Dovevo per
forza sbatterci il naso contro questo Lost River, perché è il classico film
che nel cast può contare solo nomi di gente che per una ragione o
per l’altra, mi convincerebbe quasi sempre a guardare qualunque cosa. A questo
aggiungiamo il fatto che è anche l’esordio alla regia di Ryan “Driver” Gosling,
ecco, non potevo proprio perderlo, come è andata? Mah…
Non devo certo
spiegarvi chi è Ryan Gosling, uno di quei nomi che ogni volta che lo pronunci,
senti in lontananza urletti di donne in preda agli ormoni, in pratica Ryan sta
all’altra metà del cielo come Frau Blücher sta ai cavalli.
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"Non posso dirigere con un berretto da Baseball in testa come fanno tutti, mi rovino il ciuffo". |
Mi sono già
lanciato in odi sperticate per il modo in cui, con la fissità tipica
dell’ottuso negli occhi e un numero di espressioni da far invidia a Steven
Seagal, il nostro riesce a tratteggiare personaggi caratterizzati da improvvise
esplosioni di follia sanguinaria. Al suo attivo ha ruoli in cui l’ho trovato
perfetto ("The Believer" e "Le idi di marzo") e almeno un capolavorone senza
sterzo (ovviamente "Drive"), in mezzo anche film che mi hanno allegramente
scartavetrato i maroni, ma non per colpa sua (Come un tuono). Insomma, bravo, ma
soprattutto “bello bello in modo assurdo” eppure al biondo pare mancare
qualcosa: la voglia di dimostrare di essere anche intelligente. Qual è il modo
migliore per farlo quando di mestiere fai l’attore? Facile: saltare la
barricata ed esordire come regista, e se proprio vuoi fare il grosso, il film,
te lo scrivi anche…
“Lost River” a
mio avviso, è un casino. Un casino non privo di fascino, ma pur sempre un
casino.
La mamma
Billie (Christina Hendricks, se avessi avuto una mamma così sarei stato tutti i
giorni a casa a fare i compiti…) e il suo figliolo Bones (Iain De Caestecker)
vivono in una catapecchia a rischio demolizione, attanagliati dai debiti, in
una città della provincia americana più decadente (ben interpretata da Detroit)
soprannominata “Bullytown”.
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"Cassidy, vai subito in camera tua...". |
Su questa
trama stringata, Gosling appiccica di tutto: un tetro di Grand Guignol
utilizzato come coro Greco delle tragedie che si abbatteranno sui protagonisti
nel corso della storia. Deliri a tratti splatter, dei non ben precisati (ma
sicuramente a rischio Metaforone) gusci in cui Billie cerca rifugio… Scusate lo
devo dire, tanto di cappello al poveretto che ha dovuto modellare queste
“Shells” perché potessero ospitare le grazie di Christina Hendricks, il film ti
lascia così tanto tempo di meditare, che non ho potuto fare a meno di pensare
al povero addetto al Plexiglass che torna a casa deluso la sera, dopo una
frustante giornata passata a modellare le poppe della rossa di Mad Men,
giornataccia…
L’atmosfera
generale di “Lost River” è quella di un incubo surreale, più che raccontare una
storia, Gosling riempie il film di immagini acide. Durante tutto l’arco della
pellicola trovate i neon colorati di Nicolas Winding Refn, il montaggio stiloso
e la bella fotografia tipica di Harmony Korine (infatti il direttore della
fotografia è lo stesso di “Spring Breakers”, Benoît Debie), ma anche una lunga
inquadratura su una casa che brucia, che ricorda moltissimo il finale de “La
Rabbia giovane” di Terrence Malick. Ora, personalmente tutti questi nomi, presi
singolarmente e a dosi controllate sono davvero in grado di amarli sul serio,
ma trovarli tutti insieme, per di più scimmiottati da un regista esordiente che
chiaramente prende ispirazione, mi diverte, ma non mi esalta. Un po’come il
concerto di una cover band: puoi essere bravo quanto vuoi, ma rischi sempre di
passare per uno che si atteggia.
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"Secondo me non ci entro tutta lì dentro" , "Bah, magari se trattieni il respiro... Naaaaa!". |
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Hanno messo la scritta, perchè sia chiaro a tutti che questo NON è "Badlands" di Malick. |
Di fatto, “Lost
River” sembra un cortometraggio con un minutaggio che è scappato di mano, in
certi momenti è fin troppo palese lo sforzo di Ryan Gosling di raccogliere
quanti più “Bravò!” possibili, come sceneggiatore invece, secondo me, è ancora
alle aste ed è anche una mossa un po’(troppo) paracula, quella di esordire
con un film che spiega poco e lascia tantissimo all’interpretazione.
