a tutti questi signori e che non avremmo questa serie senza il loro talento. Altro che Special Thanks!

Daredevil - 1x02 - Cut Man

Violenza! Sangue! Botte! Bambini che bevono Whiskey! … Grazie Netflix, ti voglio bene!

No sul serio, la prima cosa che mi preme dire è questa: smettete immediatamente di guardare qualunque altra serie, interrompete quello che state facendo è iniziate SUBITO a guardare “Daredevil”. Voi direte: "Ma devo accompagnare i figli a scuola!". Non importa! Si diplomeranno alla scuola delle vita, ci sono cose più importanti! Ora che ho fatto il mio appello possiamo iniziare.

Daredevil è il tipo di super eroe che piace a me, ho sempre amato di più gli eroi urbani e “realistici” di Casa Marvel, piuttosto di che so, quelli spaziali (che comunque apprezzo moltissimo). Questa serie ha deciso di abbracciare un approccio realistico al personaggio, ma anche di essere schietta e diretta, senza stare troppo a girare intorno alle cose. Insomma, Netflix anche questa volta, è entrata a gamba tesa sulla caviglia dei vari Arrow, Flash, Agents of S.H.I.E.L.D. e Gotham di questo mondo, facendo letteralmente il vuoto.

La raccolta differenziata di Hell’s Kitchen non prevede un bidone per i Super Eroi, non ancora almeno, perché troviamo Devil sdraidato in un cassonetto, ferito e agonizzante. Grazie ad una bella ellissi, la storia ci ripresenta il nostro Scavezzacollo malconcio, dopo essersi messo sulle piste dei Russi, colpevoli di aver rapito un bambino. Qui lo trova Claire Temple (Rosario Dawson), un'infermiera che lo rattoppa salvandolo da un collasso polmonare (Vedi: Occhio di Cassidy 1 - L'Infermiera di notte). Netflix non tira via la mano sui dettagli di feriti, suture e in generale sul livello della violenza (Olè!).


"Solita sfiga, mi chiamano quelli della Marvel, e mi tocca fare il lavoro sporco!".
Ho apprezzato moltissimo Rosario Dawson, mi sembra molto azzeccata per la parte, ma sono proprio le dinamiche tra Claire e Matt che tengono banco. Il nostro smascherato gli fornisce un'identità falsa, facendosi chiamare Mike (Vedi: Occhio di Cassidy 2 - Like Mike) e in pochissimo tempo trova una valida alleata, capace di adattarsi velocemente alla sua nuova condizione di side-kick.

Ovviamente, i Russi fanno presto a rintracciare Matt, il nostro stende lo sgherro mandato a seccarlo inventandosi un uso alternativo dell’estintore (MVP! MVP! MVP!). Subito dopo arriva una scena per la quale, sono sicuro, moltissimi Marvel Fans Talebani stropicceranno le loro magliette di Spider-Man battendo i piedini a terra. Piccola parentesi: avete visto che cazzo di casino è venuto fuori con l’account Twitter di Joss Whedon? Non è la sede per parlarne, però quello è proprio un esempio di quei “fumettari” (è un dispregiativo che uso volontariamente) ottusi che si meriterebbero solo calci sui denti… Sono in modalità violenza Netflix anche io.

Matt per scoprire dove il bambino è stato portato, pesta e letteralmente tortura lo sgherro. Li sento già da qua piagnucolare sul fatto che “Devil non tortura i cattivi”, onestamente mi viene da dire: chissenefrega! Non l’ho trovata una soluzione narrativa che snatura il personaggio, anzi, alla fine Matt stende il tipo, ma si assicura che sia ancora vivo (la fantastica scena in cui si ferma ad ascoltare il battito del suo cuore). Per altro ho amato molto il modo in cui hanno giustificato il fatto che, malgrado tre costole rotte, Matt stesse ancora in piedi, gli basta un dialogo per mandare in archivio la questione, quando dicevo che questa serie non si perde in chiacchiere…

Nel frattempo vengono poste le basi per il triangolo amoroso Matt-Karen-Foggy: i due colleghi e amici del protagonisti escono a berne un paio, Foggy porta la biondina nel suo bar di fiducia Josie’s (Vedi Occhio di Cassidy 3 - Tanto Josie riapre, prima o poi).


