sabato 9 maggio 2015

Black Sails - Stagione 1: Ridare giustizia alla Pirateria


Ah! La Pirateria!
Avrei sempre voluto essere un pirata (“Mi chiamo Cassidy Threepwood e sono un temibile pirata” CIT. ) il mare aperto, le battaglie a colpi di cannonate e sciabolate, il rum, le festacce nere una volta attraccati in un porto amico, ah! Le gioie della pirateria!

Crescendo poi ho realizzato che la vita del Pirata non è tutta pesche e crema, avere la carnagione di un Vampiro fa un po’a cazzotti con lunghe giornate sotto il sole battente, l’idea di passare tanto tempo in una barca piena di nerboruti omaccioni, senza per altro saper nuotare, diciamo che ha tolto quel minimo di fascino alla pirateria ecco. La pietra tombale definitiva porta il nome di Jack Sparrow, che ha dato il colpo di grazia anche alle mie ultime velleità marinare…
Per farci giustamente tornare a gasare pensando alla Pirateria per fortuna abbiamo Black Sails.

La serie creata da Jon Steinberg e Robert Levine, parte da un'idea un po’balorda, ovvero: porsi come prequel di “L’isola del Tesoro” di Robert Louis Stevenson, classicone dell’infanzia che ha contribuito due righe a far amare a tutti noi la pirateria.

"Da bambino ho letto 'L'isola del tesoro' e guardate da grande che lavoro sono finito a fare, pensate se avessi letto 'Piccole Donne'".
Detto questo, dopo aver visto il primo episodio (dal pragmatico titolo di “I.”) posso dire che tutta la questione del Prequel non è invasiva, anzi, è un gustoso valore aggiunto, come ad esempio quando comprare un giovane tizio di nome John Silver.

Il cast mi sembra molto azzeccato, Toby Stephens nei panni del Capitano James Flint funziona alla grande, il suo personaggio ha tutto per scalare la vostra personale classifica dei Pirati preferiti, colto ma sanguinario, preoccupato di essere all'altezza delle aspettative della ciurma, ma determinato a comandare, insomma, siamo sul pezzo dai!
Che dite, è abbastanza Piratesco così?
Il personaggio di Eleanor Guthrie (Hannah New) ha una delle migliori entrate in scena viste di recente in una serie tv, pur essendo una biondina tutta precisina, è molto credibile quando fa la “Camionista” in mezzo a branchi di sudici lupi di mare, aggiungeteci anche la guardabile Max (Jessica Parker Kennedy) che alza subito il livello del “Sesso a pile” della serie.

Basta questa immagine per convincervi a guardare questa serie Tv.
La caccia alla pagina misteriosa del Diario di bordo è oggettivamente l’incipit più piratesco mai visto per far cominciare una storia tutta ambientata tra porti e oceani, nel corso della stagione poi, la CG migliora e i combattimenti navali diventano sempre più spettacolari.

Ecco, ora si che cominciamo a ragionare...
Il valore aggiunto? Il pilot è diretto da Neil Marshall, ormai un regista di serie tv.
Il ragazzone è quello che chiamano quando devono dirigere l’episodio del bordello massimo di “Game of Thrones” (solitamente l’episodio numero 9 di ogni stagione). Secondo me ormai lo tengono in una gabbia legato, pompandolo facendogli ascoltare in continuazione “Eyes of the tiger” per poi liberarlo al grido di: “Vai Neil! Spacca tutto!”. Ecco, Black Sails inizia così, guardatevi il cold open e la (fighissima) sigla e poi ditemi se non vorrete mettere mano alla sciabola, stringere un coltello tra i denti e lanciarvi all'arrembaggio anche voi!
Un appello: Fate dirigere dei film a quest'uomo!
Per essere una serie prodotta da Michael Bay (per gli amici Michele Baia), c’è parecchia azione, ma soprattutto lo sviluppo e la caratterizzazione dei personaggi tiene banco, mescolandone immaginari con alcuni realmente esistiti. Lo stesso vascello Spagnolo al centro della prima stagione, l’Urca de Lima, è veramente affondato al largo di Fort Pierce nel 1715. Quindi la serie riesce a “Issarsi” (termine tecnico marinaresco molto in tema) facendo funzionare bene sia la parte storica che quella di pura fiction.