Quindi,
sorvolando sul suo talento di scrittore, il film è comunque molto bello esteticamente,
non gli si può davvero criticare nulla dal punto di vista visivo, risulta tutto
molto ben fatto (ribadisco avere Benoît Debie aiuta e nemmeno poco…), inoltre
è chiaro che Gosling sia uno che sa come gestire gli attori, forse perché sono
quasi tutti suoi colleghi o, come nel caso di Eva Mendes, anche compagni di
vita, però le facce che popolano il film funzionano.
Trovo
abbastanza inquietante il fatto che molti registi, avendo Christina Hendricks
del cast, non la valorizzino quasi mai come si deve, anzi, la rossa risulta
spesso abbastanza sciatta, qui invece è credibile nel ruolo della madre del
protagonista, avvenente senza risultare fuori luogo e soprattutto molto brava.
Per dirvi della valorizzazione delle attrici, Gosling in questo film, può
permettersi più di un'inquadratura dove in contemporanea, sullo schermo
compaiono insieme sia la Hendricks che Eva Mendes, mandando in frantumo lo
schermo del “Culometro” lo strumento che misura la rotondità delle curve
femminili, potete fare una ricerca su Wikipedia se volete, esiste sul serio…
… No sto
scherzando, non esiste, non andate a cercarlo state qui con me…
Saoirse Ronan
a mio avviso funziona molto bene in questo film, ma per quanto mi riguarda la
sorpresa è Iain De Caestecker, attore che conosco principalmente per la parte
di Fitz nell’inguardabile “Agents of S.H.I.E.L.D.” (più comunemente conosciuto
come Agents of P.I.R.L.A.), che qui si libera finalmente dei panni del nerds
complessato e per tutta la durata del film ho sinceramente fatto fatica a non
credere che l’attore non fosse il fratello minore di Ryan Gosling.
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We almost lost Detroit, come in un pezzo degli anni '60. |
Ora qui lo
dico e non lo nego, va bene l’esordio dalla regia di Gosling, onore e merito
alla Signora Steele, Christina Hendricks io la vorrei vedere in tutti i film,
però il motivo per cui volevo vedere “Lost River” fin dalle prime immagini
promozionali, quando il film aveva ancora il titolo provvisorio di “How To
Catch a Monster” è uno ed uno soltanto, ovvero: la presenza di Matt “Più grande
attore del mondo” Smith.
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"GERONIMOOOOO!" |
Al suo primo
ruolo lontano dal “Bowtie” del Doctor Who, il giovane attore britannico si
mangia lo schermo ogni volta che entra in scena, rasato a zero, applica tutte
le parti della sua fisicità da cartone animato al bullo di Bullytown, un
simpaticone che risponde al nome di… Ehm… Bully (quando dicevo che il Gosling
sceneggiatore è ancora alle aste).
Tra le
orecchie a sventola, il mento alla Tarantino e la cicatrice sulla testa, Matt
Smith vince tutto, gli basta sbraitare sulle rovine di Bullytown per
guadagnarsi il titolo di personaggio più interessante di tutto il film. A mio
avviso, avrebbe meritato anche più spazio, perché dopo anni
passati ad interpretare un buono come il Dottore, il ragazzo si dimostra
talentuoso anche nella parte del maniaco psicotico e pare averci preso gusto
(ora sta interpretato Patrick Bateman nel musical di American Psycho).
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"Provaci tu ad andare in giro in una cabina del telefono e poi vediamo se non diventi un pò toccato anche tu". |
Insomma, non
posso dire che il film mi sia piaciuto, ma nemmeno che sia tutto da buttare, se
i nomi che ho snocciolato durante il commento vi hanno fatto pizzicare il senso
di ragno, questo film potrebbe fare per voi. In generale penso (e spero) che
non sarà questa la direzione della carriera registica di Ryan Gosling, spero di
vederlo alle prese con qualcosa di meno paraculo, ma soprattutto senza l’ansia
da prestazione di uno che pare avere il terrore di essere etichettato solo come
Sex Simbol. Stai sereno Ryan, ti vogliamo bene lo stesso.
Capisco che
sia un problema grosso essere, giovane, biondo, famoso, ricco, fidanzato con
Eva Mendes e con degli addominali da copertina di CG, ti capisco, è dura, sono
problemi gravi questi…
quando hai paragonato Gosling a Frau Buchler, giuro che sono collassato...ne sto leggendo di ogni sorta su questo film, mi toccherà vederlo prima o poi...
