Quando un
romanzo diventa Best Seller, anche in uno strambo Paese a forma di scarpa di
mia e vostra conoscenza, di solito comincio a sentire puzza di bruciato.
Capitemi, mi piace leggere, ma quando il pubblico da “Io leggo un solo libro
l’anno” sotto l’ombrellone sfoglia il romanzo di E. L. James (pseudonimo di
Erika Leonard) io penso a “Il Codice Da Vinci” e il mio senso di Cassidy
incomincia a pizzicare…
Visto il
successo e tutto il polverone sollevato dal romanzo, era inevitabile un
adattamento cinematografico; poichè non mi lascio spaventare da nessun film, ho
deciso di dare una possibilità alla pellicola, in sacrificio per voi, ho visto
“Cinquanta sfumature di grigio”. Ed ho fatto anche di più: per aiutarmi a
commentarlo ho chiamato un esperto, uno studioso di patologia applicata al
cinema, direttamente dall’università di Monaco di Baviera è venuto a trovarci
qui alla Bara Volante il Dottor Otto Von Kassidy.
Sappiate che
il nostro esperto è un tipo un po’ eccentrico, ma se di solito riuscite a leggere
quello che scrive il sottoscritto, non dovreste avere grossi problemi con lui. Dottore,
lascio a Lei la parola!
Guten Morgen!
Oggi noi eFFere
qui per dissezionare il cadavere etichettato come “Cinquanta sfumature di
grigio” diretto da Sam Taylor-Johnson.
La pellicola
parla di giovane Mädchen di nome Anastasia Steele, studentessa americana di 21
anni, che incontra Christian Grey, 27 anni, di bell'aspetto, ma soprattutto
miliardario.
Il cadavere,
dopo una prima analisi visiva, sembrerebbe riportare i classici segni della
pellicola romantica, la cartella clinica riporta come annotazione l’alto tasso
di scene di sesso spinte, Mein Gott! Datemi subito il mio bisturi, una veloce
incisione a Y sul petto, voglio proprio vedere come è fatto dentro!
Il defunto
prima di passare a miglior vita, ha avuto alle spalle una storia produttiva
complicata, Sam Taylor-Johnson eFFere solo l’ultima regista selezionata, allo
stesso modo, il protagonista, il fascinoso Mr. Grey avrebbe dovuto avere il
volto (e le chiappe) di Charlie Hunnam. L’attore inglese ha abbandonato la nave
dopo poche settimane dopo l'annuncio della sua presenza, al grido di: “Magari vado a fare i film con Guillermo DelToro”. Quindi, il ruolo è andato alla versione low cost di Hunnam, ovvero: Jamie
Dornan, praticamente una pagina di Vogue vivente, con il carisma e lo spessore
della carta su cui viene stampato.
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Una sfumatura di grigio basta e avanza |
Per la parte
della protagonista è stata scelta Dakota Johnson, la ragazza nel suo DNA
possiede il corredo genetico di Tippi Hedren (nonna), Don Johnson (papà) e Melanie
Griffith (mamma) e malgrado questo sembra la versione low cost di Anne Hathaway
(anche perché i primi minuti del cadavere, ricordano sinistramente “Il Diavolo
veste Prada” altro film/romanzo di grande successo presso il pubblico degli
ombrelloni).
La cosa che
colpisce del defunto è la sua tediosa lunghezza: 2 ore ma nella prima mezz'ora non
succede quasi nulla, la prima chiacchierata scena di sesso arriva dopo quasi
un’ora e per vedere una scene sadomaso è dobbiamo aspettare un ulteriore
mezz’oretta.
Mi aspettavo
un corpo martoriato da colpi di frustino, con caviglie e polsi segnati dalle
corde, in pratica un cadavere straziato da un perverso gioco erotico che ha saputo
accendere l’immaginario di centinaia di casalinghe di Würzburg, invece, dopo
aver sezionato il corpo, quello che mi trovo di fronte è un romanzo rosa, che
sembra preso dalla collana dei tascabili Harmony.
I dialoghi
risultano spesso imbarazzanti e alcune situazioni non hanno semplicemente
senso di esistere, se non per allungare il già eccessivo minutaggio, ad
esempio: la visita della madre di Mr. Grey (ottimo direi), serve giusto a
ricordarci che nelle budella defunte del cadavere, trova spazio anche Marcia
Gay Harden, decisamente sprecata.
Senza
conoscere il romanzo originale, quello che penso di capire da questo corpo
defunto di fronte a me, è una storia di base che potrebbe essere anche
interessante: una ragazza normale, incontra l’uomo dei sogni, ma scopre che è
un sadico. Da qui dovrebbe incominciare il suo tormento morale, accettare il
ruolo di schiava sessuale, pur di stare accanto all’uomo di cui è innamorata e
magari sperare di cambiarlo. Inizio a pensare che la causa della morte sia
intossicamento da pensiero bacchettone e misogino, ma altri indizi mi fanno
pensare ad altro… Uhmm misterioso questo cadavere eFFere…
Quando
Anastasia vede per la prima volta la camera Rossa di Mr. Grey ci sarebbero
quasi gli estremi per una svolta Horror del film, in realtà la pellicola è
grigia sì, ma nel senso di anonima: il dubbio morale della ragazza non è mai
sviscerato, come ad esempio avrei fatto io usando miei professionali attrezzi
di patologia Ja!