“Vele Nere” poi bisogna dirlo, ha un ragguardevole numero di donne nude che si aggirano per gli episodi (HBO fa scuola e proseliti) e le idee precise su come fare scene efficaci. Una delle mie preferite della prima stagione è l’arrembaggio dell’episodio numero 5 (“V.”). Vediamo tutto dagli occhi (miopi) del personaggio più normale della ciurma, quello più simile al pubblico a casa, ovvero: il contabile Dufresne (come l’Andy di “Le ali della Libertà” per altro). In un attimo ci troviamo in prima linea a lottare nella mischia. L’assedio alla nave nemica, comandata da un sosia di Carlo Cracco poi, si conclude con un clamoroso “Mexican Standoff” che non vi rivelerò, ma che vi assicuro, vale la pena scoprire.

Il “Bonus Cazzima” della stagione lo vince il Capitano Vane (Zach McGowan). Vi dico solo che ad un certo punto di scontro con Barbanera (non so se è QUEL Barbanera, ma ha la barba, è nera, ed è grosso come un armadio), in una scena simil-Zombie veramente esaltante!

Vi presento il candidato numero uno, due e tre, per il ruolo di Bad Ass della serie.
Gli attori sono tutti molto bravi, ho apprezzato il personaggio di Eleanor (Anna Nuova) risoluta nel suo voler ereditare l’azienda di famiglia, ma il vero protagonista è il Capitano James Flint (Tobia Di Stefano), la sua ambiguità va di pari passo con il suo carisma, non è chiaro se il suo cuore stia con Mrs. Barlow, con la pirateria, o con la semplice brama di tesori, in ogni caso chiunque si metta sulla sua strada è solo un intralcio.

La stagione si conclude dopo una clamorosa battaglia con un obbligatorio Cliffhanger che mi costringe a buttarmi il prima possibile anche sulla stagione numero due. Grazie a “Black Sails” la pirateria è di nuovo qualcosa per cui vale la pena esaltarsi!

6 commenti:

  1. l'avevo registrata ma poi non ho mai avuto la voglia di iniziare a vederla...mi sa che ho sbagliato, ne ho sentito dire solo bene...

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    1. La prima stagione sono solo 8 episodi, la seconda 10, io te la consiglio caldamente, è una bombetta 'sta serie, dagli una possibilità e secondo me potrebbe piacerti ;-) Per altro a breve arrivo anche con il commento della stagione numero 2, che per la nuda cronaca, è fantastica ;-) Cheers!

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  2. Spettacolo.
    Peccato che non ci sia Neil a dirigerla tutta quanta, perché avrebbe fatto sfracelli.
    E poi non è giusto che Neil non faccia un film da 5 anni. È l'unico vero erede di Carpenter e infatti gli stanno facendo fare la sua stessa fine.

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    1. Hai completamente ragione, avere Neil Marshall a dirigere un pilot è come presentarsi ad una gara di Soft Air con un carro armato ;-) La pensiamo alla stesso modo, quel ragazzone Inglese è un Carpenteriano come noi (e si vede!), 5 anni senza un suo film sono un enormità. e al pari di Giovanni Carpentiere ha una serie infinita di titolo (uno più figo dell'altro) in lavorazione che chissà se vedranno mai la luce. Ingiustizia, tremenda ingiustizia... Grazie per il commento! Cheers ;-)

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  3. Non sono mai stato un patito di pirati, ho iniziato a seguire questa serie per l'oggettiva bellezza della sigla e perché era un periodo che non stavo seguendo altre serie in particolare. I primi episodi scorrono lisci, poi arrivano gli ultimi due episodi della prima stagione e... MAMMAMIA!!! Uno spettacolo dietro l'altro, succedono duemila cose e il capitano Flint spazza via qualsiasi pirata televisivo/cinematografico sia mai comparso prima. Seconda stagione che si mantiene poi ad altissimi livelli (tranne qualche eccezione). Una goduria. Evviva Flint.

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    1. La sigla è una figata, è una di quelle che mi guardo per intero, insieme a quella di GOT, di Hannibal e di Daredevil. Concordo con te sull'andamento della stagione e sul carisma del capitano Flint, Tobia Di Stefano si mangia lo schermo, ma questa serie è una parata di bravi attori applicati a personaggi fighi. Grazie per il commento, Cheers! ;-)

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