Tema: "Che lavoro fa il mio papà", svolgimento...
L’episodio ci regala anche un'interessante serie di Flashback sull’infanzia di Matt. Lo vediamo assecondare la richiesta del padre passando le giornate a studiare (anche il braille) e veniamo a conoscenza dei guai del vecchio Jack Murdock. Che cavalcando un moto di orgoglio, ma soprattutto cercando di garantire un futuro al figlio, si gioca una carta degna del Butch di “Pulp Fiction”. Invece di dire ai Boss locali “alla quinta il mio culo andrà al tappeto” scommette su se stesso come vincitore e con l’aiuto di qualcuno (la madre di Matt?) intesta la vincita al figlio. Il malcapitato che subisce l’ultima vittoria sul cartellino di Battling’ Jack Murdock è il favorito Carl “Crusher” Creel (Vedi: Occhio di Cassidy 4 - But I'm a Creel).

Sto apprezzando moltissimo questo modo di presentare il personaggio e le sue origini, invece di dividere in due tronconi la serie, presentando la prima parte dedicata alle origini, qui scopriamo Matt pian piano, seguendo la sua evoluzione come uomo e come Super Eroe. Il tutto in maniera molto realistica, distaccandosi volontariamente da ogni tipo di trovata “Fumettosa”, il che è un approccio molto interessante alla materia, perché considerando quanto tutti i questi prodotti televisivi tratti da fumetto, sembrino fatti con lo stampino, ci voleva davvero qualcosa che desse una scossa di questo tipo.

Però, non vi avrei consigliato di lasciare i vostri bambini in attesa all’uscita dalla scuola se non fosse anche per il finale di questo episodio, tenetevi forte…

Cinque minuti finali in cui Daredevil affronta i Russi nel loro covo, un unico piano sequenza (anche se ho notato un paio di passaggi sospetti, dove secondo me c’è stato un piccolo aiuto da parte del digitale) tutto ambientato dentro un corridoio, che rappresenta un'unica grande tirata. Attacco di Devil, risposta dei Russi e sofferta vittoria finale, un'azione incessante che ti lascia esausto e senza fiato esattamente come il Cornetto alla fine della sua battaglia.


Tanta violenza, in puro stile Coreano.
Impossibile non credere che il riferimento per questa scena sia stato sicuramente “Oldboy”, anche perché ci sono molto punti in comune. Uno solo contro molti: la camera che si muove su un carrello (quasi) laterale. C’è anche un buon uso dei colori, vediamo una predominanza di colori gialli e verdi sparati al massimo che vengono interrotti dal rosso proveniente dall'interno della stanza, dove è imprigionato il bambino, le interpretazioni le lascio a voi, il rosso potrebbe essere un richiamo ai “Colori di guerra” di Devil, anche il fatto che salvi proprio un bambino, crea un ideale parallelismo con il flashback, su suo padre, che si è scaricato per il piccolo Matty.

Di solito i primi episodi di una serie tv non sono mai ottimi, appesantiti dal compito di dover introdurre i personaggi, creando trame e dinamiche, “Daredevil” ha svolto tutto questo lavoro sporco nel primo episodio e già con “Cut Man” riesce a fare un passo in avanti. Telefonate alla nonna, ditele di andare a prendere i bambini a scuola, ci sono altri 11 episodi così…

Occhio di Cassidy

1.L'Infermiera di notte
Ha un nome che sembra preso in prestito da qualche romanzaccio porno di terza categoria, ma nell’universo Marvel, quando un eroe ha bisogno di essere rattoppato, l’unico modo che ha per evitare gli ospedali (e il rischio di venire smascherato) è l’ambulatorio dell’Infermiera di notte. Nella storia ci sono state diverse ragazze a ricoprire questo delicato ruolo, Georgia Jenkins e Linda Carter. Il personaggio di Rosario Dawson, Claire Temple, è stato inventato apposta per la serie Tv, ma la rivedremo presto, molto probabilmente legata al personaggio di Luke Cage. Ok ed ora smettiamola di fare battute sul giocare al Dottore e l’infermiera con Rosario, dai, qui stiamo parlando di cose serie, si parla di fumetti…

2. Like Mike (If i could be like Mike)
Il nome Mike Murdock rieccheggia ad un famoso arco narrativo del 1966, nel quale l’avvocato cieco fu costretto a inventarsi un'altra identità segreta, per preservare la sua doppia vita. Il problema fu che il trucco funzionò così bene, che il nostro avvocato, per tornare ad essere Matt, fu costretto a far morire (con tanto di funerale) il suo alter-alter ego Mike… Ho già mal di testa, chiamate Rosario Dawson.

