Se Joe
Carnahan si è messo in testa di diventare uno dei miei registi preferiti, sta
facendo tutte le mosse giuste per comprarmi.
Stretch
(Patrizio Pallone) è andato ad Hollywood per fare l’attore ed è finito a fare
l’autista di Limo, la sua ex lo ha mollato per un giocatore dei Cleveland
Browns. Il nostro protagonista è un attoruncolo che non è buono nemmeno per
“CSI: Miami”, ha come collega Jessica Alba con gli occhiali e il cinema ci ha
insegnato che anche Jessica Alba, se ha gli occhiali è da considerarsi brutta/sciatta/di
poco conto.
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Esempio di bruttina cinematografica |
Ecco, da qui
in poi… Il delirio!
Sì, perché lo
script, scritto a più mani (tra cui lo stesso Carnahan) è uno di quelli che capisci da subito che è buono dai dettagli. Quando Ray Liotta (Himself) dà al
protagonista un'automatica caricata a salve e un distintivo da poliziotto
finto e Stretch li butta sul sedile del passeggero, capisci subito che
prima o poi nel corso della storia, questi oggetti di scena torneranno utili.
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Se voi pensate di aver avuto una brutta giornata, sappiate che a lui è andata molto peggio. |
Per il resto Joe
Carnahan recupera la follia, ma soprattutto i personaggi fuori di testa di “Smokin'
Aces” e applica tutto ad un film che ho visto paragonato a “Fuori orario” di
Scorsese. Ok ci sta, un protagonista alle prese con una notte folle, però sarebbe dare uno spessore non adatto a questo film, secondo me, il
titolo più giusto con cui paragonarlo è “Tutto in una notte”/ “Into the Night”
di John Landis. Carnahan che prova a fare Landis, vi rimando alla prima linea
del commento.
La follia dei
personaggi coinvolti nella stramba notte di Stretch è tutta lì da vedere, Ed
Helms ha il compito del ruolo comico (dall’oltre tomba), Chris Pine se ne esce
con il personaggio più folle della sua filmografia, una specie di Howard Hughes
con barba da Rick Rubin, ma molto più fuori di melone!
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"Sì, sono quello che ha fatto il Capitano Kirk, hai da accendere?" |
L’ambientazione
Hollywoodiana dà l’assist ad un paio di camei tutti matti: David Hasselhoff
nei panni di se stesso (The Hoff) e Norman Reedus, nei guai in un stanza
d’albergo (sempre con la fedele balestra che usa in
The Walking Dead), ma
più che una parata di facce note, è il film ad andare a tavoletta, ottimo
ritmo, montaggio, intreccio, Patrick Wilson (AKA Patrizio Pallone) sforna
probabilmente il suo ruolo più convincente, ottimi tempi comici, si trasforma
in un Willy il Coyote alla guida di una Limo nera.
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"Questo è l'orologio con cui parlavo con KITT". |
I dialoghi
sono spassosi, suonano bene, ci sono almeno un paio di tormentoni (ormai rispondo
al telefono dicendo solo “Yes, indeed” e almeno una volta oggi ho usato “Own
the space”), poi, vero, magari non è proprio impossibile capire l’identità della
tipa in rosa che chatta tutta la notte con Stretch, ma va bene così,
onestamente mi sono divertito un sacco, la mia ossessione/passione per “Into
the Night” di sicuro mi ha aiutato, ma per essere un film finito in DTV quasi
subito, a mio avviso è un titolo di Culto e Joe Carnahan aggiunge una tacca al
suo fucile… Continua così ragazzo!
Lo guarderò solo per la gente stramba che lo compone hehe
RispondiEliminaAh si é sicuramente zeppi di strambi personaggi molti dei quali non lì ho mostrati nelle foto ;-) Cheers!
Elimina"anche Jessica Alba, se ha gli occhiali è da considerarsi brutta/sciatta/di poco conto."
RispondiElimina.......
*Si butta via dalle risate fino ad avere una sincope, si ricompone e all'improvviso si fa serissimo*
-maceeeerto. A patto di essere una Superchecca cieca/sorda con problemi di apprendimento.
Per il resto mi hai fatto venire voglia di un recupero: ne ignoravo l'esistenza.
Eh eh ti ringrazio, proprio l'attrice giusta per fare la parte delle bruttina ;-) E' stato un DTV già in patria, in questo strambo Paese a forma di scarpa, boh! In ogni caso Joe Carnahan cambia spesso genere, sa fare film di intrattenimento ben fatti e ha nel CV quella bombetta di "The Grey" le sta provando tutte per farsi voler bene. Grazie per il commento! Cheers ;-)
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