RispondiEliminaEh eh, ti ringrazio ;-) Mr Ink qui sotto dice bene, è un film visivamente molto ben fatto, ma non basta essere belli per essere anche bravi… In generale mi è sembrato un po’ paraculo come esordio, anche se Ryan mi è simpatico lo stesso. Grazie per il commento! Cheers ;-)
EliminaAhahah, nei vari commenti ho letto della tua venerazione per Smith, che purtroppo conosco pochissimo. In questi giorni, lo metterò a fuoco meglio recuperando Womb, ma il recupero è dettato dalla presenza della Green.
RispondiEliminaRiguardo al film: Gosling è bello, bravo, e stranamente risulta pure simpatico. Quindi il film non lo si trova bruttissimo, come la critica ufficiale dice. Peccato che la storia ci sia e non ci sia; visivamente è un bel vedere. La prossima volta, però, deve farsi dare una mano con la sceneggiatura. Il cast anche è ben assortito, ma la migliore è Barbara Steele, iconica al solito :)
Sono un fan del Doctor Who, e Matt “Più grande attore del mondo” Smith ha fatto sfaceli con TARDIS e cacciavite sonico, a mio avviso lui è molto bravo, “Womb” è anche nel mio mirino da un pezzo, anche perché la Green si lascia guardare, ma ultimamente anche nei film scarsi lei è molto brava ;-)
EliminaAnche io trovo Gosling anche simpatico, oltre a tutte le altre qualità (anche se di Bello mi interessa relativamente poco), questo suo esordio è visivamente e tecnicamente ineccepibile, solo che mi è sembrato un film paraculo, che lascia aperte mille porte per altrettante interpretazioni, concordo con te, gli serve uno sceneggiatore, uno molto bravo. L’omaggio a Barbare Steele è un'altra di quelle cose per cui Ryan si guadagna punti simpatia ;-) Cheers!
Consiglio di vederlo da soli, di notte, al buio: vi sentirete come Barbara Steele. Io sono un lynchiano, quindi certe atmosfere e le libere interpretazioni le accolgo sempre volentieri, storcerò il naso solo se il buon Ryan al terzo o quarto film non avrà ancora dimostrato di saper coltivare uno stile più personale. Per il momento sono contento di condividere un po' di gusti cinematografici con lui. Saoirse Ronan è un angelo.
RispondiEliminaSono abbastanza d'accordo con te, un esordio che strizza l'occhio ai Lynchiani, ai Malickniani, ai Refniani e per non far torto a nessuno anche ai rettiliani ;-) Però puoi giocarti questa carta una volta, poi devi dimostrare che tipo di regista sei, li aspettiamo alla prova del nove del secondo film. Grazie per il commento, cheers! ;-)
EliminaLo ammetto...mi fa un pò' paura...
RispondiEliminaVedere il film, Ryan Gosling o il mio commento ti fanno paura? ;-)
RispondiEliminaIl film...
EliminaDi positivo posso dirti che comunque il cast fa un bel lavoro. Diciamo che la volta che ti senti in vena di un film tutto estetica e robe strambe puoi vederti questo. Di consigliartelo però non me la sento ;-) Cheers!
EliminaODE£I M.U.O.I.O....
RispondiEliminaLa M[ilf]amma è Christina Hendrichs (cioè codesta: http://www.pop-topia.com/wp-content/uploads/2013/05/196-christina-hendricks-ruven-afanador.jpg) e il figlio si chiama
BONES...
....PPPè fforza!!!!!! XD XD XD
Ommiodio!! È Vero non ci avevo pensato!! :D :D :D Boh basta, è ufficiale, Ryan Gosling è il Troll numero Uno del 2015! ahahaahah
EliminaNon dico che sia brutto, diciamo che l'ho trovato strano
RispondiEliminaNon é brutto. Al massimo un po' (tanto) paraculo ;-) Cheers!
EliminaAaah, non sapevo ci fosse Fitz del tanto odiato (non da me!) duo FitzSimmons! Motivo in più per recuperarlo... e sappi che a me Gosling non smuove un capello: per citare a mia volta Elio, quell'occhio spento nel viso di cemento non mi fa n caldo né freddo!
RispondiEliminaApprezzo sempre questo utilizzo delle Elio citazioni che dimostra dimestichezza ;-) Qui Fitz al massimo é un FitzRyan sembra ul fratellino minore, fammi sapere cosa ne pensi ;-) Cheers!
EliminaNon conoscevo il film...La locandina da horror anni 80 mi attira, e anche le atmoscere Lynchane...vedrò se riesco a recuperarlo...
RispondiEliminaCi sono momenti un po' horror e poi c'è Barbara Steele. Ma devi essere proprio in vena la sera che deciderai di guardartelo ;-)Cheers!
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