giovedì 2 aprile 2015

Spring: Strambo paese a forma di Folklore popolare



Abbiamo una saga dai tanti seguiti e dagli incassi milionari che dovrebbe mescolare l’Horror (vampiri e licantropi) alla parte romantica della storia, avete presente di cosa sto parlando no? Ecco, adesso buttiamo via tutto e parliamo di “Spring”. Molto meglio ve lo assicuro.

Se vi dico Benson & Moorhead voi cosa rispondete? Se avete risposto “Una marca di sigarette” potete smettere di leggere adesso, ciao, vi voglio bene lo stesso.
Se avete risposto “Resolution” è perché siete delle brave creaturine della notte e avete visto l’esordio di questi due pazzarelli americani che mescolava la Meth di Breaking Bad, il capanno di “The Cabin in the Woods” ad un discorso meta-cinematografico sui Found footage, una discreta bombetta che consiglio se non vi da noia il ritmo lento aspettando 5 minuti finali notevoli.

Justin Benson (scrive e dirige) e Aaron Moorhead (co-regia, montaggio e fotografia) hanno perso un attimo la tramontana in “V/H/S Viral”, il loro segmento “Bonestorm” era il più riuscito sì, ma di un film comunque brutto, una roba adolescenziale di Skaters e sette messicane. Dimenticabile.


Ci volevano Giustino e Aronne a spiegarci il Bel Paese.
Per “Spring”, invece, hanno decisamente alzato il tiro, decidendo di giocare fuori casa, in uno strambo Paese a forma di scarpa di mia e vostra conoscenza.

Evan (Lou Taylor Pucci) ha appena perso la madre dopo una lunga malattia, al bar dove lavora, fa a cazzotti con un membro di una gang, finisce nei guai con la polizia e, siccome non ha più legami, capisce che è il momento di cambiare aria, per farlo sceglie l’Italia.
A Roma incontra due scozzesi e dividendo i costi della benzina (e della birra) raggiunge un piccolo paese in Puglia: Polignano a Mare.

In cambio di lavoro in campagna, trova vitto e alloggio presso il cascinale del vecchio Angelo (MVP! MVP! MVP!), ma soprattutto fa la conoscenza della bella Louise (Nadia Hilker)…


"Prima di dire 'cosa ci fa una ragazza come te in un posto come questo' aspetta che siano calate le tenebre"
Lo so cosa state pensando, state pensando che il vostro amichevole Cassidy di quartiere si è bevuto il cervello e sta qui a consigliarvi un palloso “Un ragazzo incontra una ragazza” girato da due Yankee in Italia, il tutto condito dai soliti cliché di come gli stranieri vedano gli Italiani, invece è proprio in questi due passaggi critici che “Spring” funziona alla grande.

Il nostro Paese ha delle location che sembrano intrappolate nel tempo, luoghi che rimandano subito al Folklore popolare, se avete familiarità con la provincia o con i primi Horror di Pupi Avati potrete facilmente capire di cosa sto parlando. Evidentemente la cosa salta più agli occhi di due (Lupi mannari) americani in Puglia, perché Benson & Moorhead sono riusciti a cogliere la magia, ma soprattutto la paura che alcuni luoghi del nostro Paese sanno evocare.


Meglio di dieci guide Lonely Planet dedicate all'Italia.
Vi consiglio di vedere “Spring” prima che questo titolo arrivi ai media generalisti, per capirci, prima che qualche nostro TG ci faccia su un servizio del tipo “Il film Horror girato in Italia” pescando a caso tre informazioni da Internet di cui due sbagliate. Sì, perché “Spring” è uno di quei film che ti fa capire che al mondo ci sono ancora stranieri che riescono a vedere qualcosa in questo strambo Paese a forma di scarpa dalla pessima fama.

I nostri amici Giustino e Aronne tratteggiano un luogo in cui biologia e antiche maledizioni convivono, il cui Evan con le tre parole in croce di Italiano che conosce, è evidentemente uno straniero, ma di fronte all’elemento Horror, non viene caratterizzato come l’unico essere civilizzato incastrato in un paesino pieno di trogloditi paurosi delle tradizioni.
Ci sono due particolari che fanno impettire e allo stesso tempo incazzare: il primo è il vecchio Angelo, il classico personaggio che rischiava di finire etichettato come “Pizza, spaghetti mandolino” e, per un attimo, quando ho visto la pizza sul tavolo della colazione di Evan, ho temuto per il disastro, invece no, perché Giustino e Aronne ci consegnano un personaggio adorabile, lui di Inglese conosce sei parole, ma porta con se una tradizione popolare e dei trascorsi umani (intuiti mai sbandierati) che lo rendono uno dei personaggi non protagonisti migliori che mi sia capitato di vedere, da troppi film a questa parte.


Angelo è talmente il migliore che lo dicono anche i sottotitoli.
L’altro dettaglio è il fatto che Evan, si trovi a disagio messo a confronto con un gruppo di turisti americani (abbastanza sbragati), in certi momenti sembra sempre che voglia scusarsi per il fatto di essere connazionale di quelli là, una sensazione che noi Italiani conosciamo fin troppo bene…

Ecco, tutto questo fa impettire perché capisci che Benson e Moorhead non ragionano e non giudicano con i paraocchi, ma soprattutto fa incazzare, perché devono arrivare due Yankee a spiegarci come fare bei film a casa nostra? Il nostro cinema è troppo spesso impegnato a celebrare il Bel Paese, perseguendo tutti i modi sbagliati per farlo, poi arrivano un Aronne e un Giustino qualunque, a darci sonore scoppole sul coppino.