3. Tanto Josie riapre, prima o poi
Josie’s è una costante nelle storie di Daredevil, un locale malfamato dove il nostro eroe spesso si reca in cerca di informazioni, o anche solo per bersi qualcosa…

4. But i’m a Creel (I'm a weirdo).
L’Avversario di Jack Murdock altri non è che Carl "Crusher" Creel, colui che è destinato a diventare un potente super criminale dell’universo Marvel, ma anche uno dei più sfortunati. Sì, perché anche se i suoi poteri gli permettono di assorbire le proprietà dei materiali che tocca, il suo nome di battaglia, lo rende lo zimbello di tutti, non sei molto credibile se ti presenti come: L’Uomo Assorbente!

Vi lascio il tempo per fare tutte le battute che volete…


Venghino! Signore e Signori per il grande Match della serata!

Visto già nell’episodio 2x01 di Agents of S.H.I.E.L.D. di fatto Creel aveva già fatto la sua comparsa (con un altro nome ma con gli stessi poteri) anche in un altro film Marvel: l’Hulk di Ang Lee, dove era interpretato da Nick Nolte.

Daredevil: Episodio 1x03 - Rabbit in a Snow Storm

Il terzo episodio della serie Netflix dedicata al Cornetto (non Algida) porta in scena due personaggi fondamentali della vita del Diavolo Rosso, un grande alleato, ma soprattutto, un grande (in tutti i sensi) nemico…

Vi piace il Bowling? Alla vittima del sicario professionista John Healy un po’ meno, anche perché l’uomo finisce con la testa spappolata sul parquet della pista… E siamo solo al minuto tre della puntata!

Il caso di Healy viene passato allo studio legale Nelson & Murdock da James Wesley, il “Mr. Wolf” del misterioso Gangster che si sta facendo strada ad Hell’s Kitchen (segreto di pulcinella, si tratta di Kingpin, ma per ora non possiamo chiamarlo così). Al faccendiere basta mettere sul tavolo un po’ di soldi per convincere Foggy, mentre Matt, pur sentendo puzza di bruciato, accetta lo stesso l’incarico.

Dopo il primo incontro con l’assassino, Foggy capisce che le cose non tornano, mentre Matt è ancora un passo avanti al suo amico e compare, l’avvocato cieco ha già intuito che attraverso Healy potrà scoprire qualcosa sul misterioso Boss criminale di cui nessuno vuole parlare.

Nel frattempo anche la bella Karen Page ha i suoi casini: i legali della Union Allied Construction le offrono un sacco di ex presidenti spirati stampati su carta verde, per vincolarla a non parlare mai più pubblicamente dello scandalo della società per cui lavorava. Karen si rivolge quindi del Reporter del New York Bullettin, Ben Ulrich (Vedi: Occhio di Cassidy 1 - BEN fatto!).

Ulrich si è fatto una fama di duro e puro dall’etica professionale impeccabile, senza perdersi in spiegoni, la serie tratteggia il passato del personaggio, in pochi dialoghi ben scritti veniamo a sapere della moglie malata, della mancanza di soldi per pagare le cure mediche e, in generale, della decadenza del lavoro di Reporter, in favore dei nuovi media, come i Blogger, che scrivono da casa in mutande… Ciao Ben, ti voglio bene anche io!


"Una laurea, un premio Pulitzer, e poi devo leggere 'sto scemo della Bara Volante...".
Ulrich ha capito che la Union Allied Construction è solo la punta dell’Iceberg dello scandalo, a Hell’s Kitchen ci sono dei nuovi giocatori, un Boss e un vigilante mascherato che rappresenta davvero qualcosa di mai visto per questa città.

Il finale è dedicato proprio ad un altro match del duello a distanza tra i due sfidanti.
Matt fa scagionare in tribunale il killer, ma è nei suoi altri panni (quelli più neri e dotati di maschera) che metterà in atto le minacce solo accennate durante la sua arringa difensiva. Raggiunto Healy in un vicolo, tra i due comincia un grezzissimo e tostissimo combattimento che si conclude con la confesione dell’assassino e finalmente Matt ottiene il nome che stava cercando: Wilson Fisk…

Ta-Na-Na-Na!


