Continuo la
mia mini retrospettiva dedicata al mio nuovo amico Larry Fessenden, questa volta
all’ultima fatica del nostro, preparate il pranzo al sacco e il costume da
bagno, Larry ci porta tutti in gita al lago!
Beneath è
prodotto da Chiller, un canale TV via cavo simile a SyFy, non stiamo quindi
propriamente parlando della HBO, il budget a disposizione è quello che è e
bisogna anche dire che si vede. A differenza dei suoi film precedenti, in
questo caso Larry non è sceneggiatore e si trova per le mani uno script che
più convenzionale non si può, i protagonisti sembrano una collezione di luoghi
comuni dei film Horror alle prese con svolte di trama non propriamente
originalissime. Disastro annunciato? Non finché il vecchio Fessenden può dire
la sua…
Un gruppo di
adolescenti organizza una gita in barca sul lago, la squadra delle vittime
sacrificali schiera i seguenti giocatori: la biondina facile, l’amica mora
bruttina, il Quaterback, suo fratello minore tutto muscoli e complessi da
secondo genito, il nerd fanatico di cinema che filma TUTTO con la sua camera da
polso (waterproof) e il taciturno che capisce le cose prima degli altri. Un
attimo prima di mettere la barca in acqua, può mancare l’anziano inquietante
che ammonisce i giovani? Assolutamente no! E in questo caso è interpretato dal
mitico Mark Margolis, ormai per tutti il “Tio” Salamanca di “Breaking Bad”
(Ding! Ding! Ding!).
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"Breaking BAD! Devi darmi ascolto ragazzo, io ho fatto Breaking BAD!" |
Guardando
“Beneath” ho pensato: non sarà mica l’ennesimo Slasher ambientato in
prossimità di un lago vero? Ma appena ho realizzato che uno dei ragazzi in
gita (l’amica bruttarella) nel film si chiama Deborah Voorhees ho capito tutto:
sì, Larry Fessenden è pazzo e sì, questa volta il template di riferimento è
proprio
Venerdì 13, ma con un grosso pescione mutante al posto di Jason.
Come già detto
parlando dei film di Crazy Larry, il suo favoloso The Last Winter prendeva come
riferimento “La Cosa” di Giovanni Carpentiere, mentre Wendigo, seguiva le orme tracciate
nella neve dallo “Shining” di Kubrick. Qui invece quel burlone di Fessenden
decide di smontare tutti i luoghi comuni degli slasher, prendendo come modello
di riferimento uno dei più celebri esempi di questo genere ed applicare il suo
messaggio ecologista, su una sceneggiatura che in mano a registi meno capaci,
sarebbe stata di una banalità vergognosa.
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Aveva ragione Roy Scheider: "You're gonna need a bigger boat" |
Senza mai
urlarlo ai quattro venti, ma suggerendolo sempre in modo sottile, Fessenden
riprende il tema del surriscaldamento globale che gli sta tanto a cuore. I
ragazzi inquinano il lago, colpevoli di quella mancanza di rispetto nei
confronti della natura, con cui li ammoniva il vecchio Mark Margolis ad inizio
film. Per tutto il tempo non fanno altro che buttare in acqua, rifiuti, monezza
varia e pezzi di remo spaccati, nei momenti più tranquilli, si mettono a
sparare dei fuochi d’artificio a pelo d’acqua, seminando spazzatura e idiozia.
A punirli ci pensa l’arrivo di un pescione mutante!
Ora, se voi
stesse tranquilli a casina vostra e un gruppo di adolescenti esagitati
iniziasse a spaccarvi le balle seminando sacchetti di patatine nel soggiorni di
casa vostra vi incazzereste? Esattamente come la maggior parte dei mostri
cinematografici, il nostro amico anfibio vorrebbe solo essere lasciato in pace,
onestamente io non riesco a non schierarmi dalla parte del pinnuto.