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Sono riusciti a trasformare Mr. Grey in Mr. Bean |
Le tanto
chiacchierate scene di sesso, si vede che sono state precedentemente passate al
microscopio per non rischiare troppo con il visto della censura. La cosa comica
di un film che parla di Sadomasochismo è che l’unica volta in cui si vede un
frustino colpire il sedere della protagonista, hanno palesemente utilizzato una
controfigura per il lato B, una cosa talmente palese da risultare
involontariamente comica, come del resto quasi tutti i dialoghi del cadavere…
Nascosto
dietro al fegato del corpo, trovo il finale, che arriva talmente
frettolosamente, da sembrare il cliffhanger di un episodio di una serie tv,
fatto volutamente per lasciare in sospeso gli spettatori in attesa del sequel.
Trovo molto buffo che malgrado la storia fosse chiaramente incompleta, i sequel e la regia del film non fossero ancora stati confermati...
Dopo un'attenta analisi, posso confermare la causa del decesso: ad aver ucciso “Cinquanta
sfumature di grigio” sono state le eccessive attese nei confronti di un
prodotto che sembra confezionato in maniera anonima, senza voglia. La regista Sam Taylor-Johnson
aveva per le mani un soggetto morboso, quasi nello stile del mio collega
patologo David Cronenberg, ma in realtà il suo massimo interesse era quello di
portarsi via dal set gli strumenti sadomaso da utilizzare poi a casa sua con
il suo toy boy Aaron Johnson.
Se avesse piazzato
una telecamera nella sua camera da letto, avremmo visto cose più piccanti che
nelle due ore di questo corpo morto che mi trovo qui davanti! Verdammt!!
Forse il
pubblico degli ombrelloni e le “casalingue” di Würzburg possono accontentarsi
di questa versione cinematografica di un romanzo Harmony troppo pubblicizzato, ma un appassionato di cinema,
uscito indenne da un “Nymphomaniac” o da un “La vita di Adele” non può che
gridare: ORRORE!! Di fronte a questo corpo freddo e immobile…
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Mi è più simpatico Mr. Yellow |
La causa della
morte di “Cinquanta sfumature di grigio” in definitiva è la noia. Quella che si
prova guardandolo e quella che vi fa sbadigliare quando sentite in giro tutto
questo inutile ciarlare di una pellicola da poco. Basta! Toglietemi questo
cadavere da davanti! Non è degno nemmeno di essere usato come cavia dai i miei
studenti tirocinanti! Genug! Ich bin krank! Auf widersehen!!
Ma… Professore,
ma dove va? Non ci lasci così! Non si arrabbi…
Ehm… Vabbè,
ringraziamo ancora il Dottor Otto Von Kassidy per il suo prezioso intervento,
speriamo di rivederlo presto, magari al lavoro su qualche cadavere deceduto di
una morte più onorevole, per oggi è tutto e ricordatevi: diffidate dai film
tratti dai romanzi che si leggono in spiaggia.
P.S. Appena letto, anche la regista ha mollato, gridando "Il sequel ve lo fate voi, io sto a casa col mio Toy Boy".
Otto Von Kassidy lo coglio conoscere di persona ;)
RispondiEliminaPer il resto sì, film inutile. Ma nel senso che non p nemmeno così brutto da essere memorabile.
Il dottore ti porta i suoi saluti, un giorno potrebbe tornare a trovarci ;-) Esatto sarebbe stato meglio se fosse stato ancora più brutto, così è un brutto dal successo immotivato. Cheers!
EliminaAhahah grande Cass! Dalla regia mi dicono che anche il romanzo non è nulla più di un Harmony
RispondiEliminaGracias! ;-) Infatti temo che sia proprio impossibile da salvare, nemmeno Cronenberg avrebbe potuto farne un vero film visto il materiale di partenza! Cheers
Eliminasono stato trascinato a vedere sto film da un'amica (si, per QUEL motivo li', come ho poi appurato), e alla fine ho pensato "e' una troi*** pazzesca", cosa che avevano stampato in faccia tutti gli uomini.
RispondiEliminaLa mia amica, invece, come molte delle donne in sala, ha detto "oh, ma che romantico".
Cioe', in tempi in cui se fai un mezzo complimento a una donna rischi di passare per un molestatore, se prendi a frustate una donna sei romantico? ma WTF???
Ma poi sono frustate quelle? Per me è il film manifesto dei tempi paradossali che viviamo è anche un'ottima cartina al tornasole per i rapporti umani, ti piace questo film/libro? Distanziamento sociale, ma proprio chilometri e chilometri ;-) Cheers!
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