Il singolo fotogramma più bello di tutta la stagione.
Ma l’ombra di Fisk è talmente lunga, che il Killer preferisce suicidarsi (male) piuttosto che vivere nel terrore di aver tradito il Boss, per altro, questa serie riesce a mettere in scena omicidi grondanti sangue, senza scadere mai nel tragicomico, il che è una grande cosa!

L’ultima scena è bella almeno quanto il combattimento nel vicolo.
Vanessa Marianna (Vedi: Occhio di Cassidy 2 - Enter the Kingpin) titolare di una galleria d’arte, si avvicina ad un enorme uomo, che vediamo solo di spalle davanti al dipinto intitolato “Rabbit in a Snow Storm”. La donna in relazione alla tela gli chiede “How does it make you feel?”, l’uomo, quasi sussurrando risponde solamente “It makes me feel alone”. Vi presento uno dei più colossali cattivi dell’Universo Marvel, uno che ha fatto suo l’adagio, parla piano, ma porta con te un grosso bastone.

Una puntata che per gran parte è sembrata un classico “Legal Thriller”, per un 10% giocava a fare “The Wire” e per il resto un po’ di Daredevil, basta dire che il costume Matt lo indossa dopo 35 minuti e lo fa per meno di 5. Per il resto, mi fa impazzire come stanno mostrando la città di New York in questa serie, Devil non può esistere senza la sua città e qui la vediamo bene, ci sono i palazzi e i vicoli che facevano tanta paura a Frank Miller, quando arrivato a NYC dal Vermont, veniva rapinato in continuazione. Giusto per non alimentare ancora un po’ il razzismo del noto scrittore…

Occhio di Cassidy

1.BEN fatto!
I lettori di Devil conoscono il Report Ben Ulrich, non rivelerò nulla sulla sua (bellissima) storia per non rovinare gli sviluppi futuri, quello che posso dire è che sono molto soddisfatto della scelta di Vondie Curtis-Hall per la parte, l’attore riesce ad essere dolente e determinato proprio come Ulrich dovrebbe essere. Il personaggio è quello selezionato per l’inevitabile “Cambio di etnia” che ormai è un fatto negli adattamenti televisivi e cinematografici (devono esserci buoni e cattivi, in parti uguali, pescando da tutti i gruppi etnici), questo vuol dire che presto anche nei fumetti Marvel Ulrich diventerà nero come successo recentemente a Nick Fury??

Tornando a cose serie, potreste aver notato che Ben Ulrich non lavora per il “Daily Bugle”, probabilmente perché il nome del giornale, in cui lavora anche Peter Parker, è ancora soggetto ai problemi legati tra Marvel e Sony, quindi per non saper né leggere né scrivere, è stato sostituito dal “New York Bullettin”. Quando le due Major faranno la pace sarà sempre troppo tardi…

2.Enter the Kingpin
Kingpin interpretato da Vincent D’Onofrio, è talmente una scelta facile da sembrare un “No Brainer”.
L’Ex soldato Palla di Lardo non avrà il “Fisico di ruolo” di Michael Clarke Duncan che interpretò il personaggio in quella monezza di film del 2003, ma ha sicuramente il background attoriale giusto per la parte e di fronte alla tela di “Rabbit in a Snow Storm” sfido chiunque a non scambiarlo per il colosso che è nei fumetti. Oltre alla sua celebre interpretazione nel film di Stanley Kubrick, ha la capacità di vestire i panni dei giganti (tipo Orson Welles) con grande disinvoltura e poi è nato a Brooklyn, poco lontano da Hell’s Kitchen.


"Avete anche dovuto pensarci prima di chiamare il mio agente?".
A proposito di buon lavoro di casting: l’attrice che interpreta Vanessa Marianna, ha lo stesso identico taglio di capelli della sua controparte cartacea. Vanessa è un altro personaggio importante per i fan della serie, non è uno SPOILER che vi rovinerà la visione, quindi posso dirvelo: un giorno il personaggio rinuncerà al suo cognome di chiare origini italiane, in favore del più coinciso “Fisk”.


