Questo film ci insegna una grande lezione:
Ma i Wibbly Wobbly
di questa pellicola non finiscono qui: per prima cosa, dovete digerire il “Dal
Maestro dell’Horror Eli Roth” sulla locandina che, con tutta la simpatia
che ho per Roth (tanta, tantissima), mi sembra una leggerissimissima
esagerazione, per usare un largo giro di parole…
Questo horror non ha girato in nessun film festival, per ora è uscito in un solo Paese (per farvi capire quale vi dirò solo che le parole chiave per
identificarlo sono “Strambo” e “Scarpa”), in poche
sale e per essere sicuri che nessuno lo vedesse mai, dopo la messa in onda,
hanno dato fuoco ai cinema che l’hanno passato.
Siccome non ha
fisiologicamente avuto il tempo di incassare dei soldi, probabilmente non lo
vedremo mai nemmeno in home video, quindi è un film che se l’avete visto,
l’avete visto, se non l’avete visto… Ve lo racconto io!
“Clown” è un horror per gente che ne ha visti tanti, un film che ha fatto abbastanza
bene i compiti, studiando i classici, che per assurdo, sarebbe anche potuto
piacere al grande pubblico generalista. Già dobbiamo ringraziare per aver
“Visto” il film in sala, ma rispetto a tanti Horror di molto peggiori che
occupano le sale per settimane…Boh, non so proprio, le dinamiche che ci sono
dietro mi spaventano più che leggere “Dal Maestro dell’Horror Eli Roth”…
Kent è un bravò
papà, sta organizzando la festa di compleanno della figlia facendo venir giù un clown, cosa che nella realtà, fa comparire automaticamente il tuo nome nella
lista di adulti considerati pericolosi per i bambini. La cosa buffa è che il
figlio di Kent, ma soprattutto i suoi amici, ci tengono davvero tanto ad avere questo clown, tanto da minacciare di
lasciare la festa se non si presentasse… Ma poi come se ne vanno? Chi li
accompagna? Questi bambini hanno l’autista privato? Vabbè, non formalizziamoci,
Kent ha un solo modo per salvare la situazione: pescare un vecchio costume da un
baule polveroso, probabilmente rimasto lì dagli anni ‘80. In tutto questo,
qualcuno potrebbe vederci qualcosa di meta-cinematografico…
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Con buona pace di chi soffre di Coulrofobia |
Il
costume da Clown resta letteralmente incollato al corpo di Kent, tanto che
quando cerca di togliersi il naso rosso, si strappa pezzi del suo vero naso e il suo corpo inizia a mutare in quello di un orrido clown… E questo è
solo l’inizio…
Voi direte: "Boh,
un tizio che si trasforma in un clown, ho visto almeno un altro horror con la
stessa trama risibile". Sì, vero, però “Clown” pescando dal suo baule polveroso
degli anni ‘80, cambia marcia e genere trasformandosi in un “Body Horror”: la classica figura del Clown pulitino che fa la battute, quella resa
celebre da Tim Curry in “IT” per capirci, qui viene completamente accantonata,
la deformazione fisica non è paragonabile a quella comunque comica di “Klown
from outer space” dei Fratelli Chiodo (Filmone!), qui siamo nel Body Horror più
puro e trucido e soprattutto, il film recupera l’idea primigenia di Clown
assassino ovvero: Pogo.
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Le reali origini del male |
Piccola parentesi,
per farvi vedere che non sono solo un cretino, ma che so anche delle cose (ma
resto cretino lo stesso!) e che ho una sinistra tendenza a conoscere le
biografie dei Serial Killer… Dormite preoccupati!
John Wayne Gacy,
cinematografico fin dal nome che ricorda il Duca, reso tristemente celebre alla
cronaca per il suo lavoro, con trucco e costume faceva il clown alle feste, con
il nome d’arte di Pogo il clown, autore di 33 omicidi, molti tra adolescenti e
bambini, nascondeva parecchi dei cadaveri nella cantina di casa sua. Una volta
che volete smettere di dormire, andatevi a leggere qualcosa su questo
simpaticone…
Insomma, in
“Clown” c’è un clown (ma va? Pensavo un pompiere!) che uccide dei bambini, li
uccide male, molto male, il tutto mentre il suo corpo muta, diventando sempre
più deforme e schifoso, mosso da una crescente necessità di nutrirsi… Di
bambini ovvio.
Se avete capito il
giochino citazionista, dal baule degli anni ‘80 cosa esce? Bravi! Il classico
esperto che grazie ad un (pallosissimo) momento espositivo ci illustra il
perché e il per come della maledizione che trasforma le persone in clown
e fa nascere in loro il bisogno di nutrirsi di bambini. Vi giuro che sono riusciti a spiegare
anche questo improbabile passaggio. L’esperto ha la facciona inquietante di
Peter Stormare che fa sempre simpatia, ma ormai fa un po’ troppo spesso lo
stesso ruolo…
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"Vediamo cosa c'è in frigo da mangiare oggi" |
Sorvolo su tutti i
cliché sulla famiglia di lei, sul fatto che i protagonisti capiscano prima le
cose con due giri di anticipo, poi però non riescano ad intuire i momenti di
vero pericolo, ma anche questo fa tutto parte di un film che comunque non
inventa nulla di nuovo anzi non ci prova nemmeno, ma si concentra solo sulla
figura del Clown, riuscendo secondo me a renderlo di nuovo terrorizzante.