La sua prima
apparizione a pelo d’acqua, è l’equivalente sottomarino di quando chiedi
gentilmente al tuo vicino di casa di smettere di ascoltare Phil Collins alle
tre di notte. I ragazzi rispondono mossi da paura (e ignoranza) colpendolo in
testa con un remo. La cosa bella di tutto questo, è che si stupiscono pure
quando il pesce inizia a prenderli sistematicamente di mira.
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Un film che vi farà amare la montagna. |
Quando il
pescione prima divora l’altro remo e poi azzanna il porta birre usato come
alternativa per remare, il muscoloso della compagnia scoppia in un “Are you
kidding me?”, l’unico stranamente tranquillo è il taciturno. Immaginatevelo
come un ragazzo dai tratti e dai capelli simili a quelli di un nativo
americano, più in generale sembra il Johnny Depp giovane di “Platoon” o ancora
meglio “Nightmare - dal profondo della notte” (guarda un po’? uno Slasher), non
è ben chiaro come mai sia così tranquillo, ma sottilmente (e un po’
forzatamente bisogna dirlo) attraverso questo personaggio Fessenden cerca la
continuità nel suo cinema.
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"Quando sarò grande farò tantissime faccette, proprio come Johnny Depp" |
Il ragazzo
porta al collo un dente (di pesce?) che ricorda molto il totem del bambino di
Wendigo, quindi contribuisce a rimandare ulteriormente alle tradizioni dei
nativi Americani, di cui Fessenden è studioso e appassionato. Al pari di The
Last Winter, anche qui un animale/totem torna a vendicarsi dei soprusi fatti
dall'uomo sulla natura, sì, perché il pescione gigante, ha tutte le
caratteristiche di un pesce abissale, ma vive tranquillamente nell'acqua dolce
del lago. Che ci fa un pesce di quelle dimensioni in un lago in mezzo ai
boschi? La risposta, non detta, ma suggerita è che il massacro delle regole
ambientali perpetuato dall'uomo, fa sì che una creatura abissale, si manifesti
nella finzione cinematografica in un lago, mossa da desiderio di vendetta.
Ricordatevelo la prossima volta che buttate la plastica nel bidone
dell’indifferenziata…
Il pesce è
talmente Naif da fare tenerezza, ti viene da pensare al povero palombaro, che
per tutto il tempo delle riprese, è stato sott'acqua a muovere il mamozzo del
pesce, che di suo ha solo due movimenti animatronici: uno per agitare la coda,
l’altro per dilatare le pupille. Eppure spremendo i centesimi del budget e
mostrandolo poco con le giuste inquadrature, Fessenden riesce a sospendere
l’incredulità, trasformando la barca in una mono location, dalla quale non si
può uscire… Almeno senza essere divorati vivi. A giudicare dalla buona fattura
delle inquadrature a pelo d’acqua, del modo in cui il sangue delle vittime si
sparge nel lago, viene da pensare che Larry sia andato a studiarsi anche un
altro classico, ovvero “Piranha” Joe Dante (sempre sia lodato!).
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Il regista e il protagonista del film, durante un momento di svago sul set. |
Fessenden
riesce a rendere claustrofobica anche una barca in un lago, durante una bella
giornata di sole, ma soprattutto riesce a non annoiare mai grazie ad un buon
ritmo. Sottilmente ti rendi conto di stare guardando un film di una banalità
esagerata, ma di fatto, ti godi ogni svolta, ogni ammazzamento e il risultato
è divertentissimo.
Il vero
colpaccio Crazy Larry lo piazza giocando con i protagonisti: in uno slasher
classico, i più odiosi di solito muoiono per prima e ti aspetti che i puri di
cuore siano quelli a salvarsi, non vi dico altro per non rovinarvi la visione,
ma sappiate che Fessenden ha mescolato pesantemente lo schema delle uccisioni.