Daredevil: Episodio 1x04 - In the Blood

“Nel sangue” è il titolo dell’episodio, ma anche il modo in cui comincia e finisce, nel sangue, appunto. Schizzi di sangue, fiotti di sangue, sui corpi, sui volti, sulle portiere delle auto…

L’episodio si apre con un flashback sul passato di Anatoly e Vladimir che inventano un uso alternativo delle costole del loro compagno di cella defunto (giusto perché si parlava di sangue). Nel presente i due russi sono sotto pressione, Fisk per voce di Wesley, li sollecita ad eliminare il vigilante vestito di nero (Vedi: Occhio di Cassidy 1 - Avengers). I russi scoprono dove si trova Claire e la rapiscono, Matt corre a salvarla, facendo saltare la corrente del magazzino dove l’infermiera è tenuta prigioniera (tanto per lui il buio non è un ostacolo). Nel frattempo Karen mette in scena un goffo tentativo di indagine sulla Union Allied e riceve l’appoggio politico (e qualche consiglio investigativo) da parte di Ben Ulrich, riuscendo anche a portarsi a casa qualche vecchia stampante per l’ufficio (Vedi: Occhio di Cassidy 2 - Vita da ufficio).

Ma il centro di tutto l’episodio è sicuramente Wilson Fisk, alle prese con una cosa molto importante, qualcosa che deve fare in prima persona… Invitare a cena Vanessa. Quando il loro appuntamento viene interrotto da Anatoly, la furia del Boss si scatena, il russo viene pestato a sangue usando la portiera della porta, vi giuro che quando ho visto quella capoccia staccarsi non ci potevo credere… La Marvel è diventata grande.

In ogni storia dove troviamo un protagonista, ci deve essere anche una nemesi, in questo episodio, Matt si vede per poco più di 15 minuti (non consecutivi), a tener banco è proprio il suo antagonista Fisk.
Un personaggio che è stato costruito per assenza, gli altri personaggi parlavano di lui, ma senza mai pronunciare il suo nome (clichè? Pazienza, è figo lo stesso). Nello spettatore è cresciuta l’attesa per questo Boss tanto cattivo da terrorizzare, tutti, il contrasto lo abbiamo avuto nella scena d’esordio, dove lo abbiamo visto impegnato a parlare di arte e solitudine, non propriamente temi da Gangster.


Wilson Fisk, "Gigante in completo" olio su tela, cm 190x130
Qui la cosa viene portata ad un livello ancora superiore: per tutto il tempo Fisk sembra un ragazzino imbranato al primo appuntamento. Vincent D’Onofrio giganteggia sottolineando tutti questi aspetti, usa un tono di voce tirato e strozzato che fa percepire il suo senso di inadeguatezza di un personaggio a disagio, che si tocca costantemente i gemelli della camicia cercando conforto e che non sa che vino scegliere senza consultare il suo assistente. Per altro, evidentemente complessato dal suo peso, visto che confessa la sua passione per la Zuppa Inglese (pronunciata “Supa Inclesi”) come se fosse una colpa gravissima. Vanessa e Wilson sono bellissimi, sono talmente fuori posto che utilizzano i bicchieri da acqua per bere il vino, è un dettaglio, ma questa serie è piena di dettagli di questo livello.

Un personaggio che ci viene mostrato nella sua umanità, la sua distanza da Vanessa è sottolineata anche dai colori: lei in un candido vestito bianco, lui avvolto in un completo nero funebre, come se volesse nascondersi. Quando poi Wilson parte di cervello, ormai ci ha già conquistati, ha già tutta l’empatia degli spettatori e il suo gesto violento, violentissimo, grondante sangue è quasi… Giustificabile. D’altra parte siamo gli stessi che facevano il tifo per Tony Soprano e Walter White no?

Nel finale Fisk dice “Dì al signor Potter che ho bisogno di un nuovo completo”, quel nome fa suonare qualche campanello in testa lo so, ma ne parliamo più avanti, tranquilli.

Occhio di Cassidy

1.Avengers
Wesley parlando con i russi si fa beffe di loro, non si capacita come un uomo mascherato, possa averli stesi, non si tratta mica di un tizio con un armatura di ferro, o armato con un martello magico… Proprio non capisco a chi si stia riferendo.

2.Vita da ufficio
Vicino allo studio legale Nelson & Murdock, è visibile un altro ufficio che risponde al nome di Atlas. Il logo riportato sulla porta è identico a quello della Atlas Comics, ovvero il nome della casa editrice che successivamente adottò il nome di Timely Comics e, in seguito, Marvel Comics.