John Watts
rimescola in modo funzionale, parte dal film bambinesco, gli butta dentro dei
momenti splatter da Slasher e condisce il tutto con il senso di disagio che il
body horror sa generare. Il clown non è più il solito clown da horror, è più
vicino ad un demone, ma molto più originale dei mille mila demoni visti al
cinema. Il finale anche lì, non inventa niente di nuovo, quindi è in linea con
tutta l’operazione, però Watts riesce ancora a mettere a segno almeno una scena
fatta come si deve:
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"Chissà dove si sarà nascosto il mio pranzo?" |
un inseguimento
lento (lentissimo) dentro i tubi colorati (quelli che si trovano nei parchi
giochi per bambini), tra il figlio di Kent e il Clown/Demone che una volta era Kent,
il piccolo s'infila nei tubi, la creatura gli striscia dietro. Una specie
di versione con colori acidi di “Alien” con bambini che vengono trascinanti
dentro, sgozzati in favore di telecamera, il tutto condito da colori pastello e
dal rosso del sangue. Insomma, tutto sporco, cattivo e politicamente scorretto
come solo un film che sa di essere “Invisibile” può essere.
In soldoni: una
pellicola che non inventa, ma dimostra di
essere stata scritta e diretta da uno che il genere lo conosce bene, giocato
più sull'empatia verso Kent e il suo corpo in decadimento (come i migliori Body
Horror) che sulla figura del clown pauroso. Non è un film rivoluzionario, ma è
meglio di quello che mi sarei aspettato viste le premesse e il tema, non mi
piace paragonare con “Il meno peggio”, ma considerando gli horror che in sala
ci arrivano per davvero, non meritava questo trattamento… Anche solo perché Watts
si vede che è uno di noi!
credo sia una delle poche a cui manca, prima o poi mi farò coraggio e lo vedrò (sinceramente pensavo fosse n'à strunzata, invece ne parlate tutti benissimo..).
RispondiEliminaLa stramba distribuzione lo ha reso un film quasi invisibile, invece secondo me è molto meritevole, non impeccabile ok, ma si vede che è un film che ha fatto i compiti, guardando tutti gli Horror giusti, merita farsi coraggio e vederlo ;-) grazie per il commento!
RispondiEliminaLo sai già come la penso...Io lo definisco uno di quei film "peccato, occasione sprecata", perché pur avendo premesse, e momenti molto buoni, poi tutto viene mandato in malora da scelte di sceneggiatura e dialoghi che lo abbattono...
RispondiEliminaSi, nella sceneggiatura ci sono personaggi che fanno cose assurde, e tutta la parte di Peter Stormare è didascalica da morire. Sono problemi che saltano agli occhi, però è anche un film che ha studiato bene il genere Horror, considerando che è un opera prima, si spera che Watts migliori certi passaggi... sempre se Eli Roth gli produrrà mai un secondo film ;-) grazie per il commento!
EliminaNota a margine Barone, dove lo hai trovato quel palazzo per spararti la foto? sembra l'attico del condominio di The Raid ;-)
EliminaDato che in questo strambo paese a forma di scarpa i film arrivano secondo tutta una loro (mal)organizzazione e io devo aspettare ancora due\tre settimane prima dell'uscita di "IT"; ho voluto distrarmi con un altro horror con antagonista un altro pagliaccio demoniaco.
RispondiElimina"Clown" è un bel film. Non reiventerà il genere però adoro le storie di metamorfosi mostruose (vedi "The Fly" o "District 9") e per me riesce a non cadere nella mediocrità di molte altre pellicole horror. Alcune soluzioni visive sono ben azzeccate e certe idee le ho anche trovate coraggiose (tipo la madre che prova a sacrificare una bambina). IL problema principale del film, a mio avviso, è la pesantezza della narrazione. 99 minuti che mi sono sembrati il doppio. E forse anche la gestione del terzo atto sarebbe un pò da penalizzare dato che risulta un pò pasticciato nei passaggi narrativi. Per il resto, riesce a non essere una pagliacciata. :D
Saluti!
Ho amici all'estero che mi hanno chiesto se ho visto "IT" ho dovuto rispondere con le orecchie basse (storia vera). Vero la narrazione non è il massimo penso che sia la parte più debole di Jon Watts, anche nell'ultimo "Spider-man: Homecoming" ha dimostrato di essere migliorato ma ha ancora della strada da fare, dici bene tutto sommato poteva essere una pagliacciata invece tiene botta a proposito di Clown, qui sopra ne arriveranno altri, per riempire l'attesa del nuovo "IT". Cheers!
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