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Una seria candidata ai prossimi Darwin Awards. |
Per tutto il
tempo i protagonisti non fanno altro che rivelarsi per quello che sono: egoisti, spesso codardi, ossessionati da qualunque cosa, tranne che dal
pericolo imminente. C’è chi deve riprendere con la telecamera a tutti i costi
e chi è convinto che una questione di corna sia prioritaria rispetto a non fare
la fine di Pinocchio mangiati dal grosso pesce (ok lo so, le balene sono
mammiferi dai! Ci siamo capiti!).
La barca è un
metaforone: i protagonisti non vanno avanti perché sono troppo ancorati a tutti
quei valori sbagliati dell’adolescenza e alla mancanza di rispetto per la
natura. Più i dialoghi si fanno snervanti, più fai il tifo per il pesce, in quella
che diventa a tutti gli effetti un'apologia ambientalista scritta con il
sangue.
A differenza
degli altri film di Larry Fessenden, questo non me la sento di consigliarlo a
tutti. Ok, se siete fanatici di pesci animatronici questo è il vostro Quarto
Potere, per tutti gli altri invece, penso sia fondamentale conoscere i
precedenti lavori del regista per godersi a pieno questo.
Solo così sarà
possibile apprezzare la continuità artistica di Crazy Larry, ma anche il modo
in cui con due soldi e un pesce di plastica sia riuscito a fare un film
divertentissimo.
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"Questo non risente del Global Warming... Gelatino?" |
Se vivessimo
in un mondo ideale, allora i produttori darebbero tanti soldi a Fessenden per
applicare le sue tematiche ecologiste a tutti i maggiori titoli Horror. Voglio
Larry alle prese con il modello dei J-Horror, voglio vederlo rinfrescare i film
di assedio, voglio Zombie-Ecologisti, lo vorrei vedere in tutti i film che quel
capoccione può sfornare. Bravo Larry, non smettere mai di essere te stesso!
Insomma, ho capito che quest'uomo è un pazzo. Però i film con i mostri non mi attirano più di tanto... magari questo me lo tengo per una bella serata ad alto tasso d'ignoranza! :D
RispondiEliminaBrava, questo è un Monster-movie atipico, in cui è più facile fare il tifo per il mostrone ;-) in ogni caso hai capito come goderti questo film, Larry è un bel matto, ti consiglio caldamente “The Last Winter” quello è veramente un gran film ;-) Grazie per il commento! Cheers!
EliminaPuccioso il nostro Larry.
RispondiEliminaGrande regista, sceneggiatore, produttore e pure attore, tiè (non so se te lo ricordi nel secondo Cabin Fever). Se ci fai caso, c'è il suo zampino quasi in ogni film horror indipendente di un qualche interesse che esce negli Stati Uniti.
Io Beneath l'ho adorato. Proprio perché era poverello e miserello ma con un concetto di fondo potentissimo.
Vorrei Larry sul comodino a portata di mano, solo perché con quel faccione mi mette subito allegria ;-)
EliminaMe lo ricordo bene (anche in I sell the dead) e concordo in pieno con te, è sempre a pochi gradi di separazione di distanza da tutto quello che esce di figo nel cinema horror indipendente, infatti è un personaggio che fa un po’ sponsorizzato, avercene di talenti come lui! ;-)
Per il resto anche qui, la penso come te, un film fatto con pochi soldi non mi ha mai spaventato, personalmente amo chi sa strizzare i centesimi del budget in questo modo così riuscito, facendo un film coerentissimo, divertente e con un bel messaggio. Grazie per il commento! Cheers ;-)
Leggendo il post... ho avuto le stesse sensazioni nella scoperta di Sharknando.
RispondiEliminaMi divertirà allo stesso modo? Spero di si :)
Guarda ho apprezzato molto Sharknando, a mio avviso il miglior film mai fatto dalla Asylum, alla faccia dei media generalisti che lo hanno venduto come “Il film più brutto del mondo” ;-) Però non lo paragonerei a “Beneath”, la qualità generale è più alta e malgrado il budget sia scarso, il film è diretto da uno che sa il fatto suo. Secondo può divertirti, però in modo differente. Grazie per il commento!
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