Mentre Matt, Foggy e Karen, sulla porta del loro ufficio, per ora non possono permettersi una vera targa, ma solo un cartello scritto a mano, che per altro copre (malamente) il nome del precedente proprietario dell’ufficio, ovvero “Van Lunt Real Estate”, un riferimento a Cornelius Van Lunt, leader del gruppo criminale noto come “Zodiac” con l’identità segreta di Taurus, questa era difficile da notare…

Daredevil: Episodio 1x05 - World on fire

Wilson Fisk ha ridotto a zero i problemi di capelli bianchi di Anatoly ed è anche riuscito a convincere Vladimir, desideroso di vendetta per il fratello, che il colpevole è in realtà il vigilante mascherato. L’espressione che state cercando è Divide et impera. Matt, intanto, scopre che il capo dei Russi è proprio Vladimir, i due si trovano nel finale dell’episodio… Oh se si trovano…

Nel frattempo, però, Hell’s Kitchen affronta i suoi problemi di gentrificazione. Foggy e Karen fanno la conoscenza della Senora Cardenas e del suo insopportabile spanglish. La donna vive in un fatiscente palazzo di proprietà di Tully, pedina chiave nello scontro Fisk/Russi. Proprio i due compari di Matt, si impegneranno in prima fila a difendere i diritti della signora, aggiustandole il rubinetto della cucina, ma soprattutto, attraverso un incontro preliminare con gli avvocati difensori di Tully, ovvero il potentissimo studio legale da cui Foggy si è licenziato. Vederlo rientrare dalla porta principale, mi ha ricordato un episodio di Better Call Saul.

A metterci il carico, il fatto che l’avvocato che li “accoglie” è la Ex di Foggy, che per tutto il tempo lo chiama “Foggy Bear” nel tentativo di delegittimarlo. Ma il nostro rubicondo principe del Forum non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.


Lo so che non sembra, ma questa è Rosario Dawson...
Matt indaga sui Russi, attraverso un poliziotto corrotto e il suo cellulare prepagato, raggiunge una delle basi dei Mafiosi, proprio mentre Foggy e Karen sono alle prese con una cena pseudo-romantica (passata a parlare di Matt… Foggy, non è cosa, lascia stare).

In contemporanea si svolge anche un'altra cena, ovvero il secondo, tesissimo, appuntamento tra Vanessa e Wilson Fisk. Come al solito Vincent D’Onofrio ci offre una prova magistrale nei panni del Boss, quando Vanessa gli parla di un ex spasimante, vestito di bianco e con un vistoso foular al collo, Fisk si chiude in se stesso. Secondo voi è un caso che un giorno il futuro Kingpin, vestirà proprio in quel modo?

Per altro, Matt (non ancora Devil) e Fisk (non ancora Kingpin) in questa serie non vestono ancora i loro colori ufficiali, rosso per il primo e bianco per il secondo. La cosa che è chiarissima in questo episodio, è il fatto che Matt e Fisk sono due facce della stessa medaglia, come ci hanno insegnato tanti fumetti di Super Eroi, il buono e il cattivo sono spesso molto simili (ricordate “Unbreakable”?), ma divisi dai modi utilizzati per ottenere i risultati. Qui la sceneggiatura si gioca addirittura un colpo alla John Milius, ovvero: mettere in bocca ai personaggi la stessa identica frase, pronunciata in due momenti diversi dell’episodio. Sia Matt che Fisk si ritrovano a dire che ciò che fanno, lo fanno per “rebuilding this city” e proteggere le persone che ne fanno parte. Ora, siccome io (e non solo io) considero John Milius un grandissimo sceneggiatore, ho appena fatto un enorme complimento a questa serie tv.


My city of ruins...
Le due cene, però, vengono interrotte dall'esplosione del covo della mafia Russa, il piano di Fisk per eliminare tutti insieme i suoi avversarsi. Foggy fa in tempo a toccare il viso di Karen e i due si ritrovano sbalzati via dall'esplosione (Foggy, certi messaggi che ti manda il cosmo, dovresti iniziare a coglierli…), mentre Vanessa e Wilson, guardano le fiamme in lontananza, come dei novelli Helena Bonham Carter e Edward Norton nel finale di Fight Club.

Ultima scena? Devil viene fermato dalla polizia, mani in alto. Per fortuna questa è una serie Netflix, non bisogna aspettare una settimana per vedere come continua la storia.

Ma il titolo dell’episodio a cosa si riferisce? Ad una frase di Matt, mentre cerca di descrivere a Claire (sempre più cotta di lui) il suo modo di “vedere”. Per la prima volta, abbiamo una messa in scena della famosa “Vista Radar” di Devil, in pratica un mondo in fiamme… Fiiiiiiigo! 