Giustino e Aronne si permettono pure una (riuscita) scena comica.
“Spring” è soprattutto una riuscita commistione di generi e qui devo partire con un avviso ai naviganti. Il film è dettato dai tempi brevi, perché l’amore tra Evan e Louise scoppia in breve tempo e ha ancora meno tempo per essere vissuto, eppure è totalmente credibile e convincente, neanche per un secondo si mette in dubbio l’amore tra i due protagonisti, grazie ad una sceneggiatura che si prende il suo tempo per rendere credibile questo amore, il che si traduce in un film che ci mette un po’ ad ingranare e quando meno te lo aspetti, ti piazza la zampata Horror.

Gli effetti speciali sono usati con parsimonia e forse per questo ancora più efficaci, non vi rivelerò in cosa consiste l’elemento orrorifico della storia, perché sarebbe farvi un torto togliendovi la sorpresa, deve essere il film a farvi sospendere l’incredulità e vi posso dire che se gli concederete una chance ci riuscirà.
Questo dovrebbe togliervi ogni dubbio sul fatto che sia un Horror (e ancora non avete visto niente!)
Quindi, siamo di fronte al classico film troppo Horror per chi cerca la storiella romantica, ma allo stesso tempo non grondante sangue per accontentare lo spettatore medio di film dell’orrore. Però è un film di apici: i momenti Horror funzionano alla grande, sono efficaci, tutta la messa in scena del film è solida, anche di più rispetto a “Resolution” e considerato che si tratta di un film costato relativamente poco, è notevole.

Nella seconda metà c’è forse qualche spiegone di troppo, ma sono spiegoni non risolutivi che comunque non azzoppano il ritmo della narrazione. Benson e Moorhead creano un mondo dove la magia e la biologia si intrecciano, il film potrebbe anche attirare delle critiche e far storcere qualche naso (l’avvenente Louise che si nasconde in un paesino di provincia con quel vestito addosso?), ma sono comunque difetti da poco, per un film che polverizza tutti i prodotti romantici preconfezionati che potete trovare in giro.


Siamo in zona "Miglior finale del 2015".
Louise (Nadia Hilker, tedesca, più mediterranea delle Italiane) è un personaggio magnetico per la sua bellezza e maledetto dal suo destino, una Freak dolente costretta ad una vita solitaria, attraverso di lei Evan dovrà scendere a patti con tutto quello che pensa di conoscere, ma allo stesso tempo metabolizzare il lutto per la sua perdita, vale la pena rischiare tutto per amore?


Il finale poi, è uno di quelli che vi mette alla prova, se il film vi ha preso, di pancia, allora vi arriverà fortissimo e non avrete bisogno di spiegazioni per capirlo. Personalmente l'ho adorato, come questo film. Dategli una possibilità e preparatevi alla “Bruschetta nell’occhio” nel finale.

10 commenti:

  1. bel film e ottimo pezzo, complimenti! direi che condivido appieno la tua analisi, debolezze comprese...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio e ne approfitto per complimentarti del tuo pezzo, che ho letto l’altro giorno. In effetti il film ha delle debolezze, ma i PRO superano i CONTRO il risultato è un film in equilibrio tra i generi che colpisce al cuore. Grazie per il commento! Cheers!

      Elimina
  2. Dovrei riuscire a guardarlo stasera, finalmente. Tra tutti siete riusciti ad incuriosirmi, anche se sono una persona MALE perché non ho visto i film precedenti dei due registi, sorry :P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Facci sapere cosa ne pensi ;-) "Resolution" è strambo ma secondo me merita, "VHS Viral" è pessimo e basta, della serie "VHS" il secondo è da non perdere, per il segmento diretto da Gareth Evans. Grazie per il commento!

      Elimina
  3. Ne stanno parlando in molti, ultimamente. Dovrò vederlo!

    RispondiElimina
  4. Io avevo un sampietrino in un occhio alla fine del film. Ma grosso.
    Mi sono presa quei dieci minuti di raccoglimento per finire in posizione fetale a singhiozzare come un'infante. E poi l'ho rivisto da capo.
    Gran film.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Confermo e ne approfitto per farti i complimenti per il tuo commento al film Lucia. Confermo tutto, bello coinvolgente e con un finale notevole. Per altro l’espressione sanpietrino in un occhio mi piace un sacco ;-)

      Elimina
  5. La recensione era bella e mi ha incuriosita...ho guardato il film.
    Orribile. Sia le spiegazione biominkione ( e da biologa a sentire certe cafonate mi si è rigirato lo stomaco) che tutto il siparietto "abbiamo bisogno di un mostro, ma dato che Twilight ha usato i vampiri noi usiamo tutto il resto, dagli Antichi in giu' che fa figo)

    Il finale poi....in quanti film lo abbiamo già visto??
    Voto 3 ( per i magnifici scenari)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio e mi spiace che non ti sia piaciuto, cerco sempre di dare provare a dare coordinate per film da vedere o da evitare, questa volta ti ho consigliato male.
      La biologia non è il mio campo, quindi ho preso le spiegazioni per quello che sono, avrebbero potuto leggermi la ricetta dei biscotti del mulino bianco per quelle che sono le mie conoscenze in merito ;-)
      Per il finale vale il “Panciamometro”, ovvero quando questo film di arriva “De panza”, a quel punto penso che ormai “Spring” ti abbia infastidita troppo per diventare efficace… Spero di consigliarti film più vicini ai tuoi gusti in futuro e grazie per il commento! ;-) Cheers

      Elimina