sabato 28 marzo 2015

Lilyhammer - Stagione 1: Little Steven colpisce ancora



Vado pazzo per “I Soprano” e sono uno Springsteeniano da sempre, secondo voi quanto ci avrei messo prima di schiantarmi contro questa serie tv?

Frank Tagliano (Steven Van Zandt) è un faccendiere che dopo la morte del suo Capofamiglia viene scavalcato dal fratello del defunto nel ruolo di Boss mafioso a New York.
Il primo ordine del nuovo capo è quello di far fuori Frank, ma nell'attentato perde la vita solo l’amata cagnetta di Tagliano, Lilly. Questa è la classica goccia che fa traboccare il vaso: Frank decide di collaborare con l’FBI ed entra a far parte del programma protezione testimoni, ma invece di andare a svernare al mare, opta per la cittadina norvegese di Lillehammer, vista durante le olimpiadi invernali del 1994. Evidentemente Torino nel 2006 non gli è piaciuta…


The dogs on main street howl, 'cause they understand
Con la nuova identità di Giovanni Herniksen, ristoratore proveniente dalla grande mela, il nostro ricomincia una nuova vita: Giovanni diventa immediatamente Johnny e tra le nevi della tranquilla cittadina, vede la possibilità di ricominciare con le sue vecchie abitudini da Boss e mettere su una nuova “famiglia”.

Trovo buffissimo leggere in giro che Steven Van Zandt è l’attore noto per la parte di Silvio Dante ne “I Soprano”, sì certo, è tutto corretto, però per prima cosa Little Steven è il fantastico chitarrista della E-Street band, storico amico e collaboratore di Bruce Springsteen.

Anche perché se il buon Little Steven non avesse saputo suonare la chitarra, diciamo con quella qual certa proprietà, avrebbe sicuramente avuto una carriera spianata come caratterista al cinema: i ruoli da mafioso Italo-Americano sarebbero stati tutti suoi. In alternativa, avrebbe fatto direttamente il mafioso Italo-Americano e basta. Per fortuna sua e soprattutto nostra, è arrivata la musica prima…


Just to say goodbye... bobby jean
Detto questo, fa molto ridere il fatto che Frank/Johnny abbia scelto la gelida Lillehammer, perché Steven Van Zandt, in passato è stato anche celebre con il soprannome di Miami Steven, proprio per la sua preferenza per la capitale della Florida (anche perché Steven, è notoriamente freddoloso).

Tutto l’umorismo di “Lilyhammer” viene fuori dallo scontro tra un personaggio che in teoria dovrebbe essere il cattivo e gli educatissimi, riservati e patriottici Norvegesi. Lo humor (anche nero) e l’ambientazione nevosa ricordano un po’ “Fargo”, anche perché la poliziotta donna a capo delle forze armate della città, sembra uscita proprio dal bellissimo film dei Fratelli Coen.

"Che dite siamo abbastanza 'Fargo' così?"
I contrasti si rafforzano anche nella lingua: Johnny parla solo Inglese e sbiascica sì e no due parole in Norvegese, i personaggi con cui interagisce gli rispondono in Inglese o in Norvegese a seconda delle situazioni. Basta dire che è lo stesso Johnny a pronunciare in maniera errata il nome della città Lillehammer, storpiandolo in Lilyhammer, forse in omaggio alla sua cagnetta morta…

Lo show ha riscosso parecchio successo in patria e Van Zandt ha creduto fortemente nel progetto, tanto che per far fronte ai limiti del budget, la colonna sonora della prima stagione è stata curata da Little Steven in persona, nel suo studio musicale privato. Bravissimi, quindi, i produttori a mettere su uno show facilmente vendibile all’estero che per altro fa anche una buona pubblicità ad un popolo notoriamente riservato.


Come si dice 'I Soprano' in Norvegese?
Le mire criminali di Johnny si scontrano con i locali che si dividono in due: qualcuno continua a seguire le regole come da abitudini norvegesi (sarebbe bella questa serie ambientata in uno strambo Paese a forma di scarpa…), altri iniziano a collaborare con Johnny che in poco tempo si crea la sua nuova squadra di collaboratori e la sua base nelle operazioni, il “Flamingo” locale con gruppi musicali, donnine e alcool a volontà.

Nella prima stagione Johnny ne combina di tutti i colori: lo vediamo scontrarsi con i classici problemi dei neo-papà, ad esempio l’acquisto della carrozzina (protagonista di un esilarante episodio), o doversi difendere dagli strampalati sicari mandati da New York per eliminarlo. Il tutto è sulle spalle di Steven Van Zandt che è perfettamente a suo agio nel ruolo del mafioso come sul palco. Godetevi le sue espressioni da bulldog, sono un vero spasso!

Ah! L’amico di Little Steven, quel signore del New Jersey con la bella voce, potrebbe venir giù a fare un saluto, quindi se siete Springsteeniani, tenete d’occhio questa serie, nel frattempo, beccatevi un po’ di musica! 



2 commenti:

  1. Lo sto guardando ora, da questo post. Dato che è una produzione della loro stessa madrepatria, sono proprio così addormenti come si mostrano?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Direi che sono piuttosto auto ironici e anche gli americani non ci fanno spesso una gran figura, ma vorrei andare a verificare sul posto ;-) Cheers

      Elimina