Daredevil: Episodio 1x06 - Condemned

Siccome questa è una serie Netflix, so che non avete fatto passare tanto tempo tra il cliffhanger dell’episodio precedente e l’inizio di questa puntata, che però mi ha anche dato una (brutta) conferma: ora ho capito perché ai giornalisti, hanno mostrato solo le prime cinque puntate in anteprima…

Wilson Fisk controlla quasi totalmente la polizia, tra gli sbirri corrotti ci sono i fidati Hoffman e Blake. Nella sua guerra contro i Russi, Matt riesce a mettergli i bastoni tra le ruote salvando Vladimir (facciamo una petizione perché i Russi al Cinema non si chiamino tutti così?) e portandolo in un magazzino abbandonato per curarlo. Con l’aiuto di una telefonata a Claire e di un bengala, trovato grazie al suo super fiuto, Matt cauterizza le ferite del Russo, mentre Claire dall’altra parte della linea si gode le sue urla di dolore…


"Non ti preoccupare, farà più male a te che a me".
Matt cerca di ottenere dal suo compare qualche informazione su Fisk, il Russo all’inizio è recalcitrante, ma dopo aver attraversato di faccia, quattro o cinque piani del palazzo in caduta libera (Best Scene!) il cattivone si scioglie un po’, rivelando addirittura a Matt dove trovare le prove per incriminare Fisk e  Leland Owlsley. Nel finale, poi, i due trovano una via d’uscita attraverso il condotto fognario e qui Vlaidimir si sacrifica (!!!) trattenendo la polizia, consentendo al vigilante di fuggire illeso, anche se la colpa delle esplosioni di Hell’s Kitchen ricadrà proprio su di lui.

Il rallenty iniziale ci mostra il futuro Devil mentre si libera dei poliziotti, ma da qui in poi le cose vanno così così. Wilson Fisk in questa stagione non è ancora il minaccioso Gangster che conosciamo nei fumetti, vederlo comandato a bacchetta da Wesley mi sembra un'esagerazione per sottolineare questa parte della caratterizzazione del personaggio, anche se D’Onofrio fa un lavorone, davvero, giù il cappello!

Per dirla in termini Marveliani, il Team-Up tra Matt e Vladimir sarebbe anche un'idea interessante, che sfrutta il classico topoi narrativo del buono e del cattivo, insieme per forza. Quello che non mi ha convinto affatto è stata la repentina redenzione del Russo, che prima lotta come un toro contro Matt, poi in un tempo a mio avviso eccessivamente breve, arriva a sacrificarsi per colui con cui, fino ad un minuto prima, si stava prendendo a calci sui denti.


A vederli così non si direbbe, ma questo due sono grandi amici...

Ho apprezzato molto il fatto che “Condemned” sia un episodio di sopravvivenza, sporco, ferito, coperto di polvere come i due protagonisti, ma è anche una puntata fin troppo interlocutoria. Analizzando gli episodi uno per uno è una cosa che si nota, ma nell'ottica di un lungo film di 13 ore ci può anche stare una puntata come questa. Per altro priva di “Occhio di Cassidy”, insomma le tentano proprio tutte per non farmi andare giù questo episodio!

Daredevil: Episodio 1x07 - Stick

Se leggendo il titolo dell’episodio, avete pensato che in Inglese vuol dire bastone, vuol dire che siete persone tutto sommato normali. Se, invece, avete fatto un salto carpiato triplo sulla sedia, vuol dire che siete lettori abituali del fumetto da cui questa serie è tratta.

Dove avrà imparato Matt a prendere a botte la gente, nei panni di un ninja urbano? Facile: da un ninja urbano non vedente, molto, ma molto bravo a prendere a calci la gente, no, non Rutger Hauer di “Furia Cieca”, ma da Stick.

"Ragazzino, quante volte te lo devo dire, non sono Rutger Hauer, cosa sei? Cieco?".
In questo settimo episodio non scopriamo davvero chi sia Stick, però la puntata, tutta giocata su due piani temporali, ci racconta cosa rappresenta per Matt. Nella porzione di episodio ambientata nel passato, vediamo le suore dell’orfanotrofio dove vive Matt (Vedi: Occhio di Cassidy 1 - La Pinguina!) chiamare questo misterioso anziano cieco, con l’idea di dare una guida per il giovane Murdock, qualcuno che possa insegnarli a gestire la sua cecità. Di fatto il rapporto tra i due diventa più complesso, nemmeno mangiare un gelato è una cosa normale, quando hai i sensi rimanenti super potenti…

Inoltre, Stick fornisce un ottimo allenamento a Matt, fatto di mazzate, pugni e un addestramento spaccaossa in vista (che per due non-vedenti è un po’ ironico) per una misteriosa missione. Galeotta fu la carta del gelato, però, quando Matt fa l’errore di regalare a Stick un innocuo braccialettino fatto appunto con la carta, il Maestro abbandona l’allievo, colpevole di aver cercato una figura paterna sostitutiva.

Nel presente le cose per Matt non vanno alla grande, viene steso anche dal taser di Leland Owlsley. Ora, io non sono un boss criminale con un vigilante mascherato alle calcagna, ma se mai dovessi riuscire a stenderne uno, molto intenzionato a mandarmi in galera a vita, io per non saper né leggere e né scrivere gli pianterei anche una pallottola in testa, chiamatemi paranoico se volete.

Oltre a questo, il futuro Diavolo Rosso, ha bisogno di un po’di aiuto, proprio da parte del ritornato Stick, per mettere termine ai loschi affari della Yakuza giù al porto. Una misteriosa e potentissima arma chiamata Black Sky (Vedi Occhio di Cassidy 2 - Misteri Misteriosi), in un tripudio di dialoghi passivo-aggressivi Matt e Stick arrivano ai ferri corti quando scoprono cos’è davvero Black Sky, ovvero un ragazzino spaventato dotato di immensi poteri.


"Credete a chi vi dice che stare troppo vicino alla tv non fa bene alla vista".
Stick vorrebbe ucciderlo per non lasciarlo nelle mani della Yakuza, Matt si oppone categoricamente alla soluzione del suo Maestro, ma mentre è impegnato a prendere a cazzottoni alcuni mafiosi Giapponesi, Stick raggiunge il ragazzino e completa la sua opera…

Si tratta della classica goccia che fa traboccare il vaso, dopo una serie di accuse e rinfacciamenti di vecchi attriti, Stick e Matt si pestano come due fabbri, sono botte da orbi (tra ciechi), ma qui è l’allievo a superare il maestro, Stick resta a terra e viene cacciato via da Matt, che resta desolato a frugare tra i cocci del suo appartamento, dove ritrova… Il vecchio braccialetto, colpo di scena alla Mario Merola finale!

L’ultima scena è dedicata a Stick a rapporto da un misterioso figuro dalla schiena sfregiata (Vedi: occhio di Cassidy 3 - Like a Stone), qui si sta già iniziando a preparare il terreno per la stagione numero due.

Occhio di Cassidy

1.La Pinguina!
Nel dialogo tra Stick è una delle suore, l’uomo chiede della madre del ragazzo, la Sorella fa finta di nulla, ma è probabile che sappia. Assisteremo ad un'apparizione di Suor Maggie? La madre di Matt creduta morta che i lettori del fumetto conoscono bene?

2. Misteri Misteriosi
Black Sky mi è sembrato un collegamento con la serie “Agents of S.H.I.E.L.D.”, ma potrebbe anche essere il primo passo per il progetto segreto che comprende uomini-super-potenziati, che sarà sicuramente centrale nella serie tv Netflix dedicata a Luke Cage.

3 - Like a Stone
Nell’ultima scena Stick parla con un misterioso uomo con la schiena piena di cicatrici. Non lo chiama mai per nome, ma potrebbe tranquillamente essere Stone, membro del clan Ninja die Casti, uno dei (tanti) altri allievi di Stick. Sapete come si chiama il Clan nemico dei Casti? La Mano… Che non è quella degli Adams però!

Che dite? Siamo abbastanza fedeli al fumetto?
Per altro Scott Glenn, mi è sembrato abbastanza convincente nel ruolo di Stick, anche se secondo me è stato scelto perché un po’somiglia a David Carradine, che a mio avviso era la scelta numero uno, due e tre per la parte, se le cose fossero andate diversamente.

2 commenti:

  1. No, perchè penso che tutti ci ricordiamo del "beeellissimo" film con Ben Affleck. Con una Jennifer Garner che faceva Electra buttata lì a caso e con... vabbè, mi sto zitto.

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    1. Eh Eh, una Texana con la faccia quadrata ad interpretare una Greca e un Irlandese con un mirino in testa... Poi iniziavano i problemi VERI del film! Mamma mia che zozzeria ;-) Grazie per il commento, Cheers!

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